Il comandante uscente della ISS Jeffrey Williams e il comandante della Soyuz Maxim Suraev hanno oggi eseguito un tranquillo rientro senza problemi.
Suraev, legato al sedile centrale del modulo di rientro ha controllato un'accensione di quattro minuti e sedici secondi alle 1033 UTC di questa mattina rallentando così la loro capsula di circa 410 km/h e provocandone l'uscita dall'orbita.
Appena prima di penetrare nell'atmosfera, a circa 140 km di quota, i tre moduli di cui era composta la Soyuz TMA-16 si sono separati ed il modulo centrale si è auto-orientato con lo scudo termico verso il nostro pianeta per la fase finale del rientro.
Non si sono verificati problemi di sorta ed un grande paracadute di frenata si è aperto come previsto. Pochi istanti prima di toccare terra i retrorazzi hanno dato una smorzata all'impatto finale avvennuto alle 1124 UTC e la capsula si è adagiata su un fianco spinta da dolci e gelidi venti. Le squadre di recupero russe e della NASA erano nei pressi del punto di discesa per prestare la prima assistenza agli astronauti rientranti dopo 169 giorni in condizioni di microgravità.
La Soyuz è atterrata in una zona coperta da circa un metro di neve e dopo il contatto con il suolo è stata trascinata dal paracadute per una decina di metri, ma appena usciti, i due membri dell'equipaggio hanno subito mostrato un pollice sollevato per far capire che erano in ottime condizioni.
Dalla ISS il nuovo comandante Oleg Kotov con Soichi Noguchi e Timothy Creamer hanno seguito tutte le operazioni di rientro e recupero grazie agli aggiornamenti ottenuti dal centro di controllo di Houston. Secondo i programmi il lancio dei nuovi tre membri dell'equipaggio (Alexander Skvortsov, Mikhail Kornienko e Tracy Caldwell Dyson) avverrà il 2 aprile a bordo della Soyuz TMA-18. L'attracco alla Stazione avverrà due giorni dopo.
In foto la Soyuz tocca Terra nelle steppe innevate del Kazakhstan, nei pressi di Arkalyk.
Fonte: NASA.
Nessun commento:
Posta un commento