Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

giovedì 30 giugno 2011

Quaranta anni fa

Anniversario triste il 30 giugno: nel 1971, un guasto ad una valvola di decompressione della Soyuz 11 uccideva i tre componenti dell’equipaggio, Georgij Timofeevič Dobrovolskij (comandante, al suo primo volo), Viktor Ivanovič Pacaev (ingegnere di bordo, al suo primo volo) e Vladislav Nikolaevič Volkov (ingegnere collaudatore, al suo secondo volo).
Si tratta della seconda tragedia spaziale russa, dopo la morte di Komarov sulla Soyuz 1 avvenuta quattro anni prima, e rappresenta l’unico caso in cui degli esseri umani sono morti nello spazio e non nell’atmosfera terrestre.

Il logo della missione.
La disgrazia è avvenuta dopo il distacco dalla prima stazione spaziale, la Saljut 1 e al termine della missione di 22 giorni trascorsi in orbita terrestre stabilendo il record di permanenza. Poco dopo aver mollato gli ormeggi, una valvola di compensazione della pressione che serve a uguagliare la pressione interna della Soyuz con quella esterna poco prima dell’uscita degli astronauti, si è inspiegabilmente attivata quando fuori la pressione era ancora zero, causando la morte dell’equipaggio per asfissia.

Il rientro è poi avvenuto regolarmente, ma le squadre di soccorso a Terra hanno soltanto potuto constatare la morte dei cosmonauti.
In seguito a questo tragico incidente, la capsula Soyuz è stata completamente riprogettata e resa più sicura.

Lancio Minotaur

È partito questa mattina dalla base Wallops Flight Facility, sulla costa della Virginia, un vettore Minotaur con un satellite del Dipartimento della Difesa Americana, denominato ORS 1.
Questo veicolo assisterà le truppe statunitensi dislocate in Afghanistan inviandogli direttamente le immagini tattiche riprese dall’orbita. È stato sviluppato in tempi molto brevi, proprio per poter entrare in attività in questo periodo, quando la forza d’intervento nordamericana inizierà a sfoltirsi per il termine delle operazioni e si troverà a corto di informazioni sul territorio. Per rendere l’idea, la ATK Space Systems del Maryland ha impiegato solo 30 mesi per realizzare il satellite dall’ordine alla spedizione per l’integrazione sul vettore.
Il sensore principale è il SYERS 2, simile alle fotocamere montate sui velivoli spia U-2. Non si conosce la definizione di questo tipo di fotocamera, ma uno dei telescopi ausiliari ha una definizione a Terra di circa 1,2 metri.

Questo lancio segue il fallimento Taurus del marzo scorso e, una volta identificate le cause del mancato ingresso orbitale nel difettoso distacco della copertura del carico, sono state eseguite le doverose riparazioni, sia sul software che sull’hardware del dispositivo di sgancio. In base a test effettuati a Terra, questo difetto è più probabile proprio sui vettori Minotaur rispetto ai Taurus, con i quali condividono il sistema di sgancio del fairing.

Dopo un primo rinvio dovuto al fallimento di marzo, si è avuto un secondo rinvio il 28 giugno a causa di un forte temporale che si stava per abbattere sulla base di lancio.
Il satellite è stato rilasciato su un’orbita a circa 400 km di quota su inclinazione di 40 gradi, dopo 12 minuti dal decollo avvenuto alle 0309 UTC di questa mattina.

Ulteriori informazioni qui.

mercoledì 29 giugno 2011

ISS, allarme a bordo

Qualche preoccupazione ieri sulla Stazione Spaziale Internazionale, quando alle 13:30 italiane (circa) il centro di controllo ha avvertito l’equipaggio di un detrito che si stava avvicinando al complesso orbitale. Le procedure standard, in questi casi, prevedono la chiusura dei boccaporti fra i vari moduli e i componenti dell’equipaggio devono immediatamente rifugiarsi sulle rispettive capsule Soyuz, in modo da essere pronti ad abbandonare la Stazione.
Il momento di massimo avvicinamento del detrito è avvenuto alle 14:08 italiane e quindi il preavviso è stato decisamente breve, oltre al fatto che la distanza a cui è transitato il corpo estraneo è stata particolarmente bassa: soli 250 metri.
Alle 14:12, quattro minuti dopo il momento critico, è cessato l’allarme e i sei astronauti sono tornati al normale lavoro.

Si tratta pur sempre di routine per l’equipaggio della ISS che non si fa assolutamente prendere dal panico ed esegue le operazioni secondo procedure ben collaudate.

Gli allarmi sono diramati dallo Space Command quando un corpo estraneo entra in una zona di sicurezza che ha un raggio trasversale (rispetto alla direzione di marcia della Stazione) di 750 metri e 25 km nella traiettoria di marcia (sia davanti che dietro - poco più di 3 secondi di volo!). Statisticamente, si ha un allarme quando la probabilità di un impatto è superiore a 10 alla meno cinque, cioè lo 0,001%.
Se il preavviso è sufficiente si esegue una correzione di rotta, ma, come in questo caso, se manca il tempo per spostare l’enorme massa della Stazione, si attuano le procedure passive di emergenza, che in ultima analisi comportano l’abbandono della ISS ed il rientro immediato a Terra delle due capsule con i sei componenti dell’equipaggio a bordo, anche se quest’ultima opzione è lasciata solo in caso di impatto di una certa entità.

Detto questo, l'oggetto è poi passato ad una distanza effettiva di 335 metri, forse è stato il più vicino in assoluto, ma l’evento di ieri ha rappresentato un fatto tutt’altro che raro e che non ha messo a repentaglio la vita di nessuno. Se sui giornali leggete altre cose, non preoccupatevi: per ora la ISS non ci cade in testa e l’equipaggio sta lavorando tranquillamente…

STS-135 News

Eseguita la Flight Readiness Review e confermati il giorno e l’ora per l’ultimo lancio dello Space Shuttle: venerdì 8 luglio alle 11:26:46 am EDT, equivalenti alle 1526:46 UTC e alle 17:26:46 italiane.
Con nessun problema in sospeso e con ancora un paio di giorni di contingenza per riparazioni dell’ultimo minuto, il programma Space Transportation System si avvia a concludersi nel migliore dei modi.

Tenetevi liberi perché ci sarà la diretta con il commento italiano del gruppo di AstronautiCAST...

Tabella delle finestre di lancio per i primi 10 giorni.

Data........Finestra ap...Complanare....Finestra ch...Attracco
08/07/11....1521:46 UTC...1526:46 UTC...1531:46 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1535:03 UTC...FD 4

09/07/11....1459:15 UTC...1504:15 UTC...1509:15 UTC...FD 3

10/07/11....1433:30 UTC...1438:30 UTC...1443:30 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1446:44 UTC...FD 4

11/07/11....1410:57 UTC...1415:57 UTC...1420:57 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1424:16 UTC...FD 4

12/07/11....1350:26 UTC...1350:16 UTC...1355:16 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1358:26 UTC...FD 4

13/07/11....1322:42 UTC...1327:42 UTC...1332:42 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1335:56 UTC...FD 4

14/07/11....1300:09 UTC...1305:09 UTC...1310:09 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1313:28 UTC...FD 4

15/07/11....1236:10 UTC...1239:28 UTC...1244:28 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1247:39 UTC...FD 4

16/07/11....1211:54 UTC...1216:54 UTC...1221:54 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1225:09 UTC...FD 4

17/07/11....1149:22 UTC...1154:22 UTC...1159:22 UTC...FD 3
Ultima chance con ritardo nell’attracco.1200:11 UTC...FD 4

martedì 28 giugno 2011

Lancio Soyuz

Un razzo Soyuz è stato lanciato ieri dal cosmodromo di Plesetsk nel nord della Russia con un satellite russo top secret che eseguirà ricognizioni fotografiche per spiare luoghi strategici in tutto il mondo. 

Il lancio
Il lanciatore è decollato alle 1600 UTC dalla base spaziale di Plesetsk. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che i tre stadi del vettore Soyuz hanno posto la navicella spaziale segreta nell'orbita corretta circa otto minuti dopo il lancio. Il carico utile sarà chiamato Kosmos 2472 seguendo la nomenclatura dell'esercito russo per i veicoli spaziali della difesa. 

Il carico utile è probabilmente un satellite da ricognizione Kobalt M che monta fotocamere per scattare immagini di installazioni militari, movimenti di truppe e altri siti di interesse strategico in tutto il mondo.
I satelliti Kobalt orbitano tra i 240 e i 500 km di quota sopra la Terra.

Le fotocamere ad alta risoluzione dei satelliti Kobalt sono in grado di catturare immagini da qualsiasi località del mondo e utilizzano ancora apparecchi analogici quindi hanno una serie di contenitori per riportare la pellicola sulla Terra al termine della missione del satellite, che durerà almeno alcuni mesi.

Questa missione è stata la 28esima a raggiungere con successo l'orbita nel 2011. È stato l’ottavo lancio di un razzo Soyuz quest'anno, ed è stato anche il quarto decollo dal cosmodromo di Plesetsk, sempre per quest’anno.

Ulteriori informazioni qui.

domenica 26 giugno 2011

Space Shuttle Missions Database. Versione 1.7

New edition!
Ecco una nuova edizione del database delle Missioni Shuttle. 


Purtroppo sappiamo bene che questo database avrà un termine ben preciso, anzi, è già virtualmente completo, e dopo la prossima missione gli aggiornamenti varranno solo per l'aggiunta di nuovi dati per vecchie missioni, ma non più per le nuove.

Ormai sono ben oltre le 70'000 informazioni e molte sono ancora da scovare nei vari siti NASA.
Potete scaricare gratuitamentequesto indirizzo
 lo zip che contiene il file in formato Excel (xls) e in formato OpenDocument di OpenOffice (ods).

Ovviamente i lavori per la prossima edizione sono già iniziati, con l'aggiunta di altre informazioni. A questo proposito i vostri commenti, consigli o link a documenti che contengono dati da inserire su questo lavoro sono, come sempre, molto graditi.

Grazie a tutti.

P.S.: la sezione astronauti è curata dall'amico Fausto Dell'Orto che ringrazio per il lavoro che ha svolto. 

sabato 25 giugno 2011

Astrogation news.

Fine col botto per l’ATV-2 che si è disintegrato al rientro martedì alle 2041 UTC, momento in cui è stato perso il contatto con il veicolo. 
Rappresentazione artistica del rientro di ATV-2 [ESA].
Alcuni componenti, come il massiccio anello d’attracco e i motori principali, sono probabilmente sopravvissuti alle enormi temperature dell’interfaccia di rientro atmosferico. L’impatto con la superficie dell’oceano pacifico meridionale dovrebbe essere avvenuto intorno alle 2100 UTC. 
Purtroppo la brutta notizia è che il Reentry Breakup Recorder non ha inviato dati e quindi non è probabilmente sopravvissuto alla distruzione di ATV-2 oppure è rimasto incastrato fra i detriti e non è quindi riuscito ad inviare a Terra i dati raccolti come invece aveva fatto l'altro esemplare montato sul cargo giapponese HTV. 
Sarà per la prossima volta. ATV-3 è in avanzato stato di preparazione e il lancio è previsto per il febbraio 2012. Il nome assegnato è Edoardo Amaldi, scienziato italiano. 

Mark Kelly, che ha comandato l’ultima missione di Endeavour, ha annunciato il suo ritiro dalla NASA e dalla U.S. Navy per il prossimo primo ottobre.
Il motivo della sua decisione è da ricercarsi nel desiderio di dedicarsi alla sua famiglia. Da ricordare che sua moglie, la senatrice Gabrielle Giffords, è stata gravemente ferita il gennaio scorso durante un attentato ed è tuttora convalescente. 
Kelly non esclude un ritorno sulla scena aerospaziale, ma ad oggi è deciso ad “appendere al chiodo” la sua esperienza di 5000 ore di volo su oltre 50 diversi velivoli. 

Il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea Jean-Jacques Dordain, in una conferenza stampa tenuta al Salone Aerospaziale di Parigi, ha dapprima denigrato la coordinazione delle agenzie che collaborano per la ISS, evidenziando che la chiusura del programma Space Shuttle lascia i collegamenti abitati con la Stazione affidati ad un solo veicolo, ma evidenzia anche come ci siano contatti fra ESA e NASA per lo sviluppo di qualcosa di nuovo. 
Ovviamente si pensa al vettore Liberty (che ricordo prevede il core stage di Ariane montato su un SRB modificato), ma resta ancora aperta la possibilità di una conversione di ATV per il supporto di eventuali astronauti. È comunque stato ribadito che ESA non ha progetti manned attivi. 
Vedremo, anche se mi pare che la chiusura dell’STS non sia una sorpresa dell’ultimo minuto: è da sette anni che se ne parla! 

venerdì 24 giugno 2011

STS-135 News.

La preparazione per l’ultima missione Shuttle prosegue senza intoppi:
• carico installato a bordo,
• pompa nel motore numero tre sostituita,
• controllo dell’intertank completato con un GO,
• Terminal Countdown Demonstration Test completato.


Cronologia dei prossimi eventi:
Giugno 28: chiusura portelloni della stiva per il volo
Giugno 28: Flight Readiness Review
Luglio 4: equipaggio al KSC per il lancio
Luglio 5: inizio del Countdown @ 1700 UTC
Luglio 6: preparazione celle a combustibile
Luglio 7: rotazione della struttura di servizio @ 1800 UTC
Luglio 8: lancio @ 1526 UTC
Luglio 9: controllo dello scudo termico
Luglio 10: attracco alla Stazione Spaziale @ 1509 UTC
Luglio 11: installazione di Raffaello sulla Stazione
Luglio 12: attività extraveicolare n. 1 @ 1200 UTC
Luglio 13: scarico materiali dal modulo Raffaello
Luglio 14: lavoro su Raffaello
Luglio 15: lavoro su Raffaello
Luglio 16: termine lavoro su Raffaello
Luglio 17: Raffaello ritorna nella stiva di Atlantis
Luglio 18: Atlantis molla gli ormeggi @ 0559 UTC
Luglio 19: test dei sistemi di rientro
Luglio 20: atterraggio in Florida @ 1106 UTC
Fine del programma Space Shuttle.






In foto l'equipaggio dopo il test di lancio.
Da sinistra il Comandante Chris Ferguson, il Pilota Doug Hurley e i Mission Specialist Sandy Magnus e Rex Walheim.

giovedì 23 giugno 2011

Lancio Progress.

I camion spaziali stanno diventando una routine e, mentre questo non fa più notizia, resta comunque un evento da menzionare per noi appassionati.

[Mark Bowman - NASA]
Carico di oltre 2700 chilogrammi di rifornimenti, il Cargo Progress M-11M – classificazione della Stazione come ISS 43P, quarantatreesimo Progress inviato alla ISS – è partito martedì 21 giugno in perfetto orario alle 1438 UTC dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan ed ha attraccato oggi alla Stazione altrettanto puntualmente alle 1637 UTC con una manovra completamente automatica. 

All’interno della capsula automatica hanno stipato: 
- Propellenti 943 kg 
- Ossigeno 51 kg 
- Acqua 426 kg 
- Carico secco 1294 kg 
Il carico totale ammonta così a 2714 kg. 

Il 43P resterà ormeggiato al modulo Zvezda fino al 29 agosto quando mollerà gli ormeggi per un rientro distruttivo in atmosfera, mentre il prossimo lancio Progress avverrà il primo agosto, sempre da Baikonur. 

mercoledì 22 giugno 2011

Lancio Cinese.

La Cina ha lanciato con successo un nuovo satellite per telecomunicazioni, lo Zhongxing-10, dal Centro di lancio satellitare Xichang nella provincia di Sichuan posta nel sud-ovest del paese.

Il satellite, trasportato da un razzo vettore Lunga Marcia 3B, è decollato dal centro alle 1613 UTC ed è entrato nell'orbita terrestre 26 minuti dopo essere stato lanciato, esattamente come previsto.
La Zhongxing-10 è stato progettato e realizzato dall'Accademia cinese di tecnologia spaziale sotto l’egida della China Aerospace Science and Technology Corporation utilizzando il bus DFH-4. Trasporta 30 transponder in banda C e 16 in banda Ku, tutti costruiti da Thales Alenia Space.

Il satellite, dall’orbita geostazionaria, fornirà comunicazione, diffusione e trasmissione dati per gli utenti in Cina e la regione Asia-Pacifico per i prossimi 15 anni. Sostituirà sullo slot dei 110,5° di longitudine il satellite Zhongxing-5B, che è stato lanciato nel 1998 ed ha terminato la sua vita utile.

Il lancio è stato la missione numero 138 per il razzo vettore Lunga Marcia che nella versione 3BE qui utilizzata è alto 54,8 metri.

Lancio Iraniano.

L'Iran ha annunciato il lancio in orbita del secondo satellite di propria produzione. Partito a bordo di un missile Safir mercoledì scorso, questo risultato è in grado di preoccupare i governi occidentali perché prova che le capacità iraniane nel campo dei missili a lunga gittata stanno maturando.
Il satellite, chiamato Rasad, riprenderà immagini della Terra e le trasmetterà alle stazioni di Terra, questo secondo l'agenzia di stampa della Repubblica Islamica.

Rasad, che significa “osservazione”, pesava circa 15,5 kg al lancio e l’ora del decollo non è stata divulgata, ma probabilmente è avvenuto intorno alle 0930 UTC da una remota base militare nel nord dell'Iran.
L'Iran dice che utilizzerà il satellite per monitorare l'ambiente, ma potrebbe essere un banco di prova per i futuri carichi da ricognizione militare. Il paese prevede nuovi satelliti da lanciare nei prossimi mesi e anni, tra cui uno chiamato Fajr e dotato di una fotocamera con migliori prestazioni nell’osservazione della Terra.

Dopo il lancio sono stati effettivamente osservati due nuovi oggetti in orbita, probabilmente il satellite e parte del suo vettore.
Il satellite Rasad è posto in un'orbita ellittica con altitudini che variano tra 240 e 290 km. L’angolo di inclinazione dell'orbita è 55,7 gradi.

Questo lancio segue il successo di Omid, il primo satellite lanciato dall'Iran nel febbraio 2009, anch’esso portato in orbita da un razzo Safir.
Il Safir è un vettore lungo 21 metri, misura circa 1,3 metri di diametro ed è probabile che derivi da un missile Shahab aggiornato.

L'Iran ha anche affermato che lancerà una capsula spaziale con una scimmia su un volo suborbitale entro la fine dell'anno. Ha già inviato animali più piccoli nello spazio su un breve volo nel mese di febbraio e hanno inoltre annunciato i piani per sviluppare un razzo più potente, costruire e lanciare satelliti avanzati e addirittura un astronauta nello spazio entro il 2024.

martedì 21 giugno 2011

Lancio Delta 2 - SAC-D/Aquarius.

Il “Satelite de Aplicaciones Cientificas-D” è decollato a bordo di un razzo Delta 2 della United Launch Alliance alle 1420 UTC del 10 giugno, dalla Vandenberg Air Force Base, in California.
Il vettore è partito verso sud ed ha portato il suo prezioso carico su un’orbita eliosincrona a 650 km di quota, mantenendo fede alla sua reputazione di affidabilità.


Il lancio [William G. Hartenstein -
United Launch Alliance].
Costruito dall’Argentina, il satellite SAC-D è dotato di molteplici strumenti scientifici provenienti da vari paesi. Uno di questi strumenti, Aquarius, è un sensore sviluppato e progettato dalla NASA per effettuare misurazioni eccezionalmente precise del contenuto di sale sulla superficie dell'Oceano. Il costo per l’agenzia spaziale americana è stato di 287 milioni di dollari e comprendeva anche le spese per il lancio.
La salinità degli oceani è un parametro conosciuto piuttosto poco, ma è di fondamentale importanza nella circolazione oceanica, nel sistema climatico e per la diagnosi dei flussi di acqua dolce attraverso il sistema Terra.


Il SAC-D pesava 1370 kg al momento del lancio e il lanciatore a due stadi lo ha portato su un’orbita preliminare di parcheggio in circa 11 minuti. Ha poi sorvolato tutto il Polo Sud e giunto sopra l'Africa, ha eseguito la manovra finale per iniettare il satellite nell'orbita desiderata. Il carico utile si è separato, come previsto, dopo 56 minuti e mezzo di volo.
Il grande riflettore ovale dell'antenna e tre radiometri a microonde saranno il cuore di Aquarius, funzionando come ricevitore radio ad alta sensibilità per rilevare le variazioni della conducibilità elettrica dell'acqua di mare, permettendo agli scienziati di dedurre i livelli di salinità dell'oceano.

"La salinità è il collante che lega due principali componenti del complesso sistema climatico della Terra: la circolazione oceanica e il ciclo globale dell'acqua", ha detto Gary Lagerloef, principale ricercatore del progetto Aquarius di Earth & Space Research di Seattle. "Aquarius rileverà la mappa globale della salinità con un dettaglio senza precedenti, portando a nuove scoperte in grado di migliorare la nostra capacità di prevedere il clima futuro".
Il satellite orbita intorno alla Terra ogni 98 minuti, coprendo una fascia larga quasi 390 km e permettendo così ad Aquarius di ottenere una intera mappa del pianeta ogni settimana.
La salinità è la quantità di sale disciolto in acqua di mare e varia attraverso gli oceani. È misurata in grammi di sale disciolti in un chilogrammo di acqua di mare. È tipica la gamma che va da 32 parti per mille al 38 per mille. Si tratta di piccoli numeri, che fanno però enorme differenza nella circolazione e nel clima.
In più, la precisione promessa da Aquarius è di due parti su 10.000, l'equivalente di un grammo di sale in cinque litri di acqua.

Gli scienziati hanno raccolto alcuni milioni di misurazioni di salinità degli oceani negli ultimi cento anni, ma vaste distese del pianeta non sono mai state campionate. Ottenere un quadro completo ogni sette giorni dovrebbe rivoluzionare la conoscenza degli oceani da parte degli scienziati, presentando per la prima volta i cambiamenti di salinità in tutto il mondo, mese per mese, stagione per stagione e di anno in anno.
Assieme alla temperatura superficiale, la salinità determina la densità delle acque superficiali degli oceani. Le variazioni di densità guidano le correnti della circolazione oceanica.

Per la prima volta gli Stati Uniti hanno affidato uno strumento chiave ad un satellite argentino. Ma la collaborazione tra le agenzie spaziali delle due nazioni, NASA e CONAE, ha visto diverse altre collaborazioni: in precedenza SAC-A ha viaggiato sulla navetta Endeavour nel 1998, SAC-B su un Pegasus nel 1996 e SAC-C su un Delta 2 nel 2000.

Il SAC-D, che contiene anche strumenti con il contribuito di Canada, Francia e Italia, è stato assemblato in Argentina, poi spedito in Brasile per i test pre-volo. Il suo ultimo viaggio è stato verso la base Vandenberg Air Force per il lancio. La missione durerà diversi anni e ci permetterà di rispondere alle domande fondamentali sul clima.

lunedì 20 giugno 2011

Solstizio Estivo 2011.

Domani, 21 giugno, alle 1716 UTC (le 19:16 italiane), per l'emisfero Boreale avremo il Solstizio Estivo del 2011.
Il Sole raggiunge la massima declinazione nel suo movimento apparente rispetto al piano dell'eclittica.

[Wikipedia]
In pratica a mezzogiorno il Sole raggiunge nel nostro emisfero il punto più alto e si ha il giorno più lungo dell'anno (e di conseguenza la notte più corta), inoltre il Sole passa allo Zenith sul tropico del Cancro.
All'interno di tutto il circolo polare artico il Sole non tramonta e all'interno di tutto il circolo polare antartico non sorge.

Per l'emisfero Australe inizia invece l'inverno.

Da mercoledì per noi cominciano ad accorciarsi le giornate.

Buona Estate a tutti!!!

domenica 19 giugno 2011

ATV-2 News.

Siamo alla fine della missione di Johannes Kepler, il secondo esemplare dell’Automated Transfer Vehicle europeo che ha fornito supporto alla Stazione Spaziale Internazionale negli ultimi quattro mesi.

Grafico dell'andamento della quota della ISS [Heavens Above].
Ha trasportato a bordo tutta una serie di ricambi e rifornimenti (circa sette tonnellate di materiali) e ha utilizzato i suoi propulsori per il controllo dell’assetto della Stazione, ma soprattutto per i reboost, le spinte per innalzare la quota della ISS. La serie finale è stata composta di tre accensioni, il 12, il 15 e il 17 giugno, che hanno portato la quota del complesso a oltre 380 km con un incremento di una quarantina di chilometri. Dal grafico dell'andamento della quota si vede molto chiaramente il grande lavoro fatto dal potente veicolo ESA.

I prossimi passi nella missione di ATV-2 sono iniziati oggi pomeriggio alle 1530 UTC con la chiusura dei portelli, quello successivo avverrà domani alle 1451 UTC quando ATV-2 mollerà gli ormeggi e il 21 giugno, due accensioni dei motori freneranno il veicolo per permettergli il rientro in atmosfera. 
La prima accensione avverrà alle 1707 UTC e abbasserà l’orbita, mentre la seconda alle 2005 UTC permetterà di puntare esattamente il pacifico meridionale in modo che tutta la struttura e i 1200 kg di immondizia raccolta dalla Stazione possano disintegrarsi liberamente assicurandosi che qualsiasi relitto rimanga dal rientro possa cadere nel cimitero dei veicoli, lontano dalle zone abitate, circa alle 2050 UTC.

E anche in questi ultimi attimi della sua esistenza, ATV-2 invierà preziosissimi dati sulla disintegrazione in atmosfera grazie al sensore “Reentry Breakup Recorder”, montato al suo interno, che invierà al centro controllo tutti i dati di accelerazione, temperatura, posizione, assetto del veicolo per mezzo di una telefonata con i satelliti Iridium.

Godspeed ATV-2, Mission Accomplished…

Mars Science Laboratory News.

Con il lancio ancora previsto per il 25 novembre prossimo da Cape Canaveral su un Atlas V, il grande rover della NASA sta per avere l’assegnazione definitiva del punto di discesa da cui inizierà la sua missione.
Le quattro location finaliste sono, Eberswalde crater, Gale crater, Holden crater e la Mawrth Vallis. La scelta finale arriverà da Ed Weiler, amministratore associato della NASA a Washington, e verrà resa nota alla fine di luglio.
Rappresentazione della Sky Crane [NASA/JPL].
Questa scelta è fondamentale sia per i risultati scientifici che può portare e sia per la precisione che il sistema di discesa può raggiungere. Infatti Curiosity verrà posato da una Sky Crane, una specie di gru appesa alla copertura superiore del veicolo che riuscirà a depositare con dolcezza al suolo il rover già pronto per muoversi. Tutti i sistemi di guida e di controllo garantiranno la discesa del robot in una ellisse di 25 x 20 km che sarà programmata nel computer di bordo.
La scelta dei quattro candidati ha in comune il fatto di mostrare l’evidenza che in passato era stata presente molta acqua. Due di essi sono posti nell’emisfero sud, uno nell’emisfero nord e l’ultimo sull’equatore.

Intanto i vari componenti sono stati trasferiti a Cape Canaveral dove un piccolo incidente durante la movimentazione dello scudo termico non ha avuto conseguenze permanenti alla struttura. Di fatto le operazioni di preparazione al lancio proseguono a ritmi serrati mentre dalla direzione NASA-JPL arriva un’analisi impietosa della situazione del progetto dove si analizzano i costi/benefici di questa missione che si sta dimostrando sempre più faraonica.

In un Audit Report dell’8 giugno si raccolgono i dati sulla missione di Curiosity dove si evidenziano gli aumenti dei costi e dei tempi di realizzazione. La stima parla di un iniziale previsione di spesa di 1640 milioni di dollari (nel giugno 2006 quando si parlava di un lancio nel febbraio 2009) agli attuali 2500 milioni, a patto che il lancio avvenga entro quest’anno e non subisca un ulteriore rinvio dei canonici 26 mesi fra le opposizioni marziane. L’incremento è di oltre il 56% e su costi iniziali già alti sono cifre molto importanti.

Ma non basta. Da questo documento risultano anche ridimensionate le prestazioni e le aspettative di funzionamento del rover, dato che la fonte energetica di bordo, il Multi-Mission Radioisotope Thermoelectric Generator (MMRTG) - ricordo che stiamo parlando di generatori a radioisotopi rispetto alle celle solari utilizzate in tutti gli ultimi esploratori robotici sulla superficie del pianeta rosso - ha un decadimento di prestazioni molto più rapido di quanto stimato inizialmente. Il motivo principale è proprio il ritardo nel lancio che ha comportato due anni di “consumo” a Terra del generatore nucleare. Questo ridimensionamento nei parametri di missione non è di poco conto: si parla di una riduzione del numero di test di laboratorio sui campioni di suolo da 74 a 28 e la percorrenza da 20 a 4,5 km. La nota dolente è che questo decadimento prestazionale è già stato verificato nei test pre lancio.

Speriamo: i MER ci hanno abituato troppo bene, soprattutto se pensiamo che dal mezzo miglio previsto, 800 m, abbiamo visto un esemplare percorrere quasi 8000 metri e l’altro che dopo trenta chilometri sta ancora viaggiando spedito…

STS-135 News.

Dopo il test di riempimento del serbatoio esterno, eseguito mercoledì 15, le operazioni al pad 39/A si mantengono frenetiche. La settimana prossima è in programma la sostituzione della valvola difettosa che ha causato una perdita di propellente all’interno del motore numero tre di Atlantis e i dirigenti delle operazioni alla torre di lancio rassicurano che non ci saranno ripercussioni sulla data di lancio che resta fissata per l’8 luglio prossimo.
Atlantis sul pad nel tramonto di venerdì scorso [NASA].

Intanto venerdì scorso il payload canister ha raggiunto la Rotating Service Structure ed è stato issato davanti alla white room per le operazioni di carico della stiva dello Space Shuttle. La RSS è poi stata chiusa ieri e questa notte sono stati aperti i portelloni della stiva di Atlantis per permettere l’inizio delle operazioni di trasferimento del carico a bordo della navetta.

Quest’ultimo viaggio porta in orbita il Multi Pourpose Logistic Module italiano Raffaello e una serie di ricambi per la Stazione Spaziale Internazionale.

Sempre ieri è iniziato il controllo ai raggi X della struttura dell’intertank del serbatoio esterno per verificare se si sono verificate altre rotture (come quelle che si erano verificate nel novembre scorso) nelle nervature del tratto di ET che collega il tank dell’ossigeno liquido con quello dell’idrogeno liquido.

Tutti questi impegni si sommano alle normali operazioni che portano uno Space Shuttle verso il lancio e impegnano centinaia di tecnici in una serie ben scandita di minuziosi controlli.

venerdì 10 giugno 2011

Requiem per Spirit.

Ufficialmente la missione è terminata al Sol 2210 cioè il 22 marzo 2010, ma i tentativi di ricontattare il MER-A Spirit si sono conclusi il 25 maggio 2011, anche se era in corso un ascolto esteso fino all’8 giugno da parte della sonda Mars Odyssey che era già pre-programmata in precedenza.

Quindi il primo dei Mars Exploration Rover si è spento definitivamente e la cosa ci lascia un po’ con l’amaro in bocca. Lo avevamo seguito fin dall’insabbiamento che lo ha condannato, dato che non aveva più potuto muoversi e ottimizzare la sua posizione rispetto ai deboli raggi solari invernali.

Quest’ultimo periodo di ascolto è durato oltre quattordici mesi, soprattutto perché tutto il team non si era dato per vinto e sperava fortemente in una ripresa delle attività. Purtroppo il miracolo non è avvenuto, ma la missione del piccolo rover ha avuto un successo incredibile. 2210 giorni marziani effettivi di missione a fronte dei 90 previsti, 7'730,50 metri percorsi (12 volte l’obiettivo di missione) e 124'000 immagini inviate a Terra.

Resterà sul pianeta rosso come un monumento alla tecnologia terrestre…

Il suo gemello Opportunity è invece in piena forma e ha superato da poco il traguardo dei 30 km percorsi su Marte. Sta viaggiando spedito verso il grande cratere Endeavour da cui dista circa tre chilometri e mezzo.

giovedì 9 giugno 2011

Lancio Soyuz.

La Soyuz TMA-02M, il secondo esemplare della nuova serie con i sistemi avionici digitali, è partita verso la Stazione Spaziale Internazionale l'8 giugno, alle 00:12 ora locale (le 2012:45 UTC del 7 giugno), dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan. Essa sostituirà l’equipaggio della Soyuz TMA-20, che è rientrato il 23 maggio scorso.
Il lancio [NASA].
La rampa utilizzata per questo lancio è la numero 1, nota anche come Gagarin's Start.
La TMA-02M (missione denominata anche ISS-27S) rimarrà agganciata alla ISS per circa sei mesi, fino al prossimo novembre.

L’equipaggio è composto da:
Comandante Soyuz, Sergey Alexandrovich Volkov di Roscosmos
Ingegnere di volo 1, Michael Edward Fossum della NASA
Ingegnere di volo 2, Satoshi Furukawa della JAXA

L’attracco con la Stazione è previsto per le 2122 UTC del 9 giugno.

martedì 7 giugno 2011

Foto Storiche: eccole!

Ecco le prime foto storiche riprese da Paolo Nespoli a bordo della Soyuz TMA-20, poco prima del suo rientro a Terra il 23 maggio scorso. 
La ISS con lo Space Shuttle Endeavour e l'ATV europeo, oltre alla Stazione completa.

Penso di non dover aggiungere nulla...
Godetevele e cliccatele per vederle ad una definizione migliore!



Ed ecco quella da togliere il fiato!
Cliccatela e volate in orbita...

lunedì 6 giugno 2011

Missioni lunari private.

È stata avviata la preparazione del primo viaggio lunare privato.

La Space Adventures in collaborazione con l’azienda russa Energia, hanno studiato una missione che porterà due fortunati turisti intorno al nostro satellite naturale.

Il "treno lunare" pronto per il viaggio [Space Adventures].
L’astronave sarà preparata con due lanci, un Soyuz e un Proton, che porteranno in orbita sia la capsula Soyuz che un modulo abitativo supplementare e un upper stage Blok D completo di propellente aggiuntivo. L’equipaggio sarà composto da un astronauta veterano e due turisti (molto facoltosi, in grado di spendere 150 milioni di dollari per la loro impresa) e una volta giunti in orbita terrestre, la Soyuz aggancerà i due moduli aggiuntivi e userà il motore del Blok D per raggiungere la velocità di inserimento in traiettoria trans-lunare.

Tre giorni di andata, il passaggio dietro alla Luna, in grado di far entrare l’equipaggio nella ristretta schiera di 24 persone che hanno visto il lato nascosto con i propri occhi, e rientro di altri tre giorni con un tuffo formidabile nell’atmosfera terrestre: anche lo scudo termico della Soyuz dovrà essere adeguatamente rinforzato a causa della maggiore velocità di arrivo dalla traiettoria lunare.

Il lancio è previsto per il 2015 e uno dei due posti disponibili è già stato venduto: affrettatevi prima che qualcun altro vi soffi il posto a bordo!

La Missione di Paolo Nespoli.

Lo scorso 24 Maggio è terminata la missione MagISStra del nostro Paolo Nespoli. MagISStra è il nome di ispirazione latina, scaturito da una competizione a livello europeo, che coniuga la parola magistra (maestra) con l’acronimo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS), continuando in questo modo la tradizione dell’ESA di avere la sigla ISS all'interno del nome della missione.

Tanto è stato scritto e tanto è stato detto su questa missione che ha visto, per la prima volta in assoluto, la partecipazione di un astronauta italiano ad una missione spaziale di lunga durata. Possiamo provare a descrivere e riassumere con qualche numero ciò che ha rappresentato MagISStra.

La missione è iniziata il 15 Dicembre 2010 con il decollo della navicella russa Soyuz TMA-20 con a bordo Dmitri Kondratyev (Comandante – Roscosmos), Cady Coleman (FE1 – NASA) e Paolo Nespoli (FE2 – ESA) ed è terminata il 24 Maggio 2011 dopo 159 giorni, numero che rappresenta il nuovo record di presenza continua nello spazio per un astronauta italiano.

Dopo un decollo perfetto, e con la navicella in viaggio verso la ISS, si registra un inconveniente. Un cavo in fibra ottica installato presso il Centro di Controllo Missione di Mosca si è danneggiato ed ha causato la temporanea perdita dei contatti voce e dati tra la Soyuz TMA-20 e la Terra.

Una volta giunti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale il nostro Paolo Nespoli ha potuto assistere a 7 undocking di mezzi spaziali:
- le navette cargo russe Progress 39P, 40P e 41P
- il cargo giapponese HTV-2
- lo Shuttle Discovery (STS-133)
- le navicelle Soyuz TMA-01M e TMA-20 (la propria)

ed 8 docking:
- il cargo giapponese HTV-2
- le navette cargo russe Progress 41P e 42P
- gli Shuttle Discovery (STS-133) ed Endeavour (STS-134)
- le navicelle russe Soyuz TMA-20 (la propria) e la TMA-21
- la navetta cargo Europea ATV-2

Nei 159 giorni della missione MagISStra sono stati effettuati 5 reboost, operazioni che consentono di correggere la quota e l’orbita della ISS. Queste operazioni di correzione avvengono, di solito, mediante l’accensione dei motori delle navicelle cargo attraccate alla ISS; 2 sono state effettuate dalla Progress 39P e 3 dal cargo ATV-2.

Vi sono stati 6 allarmi di collisione con detriti spaziali. 5 di questi si sono risolti in nulla di preoccupante:
- oggetto 37117 (pezzi di un COSMOS 2252)
- oggetto 14694 (pezzi del Westar 6 Rocket Body/Pam-D)
- oggetto 33067 (parte di un satellite cinese Feng-yun 1C)
- oggetto 33329 (derivante da un lanciatore cinese CZ-2C)
- oggetto 33457 (il corpo di un razzo cinese CZ-4B)

mentre in un caso è stato necessario eseguire una manovra DAM (Debris Avoidance Maneuver) cioè una modifica della quota del complesso ISS mediante l’accensione dei motori di ATV-2 per evitare:
- oggetto 34443 (pezzi prodotti dalla collisione tra un vecchio Cosmos e un satellite Iridium)

Sono state effettuate 6 uscite extraveicolari di assemblaggio e manutenzione:
- EVA-27 Russa
- EVA-28 Russa
- EVA-1 – (STS-133)
- EVA-2 – (STS-133)
- EVA-1 – (STS-134)
- EVA-2 – (STS-134)

Paolo Nespoli ha partecipato a 38 eventi PAO TV, teleconferenze video, con i più svariati interlocutori ed organizzazioni tra cui segnaliamo:
• Conferenza al Planetario di Roma
• La RAI per un’intervista con Giancarlo Magalli
• Il primo ministro Vladimir Putin,
• Central Florida Aerospace Academy, di Lakeland.
• Il programma televisivo CBS “The Talk”.
• National Public Radio
• Newsweek
• ABC New
• ESA TV con il centro Erasmus olandese di Noordwijk
• The Weather Channel
• WBZ Radio-Boston
• WSB-TV-Atlanta
• WTVT-TV di Tampa, Florida.
• ESA TV con il centro ALTEC (Advanced Logistics Technology Engineering Center) di Torino.
• Astronaut Centre di Colonia per discutere la missione ESA Fitness Challenge “Allenati come un astronauta”
• MagISStra News Conference, tenuto presso l’ESRIN (European Space Research Institute) di Frascati.
• AP/Associated Press
• CBS News
• Conferenze con i media USA
• Conferenze con i media ESA
• Conferenza con i media Canadesi in Quebec
• Collegamento con la JAXA a Tokyo
• Messaggio per il Salone Internazionale del Libro di Torino
• Collegamento con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama
• Collegamento con Il Santo Padre, Papa Benedetto XVI
• Collegamento con il Presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano per celebrare il 150° anno dell’unità d’Italia, nonchè la prima volta di due italiani presenti contemporaneamente sulla ISS.

Paolo, con la collaborazione di Cady Coleman e di Dmitri Kondratyev, ha stabilito il nuovo record di contatti ARISS di un equipaggio ISS in missione.
Loro tre hanno infatti collegato 77 scuole in 68 contatti radio, superando il precedente primato di 53 contatti stabilito dalla Expedition 20.
Paolo ha risposto alle domande di studenti di 45 scuole diverse stabilendo anche in questo un nuovo record, riuscendo inoltre ad effettuare anche 13 contatti doppi, ovvero quando il contatto radio è proseguito anche alla successiva orbita della ISS.
Il 21 Dicembre 2010 Paolo Nespoli ha celebrato nello spazio il 10° anniversario del primo contatto ARISS con una scuola.

Questo è l’elenco delle scuole italiane contattate da Paolo durante la sua permanenza sulla ISS:
- Diretto - 08 Gennaio 12:22 UTC: “Cittadella Mediterranea della Scienza”, Bari
- Diretto - 12 Gennaio 10:55 UTC: Istituto Comprensivo Marco Polo-Viani, Viareggio, Lucca
- Diretto - 15 Gennaio 09:02 UTC: Istituto Comprensivo Via Toscana 2 Civitavecchia, Roma
- Diretto - 18 Gennaio 13:38 UTC: Istituti Comprensive “Corrado Melone” e “Ilaria Alpi”, Ladispoli, Roma
- Diretto - 25 Gennaio 07:11 UTC: Istituto Comprensivo “Marco da Melo”, Mel, Belluno
- Diretto - 29 Gennaio 10:31 UTC: Primaria “Alessandro Cialdi”, Civitavecchia, Roma
- Telebridge - via VK5ZAI, 10 Febbraio 08:31 UTC: Istituto “Fermi – Oggioni”, Monza Brianza
- Telebridge via LU8YY, 12 Febbraio 15:07 UTC: Institute for Astrophysics – Observatory di Bologna
- Telebridge - via W5RRR, 17 Febbraio 10:33 UTC: Istituto “Claudio Varalli”, Milano
- Telebridge - via LU8YY, 19 Febbraio 11:43 UTC: “Imparare Sperimentando”, San Quirino, Pordenone
- Diretto - 07 Marzo 12:59 UTC: ICS “Marco D’oggiono”, Oggiono
- Diretto - 12 Marzo 10:22 UTC: Scuola Media “Francesco d’Assisi”, Modugno e Don Lorenzo Milani, Modugno
- Diretto - 08 Marzo 11:50 UTC: ICS “Marco D’oggiono”, Oggiono
- Diretto - 12 Marzo 10:22 UTC: Scuola Media “Francesco d’Assisi”, Modugno e Don Lorenzo Milani, Modugno
- Diretto - 19 Marzo 08:38 UTC: SIP Cossar/Da Vinci, Gorizia e Scuola Media Elena Guerra, Roma
- Diretto - 23 Marzo 12:05 UTC: Scuola Media Verano Brianza
- Diretto - 26 Marzo 08:39 UTC: Istituto Comprensivo “G.Manzi”, Civitavecchia e “Saint-Roch”, Aosta
- Diretto - 2 Aprile 08:34 UTC: Industriale “L. da Vinci” e Comprensivo “G. Tedeschi”, Pratola Peligna
- Diretto - 4 Aprile 07:52 UTC: Istituto Tecnico Industriale Statale “Enrico Fermi”, Lucca
- Diretto - 6 Aprile 07:10 UTC: Scuola Primaria III Circolo “Tiro a Segno”, Fermo e Scuola Primaria “Viale della Vittoria”, Montecosaro
- Telebridge - 14 Aprile 08:49 UTC: Istituto Sociale, Torino
- Telebridge - 23 Aprile 09:13 UTC: Istituto Comprensivo Dedalo 2000 – Scuola secondaria di Cingia de’ Botti (CR), Solarolo Rainerio
- Diretto – 07 Maggio 11:05 UTC: Istituto Tecnico Industriale Statale “Enrico Mattei“, Maglie
- Diretto – 07 Maggio 11:05 UTC: Turin Flying Institute, Caselle Torinese
- Diretto – 12 Maggio 09:57 UTC:Tecnico Industriale Statale “Gerolamo e Margherita Montani”, Fermo
- Diretto – 14 Maggio 09:09 UTC: Scuole Pasquale Luisi e Virgilio, Castelluccio

Settimanalmente Paolo poteva disporre delle PFC (Private Family Conference) per poter parlare con i propri familiari a cui è necessario sommare i collegamenti con lo staff ESA e con il controllo di volo di Houston per le programmate conferenze settimanali.

Durante la missione MagISStra si sarebbero potuti festeggiare molteplici capodanno ma è stato deciso di festeggiarne ufficialmente solo 3 facendo riferimento all'ora di Houston, all'ora GMT e all'ora di TsUP Mosca.

Dando un’occhiata alla parte più scientifica della missione, occorre segnalare che sono stati portati a termine più di trenta esperimenti scientifici, concordati con i partners internazionali, nelle facilities della ISS e nel laboratorio europeo Columbus.

Paolo ha inoltre eseguito esperimenti medici svolgendo 4 sessioni di dieta, di 4 giorni ciascuna, denominata Pro-K, 2 sessioni di esami medici per l’esperimento denominato Neurospat ed ha eseguito nell'arco di 24 ore una serie di prelievi di fluidi (sangue ed urina) come parte integrante del protocollo Nutrition.
Tutti gli astronauti della Expedition 26/27 hanno svolto 3 sessioni di test denominati Jaxa Hair, in cui ognuno di essi ha raccolto un campione dei propri capelli da far successivamente analizzare, 2 sessioni di dieta SOLO (Sodium Loading in Microgravity) della durata di 6 giorni ciascuna, un test ottico chiamato PanOptic, che ha richiesto la somministrazione di gocce per la dilatazione delle pupille, e di 18 sessioni post-sleep di Reaction Self Test, cioè un test di vigilanza psicomotoria.
Ogni membro dell’equipaggio ha inoltre svolto mensilmente anche il test O-OHA, On Orbit Hearing Assessment, cioè una serie di esami medici, della durata di 30 minuti, per stabilire la presenza di eventuali problemi fisici legati all'udito.

Paolo Nespoli e MagISStra verranno anche ricordati per l’intenso uso che Paolo ha fatto del web, in particolare di Twitter, con l’account @Astro_paolo, e di Flickr con il profilo MagISStra, rendendosi sempre disponibile a rispondere alle domande degli internauti nonché deliziandoci con una mole incredibile di magnifiche fotografie del nostro pianeta Terra.
Paolo ha scritto dallo spazio 1309 tweets letti da ben 47'813 utenti, ed ha pubblicato ben 713 fotografie, con una media di circa quattro foto al giorno.
Inoltre con l’esperimento CEO (Crew Earth Observation) sono state inviate a Terra per la registrazione e catalogazione 14287 fotografie il 1° Febbraio e 9603 il 26 Aprile.

Questi 159 giorni hanno registrato l’attivazione del modulo italiano Leonardo come modulo permanente sulla ISS ed anche la consegna di Robonaut 2, il primo robot umanoide pronto per i test nello spazio a gravità zero.

Paolo è anche l’autore delle uniche fotografie che ritraggono lo Space Shuttle attraccato alla ISS, ma per queste immagini occorrerà aspettare ancora qualche giorno. Questa attesa sta mandando sempre più in fibrillazione tantissimi appassionati e non in tutto il mondo.

[Tratto da AstronautiNEWS - Autore Marco Carrara]

domenica 5 giugno 2011

Astrogation news.

Buone notizie, anche se non ufficiali, per le foto scattate da Paolo Nespoli al complesso ISS+Endeavour poco prima del suo rientro sulla Terra. Pare che dopo essere state abbandonate (si fa per dire) sulla Soyuz TMA-20, le preziose schede di memoria con le immagini siano ora giunte alla NASA e il loro contenuto verrà pubblicato il giorno 8 giugno.
Speriamo sia così, l’attesa è snervante!

Dopo la notizia di aprile che dava per bloccato lo sviluppo del progetto ExoMars, ESA ha deciso di sbloccare almeno la prima parte, quella riguardante il lancio del 2016 che quindi potrà riprendere la preparazione.
ExoMars è una collaborazione NASA-ESA per la gestione di due lanci verso Marte. Un primo, nel 2016, tutto ESA con un orbiter e un lander e un secondo, nel 2018, con due rover, uno ESA e uno NASA. A causa del forfait americano per mancanza di fondi, ESA ha immediatamente bloccato il progetto per verificarne la fattibilità. Fortunatamente, essendo la prima parte un lavoro tutto europeo potrà essere riavviato già dopo l’Industrial Policy Committee di fine giugno, mentre per il secondo se ne discuterà a ottobre.

Ufficializzata la costruzione del nuovo veicolo spaziale per il trasporto umano americano. Si chiamerà Multi-Purpose Crew Vehicle (MPCV) e sarà, indovinate, una capsula simile ad Apollo. Nulla di nuovo quindi sotto il Sole: è stato semplicemente ufficializzato che la vecchia/nuova capsula Orion del defunto Constellation verrà recuperata per il nuovo programma spaziale a stelle e strisce.
Quindi si prosegue da dove si era arrivati con un primo Test Ground Article (esemplare completo per i test a Terra) in fase di completamento alla Lockheed Martin.

L’Automated Transfer Vehicle europeo è uno dei fiori all’occhiello di ESA e dell’industria aerospaziale italiana. Attualmente ATV-2 Johannes Kepler è saldamente ormeggiato alla ISS (e solo venerdì scorso ha eseguito un reboost innalzando l'orbita della Stazione di 4 km accendendo i propri motori per 17 minuti) e ATV-3 Edoardo Amaldi è in completamento negli stabilimenti di Brema, in Germania. Ma non basta, infatti ATV-4 è in allestimento partendo dall’Integrated Cargo Carrier, negli stabilimenti torinesi della Thales Alenia Space. E per questo quarto esemplare è stato scelto il nome: Albert Einstein.
Sarà quindi intitolato ad uno dei più grandi scienziati mai esistiti e per questo esemplare si parla di un lancio nel 2013.

sabato 4 giugno 2011

Skylon, fantasia o realtà?

La notizia è ghiotta: l’ESA ha rilasciato una dichiarazione in cui specifica che non ci sono impedimenti di sorta per la UK Space Agency perché continui lo sviluppo dello spazioplano Skylon.
Il velivolo sarebbe un Single Stage To Orbit (SSTO) e dovrebbe decollare da una pista, esattamente come un aereo. Il trucco è l’uso di un nuovo tipo di motori sviluppati dalla Reaction Engines Ltd, chiamati SABRE (Synergistic Air-Breathing Rocket Engine).

Lo Skylon al decollo [Reaction Engines Ltd.].
Il SABRE dovrebbe essere un propulsore ibrido, a metà fra motore jet e razzo, in grado di utilizzare sia l’ossigeno atmosferico, quando presente, e sia l’ossigeno stoccato nei serbatoi. In questo modo si ridurrebbe in maniera drastica il peso dei propellenti guadagnando in volume, maneggevolezza e carico utile. Infatti i serbatoi previsti a bordo dello Skylon sono molto diversi come volume fra quello dell’idrogeno e quello dell’ossigeno, anche tenendo conto della differenza nel rapporto O-H della reazione. Inoltre i grandi serbatoi rendono il veicolo molto leggero in proporzione al suo volume, cosa che gioca a favore della protezione termica. Un veicolo leggero si scalderà meno di uno pesante grazie alla maggiore superficie su cui si distribuisce l’energia dell’impatto atmosferico al rientro.

Skylon nasce come veicolo cargo, senza equipaggio umano, ma si pone come la chiave di volta di una possibile rivoluzione nel trasporto spaziale. Lo spazioplano prevede un carico utile a 300 km di quota di ben 15 tonnellate (o 11 tonnellate a 800 km) e costi di esercizio che abbatterebbero di un fattore 50 l’uso degli attuali vettori “a perdere”.

Le missioni tipo sarebbero semplici.
• Decollo da una pista come un qualsiasi velivolo.
• Salita con i motori SABRE a funzionamento atmosferico fino a 26'000 metri di quota e Mach 5,4.
• Chiusura dell’aspirazione atmosferica sui propulsori e attivazione della modalità a razzo.
• Salita a quota e velocità orbitale per l’inserimento in orbita.
• Apertura della stiva e rilascio del carico (o prelievo del carico da recuperare).
• Rientro in atmosfera con lo scudo termico in materiale ceramico-composito.
• Discesa planata o, se è il caso, riaccensione dei propulsori per raggiungere la pista d’atterraggio.
• Atterraggio come un normale aereo.
La cosa più rivoluzionaria, oltre al motore, sarebbe la possibilità di essere revisionato e pronto alla ripartenza nel giro di due giorni.

La stiva sarebbe organizzata a “container” preimpostati della misura adatta (il volume disponibile è di 13 metri di lunghezza per 4,8 di diametro con una coppia di portelli che si aprono sul dorso del velivolo, come le Payload Bay Door dello Shuttle.
Dal vettore cargo al trasporto umano il passo è poi breve se si pensa che sono già in studio possibili moduli abitativi con una trentina di posti a sedere.

Skylon in orbita. Sembra un veicolo della
serie televisiva Thunderbirds! [Reaction Engines Ltd.].
Fantascienza? Probabilmente sì. Soprattutto è il mito finora irraggiungibile del vettore SSTO che fa pensare ad altri miti sempre inseguiti e mai raggiunti. L’attuale manovra per coinvolgere l’ESA è una mossa per convincere il governo inglese a finanziare il progetto che è in sviluppo ormai da diversi anni. L’analisi tecnica effettuata da ESA riguarda la potenziale fattibilità del progetto che, pare, possa essere sviluppato con le conoscenze attuali.

I costi sarebbero "astronomici": si parla di 12 miliardi di sterline, anche se il progetto sta attualmente procedendo, senza infamia e senza lode, con piccoli, ma costanti, passi avanti. 
Il prossimo passo economico sarebbe proprio un nuovo stanziamento di 350 milioni di sterline, suddivisi fra la Reaction Engines, la UK Space Agency e il governo inglese.
Vedremo.
Sostanzialmente è una bella idea, ma fra il dire e il fare…

Caratteristiche:
Lunghezza: 83,3 m
Apertura alare: 25,4 m
Altezza sulla pista: 12,3 m
Peso a secco: 53’000 kg
Peso al decollo: 345’000 kg
Diametro fusoliera: 6.75 m
Capacità Payload: 15’000 kg (stiva di 13m x 4,8m dia.)
Equipaggio: non previsto, controllo remote dalla superficie.
Spinta: 2 motori SABRE sinergici a ciclo jet combinato da 1’350 kN ciascuno
Performance:
Spinta/peso: ~1.2 – 3 (~0.768 atmosferico)
Velocità massima: velocità di fuga
Massima quota di servizio: 26’000 m atmosferico, >200 km extratmosferico
Impulso specifico: 3500 s (35 kN•s/kg) atmosferico, 450 s (4,5 kN•s/kg) extratmosferico