Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

mercoledì 31 marzo 2010

Notiziario.

La preparazione della STS-132 procede spedita e nel VAB è appena stato completato l'assemblaggio dello stack composto dai due booster a propellente solido e dal gigantesco serbatoio dei propellenti liquidi per i motori dello Shuttle. Il rollover di Atlantis avverrà il 13 aprile e il rollout verso la rampa il 20 aprile. A quel punto saremo anche in pista con la preparazione del nostro viaggio…

In foto le operazioni di assemblaggio con l'inserimento dell'ET fra i due SRB.
Fonte: NASA.


Anche la preparazione del lancio della Soyuz TMA-18 è in corso ed il grande vettore è stato issato sulla rampa. Il lancio è previsto per le 0404 UTC di venerdì, mentre l'attracco al modulo Poisk della ISS è previsto per le 0526 UTC di domenica, quando inizierà la Expedition XXIII.

Visto che siamo in ballo con i preparativi, per il Discovery si sta avvicinando il giorno del lancio per la missione STS-131, previsto sempre per le 12:21 italiane di lunedì. Siamo ormai alle soglie dell'inizio del conto alla rovescia e quindi i lavori fervono intorno al pad di lancio. Per tutti coloro che lo vorranno, ci sarà la possibilità di seguire la diretta in italiano su AstronautiCAST e su CoelumStream a partire dalle 10, ora italiana. Ulteriori dettagli a breve.

martedì 30 marzo 2010

AstronautiCAST.

Come ormai d'abitudine quest'anno, parteciperò questa sera alla diretta della registrazione settimanale di AstronautiCAST, la trasmissione su argomenti astronautici che registro con gli amici di ISAA.
Questa sera intervista esclusiva a Paolo Attivissimo.

Alle 21:30, come al solito, inizierà la diretta a questo indirizzo:

http://www.astronauticast.com/live

Troverete poi la registrazione online sul sito di AstronautiCAST.

Mi raccomando, intervenite numerosi!

lunedì 29 marzo 2010

Notiziario.

Conferma definitiva per il lancio del Discovery alle 12:21:22 CEST del 5 aprile.
La Flight Readiness Review ha confermato le previsioni dei tecnici stabilendo che è ammissibile il volo anche con la valvola dell'elio malfunzionante.

Domenica mattina è iniziata l'ora legale per l'Europa e quindi il fuso orario di riferimento è ora UTC +02, definito CEST (Central Europe Summer Time). Durerà fino all'ultima domenica di ottobre.

E' stato testato ed approvato il sistema di comunicazione preparato per le procedure di attracco della capsula Dragon della SpaceX. Servirà all'equipaggio della ISS per guidare la capsula privata durante le ultime fasi dell'avvicinamento con la Stazione Spaziale. E' stato portato a bordo dalla STS-129 nel novembre scorso.

In foto il comandante Jeff Williams comunica con gli ingegneri del controllo missione alla SpaceX di Hawthorne, in California, durante l'esecuzione dei test.
Fonte: Spacex.

venerdì 26 marzo 2010

Saluti dall'Egitto...

Sono al Cairo (sì, in Egitto, ma per lavoro) per qualche giorno.

Ci ritroviamo qui da lunedì 29.

Nel frattempo le notizie le potete trovare su

www.forumastronautico.it

A presto...

martedì 23 marzo 2010

STS-131 News.

Oggi, martedì 23, i tecnici hanno controllato i risultati dei test effettuati sull'OMS Pod di destra della navetta Discovery ed apparentemente è risultato tutto funzionante. La valvola che presentava il malfunzionamento può quindi essere bypassata per procedere al lancio senza bisogno di una sostituzione. Questa valvola del circuito di regolazione del flusso di elio del motore di manovra, era risultata difettosa e si temeva di dover riportare l'orbiter nella OPF per eseguire la sostituzione.

La NASA ha stabilito che venerdì si terrà la Flight Readiness Review con l'analisi di tutti i risultati e l'ufficializzazione della data di lancio di STS-131, attualmente fissata per il 5 aprile alle 1021 UTC (lunedì dell'Angelo alle 12:21).

A proposito di questo lancio, stiamo organizzando con AstronautiCAST e Coelum Stream la diretta quindi attenti al blog e a Facebook per l'annuncio ufficiale...

In foto Discovery al pad di lancio protetto dalle strutture della torre di servizio.
Fonte: NASA.

lunedì 22 marzo 2010

Primo volo della VSS Enterprise.

Virgin Galactic ha annunciato oggi che la VSS Enterprise ha completato il suo volo inaugurale "captive", vale a dire restando agganciata al WhiteKnight Two, partendo dal Mojave Air and SpacePort posto nel deserto omonimo.

Questo primissimo volo è stato un completo successo e sia il veicolo madre che la SpaceShip apparivano spettacolari davanti all'azzurro del cielo del Mojave.

Commentando lo storico volo, Burt Rutan ha detto: "Questo è un giorno memorabile per i gruppi di lavoro della Scaled e della Virgin. Il volo vincolato significa l'inizio dei test per quello che crediamo sarà un programma spaziale estremamente interessante e di successo".

Sir Richard Branson, fondatore della Virgin Galactic ha aggiunto: "Vedere a dicembre l'astronave completata fu veramente bello, ma vedere VSS Enterprise volare per la prima volta ha significato comprendere quanto il veicolo sviluppato da Burt e dal suo team sia bello e innovativo. Non è una sorpresa che il volo sia andato così bene: il team della Scaled è perfettamente qualificato per portare il loro importante ed incredibile sogno alla realtà. Oggi è stato compiuto un passo importante lungo quella strada ed è stata posta una pietra miliare nell'ingegneria e nell'innovazione americana".

Il volo odierno è iniziato alle 1415 UTC quando il WhiteKnight Two VMS Eve carrier aircraft si è staccato dalla pista numero 26 dello spazioporto.

I test per la VSS Enterprise proseguiranno durante il 2010 e il 2011 avanzando progressivamente dal volo vincolato a quello a vela fino ai collaudi a motore acceso, prima di avviare l'operatività commerciale.

In foto un momento del volo.
Fonte: Virgin Galactic.

domenica 21 marzo 2010

Saturno in opposizione.

Lunedì 22 marzo avremo Saturno in opposizione. Ciò significa che si troverà esattamente dalla parte opposta del cielo rispetto al Sole.
Sono le condizioni ideali per l'osservazione, prima di tutto perché è visibile per tutta la notte, ma anche perché si trova alla minima distanza da noi. Consideriamo però che le orbite divergenti fanno sì che ad ogni opposizione si allontani un po' di più. Mentre la Terra esegue un giro intorno al Sole (un anno) Saturno si è spostato sulla sua orbita di molto meno. Infatti la Terra impiega solo altri 12 giorni per raggiungerlo e trovarselo nuovamente in opposizione. Quindi le opposizioni si susseguono ogni 378 giorni circa ed ogni volta (in questo periodo dell'orbita saturniana) siamo un po' più lontano.

In questa tabella vedete l'andamento delle opposizioni.

Data .. .. .. Dist.(UA). Diam. ... Mag. . Cost.
14/01/2005 .. 8,07578 .. 20,58" .. 0,4 .. Gemelli
28/01/2006 .. 8,12700 .. 20,45" .. 0,5 .. Cancro
11/02/2007 .. 8,20058 .. 20,27" .. 0,5 .. Leone
25/02/2008 .. 8,29177 .. 20,04" .. 0,6 .. Leone
09/03/2009 .. 8,39463 .. 19,80" .. 0,6 .. Leone
22/03/2010 .. 8,50392 .. 19,54" .. 0,7 .. Vergine
04/04/2011 .. 8,61404 .. 19,29" .. 0,7 .. Vergine
16/04/2012 .. 8,71977 .. 19.06" .. 0,8 .. Vergine
28/04/2013 .. 8,81621 .. 18,85" .. 0,8 .. Bilancia
10/05/2014 .. 8,89965 .. 18,67" .. 0,8 .. Bilancia
23/05/2015 .. 8,96676 .. 18,53" .. 0,9 .. Bilancia
03/06/2016 .. 9,01492 .. 18,44" .. 0,9 .. Ofiuco
15/06/2017 .. 9,04268 .. 18,38" .. 0,9 .. Ofiuco

Per Saturno è passato da poco l'equinozio e quindi, avendo gli anelli quasi di taglio, risulta meno luminoso.

Nell'immagine la simulazione della posizione dei satelliti di Saturno alle 0200 UTC di lunedì mattina eseguita utilizzando il simulatore presente sul sito della rivista Coelum.

sabato 20 marzo 2010

Lanciato Echostar-14.

È partito oggi alle 1826:57 UTC dalla rampa 200/39 del Cosmodromo di Baikonur a bordo di un vettore Proton-M.
L'Echostar-14 raggiungerà la posizione geostazionaria dei 119° ovest dopo cinque accensioni dell'upper stage Breeze-M e lavorerà per almeno 15 anni per la DISH Network coprendo il Nord America.
Il satellite è basato sul bus LS-1300 ed è stato costruito dalla Space Systems/Loral di Palo Alto in California. Con un peso al lancio di 6379 kg e peso a secco di 3223 kg, Echostar-14 trasortava ben 103 transponder in banda Ku che porteranno il segnale ad oltre 14 milioni di abbonati.

Scheda tecnica del lancio.

In foto il lancio.

STS-131 News.

Mentre il contenitore usato per il trasporto del carico alla torre di lancio (Payload Canister) è stato issato sulla RSS (Struttura Rotante di Servizio - vedi foto NASA), i primi test di pressurizzazione dei circuiti dell'elio sono stati positivi e quindi esiste la possibilità che il Discovery possa effettuare la missione anche se la valvola dell'OMS Pod di destra è difettosa.
Purtroppo si dovrà ancora attendere altri test e la decisione finale del Program Requirements Control Board che dovrà dare l'eventuale "GO" per il volo. La riunione finale è prevista per martedì 23 marzo.

Di conseguenza anche il trasferimento del carico nella stiva della navetta avverrà solo a partire dal giorno successivo, mercoledì 24, ovviamente per evitare di estrarre nuovamente il carico in caso di un rollback nel VAB.

Equinozio di Primavera.

Fra poche ore e precisamente alle 1732 UTC (Tempo Universale Coordinato) di oggi 20 marzo - le 18:32 in Italia), sul pianeta Terra inizierà astronomicamente la primavera per l'emisfero settentrionale e l'autunno per l'emisfero meridionale.
Il nome "equinozio" deriva dal latino e significa "notte uguale", infatti, all'equinozio, il giorno e la notte hanno la stessa durata.

venerdì 19 marzo 2010

Acqua ghiacciata negli anelli di Saturno.

Su segnalazione di un lettore riporto qui un interessante articolo pubblicato sul sito dell'INAF.
Campeggiano in tutta la loro bellezza sulla copertina del numero di Science di questa settimana. Sono gli anelli di Saturno, ripresi e studiati in grande dettaglio dagli strumenti della missione Cassini, che da 6 anni inviano a Terra i loro dati. Grazie ad essi, il Cassini Rings Working Group, guidato da Jeff Cuzzi (NASA-AMES), ha tracciato un quadro esaustivo della struttura, composizione, evoluzione e dinamica degli anelli di Saturno.

Risultato: le particelle degli anelli principali denominati con le lettere “A” e “B” sono costituite per il 90-95% di ghiaccio d’acqua, mentre quelle dell’anello “C” risultano essere contaminate, probabilmente da carbonio e silicati di origine meteoritica.

Importante in questo senso si è rivelato il contributo italiano proveniente dall’analisi delle osservazioni dello spettrometro VIMS (Visual and Infrared Mapping Spectrometer) a bordo di Cassini, di cui l’ASI ha fornito il canale VIS mentre l’Istituto Nazionale di Astrofisica partecipa all’utilizzo scientifico dei dati prodotti.

Uno dei principali misteri degli anelli di Saturno è la loro caratteristica spettrale: le analisi effettuate nella banda di radiazione infrarossa danno forti indicazioni che siano composti di ghiaccio d’acqua puro. Un risultato inatteso, che non rivela tracce della presenza di altri componenti in essi, come ad esempio anidride carbonica, ammoniaca o metano, che pure sono stati osservati in piccole percentuali sulle lune ghiacciate di Saturno. A infittire il mistero ci sono poi le analisi condotte nella luce visibile. Gli anelli in questa banda di radiazione appaiono decisamente “arrossati”, e quindi sensibilmente diversi dal caratteristico colore blu-bianco tipico del ghiaccio d’acqua.

Dall’analisi condotta da Gianrico Filacchione (INAF-IASF Roma e coautore della pubblicazione) sui dati di VIMS, risulta che il grado di “arrossamento” degli spettri nel visibile degli anelli di Saturno sia strettamente legato con l’intensità delle bande del ghiaccio d’acqua osservate nell’infrarosso. Poiché entrambi questi parametri aumentano con lo stesso andamento nelle regioni degli anelli più dense (anelli A e B) si può dedurre che la natura del materiale che assorbe la radiazione ultravioletta, e dunque il “responsabile” dell’arrossamento osservato, sia strettamente legata al ghiaccio d’acqua delle particelle. Un simile effetto si può ottenere mediante limitate quantità di atomi di carbonio (catene PAH) o nanofasi di ossido di ferro (Fe3+).

“Questi importanti risultati indicano che anche gli anelli di Saturno possono contenere particelle di elementi contaminanti, spiegando così in modo naturale un effetto altrimenti misterioso”, commenta Angioletta Coradini, direttrice dell’INAF-IFSI di Roma e membro del team scientifico di VIMS. “Risultati come quelli descritti nell’articolo di Science sono stati possibili grazie alle notevoli performances dello strumento VIMS ed alla dedizione di giovani brillanti come Gianrico Filacchione, recentemente assunto come ricercatore dall’INAF”.

Con un diametro di circa 280.000 km ed uno spessore di circa 100 metri, il sistema degli anelli principali di Saturno è sicuramente l’oggetto piatto e sottile più esteso (oltre 44 miliardi di km quadrati) all’interno del Sistema solare. Fin dalla loro scoperta, avvenuta 400 anni fa, nel 1610 da parte di Galileo Galilei con il suo cannocchiale, gli anelli di Saturno hanno rivestito un ruolo fondamentale nello studio delle proprietà dinamiche, evolutive e della composizione chimica del Sistema solare esterno.
“VIMS, così come gli altri strumenti realizzati dall’ASI in collaborazione con la NASA/JPL per la missione Cassini, continua a lavorare perfettamente. Questo dimostra sia la qualità costruttiva degli strumenti che il livello di innovazione dei loro progetti. Infatti ad oltre 15 anni dalla loro realizzazione sono sempre in grado di fornire dati di eccezionale valore scientifico contribuendo ad incrementare ancora il numero di scoperte e la conoscenza del Sistema di Saturno”, dice Enrico Flamini, responsabile per ASI della Missione Cassini.

La sonda Cassini, frutto di una cooperazione internazionale NASA-ASI-ESA, continuerà a compiere osservazioni dettagliate degli anelli di Saturno fino alla conclusione della missione, prolungata recentemente di due anni, prevista nel 2017.


In foto gli anelli di Saturno ripresi dalla Sonda Cassini in copertina sul numero del 19 marzo 2010 di Science (crediti: NASA/JPL/Space Science Institute)

giovedì 18 marzo 2010

Notizie sulle missioni Shuttle.

Mentre viene eseguito l'assemblaggio dei Booster per la missione sono state diffuse le date previste per le varie operazioni che porteranno al lancio di Atlantis per la STS-132.
13 aprile rollover dall'OPF al VAB.
20 aprile rollout dal VAB alla rampa.
14 maggio lancio.

Purtroppo c'è un "ma".
Dati i problemi che si sono verificati nella preparazione ad AMS che dovrà raggiungere la ISS a bordo della STS-134, si sta decidendo se rivedere il calendario dei lanci. Lo scopo primario è diluire le missioni in modo da avere più tempo per ciascuna e non rischiare inutili accavallamenti. La decisione finale dovrebbe essere presa entro il 13 aprile, quindi entro il rollover di Atlantis.

Attendiamo fiduciosi, ma i problemi si stanno accumulando.
La ormai prossima STS-131 ha la possibile "Spada di Damocle" della valvola sull'OMS e se fosse da eseguire il rollback nel VAB, obbligherebbe ad un ritardo anche la STS-133 che dovrà portare sulla ISS il MPLM Leonardo dopo che sarà rientrato dalla 131 e modificato per la permanenza fissa in orbita.

Diciamo che i manager NASA hanno il loro bel daffare...

In foto il poster di missione della STS-132.
Fonte: NASA.

Rientrata Soyuz TMA-16.

Il comandante uscente della ISS Jeffrey Williams e il comandante della Soyuz Maxim Suraev hanno oggi eseguito un tranquillo rientro senza problemi.

Suraev, legato al sedile centrale del modulo di rientro ha controllato un'accensione di quattro minuti e sedici secondi alle 1033 UTC di questa mattina rallentando così la loro capsula di circa 410 km/h e provocandone l'uscita dall'orbita.

Appena prima di penetrare nell'atmosfera, a circa 140 km di quota, i tre moduli di cui era composta la Soyuz TMA-16 si sono separati ed il modulo centrale si è auto-orientato con lo scudo termico verso il nostro pianeta per la fase finale del rientro.

Non si sono verificati problemi di sorta ed un grande paracadute di frenata si è aperto come previsto. Pochi istanti prima di toccare terra i retrorazzi hanno dato una smorzata all'impatto finale avvennuto alle 1124 UTC e la capsula si è adagiata su un fianco spinta da dolci e gelidi venti. Le squadre di recupero russe e della NASA erano nei pressi del punto di discesa per prestare la prima assistenza agli astronauti rientranti dopo 169 giorni in condizioni di microgravità.

La Soyuz è atterrata in una zona coperta da circa un metro di neve e dopo il contatto con il suolo è stata trascinata dal paracadute per una decina di metri, ma appena usciti, i due membri dell'equipaggio hanno subito mostrato un pollice sollevato per far capire che erano in ottime condizioni.

Dalla ISS il nuovo comandante Oleg Kotov con Soichi Noguchi e Timothy Creamer hanno seguito tutte le operazioni di rientro e recupero grazie agli aggiornamenti ottenuti dal centro di controllo di Houston. Secondo i programmi il lancio dei nuovi tre membri dell'equipaggio (Alexander Skvortsov, Mikhail Kornienko e Tracy Caldwell Dyson) avverrà il 2 aprile a bordo della Soyuz TMA-18. L'attracco alla Stazione avverrà due giorni dopo.

In foto la Soyuz tocca Terra nelle steppe innevate del Kazakhstan, nei pressi di Arkalyk.
Fonte: NASA.

mercoledì 17 marzo 2010

Dal satellite.

Queste immagini provengono dall'Advanced Land Imager del satellite NASA EO-1.
Riprendono gli effetti della enorme frana che ha colpito Maierato il 16 febbraio e di cui hanno parlato ampiamente i telegiornali grazie all'esistenza di un filmato che ha ripreso l'evento.

Come si vede chiaramente dal confronto fra le due immagini riprese prima e dopo lo smottamento, dal satellite si riesce a definire chiaramente l'estensione del fenomeno e con successive immagini si potrà verificare se la zona si è stabilizzata, soprattutto su ampia scala.

Dalle immagini come questa si sono potuti identificare circa 100 smottamenti di diversa entità provocati da quest'ondata di maltempo nella sola Calabria (Maierato è in provincia di Vibo Valentia) e risulta quindi molto rapido eseguire un censimento del dissesto idrogeologico.

martedì 16 marzo 2010

L'Enterprise tornerà a volare.

Come saprete tutti, gli Space Shuttle sono alla fine della loro onorata carriera ed una volta eseguito il loro ultimo volo verranno consegnati a dei musei per entrare definitivamente nella storia passata.
Uno degli orbiter, nella fattispecie il Discovery, è già stato assegnato allo Smithsonian di Washington.
Ma in quel museo hanno già la prima navetta che abbia mai volato: l'Enterprise. Anche se ha eseguito solo dei voli atmosferici, è stato il primo veicolo spaziale alato a volare in atmosfera ed atterrare come un aliante.

E alla NASA si sono chiesti: cosa se ne fa lo Smithsonian di due orbiter?
Nulla!
Allora uno dei due lo possiamo assegnare ad un altro museo.
Altro problema: come lo portiamo via di lì?

L'Enterprise è fermo dal 1985, anno in cui è stato consegnato al museo per essere esposto al pubblico e non è detto che sia ancora in grado di sopportare il viaggio in groppa al 747 SCA, quindi è necessario verificare tutti i punti di aggancio e i dispositivi dell'avionica di bordo necessari per il volo di trasferimento. E per far questo sono stati inviati 12 tecnici dal Kennedy Space Center, 12 dei migliori che si occupano da anni della manutenzione alle navette, e li hanno mandati a Washington per controllare Enterprise.
Dopo due settimane di controlli hanno detto che lo Shuttle è in perfetta forma e che 25 anni di fermo non gli hanno assolutamente fatto perdere lo smalto di un tempo.

Non è ancora stato deciso dove verrà inviato Enterprise, ma ora sappiamo che potrà sicuramente volare ancora una volta.

In foto il battesimo del primo Shuttle, quando era presente quasi tutto l'equipaggio della USS-Enterprise NCC-1701, cioè quella di Star Trek.
Fonte: NASA.

lunedì 15 marzo 2010

Mars Express e Phobos.

Sono state pubblicate le immagini di Phobos, luna di Marte, scattate il 7 marzo dalla sonda europea Mars Express. Sono state riprese con la High Resolution Stereo Camera (HRSC) con una definizione di circa 4,4 metri per pixel. Sono tre immagini ricavate dalla stessa inquadratura e evidenziano una superficie molto tormentata ed irregolare.

La prima è una foto semplice.













La seconda è in 3D Anaglifico (per gli occhiali rossi/blu).


















Da quest'ultima è stato estratto un dettaglio dove sono stati evidenziati due possibili siti d'atterraggio per la missione Phobos-Grunt il cui lancio è previsto nel tardo 2011.


Fonte: ESA.

domenica 14 marzo 2010

Spiccioli.

Oggi è il PI Day: 3 (marzo), 14.
Alle ore 1:59 sarà molto PiGreco: 3,14159.

In USA è iniziato il periodo Daylight Saving, quella che da noi è l'ora legale. Dalla presidenza Bush è stata anticipata per questioni di risparmio energetico: le luci accese un'ora dopo alla sera. Da noi inizierà domenica 28 e per un paio di settimane saremo "sfasati" con la Space Coast della Florida solamente di 5 ore.

Il 18 marzo Maxim Surayev e Jeff Williams rientreranno a Terra a bordo della Soyuz TMA-16 concludendo così la loro missione a bordo della ISS. Il prossimo lancio Soyuz per la ISS è previsto che avvenga il 2 aprile da Baikonur.

In foto la versione 3D della Soyuz TMA-16 in avvicinamento alla ISS. E' un anaglifo e quindi per vederla in 3D dovete inforcare gli occhialini rossi/blu (red/cyan).
Fonte: blog di Roberto Beltramini.

sabato 13 marzo 2010

Notiziario.

Gli ingegneri stanno febbrilmente lavorando per capire l'entità di un apparente malfunzionamento ad una valvola d'isolamento dell'elio montata sull'OMS Pod (Orbital Maneuvering System) di destra del Discovery, pronto in rampa per la STS-131. Il guaio potrebbe portare alla necessità di sostituire la valvola incriminata, ma non è un'oper4azione che3 si può fare in rampa. In questa malaugurata ipotesi lo Space Shuttle dovrà ritornare al VAB dove verrà eseguito l'intervento e la data di lancio della missione (attualmente prevista per il 5 aprile) potrebbe subire un forte slittamento.
Dato che il sistema di pressurizzazione dell'elio ha una triplice ridondanza, esiste anche la possibilità che la navetta voli nelle condizioni in cui si trova, ma anche questa decisione deve essere presa dai manager del programma.
Non si hanno ancora notizie sulle eventuali ripercussioni sulle successive missioni.

Pieno successo per il test di accensione dei motori del Falcon 9. tutto è avvenuto alla perfezione e i motori sono stati avviati per 3,5 secondi alle 1730 UTC di oggi, 13 marzo. Il test doveva collaudare anche i vari dispositivi, dai software di terra e di bordo al sistema di soppressione acustica e fino ai sistemi pneumatici della torre di lancio.
Perfetto SpaceX, un altro passo completato.

In foto il momento del test.
Fonte:NasaTV.


Hayabusa (in giapponese "Falco Pellegrino") ha spento il suo motore a ioni il 5 marzo e la sua attuale traiettoria la porterà a passare a circa 130'000 km dalla Terra. Nei prossimi mesi una serie di piccole correzioni le modificheranno ancora la rotta in modo da riuscire a lanciare verso Terra la sua capsula di rientro con (si spera) i campioni di terreno dell'asteroide Itokawa. Il piccolo container del diametro di 40 cm dovrebbe scendere protetto da uno scudo termico e poi appeso ad un paracadute sulla Woomera Test Facility in Australia meridionale.
La data precisa di questo rientro non è ancora stata diffusa anche se dovrebbe avvenire nel giugno 2010.

venerdì 12 marzo 2010

Notiziario.

I rappresentanti delle agenzie spaziali di Stati Uniti, Russia, Europa, Giappone e Canada si sono incontrati a Tokio per un meeting sulla ISS.
È stata quindi ratificata la scelta americana di proseguire il supporto della Stazione fino al 2020 ed hanno confermato che il Budget USA per il 2011, se confermato per gli anni successivi, fornisce il supporto necessario a tale prolungamento. Ma si sono spinti oltre, affermando che l'avamposto spaziale è il più importante laboratorio mondiale e sarà necessario potenziarne al massimo lo sfruttamento scientifico. Inoltre le varie agenzie stanno lavorando per portare la certificazione dei vari componenti fino al traguardo dei trent'anni di servizio, il che equivale ad un uso attivo fino al 2028.
Questa sì che è una notizia grandiosa!

Il fallimento del test del vettore Falcon 9 della SpaceX è stato provocato da un'errata comunicazione fra i computer di bordo e quelli di terra. Una valvola di pressurizzazione posta sul pad è quindi rimasta chiusa impedendo l'avvio delle turbopompe dei motori. Il test è stato abortito a 2 secondi dall'inizio e le fiamme che si sono viste uscire dal vettore erano i propellenti che hanno attraversato le camere di combustione e sono usciti dai motori. Tutta la procedura è comunque stata interrotta e la zona riportata in sicurezza. Sul pad 40 sono già pronti per un nuovo tentativo. Un nuovo test in programma ieri non ha potuto avvenire a causa del meteo avverso, ma nei prossimi giorni avverrà sicuramente.

Un nuovo rinvio nell'attivazione del nuovo sistema di comunicazione satellitare militare statunitense sta spingendo le forze armate USA a cercare delle alternative.
I satelliti di prossima generazione MUOS (Mobile User Objective System) dovrebbero soppiantare tutta la rete satellitare della Difesa USA, ma il primo lancio è stato posticipato a non prima di settembre 2011 con l'inizio dell'operatività dal dicembre dello stesso anno. Il sistema sarebbe composto da quattro satelliti geostazionari più uno di scorta, tutti costruiti dalla Lockheed Martin Corp.
Dato che questo sistema è in ritardo, si sta cercando di trovare transponder liberi sui satelliti commerciali per colmare l'eventuale vuoto dato dai vecchi sistemi di comunicazione. In quest'ottica pare che il satellite PAN lanciato nel settembre scorso possa già far parte di queste scorte che ora diventano sempre più chiaramente necessarie.

Nell'immagine una rappresentazione artistica dei satelliti MUOS.
Fonte: Lockheed Martin.

giovedì 11 marzo 2010

Variazione nell'asse terrestre?

Il recente terremoto in Cile che ha raggiunto una magnitudine di 8,8 gradi è stato uno dei più grandi sconvolgimenti degli ultimi anni.
Tutti gli organi d'informazione hanno detto chel'asse di rotazione della Terra si è spostato. "L'ha detto la NASA!!" mi dicevano quando sollevavo dubbi.
Come al solito le interpretazioni sono molto personali, soprattutto quando si tratta dei giornalisti italiani.

Il terremoto ha in realtà spostato l'asse inerziale a causa dell'enorme spostamento di masse conseguente al devastante sisma. In pratica la Terra non è una sfera perfetta a causa della distribuzione disomogenea di oceani e terre emerse e quindi la sua rotazione attorno all'asse inerziale non appare "centrata". Uno spostamento di masse sulla superficie comporta una variazione della posizione del baricentro e conseguentemente del centro di rotazione. In questo caso gli 8 centimetri di spostamento non hanno variato l'inclinazione dell'asse terrestre, ma hanno provocato uno spostamento del centro di rotazione. Ed è un fenomeno rilevante dal punto di vista della causa in se, ma assolutamente trascurabile nella dinamica del nostro pianeta. Considerate che lo spostamento annuale per la differente distribuzione dei ghiacci (che risente ancora dell'ultima era glaciale di 11'000 anni fa) è di circa 10 centimetri…

Nessun pericolo per un potenziale sconvolgimento delle stagioni o preamboli per un apocalittico 2012 che si avvicina: il nostro asse di rotazione resta fisso sui 23,439281° circa. Si tratta di semplice geologia e dinamica planetaria.

Tutte queste misurazioni possono essere eseguite grazie alla rete planetaria dei satelliti GPS e delle stazioni di ricezione di Terra. Questo a dimostrazione che il centro di massa e l'asse di rotazione restano costanti e coincidenti, ma il pianeta "reale" si muove al suo interno.

Nell'immagine il confronto delle masse coinvolte negli ultimi due devastanti terremoti che si sono verificati sul pianeta. Quello di Haiti è stato più violento, ma ha avuto effetti su un'area molto più piccola.
Fonte: USGS (United States Geological Survey)

Per lo Shuttle non tutto è perduto.

Qualcuno aveva affermato l'impossibilità di estendere il Programma Shuttle dato che le linee dei componenti erano ormai definitivamente chiuse. Il Responsabile del Programma ha detto martedì che è "un grande equivoco", aprendo quindi la porta ad un eventuale estensione dei voli shuttle oltre l'attuale limite di pensionamento, stabilito in settembre 2010.
In effetti la richiesta è partita dal congresso per ottenere un allungamento dell'operatività delle navette, ma il costo corrispondente sarebbe di circa 200 milioni di dollari al mese, equivalenti a 2,4 miliardi all'anno.
Le linee di produzione dei componenti potrebbero ripartire, anche se ci vorrebbero circa due anni da quando si ha la richiesta ufficiale al completamento del primo serbatoio esterno.

Attualmente sono previste ancora 4 missioni Shuttle e i componenti per una quinta sono già disponibili (quelli per un eventuale lancio di soccorso per l'ultima missione) quindi dilatando un po' i tempi si riuscirebbe a rendere più costante la presenza americana nello spazio: in fondo 5 missioni in due anni non sono un cattivo risultato, sicuramente migliore di nessuna missione in cinque anni…

La chiusura del programma Space Shuttle è stata stabilita dal presidente Bush nel 2004 quando ha dato il via al programma Constellation. Da allora sono cambiate molte cose, l'ultima delle quali è stata la cancellazione del Constellation a causa dei ritardi e della poca innovazione di questo sistema.
La cancellazione voluta da Obama e sancita nel bilancio ufficiale previsto per il 2011, ha però reso evidenti quei problemi di ritardo nello sviluppo di un nuovo trasporto umano verso lo spazio.
Dal canto suo, la presidenza ha dato il via alle aziende private aprendo i finanziamenti per chi decide di sviluppare dei sistemi di trasporto spaziale da offrire poi alla NASA. Questo sprone dovrebbe innescare un sistema virtuoso in cui una sorta di concorrenza spinge diverse aziende a creare il veicolo più sicuro ed economico da proporre all'agenzia spaziale americana. Anche i 9000 esuberi alle attività produttive interne alla NASA stessa, dovrebbero venir assorbiti dalla maggior richiesta proveniente dall'ambito privato.

Teniamo presente che il famoso Budget 2011 previsto, non ha subito nessun taglio, anzi è stato incrementato rispetto a quello dell'anno precedente. Gli investimenti che non fanno più parte dei programmi cancellati saranno reindirizzati sulla ricerca e sviluppo delle tecnologie necessarie per fare in modo che i futuri sistemi di trasporto possano basarsi su reali innovazioni, in grado di portarci nello spazio in modo più veloce, più sicuro e più economico.

Ricapitolando, John Shannon, lo Shuttle Program Manager al Johnson Space Center di Houston dice chiaramente che gli unici problemi sono il riavvio delle catene di produzione dei componenti e la ricertificazione degli Orbiter.
Per il primo problema non c'è nessun grosso impedimento grazie al fatto che i grossi appaltatori del sistema Shuttle sono tutte industrie che non lavorano esclusivamente per la NASA. Per esempio la North Carolina Foam Industries, quella che costruisce il rivestimento in schiuma del serbatoio esterno, è uno dei principali produttori continentali di materiali d'isolamento termico e quindi per loro il contratto con la NASA è una parte trascurabile della loro produzione. E così per molte altre aziende. Per loro si tratterebbe solo di ripristinare delle linee di produzione e nulla più.
Per la ricertificazione delle navette occorre aprire una piccola parentesi che riguarda la richiesta iniziale effettuata dalla commissione d'inchiesta sull'incidente del Columbia. Ufficialmente il CAIB (Columbia Accident Investigation Board) ha richiesto chiaramente che le navette dovevano essere ricertificate se avessero dovuto volare dopo il 2010. Però dal 2005 i cicli di manutenzione applicati agli Shuttle sono giunti a livelli di precisione e scrupolosità da garantirne una ricertificazione continua, infatti molti particolari vengono sostituiti durante ogni intervento che si esegue normalmente fra una missione e l'altra. Ad ogni ciclo di manutenzione vengono aggiunti una media di 23 nuovi punti di ispezione fra i componenti degli Shuttle. Sotto questo aspetto le vecchie navette possono essere paragonate a dei B-52 che sono operativi da oltre 50 anni e rimangono dei veicoli estremamente sicuri.

Vedremo cosa succederà. Per ora queste affermazioni si uniscono alle centinaia che abbiamo già sentito negli ultimi mesi, anche se, pronunciate dal Manager del Programma Shuttle, hanno un certo peso.
E a quanto pare il fatto di restare senza quella sudata supremazia spaziale inizia a dare fastidio a molti Americani!

Intanto ad aprile è previsto un viaggio di Obama in Florida per una conferenza incentrata sul nuovo approccio della sua amministrazione verso i voli spaziali abitati.

mercoledì 10 marzo 2010

X-51A WaveRider.

Stanno sbucando dai laboratori un sacco di tecnologie e progetti che si credevano abbandonati o dimenticati.
Ora tocca ai motori Scramjet, quel tipo di propulsore che non avendo turbine al suo interno non ha praticamente limiti nella velocità massima raggiungibile. Sfrutta il riscaldamento dell'aria che avviene al suo interno quando viaggia a velocità supersoniche e l'iniezione del combustibile nel gas caldo ne provoca l'accensione spontanea producendo la spinta. Uno dei limiti è che per avviarsi, lo Scramjet deve essere portato almeno a Mach 2,5-3.
Esperimenti eseguiti anni fa avevano portato dei velivoli sperimentali (la famosa serie di veicoli "X", eXperimental) ad altissime velocità, con picchi che hanno raggiunto Mach 10.

Ora il prototipo si chiama WaveRider e fa parte dei veicoli sperimentali della NASA sotto il nome di X-51A.
Lo Scramjet (Supersonic Combustion Ramjet) è già stato testato sull'X-43, quando ha raggiunto proprio la velocità di Mach 10, anche se per pochi istanti.
Questo nuovo test servirà a studiare la propulsione dello Scramjet per renderla più costante e precisa, ma soprattutto più controllata in modo da mantenerla nel tempo.

Un B-52 Stratofortress decollerà dalla base di Edwards in California e porterà il prototipo in scala appeso sotto la sua ala. Giunto a 15000 metri di quota, l'X-51A verrà sganciato ed un razzo a propellente solido spingerà il veicolo sperimentale a Mach 4,5 dopodiché si separerà lasciandolo alla propria spinta proveniente dallo Scramjet stesso. L'obiettivo è il raggiungimento della velocità di Mach 6 e il mantenimento per un certo periodo prima di ricadere in Oceano.

Questo tipo di motore potrebbe portare un abbattimento dei costi nei lanci spaziali, dato che non avrebbe bisogno di portarsi a bordo il comburente per la propulsione. Per contro potrebbe solo funzionare in atmosfera e a partire da certe velocità, ma se pensiamo ad aerei madre che portano i vettori in quota ed in velocità, a questo punto il nostro razzo potrebbe avviare il suo Scramjet accelerando a velocità altissime prima di passare a propulsori standard per l'uscita finale dall'atmosfera. Sono queste le condizioni in cui avremmo bisogno di molto meno propellente.
Certo, la completezza vedrebbe la presenza di motori a turbina di accelerazione, di uno Scramjet per la propulsione atmosferica e un motore a razzo per l'orbita, tutto nello stesso velivolo.
Diciamo che quando si potrà arrivare a quello, si otterrà il primo vero SSTO (Single Stage To Orbit) trasporto per l'orbita a singolo stadio.

Vedremo.
Strada da fare ce n'è ancora molta...

In foto il WaveRider appeso sotto l'ala del B-52.
Fonte: NASA.

martedì 9 marzo 2010

Notiziario.

Il previsto test di accensione dei motori del Falcon 9 oggi è stato interrotto esattamente al momento dell'avvio dei motori. Ne è risultato un forte scoppio (come raccontato dagli spettatori presenti) con un lampo arancione ed una piccola colonna di fumo. Si è evidentemente trattato di uno stop del test del quale però non si conoscono ancora i dettagli.
Speriamo che non si sia trattato di un problema grave.

Grandi progetti per la Cina spaziale. Per la fine del 2010 è previsto il lancio della seconda sonda lunare, Chang'e 2 che avrà il compito di creare una mappa fotografica del nostro satellite naturale con una definizione di circa 1 m. Questo per preparare le prossime missioni con lander ed un prossimo equipaggio umano.
Ma è per il 2011 che è previsto un obiettivo ambizioso. Verrà lanciata Tiangong 1 ("palazzo celeste") che rappresenterà il primo elemento della stazione spaziale cinese. I tre successivi lanci di capsule Shenzhou (le 8, 9 e 10) porteranno sulla stazione gli equipaggi che eseguiranno molteplici test ed esperimenti e permettendo agli astronauti cinesi di eseguire anche i primi attracchi fra veicoli in orbita. Si inizierà con equipaggi di due o tre persone, ma l'intenzione cinese di avanzare nella conquista dello spazio è chiara.

Nessuna risposta da parte del lander Phoenix durante la campagna d'ascolto del mese di febbraio. Fra qualche giorno verrà eseguita una nuova serie di ascolti, anche se le probabilità che la sonda sia sopravvissuta all'inverno polare marziano sono ridotte al lumicino. Ma il Sole è sempre più alto sull'orizzonte e la speranza è l'ultima a morire!

Nelle due foto l'immagine della zona in cui si trova Phoenix ripresa dall'orbita dal Mars Reconnaissance Orbiter con la fotocamera HiRISE. La prima è del 8 febbraio e l'altra è del 25 febbraio.
Fonte: NASA/JPL.

lunedì 8 marzo 2010

Incontro ravvicinato con Phobos.

C'è riuscita, ma del resto non avevamo dubbi. Mars Express ha sorvolato la luna marziana Phobos a circa 67 km di quota.

Qualcosa in Phobos è sbagliato. Appare come un oggetto solido, ma i precedenti flyby hanno evidenziato che non è abbastanza denso da essere completamente solido. Dovrebbe essere del 25-30% poroso. Questo fatto ha portato gli scienziati planetari a credere che questo piccolo corpo celeste possa essere un piccolo ammasso di macerie che orbita intorno a Marte. Questo agglomerato dovrebbe essere composto da blocchi di varie dimensioni accatastati uno contro l'altro, ma che lasciano parecchio spazio vuoto dato che non si incastrano perfettamente fra loro.

I dati di questo fantastico flyby ha fornito agli scienziati i migliori dati sul campo gravitazionale di Phobos. Mars Express ha agganciato il segnale di sincronismo radio proveniente da Terra alle 2020 UTC del 3 marzo. Il massimo avvicinamento è stato raggiunto alle 2055 UTC. L'oscillatore del centro di controllo è 100'000 volte più preciso di quello di bordo e quindi per l'analisi del campo gravitazionale, che richiede la più alta precisione possibile, è stato inviato da Terra e rimbalzato dalla sonda al Ground Control.

Le onde radio, viaggiando alla velocità della luce impiegavano 6 minuti e 34 secondi per raggiungere Mars Express e quindi l'andata/ritorno ammontava a 13 minuti e 8 secondi. Il segnale che giungeva a Terra era forte e chiaro, così forte che lo hanno ricevuto anche i radioamatori. Certo, i loro strumenti gli hanno permesso di ricevere la portante del segnale, ma non le flebili ondulazioni indotte dal campo gravitazionale di Phobos.

Ora che tutti i dati sono stati raccolti, le analisi possono iniziare. Prima di tutto verrà eseguita una stima della variazione di densità lungo il profilo della luna e questo chiarirà se l'interno di Phobos è composto di zone vuote.

"Phobos, nel Sistema Solare, è probabilmente un oggetto di seconda generazione" ha detto Martin Pätzold, della Universitat Koln di Colonia, in Germania, primo investigatore dell'esperimento Mars Radio Science (MaRS). Oggetto di seconda generazione significa che si è agglomerato in orbita dopo la formazione di Marte, invece di essersi formato dalla stessa nube da cui è nato il Pianeta Rosso. Ci sono altri satelliti nel Sistema Solare che potrebbero avere origini simili, come Amalthea che orbita intorno a Giove.

Qualunque sia la sua origine precisa, Phobos finirà nuovamente in uno stato disgregato, a causa della sua orbita che lo porta inesorabilmente a scendere di quota orbitale: lentamente, ma è destinato ad andare distrutto. "Proviene da detriti e ridiventerà detriti" ha aggiunto Pätzold. Nel frattempo sarà adeguatamente studiato ed esplorato.

Questo flyby è stato uno dei 12 che Mars Express eseguirà in questa campagna osservativa del febbraio-marzo 2010. I primi passaggi sono stati eseguiti con la scansione radar attiva, nel tentativo di sondare l'interno della luna cercando delle riflessioni provenienti da strutture interne, mentre nei successivi flyby l'utilizzo della fotocamera permetterà di riprendere immagini ad alta risoluzione della superficie.

Nell'immagine le traiettorie combinate di Phobos, di Mars Express e di Marte durante questo stupendo volo radente.
Fonte: ESA.

domenica 7 marzo 2010

Shuttle News.

Discovery ha raggiunto il pad di lancio e prosegue nei preparativi per la partenza di STS-131 programmata per il 5 aprile.
Anche i lavori per l'ultimo volo di Atlantis, la STS-132, proseguono con il lancio previsto per il 14 maggio. Attualmente si stanno verificando tutti i possibili punti danneggiati nel rivestimento dell'ET per evitare distacchi potenzialmente pericolosi.

Intanto i manager del programma Shuttle stanno decidendo se posticipare il lancio della STS-134 che dovrebbe avvenire il 29 luglio, anticipando quindi la STS-133. da notare immediatamente che il lancio di STS-133 non può essere anticipato di molto a causa dei tempi obbligati dall'allestimento del MPLM Leonardo in PMM, dato che questo modulo dovrà effettuare la prossima STS-131 come trasporto logistico.
I motivi per lo spostamento della missione (comunque si sposterebbero solo i carichi, ma la sequenza di lancio delle navette non cambierebbe) sarebbero da imputare a piccoli problemi riscontrati sull'AMS, Alpha Magnetic Spectrometer e sulla richiesta del congresso di diluire le missioni in modo da ritardare la chiusura del programma.
Diciamo che il primo motivo è ben più importante perché potrebbe fare slittare la missione al 2011. Anche se il finanziamento relativo è già stato stanziato, sarebbe preferibile non diluire il programma già stabilito.
Abbiamo inoltre una richiesta in corso da parte di alcuni senatori che vorrebbero estendere lo stesso Programma Space Shuttle almeno fino al 2015 in modo da evitare il vuoto nel trasporto spaziale abitato americano.

Purtroppo sta diventando veramente troppo tardi per queste decisioni ed oltre ad essere necessaria una estesa ricertificazione delle navette per poter proseguire il loro uso, diventa anche problematico riavviare tutte le produzioni di parti di ricambio e di consumo che stanno completando le loro commesse di produzione.

In foto l'equipaggio della STS-131 durante le prove di lancio.
Fonte: NASA.

sabato 6 marzo 2010

Newsletter, nuovo numero.

Il numero 624/11 è appena stato inviato agli abbonati.
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A questo indirizzo trovate i numeri arretrati.

Grazie a tutti per il continuo sostegno.

venerdì 5 marzo 2010

Lancio cinese.

La Cina ha lanciato questa mattina alle 0455 UTC un satellite scientifico per il monitoraggio delle risorse e la prevenzione dei disastri naturali. In realtà, YaoGan Weixing-9 (questo è il suo nome) dovrebbe essere un satellite spia con compiti di ricognizione tattica.
Addirittura fonti occidentali hanno commentato la particolare dimensione e forma del fairing, la copertura che protegge il carico durante l'attraversamento degli strati densi dell'atmosfera, lascerebbe supporre che il lancio possa aver portato in orbita non uno, ma due veicoli.

Il precedente lancio di un satellite YaoGan Weixing è avvenuto il 15 dicembre scorso con il numero 8 della serie.
Quello partito oggi è stato lanciato dalla base Jiuquan Satellite Launch Center mentre il precedente è partito dal Taiyuan Satellite Launch Center. Sono stati entrambi primi voli per la versione 4C del vettore Chang Zheng e questo dimostra la grande versatilità dei complessi di lancio cinesi.

Scheda tecnica del lancio.

In foto il lancio.
Fonte: Xinhua.

Lanciato GOES-P.

Il Geostationary Operational Environmental Satellite P è stato lanciato in orbita terrestre ieri sera alle 2357 UTC. Il Delta 4 ha lasciato rapidamente lo Space Launch Complex 37B della base aerea di Cape Canaveral ed è scomparso nel cielo serale della Florida, depositando il suo prezioso carico nella posizione prevista.
Il satellite del costo di circa 500 milioni di dollari è stato costruito dalla Boeing e nelle prossime tre settimane eseguirà diverse manovre per correggere l'orbita fino a raggiungere il sito geostazionario da cui lavorerà. Il 24 marzo è previsto il passaggio di consegne verso la NASA per iniziare il periodo operativo. Nei primi 5 mesi verrà effettuato un periodo di test al termine del quale inizieranno le osservazioni per il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) che sarà il primo fruitore di questo satellite.

Tutta la serie di satelliti GOES è nata per il controllo del meteo e specialmente per riuscire ad anticipare tutti quegli eventi violenti o catastrofici che possono verificarsi sul nostro pianeta come tornado e grandine. Specialmente nel calcolo delle traiettorie di transito degli uragani vi sono criteri di precisione molto ristretti. Riuscire a predire dove passerà un uragano permette di evitare lo sfollamento di enormi aree evitando enormi spese e salvando molte vite.
Unito a questo è anche presente a bordo un sistema di ripresa a raggi X, un misuratore di campo magnetico e un rilevatore di particelle cariche provenienti dal nostro Sole, in modo da poter correlare il più possibile le varie catene causa-effetto nello studio della meteorologia. Oltretutto si potranno avere dei preavvisi sulle tempeste solari. Come già successo in passato, le tempeste solari sono in grado di provocare molti danni a tutti gli apparati elettrici del nostro pianeta, siano essi in orbita, in volo o al suolo.

Attualmente sono attivi il GOES 11, il GOES 12 (quest'ultimo lanciato nel 2001), il GOES 13 (lanciato nel 2006 come GOES N), il GOES 14 (del giugno 2009 e partito come GOES O) e quest'ultimo GOES P che verrà classificato GOES 15.

Scheda tecnica e video del lancio.

In foto una ripresa a lunga esposizione del lancio.
Fonte: Ben Cooper.

giovedì 4 marzo 2010

Mars Express verso Phobos.

La sonda europea Mars Express ha appena effettuato un passaggio a meno di 70 km di distanza da Phobos, satellite naturale di Marte.
È il flyby più vicino alla luna di Marte che sia mai stato effettuato ed è stata anche un'ottima occasione per sondare il campo gravitazionale del piccolo corpo celeste, soprattutto per capire le sue origini e la sua composizione che risulta decisamente interessante per la bassa densità media: è come se il materiale che compone Phobos sia poroso, che contenga molto ghiaccio d'acqua o come se questo grosso sasso possa essere cavo.
A questo satellite del pianeta rosso che ha una forma simile ad una grossa patata, è stato dato il nome greco della parola "paura" (infatti in lingua italiana derivano le varie "fobie") e le sue dimensioni sono decisamente ridotte: il suo asse maggiore è di poco inferiore ai 27 km. Le ipotesi sulla formazione di Phobos spaziano dall'asteroide o dalla cometa catturata, dall'addensamento di materiale marziano scagliato in orbita da un enorme impatto fino alla formazione contemporanea a Marte.

Studiando con estrema precisione la traiettoria della sonda, questo transito ravvicinato permetterà di individuare le eventuali singolarità nella disposizione del campo gravitazionale della piccola luna. Eventuali asimmetrie evidenzierebbero zone più dense o meno dense.
In base ai dati esistenti, l'interno di Phobos potrebbe essere cavo per una percentuale che va dal 10 al 40%, ma potrebbe contenere acqua ghiacciata per una percentuale progressivamente maggiore, rendendo questo scoglio spaziale una sede ideale per un avamposto terrestre destinato all'esplorazione marziana. Trovare acqua sul posto significherebbe doverne portare meno da Terra e alleggerire immediatamente il peso di una missione. Anche la creazione di una base permanente sarebbe molto facilitata.

Il passaggio di ieri sera è iniziato alle 2020 UTC, momento in cui gli orologi atomici del centro di controllo hanno iniziato ad inviare il segnale di sincronismo per la tracciatura precisa della sonda. I segnali impiegavano sei minuti e 34 secondi a giungere su Mars Express e quindi tornavano a Terra dopo 13 minuti e 8 secondi. Tutti i dati relativi alla traiettoria sono stati ricevuti con successo.

Il prossimo passaggio ravvicinato avverrà domenica con un flyby a poco più di 100 km di quota. In quel transito verrà attivata anche la fotocamera stereoscopica ad alta risoluzione. Prepariamoci quindi per immagini mozzafiato!!

In foto un'immagine ripresa dallo strumento HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter, quando passò a 6800 km da Phobos il 23 marzo 2008. Sulla destra si vede chiaramente il grande cratere da impatto chiamato Stickney.
Fonte: JPL/NASA.

martedì 2 marzo 2010

Notiziario.

È previsto per stanotte il rollout dello Shuttle Discovery verso la rampa di lancio. Lo stack assemblato composto da orbiter, serbatoio e SRB partirà alle 0501 UTC, equivalenti alla mezzanotte e un minuto della Florida. Il team operativo inizierà le attività per lo spostamento alle 20 locali ed eseguirà tutti i preparativi per il trasporto lungo la crawlerway (5 chilometri e mezzo da percorrere in sei ore) e per il successivo sollevamento in rampa.

Il lancio resta previsto per il 5 aprile alle 12:21 italiane.

Intanto l'equipaggio della STS-131 è giunto al KSC per la prova generale del lancio che verrà effettuata venerdì 5, lasciando giusto il tempo ai tecnici di preparare il Discovery in rampa dopo il suo arrivo di domani.

Dopo aver riparato i due guasti verificatisi sul vettore Delta 4, l'Osservatorio Ambientale Geostazionario GOES-P è pronto al suo viaggio verso l'orbita. La finestra di lancio per giovedì 4 marzo inizia alle 2317 UTC e si estende per 60 minuti. Le previsioni meteo sulla base aerea di Cape Canaveral sono favorevoli con l'unica preoccupazione dei venti previsti da nordovest fra i 12 e i 18 nodi dato che il limite in quella direzione è posto a 20 nodi.

Restiamo al KSC, dov'è arrivato il serbatoio ET-136 per la missione STS-132. L'enorme cilindro è già stato portato all'interno del Vehicle Assembly Building per il suo assemblaggio e preparazione per la missione.

In foto l'ET-136 viene estratto dalla chiatta Pegasus che lo ha trasportato in Florida dagli stabilimenti di New Orleans.
Fonte: NASA.

Lanciati tre satelliti Glonass.

È partito alle 2119 UTC dal Cosmodromo di Baikonur un vettore Proton che ha portato in orbita 3 nuovi satelliti della costellazione Glonass, il sistema di navigazione satellitare russo.
Lo stadio orbitale Block DM ha eseguito due accensioni per portare il suo prezioso carico sull'orbita di trasferimento definitiva.
Il sistema Glonass è posizionato su orbite circolari a 19'200 km di quota ed inclinate di circa 64,8 gradi. Ogni satellite pesa circa 1350 kg al decollo compreso carburante per le correzioni orbitali sufficiente per una vita media di almeno sette anni. Costruiti dalla Information Satellite Systems Reshetnev Co., il sistema conta già 18 elementi attivi in orbita più due in manutenzione. Il sistema è organizzato su tre piani orbitali che conterranno otto satelliti ciascuno più alcuni di scorta. Questi ultimi lanciati fanno parte del piano numero 3. Il prossimo lancio triplo è previsto per agosto.

È stato il terzo lancio Proton di quest'anno e questo vettore prevede di effettuare da 12 a 14 lanci nel 2010.

Scheda tecnica e video del lancio.

In foto il lancio.
Fonte: Roscosmos.

lunedì 1 marzo 2010

Vedere la ISS a occhio nudo! – Marzo.

Ecco la tabella per i passaggi visibili della ISS nei nostri cieli.
Siamo in un periodo serale che dal 6 aprile diventerà mattutino grazie alle inclinazioni combinate dell’orbita della Stazione con quella terrestre.

Legenda:
Data.... del passaggio
Mag..... Magnitudine visuale della stazione (sottostimata)
Ora..... CEST del culmine del passaggio - sorge ca. 2' prima e tramonta ca. 2' dopo
Alt..... Altezza angolare massima in gradi dall'orizzonte (es. zenith 90°, polare 40-45°)
Az...... Azimuth, direzione in base ai punti cardinali

Data ...... Mag ... Ora ........ Alt. ..Az.

02 Mar ... -0.9 ... 19:34:02 ... 12 ... SSE
03 Mar ... -1.9 ... 19:59:01 ... 29 ... S
04 Mar ... -1.3 ... 18:50:08 ... 15 ... SE
04 Mar ... -1.5 ... 20:23:49 ... 30 ... OSO
05 Mar ... -2.9 ... 19:14:58 ... 43 ... SE
05 Mar ... -0.2 ... 20:48:26 ... 16 ... ONO
06 Mar ... -3.1 ... 19:39:59 ... 65 ... NNO
07 Mar ... -1.8 ... 20:05:09 ... 31 ... NNO
08 Mar ... -2.9 ... 18:54:47 ... 61 ... NNO
08 Mar ... -1.0 ... 20:29:57 ... 21 ... NNO
09 Mar ... -1.8 ... 19:19:54 ... 30 ... NNO
09 Mar ... -0.1 ... 20:54:06 ... 14 ... NO
10 Mar ... -1.3 ... 19:45:08 ... 22 ... N
11 Mar ... -1.3 ... 20:10:23 ... 21 ... N
12 Mar ... -1.3 ... 18:59:44 ... 21 ... N
12 Mar ... -1.1 ... 20:34:38 ... 21 ... NNO
13 Mar ... -1.4 ... 19:24:56 ... 21 ... N
13 Mar ... -0.2 ... 20:58:34 ... 16 ... NO
14 Mar ... -1.8 ... 19:50:04 ... 26 ... NNE
15 Mar ... -2.8 ... 20:14:56 ... 47 ... NNE
16 Mar ... -1.9 ... 19:04:26 ... 27 ... NNE
16 Mar ... -1.8 ... 20:38:52 ... 36 ... ONO
17 Mar ... -2.9 ... 19:29:21 ... 49 ... NNE
17 Mar ... -0.3 ... 21:02:51 ... 15 ... O
18 Mar ... -3.1 ... 19:54:05 ... 62 ... SSO
19 Mar ... -1.2 ... 20:18:35 ... 21 ... SO
20 Mar ... -2.9 ... 19:08:13 ... 59 ... SO
21 Mar ... -0.9 ... 19:32:38 ... 20 ... SO

Questo è l’inizio del successivo periodo (mattutino).
06 Apr ... -0.2 ... 06:24:41 ... 12 ... SE

Dati salvo “reboost” o modifiche orbitali e ottimizzati per il nord Italia.

Nel grafico l'andamento della quota orbitale della ISS durante l'ultimo anno.
Fonte dei dati e del grafico: Heavens Above.

Una piccola aggiunta...
Dato che permane la possibilità di osservare la ISS durante i passaggi diurni, questa è la tabella dei passaggi serali (quando però il cielo è ancora chiaro) dei prossimi 10 giorni.
Fatemi sapere se riuscite a vederla!

Data ..... Ora ........ Alt. ..Az.

06 Mar ... 18:05:02 ... 16 ... SE
07 Mar ... 18:29:54 ... 46 ... SE
08 Mar ... 17:19:49 ... 17 ... SE
09 Mar ... 17:44:35 ... 49 ... SE
10 Mar ... 16:34:31 ... 18 ... SE
10 Mar ... 18:09:27 ... 58 ... NNO