Il vettore commerciale europeo Ariane 5 ha effettuato sabato notte con successo un altro viaggio verso l'orbita. Ha trasportato un satellite per telecomunicazioni per il mondo arabo e uno per la Corea del Sud.
L'Ariane è partito dai margini della giungla della Guyana alle 2141 UTC (23:41 CEST) grazie alla spinta prodotta dal motore principale a idrogeno e dai due booster a propellenti solidi.
Dopo il decollo ha puntato verso est attraverso l'Oceano Atlantico e l'Africa e dopo mezz'ora di volo lo stadio superiore criogenico ha dato la spinta necessaria per raggiungere un'orbita di trasferimento geostazionaria necessaria per entrambi i satelliti, Arabsat 5A e COMS. I satelliti nelle prossime settimane useranno i loro motori di bordo per circolarizzare e raggiungere lo slot a loro assegnato sull'orbita geostazionaria.
Problemi tecnici hanno rinviato il decollo per ben due volte, una delle quali all'ultimo secondo del conto alla rovescia. Letture di pressurizzazione non corrette hanno portato a questi scrub.
"Questo lancio è stato effettuato con un ritardo e dopo vari tentativi. Ciononostante, è stato un lancio perfetto ", ha detto Jean-Yves Le Gall, presidente e CEO di Arianespace. "Questo dimostra chiaramente che la nostra politica di qualità è esattamente quella che si aspettano da noi. "
Arabsat 5A è dotato di 26 transponder in banda C e 24 in banda Ku per servizi alle imprese e il routing del segnale televisivo in tutto il mondo arabo. Creato congiuntamente da Astrium e Thales Alenia Space, Arabsat 5A è un satellite basato sul bus Eurostar E3000 con una vita prevista di 15 anni e peso di circa 4.839 kg al decollo. La sua posizione in orbita geostazionaria sarà a 30,5° di longitudine Est.
Il viaggio in orbita di Arabsat a bordo del razzo Ariane 5 è stato condiviso da COMS, un satellite per la Corea del Sud che svolgerà tre ruoli molto diversi dall'orbita geostazionaria a 128,3° est. È dotato di un pacchetto di comunicazione sperimentale in banda Ka, un sistema di osservazione meteo e di attrezzature per lo studio del colore dell'oceano e l'ecosistema marino con lo scopo di aiutare l'industria della pesca. Costruito da Astrium, è stato commissionato dall'Istituto di Ricerca Coreano per l' Aerospazio. Del peso di 2461 kg, è basato anch'esso sul bus Eurostar E3000 ed ha una missione prevista di 10 anni.
Il lancio di sabato rappresentava il volo 195 per la famiglia Ariane, il 51 per il veicolo Ariane 5 e il secondo di sei o sette previsti per quest'anno.
Il prossimo appuntamento è previsto per il 3 agosto quando verranno lanciati i satelliti per telecomunicazioni africani Rascom-QAF 1R e Nilesat 201. Seguirà il volo 197 ai primi di settembre con W3B di Eutelsat e il giapponese BSAT 3b.
In foto lo spettacolare lancio al tramonto.
Fonte: ArianeSpace.
Time machine.
International Space Station
Europa Centrale
Kennedy Space Center - Florida
Baikonur - Kazakhstan
Kourou - French Guyana
mercoledì 30 giugno 2010
martedì 29 giugno 2010
Gli astronauti dello Shuttle in Italia.
A Torino e a Roma tre dei sei membri della STS-130.
Quattro mesi fa orbitavano a circa 340 km di quota dalla superficie terrestre per installare sulla Stazione Spaziale Internazionale il Nodo3 (Tranquillity) e la Cupola, gli ultimi due ‘gioielli’ del Made in Italy per lo Spazio. Adesso sono qui, invitati proprio dall'Agenzia Spaziale Italiana. Nicholas Patrick, Kay Hire e Terry Virtis, tre dei sei membri della missione STS-130 conclusasi lo scorso 22 febbraio, sono atterrati in Italia il 28 giugno, accolti da Salvatore Pignataro che ha dato loro il benvenuto a nome dell'ASI. E nel nostro paese resteranno fino al 2 luglio. Prima destinazione Torino, per incontrare il team di tecnici di Thales Alenia Space che ha materialmente realizzato gli ultimi due elementi della ISS per conto dell’ESA. Per i tre astronauti statunitensi, che hanno avuto modo di visitare i luoghi e i laboratori dove la Cupola e Tranquillity sono diventati realtà, l’appuntamento ha rappresentato un importante momento di confronto.
Entrambi i moduli (in foto Cupola) sono stati infatti progettati, sviluppati e integrati negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space, che ha inoltre avuto la responsabilità delle attività di preparazione al lancio e di supporto alla Nasa attraverso il centro ALTEC, società costituita da Thales Alenia Space, Agenzia Spaziale ed Enti pubblici piemontesi.
Proprio per questo, la missione Shuttle STS 130 lanciata dalla NASA il 7 febbraio scorso, ha rappresentato un passaggio importante non solo per la messa a punto della Stazione Spaziale, ma anche per l’Italia. La ISS, infatti, il più grande e ambizioso progetto spaziale concepito dopo la conquista della Luna, volge verso il suo completamento con l’arrivo a bordo di un altro pezzo significativo del nostro paese: sarà italiano anche PMM, l’ultimo modulo permanente abitativo.
Al termine della visita nel capoluogo piemontese, Patrick, Hire e Virtis incontreranno il Primo cittadino della città, Sergio Chiamparino. A seguire - nel pomeriggio del 30 giugno - partiranno alla volta di Roma dove saranno accolti dal presidente dell'ASI Enrico Saggese e, in serata, riceveranno il benvenuto da parte del Ministro dell’Istruzione, Università e della Ricerca, Maristella Gelmini. Per il giorno successivo, vigilia del volo di ritorno negli Stati Uniti, è in programma il saluto del sindaco della Capitale, Gianni Alemanno.
Fonte ASI.
Quattro mesi fa orbitavano a circa 340 km di quota dalla superficie terrestre per installare sulla Stazione Spaziale Internazionale il Nodo3 (Tranquillity) e la Cupola, gli ultimi due ‘gioielli’ del Made in Italy per lo Spazio. Adesso sono qui, invitati proprio dall'Agenzia Spaziale Italiana. Nicholas Patrick, Kay Hire e Terry Virtis, tre dei sei membri della missione STS-130 conclusasi lo scorso 22 febbraio, sono atterrati in Italia il 28 giugno, accolti da Salvatore Pignataro che ha dato loro il benvenuto a nome dell'ASI. E nel nostro paese resteranno fino al 2 luglio. Prima destinazione Torino, per incontrare il team di tecnici di Thales Alenia Space che ha materialmente realizzato gli ultimi due elementi della ISS per conto dell’ESA. Per i tre astronauti statunitensi, che hanno avuto modo di visitare i luoghi e i laboratori dove la Cupola e Tranquillity sono diventati realtà, l’appuntamento ha rappresentato un importante momento di confronto.
Entrambi i moduli (in foto Cupola) sono stati infatti progettati, sviluppati e integrati negli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space, che ha inoltre avuto la responsabilità delle attività di preparazione al lancio e di supporto alla Nasa attraverso il centro ALTEC, società costituita da Thales Alenia Space, Agenzia Spaziale ed Enti pubblici piemontesi.
Proprio per questo, la missione Shuttle STS 130 lanciata dalla NASA il 7 febbraio scorso, ha rappresentato un passaggio importante non solo per la messa a punto della Stazione Spaziale, ma anche per l’Italia. La ISS, infatti, il più grande e ambizioso progetto spaziale concepito dopo la conquista della Luna, volge verso il suo completamento con l’arrivo a bordo di un altro pezzo significativo del nostro paese: sarà italiano anche PMM, l’ultimo modulo permanente abitativo.
Al termine della visita nel capoluogo piemontese, Patrick, Hire e Virtis incontreranno il Primo cittadino della città, Sergio Chiamparino. A seguire - nel pomeriggio del 30 giugno - partiranno alla volta di Roma dove saranno accolti dal presidente dell'ASI Enrico Saggese e, in serata, riceveranno il benvenuto da parte del Ministro dell’Istruzione, Università e della Ricerca, Maristella Gelmini. Per il giorno successivo, vigilia del volo di ritorno negli Stati Uniti, è in programma il saluto del sindaco della Capitale, Gianni Alemanno.
Fonte ASI.
domenica 27 giugno 2010
Lancio Israeliano.
Israele ha lanciato con successo un satellite spia top secret dalla base aerea di Palmachim nei pressi della costa Mediterranea.
Il lancio è avvenuto alle 1900 UTC di martedì scorso e il vettore Shavit costruito dalle Israel Aerospace Industries Ltd. ha portato in LEO il satellite Ofeq 9. Il vettore a propellente solido ha puntato immediatamente verso ovest in modo da non sorvolare mettendo in potenziale pericolo sia il territorio Israeliano che i Paesi Arabi.
Il risultato di questo lancio è un'orbita compresa fra i 320 e i 580km di quota ed una inclinazione di 141,8°, quindi con moto retrogrado. Una simile inclinazione permette di avere una copertura totale su latitudini comprese fra 40° nord e 40° sud, controllando tutto il territorio Israeliano e, soprattutto, la maggior parte dei suoi vicini Arabi.
Israele lancia tutti i suoi satelliti verso ovest in modo da inserirli su orbite retrograde, sacrificando così parte del carico utile dei vettori Shavit dato che in questo modo non riescono a sfruttare la rotazione terrestre per la spinta iniziale.
Del peso di 272 kg, Ofeq 9 dovrebbe avere una telecamera ad alta risoluzione per sorvegliare l'attività militare su tutto il medio oriente, in particolare sull'attività nucleare Iraniana. Le specifiche del sistema di ripresa sono segrete, anche se il satellite è semplicemente definito come "Veicolo di ricognizione avanzata".
Ofeq 9 si aggiunge ai suoi predecessori, Ofeq 8 lanciato nel 2008 e in grado di eseguire le sue rilevazioni anche al buio e con qualsiasi condizione atmosferica e il 7, lanciato l'anno prima ed ancora funzionante.
Ofeq significa "orizzonte" in lingua ebraica.
Questo è stato il nono lancio del vettore Shavit dal 1988 e ben tre di queste missioni non sono riuscite a portare il carico nell'orbita prevista.
A questo indirizzo la scheda tecnica del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: Israel Aerospace Industries Ltd.
Il lancio è avvenuto alle 1900 UTC di martedì scorso e il vettore Shavit costruito dalle Israel Aerospace Industries Ltd. ha portato in LEO il satellite Ofeq 9. Il vettore a propellente solido ha puntato immediatamente verso ovest in modo da non sorvolare mettendo in potenziale pericolo sia il territorio Israeliano che i Paesi Arabi.
Il risultato di questo lancio è un'orbita compresa fra i 320 e i 580km di quota ed una inclinazione di 141,8°, quindi con moto retrogrado. Una simile inclinazione permette di avere una copertura totale su latitudini comprese fra 40° nord e 40° sud, controllando tutto il territorio Israeliano e, soprattutto, la maggior parte dei suoi vicini Arabi.
Israele lancia tutti i suoi satelliti verso ovest in modo da inserirli su orbite retrograde, sacrificando così parte del carico utile dei vettori Shavit dato che in questo modo non riescono a sfruttare la rotazione terrestre per la spinta iniziale.
Del peso di 272 kg, Ofeq 9 dovrebbe avere una telecamera ad alta risoluzione per sorvegliare l'attività militare su tutto il medio oriente, in particolare sull'attività nucleare Iraniana. Le specifiche del sistema di ripresa sono segrete, anche se il satellite è semplicemente definito come "Veicolo di ricognizione avanzata".
Ofeq 9 si aggiunge ai suoi predecessori, Ofeq 8 lanciato nel 2008 e in grado di eseguire le sue rilevazioni anche al buio e con qualsiasi condizione atmosferica e il 7, lanciato l'anno prima ed ancora funzionante.
Ofeq significa "orizzonte" in lingua ebraica.
Questo è stato il nono lancio del vettore Shavit dal 1988 e ben tre di queste missioni non sono riuscite a portare il carico nell'orbita prevista.
A questo indirizzo la scheda tecnica del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: Israel Aerospace Industries Ltd.
venerdì 25 giugno 2010
Lancio tedesco.
È partito dal cosmodromo di Baikonur su un vettore Dnepr, ma il satellite era tedesco. Lunedì alle 0214 UTC il satellite TanDEM-X (TerraSAR-X Add-on for Digital Elevation Measurement) è partito per raggiungere un'orbita eliosincrona polare circolare a 514 km di quota. Da lì creerà un modello altimetrico digitale (un Digital Elevation Model - DEM) del nostro pianeta con una precisione mai raggiunta prima. In tre anni di vita prevista dovrà rilevare, con una precisione di 2 metri, l'altimetria di oltre 150 milioni di chilometri.
A questo indirizzo trovate la scheda tecnica e il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: Roskosmos.
A questo indirizzo trovate la scheda tecnica e il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: Roskosmos.
martedì 22 giugno 2010
Notizie sui prossimi lanci Shuttle.
I manager NASA hanno chiesto una revisione delle date di lancio delle ultime missioni Space Shuttle.
Per la STS-133 del Discovery con Leonardo la data si sposterebbe da metà settembre al 29 ottobre, mentre la STS-134 con AMS-2 (e l'italiano Vittori) si passerebbe da metà novembre al 28 febbraio 2011.
Per quanto riguarda la STS-135 (forse per Atlantis) si lascerebbe un potenziale spot centrato a giugno 2011, ma i dubbi sull'esecuzione di questa missione aggiuntiva rimangono molto forti.
Sono anche state stimate delle ore di lancio.
La STS-133 alle 17:44 della Florida (le 2144 UTC) e la STS-134 alle 17:31, sempre della Florida (2231 UTC).
Questa prima proposta dovrà essere vagliata attentamente ed una prima decisione sarà presa il primo luglio quando saranno stati analizzati i pro e i contro di questo calendario.
Per la STS-133 del Discovery con Leonardo la data si sposterebbe da metà settembre al 29 ottobre, mentre la STS-134 con AMS-2 (e l'italiano Vittori) si passerebbe da metà novembre al 28 febbraio 2011.
Per quanto riguarda la STS-135 (forse per Atlantis) si lascerebbe un potenziale spot centrato a giugno 2011, ma i dubbi sull'esecuzione di questa missione aggiuntiva rimangono molto forti.
Sono anche state stimate delle ore di lancio.
La STS-133 alle 17:44 della Florida (le 2144 UTC) e la STS-134 alle 17:31, sempre della Florida (2231 UTC).
Questa prima proposta dovrà essere vagliata attentamente ed una prima decisione sarà presa il primo luglio quando saranno stati analizzati i pro e i contro di questo calendario.
domenica 20 giugno 2010
Solstizio Estivo 2010.
Il 21 giugno alle 1128 UTC (le 13:28 italiane), per l'emisfero Boreale avremo il Solstizio Estivo del 2010.
Il Sole raggiunge la sua massima declinazione nel suo movimento apparente rispetto al piano dell'eclittica.
In pratica a mezzogiorno il Sole raggiunge nel nostro emisfero il punto più alto e si ha il giorno più lungo dell'anno (e di conseguenza la notte più corta), inoltre il Sole passa allo Zenith sul tropico del Cancro.
All'interno di tutto il circolo polare artico il Sole non tramonta e all'interno di tutto il circolo polare antartico non sorge.
Per l'emisfero Australe inizia invece l'inverno e lo vediamo chiaramente se abbiamo anche solo visto un pezzo di partita dei Campionati Mondiali di Calcio in SudAfrica.
Da martedì per noi cominciano ad accorciarsi le giornate.
Buona Estate a tutti!!!
Immagine: Wikipedia.
Il Sole raggiunge la sua massima declinazione nel suo movimento apparente rispetto al piano dell'eclittica.
In pratica a mezzogiorno il Sole raggiunge nel nostro emisfero il punto più alto e si ha il giorno più lungo dell'anno (e di conseguenza la notte più corta), inoltre il Sole passa allo Zenith sul tropico del Cancro.
All'interno di tutto il circolo polare artico il Sole non tramonta e all'interno di tutto il circolo polare antartico non sorge.
Per l'emisfero Australe inizia invece l'inverno e lo vediamo chiaramente se abbiamo anche solo visto un pezzo di partita dei Campionati Mondiali di Calcio in SudAfrica.
Da martedì per noi cominciano ad accorciarsi le giornate.
Buona Estate a tutti!!!
Immagine: Wikipedia.
sabato 19 giugno 2010
Tecnica: l'avvitamento dello Shuttle.
Me lo state chiedendo in molti: perché lo Space Shuttle poco dopo il decollo esegue una giravolta?
Per prima cosa il nome preciso di quella manovra è 'Roll Program' ed è sostanzialmente un rollio controllato. Tutti gli aeromobili hanno 3 principali controlli, pitch (beccheggio), yaw (imbardata) e roll (rollio). Sostanzialmente sono i movimenti di muso su e giù (beccheggio), muso a sinistra e destra (imbardata) e avvitamento longitudinale (rollio).
Riporto il manuale originale NASA "Ascent Guidance and Flight Control Training Manual":
"During the vertical rise phase, the launch pad attitude is commanded until an I-loaded V(rel) sufficient to assure launch tower clearance is achieved. Then, the tilt maneuver (roll program) orients the vehicle to a heads down attitude required to generate a negative q-alpha, which in turn alleviates structural loading. Other advantages with this attitude are performance gain, decreased abort maneuver complexity, improved S-band look angles, and crew view of the horizon. The tilt maneuver is also required to start gaining downrange velocity to achieve the main engine cutoff (MECO) target in second stage."
È un passaggio che spiega tutto, ma è molto denso di informazioni.
Vedo di semplificare e spiegare.
Durante la fase di salita verticale, l'assetto che lo Shuttle ha sulla torre di lancio viene mantenuto fino alla certezza che la velocità verticale sia sufficiente da assicurare che la torre di lancio è completamente libera. Ovviamente finché il veicolo ha le strutture fisse a fianco di lui non può eseguire alcuna manovra, quindi si attende il segnale di 'rampa libera'.
Orientare il veicolo in un assetto a testa in giù genera un q-alpha negativo che diminuisce il carico strutturale. Se facciamo caso alla spinta dei motori della navetta, vediamo chiaramente che non è in asse con la struttura. Il fatto che lo Space Shuttle sia un veicolo asimmetrico fa in modo che anche il suo comportamento lo sia. Capovolgendo il veicolo abbiamo i motori dell'orbiter che spingono verso l'alto e quindi verso il serbatoio, migliorando così il rendimento di questa spinta nell'ottica di raggiungere l'orbita. Superata la prima parte del volo verticale, il complesso Shuttle-serbatoio è sempre più orizzontale, e questo è ottimale per guadagnare velocità nell'ottica dell'ingresso in orbita (raggiungere i 28'500 km/h), ma la componente verticale permane e diviene più sensibile dopo il distacco dei booster ed il progressivo svuotamento del serbatoio. In questo modo si continua ad avere una componente verticale della spinta che continua a far aumentare la quota, anche quando l'orbiter è praticamente orizzontale. Inoltre, durante il tragitto atmosferico, in quella posizione le ali dell'orbiter tendono a dare 'deportanza' (q-alfa negativo), cioè spingono verso la 'pancia' della navetta sostenendola e alleggerendo così il carico sui piloni di aggancio con il serbatoio. Questa spinta non è mai fortissima dato che le ali sono la parte più fragile dell'orbiter e non devono essere sovrasollecitate, ma aiuta comunque allo scopo.
Di conseguenza, grazie ai motori dell'orbiter che spingono verso l'alto, si ottiene un maggior carico trasportabile verso l'orbita, o una maggiore quota raggiungibile o infine una maggiore manovrabilità per eventuali cambiamenti di piano orbitale, quindi un guadagno nelle prestazioni.
L'assetto capovolto permette anche all'equipaggio di eseguire delle manovre meno complicate nel caso si debba effettuare il più pericoloso degli 'abort mode', il famigerato RTLS (Return To Launch Site) quello che dovrebbe permettere all'orbiter di ritornare subito ed atterrare al KSC. Per fortuna non è mai stato effettuato.
Il nuovo assetto permette anche ai vari sistemi di comunicazione di funzionare al meglio, soprattutto con le antenne in banda S che ottengono un guadagno maggiore.
Inoltre dopo il roll program dalla cabina di pilotaggio si riesce a vedere l'orizzonte che è un punto di riferimento ed è sempre utile quando si conduce un qualsiasi aeromobile.
Comunque lo Shuttle è sempre stato lanciato verso est e quindi sfrutta la velocità di rotazione della Terra per avere già una velocità iniziale non nulla e il roll program permette anche di avere una manovra iniziale presente in tutti i lanci. Per modulare l'inclinazione dell'orbita su cui andrà inserito l'orbiter è sufficiente regolare di conseguenza la durata del roll: a roll più lungo corrisponde una inclinazione orbitale maggiore e a roll più breve una inclinazione minore.
Altro motivo per l'esecuzione di questa curiosa (e spettacolare) manovra è la stabilizzazione della traiettoria. Come ad un proiettile viene impressa una rotazione assiale per mezzo delle canne rigate a vite, anche i veicoli spaziali trovano giovamento in questo avvitamento che con un leggero effetto giroscopico aiuta il mantenimento dell'assetto ideale, soprattutto nei primi secondi dopo il lancio quando la velocità è ancora bassa. Del resto anche i giganteschi Saturn V eseguivano un roll program subito dopo il lancio.
Questi ultimi due motivi giocano a favore dell'ultimo dubbio che nasce.
Ma se avessero costruito le rampe già nella posizione giusta per il decollo, orientate verso est, avrebbero potuto fare a meno della torsione dopo il lancio.
In base a quanto descritto sappiamo già che avrebbero avuto meno stabilizzazione al lancio e comunque avrebbero dovuto variare l'assetto in base all'inclinazione orbitale a cui far giungere l'orbiter. Ma un altro motivo è dato dal fatto che le rampe 39A e 39B sono state riconvertite dalle missioni Apollo e la posizione delle strutture di servizio, ma soprattutto dei 'flame trench', le trincee di deflessione degli scarichi dei motori erano già impostate e quindi è stata mantenuta la struttura e l'impostazione originaria.
Il roll program è quindi una manovra che coinvolge tutti e tre gli assi. Il rollio esegue le cose elencate, mentre il beccheggio interviene variando il carico aerodinamico sulle ali e l'imbardata corregge l'inclinazione orbitale. La manovra complessiva viene quindi espressa nella forma di un 'quaternione', infatti è comune per i veicoli spaziali un sistema di controllo dell'assetto mediante quaternioni, che sono anche usati per misurare mediante telemetria l'assetto istantaneo. La ragione è che la combinazione di molte trasformazioni descritte da quaternioni è più stabile numericamente della combinazione di molte trasformazioni matriciali.
Ma qui entriamo in un campo molto complesso e questa non è la sede adatta per discuterne…
Il roll program occupa solo pochi secondi (dal settimo al ventesimo circa) della galoppata di otto minuti e mezzo degli Space Shuttle verso l'orbita terrestre. Ora conoscete qualche notizia in più di quei secondi!
In foto Atlantis durante il lancio di STS-129.
Fonte: NasaTV.
Per prima cosa il nome preciso di quella manovra è 'Roll Program' ed è sostanzialmente un rollio controllato. Tutti gli aeromobili hanno 3 principali controlli, pitch (beccheggio), yaw (imbardata) e roll (rollio). Sostanzialmente sono i movimenti di muso su e giù (beccheggio), muso a sinistra e destra (imbardata) e avvitamento longitudinale (rollio).
Riporto il manuale originale NASA "Ascent Guidance and Flight Control Training Manual":
"During the vertical rise phase, the launch pad attitude is commanded until an I-loaded V(rel) sufficient to assure launch tower clearance is achieved. Then, the tilt maneuver (roll program) orients the vehicle to a heads down attitude required to generate a negative q-alpha, which in turn alleviates structural loading. Other advantages with this attitude are performance gain, decreased abort maneuver complexity, improved S-band look angles, and crew view of the horizon. The tilt maneuver is also required to start gaining downrange velocity to achieve the main engine cutoff (MECO) target in second stage."
È un passaggio che spiega tutto, ma è molto denso di informazioni.
Vedo di semplificare e spiegare.
Durante la fase di salita verticale, l'assetto che lo Shuttle ha sulla torre di lancio viene mantenuto fino alla certezza che la velocità verticale sia sufficiente da assicurare che la torre di lancio è completamente libera. Ovviamente finché il veicolo ha le strutture fisse a fianco di lui non può eseguire alcuna manovra, quindi si attende il segnale di 'rampa libera'.
Orientare il veicolo in un assetto a testa in giù genera un q-alpha negativo che diminuisce il carico strutturale. Se facciamo caso alla spinta dei motori della navetta, vediamo chiaramente che non è in asse con la struttura. Il fatto che lo Space Shuttle sia un veicolo asimmetrico fa in modo che anche il suo comportamento lo sia. Capovolgendo il veicolo abbiamo i motori dell'orbiter che spingono verso l'alto e quindi verso il serbatoio, migliorando così il rendimento di questa spinta nell'ottica di raggiungere l'orbita. Superata la prima parte del volo verticale, il complesso Shuttle-serbatoio è sempre più orizzontale, e questo è ottimale per guadagnare velocità nell'ottica dell'ingresso in orbita (raggiungere i 28'500 km/h), ma la componente verticale permane e diviene più sensibile dopo il distacco dei booster ed il progressivo svuotamento del serbatoio. In questo modo si continua ad avere una componente verticale della spinta che continua a far aumentare la quota, anche quando l'orbiter è praticamente orizzontale. Inoltre, durante il tragitto atmosferico, in quella posizione le ali dell'orbiter tendono a dare 'deportanza' (q-alfa negativo), cioè spingono verso la 'pancia' della navetta sostenendola e alleggerendo così il carico sui piloni di aggancio con il serbatoio. Questa spinta non è mai fortissima dato che le ali sono la parte più fragile dell'orbiter e non devono essere sovrasollecitate, ma aiuta comunque allo scopo.
Di conseguenza, grazie ai motori dell'orbiter che spingono verso l'alto, si ottiene un maggior carico trasportabile verso l'orbita, o una maggiore quota raggiungibile o infine una maggiore manovrabilità per eventuali cambiamenti di piano orbitale, quindi un guadagno nelle prestazioni.
L'assetto capovolto permette anche all'equipaggio di eseguire delle manovre meno complicate nel caso si debba effettuare il più pericoloso degli 'abort mode', il famigerato RTLS (Return To Launch Site) quello che dovrebbe permettere all'orbiter di ritornare subito ed atterrare al KSC. Per fortuna non è mai stato effettuato.
Il nuovo assetto permette anche ai vari sistemi di comunicazione di funzionare al meglio, soprattutto con le antenne in banda S che ottengono un guadagno maggiore.
Inoltre dopo il roll program dalla cabina di pilotaggio si riesce a vedere l'orizzonte che è un punto di riferimento ed è sempre utile quando si conduce un qualsiasi aeromobile.
Comunque lo Shuttle è sempre stato lanciato verso est e quindi sfrutta la velocità di rotazione della Terra per avere già una velocità iniziale non nulla e il roll program permette anche di avere una manovra iniziale presente in tutti i lanci. Per modulare l'inclinazione dell'orbita su cui andrà inserito l'orbiter è sufficiente regolare di conseguenza la durata del roll: a roll più lungo corrisponde una inclinazione orbitale maggiore e a roll più breve una inclinazione minore.
Altro motivo per l'esecuzione di questa curiosa (e spettacolare) manovra è la stabilizzazione della traiettoria. Come ad un proiettile viene impressa una rotazione assiale per mezzo delle canne rigate a vite, anche i veicoli spaziali trovano giovamento in questo avvitamento che con un leggero effetto giroscopico aiuta il mantenimento dell'assetto ideale, soprattutto nei primi secondi dopo il lancio quando la velocità è ancora bassa. Del resto anche i giganteschi Saturn V eseguivano un roll program subito dopo il lancio.
Questi ultimi due motivi giocano a favore dell'ultimo dubbio che nasce.
Ma se avessero costruito le rampe già nella posizione giusta per il decollo, orientate verso est, avrebbero potuto fare a meno della torsione dopo il lancio.
In base a quanto descritto sappiamo già che avrebbero avuto meno stabilizzazione al lancio e comunque avrebbero dovuto variare l'assetto in base all'inclinazione orbitale a cui far giungere l'orbiter. Ma un altro motivo è dato dal fatto che le rampe 39A e 39B sono state riconvertite dalle missioni Apollo e la posizione delle strutture di servizio, ma soprattutto dei 'flame trench', le trincee di deflessione degli scarichi dei motori erano già impostate e quindi è stata mantenuta la struttura e l'impostazione originaria.
Il roll program è quindi una manovra che coinvolge tutti e tre gli assi. Il rollio esegue le cose elencate, mentre il beccheggio interviene variando il carico aerodinamico sulle ali e l'imbardata corregge l'inclinazione orbitale. La manovra complessiva viene quindi espressa nella forma di un 'quaternione', infatti è comune per i veicoli spaziali un sistema di controllo dell'assetto mediante quaternioni, che sono anche usati per misurare mediante telemetria l'assetto istantaneo. La ragione è che la combinazione di molte trasformazioni descritte da quaternioni è più stabile numericamente della combinazione di molte trasformazioni matriciali.
Ma qui entriamo in un campo molto complesso e questa non è la sede adatta per discuterne…
Il roll program occupa solo pochi secondi (dal settimo al ventesimo circa) della galoppata di otto minuti e mezzo degli Space Shuttle verso l'orbita terrestre. Ora conoscete qualche notizia in più di quei secondi!
In foto Atlantis durante il lancio di STS-129.
Fonte: NasaTV.
venerdì 18 giugno 2010
La ISS accoglie i nuovi astronauti.
Dopo due giorni di viaggio i tre componenti della Expedition 24, Doug Wheelock, Shannon Walker e Fyodor Yurchikhin hanno ormeggiato la loro Soyuz TMA-19 alla Stazione Spaziale Internazionale.
L'attracco è avvenuto alle 2221 UTC di ieri sera, 17 giugno, al molo Zvezda mentre il complesso orbitante passava sopra l'Oceano Atlantico ad est dell'Argentina ad una quota di 352km.
Alle 0052 UTC venivano finalmente aperti i boccaporti e i tre astronauti appena giunti a bordo potevano ricevere i saluti dei colleghi che li attendevano, Alexander Skvortsov, Mikhail Kornienko e Tracy Caldwell Dyson. Per la prima volta sono presenti due donne nell'equipaggio delle missioni a lunga durata a bordo della ISS.
Intanto i controllori da Terra verificavano con precisione le traiettorie di quattro diversi detriti che dovrebbero avvicinarsi alla Stazione, uno dei quali aveva il momento di massimo avvicinamento questa mattina alle 0619 UTC, ma che non ha preoccupato più di tanto il Controllo Missione. Gli altri tre sono invece ancora sotto osservazione in quanto si prevede che giungano nei pressi della ISS nella giornata di domenica. Eventualmente verrà eseguita una DAM (Debris Avoidance Maneuver), tenendo presente che questa eventuale manovra evasiva non dovrà peggiorare le cose nei confronti degli altri detriti in avvicinamento.
Nell'immagine la foto ufficiale dell'equipaggio della Expedition 24 al completo.
Fonte: NASA.
L'attracco è avvenuto alle 2221 UTC di ieri sera, 17 giugno, al molo Zvezda mentre il complesso orbitante passava sopra l'Oceano Atlantico ad est dell'Argentina ad una quota di 352km.
Alle 0052 UTC venivano finalmente aperti i boccaporti e i tre astronauti appena giunti a bordo potevano ricevere i saluti dei colleghi che li attendevano, Alexander Skvortsov, Mikhail Kornienko e Tracy Caldwell Dyson. Per la prima volta sono presenti due donne nell'equipaggio delle missioni a lunga durata a bordo della ISS.
Intanto i controllori da Terra verificavano con precisione le traiettorie di quattro diversi detriti che dovrebbero avvicinarsi alla Stazione, uno dei quali aveva il momento di massimo avvicinamento questa mattina alle 0619 UTC, ma che non ha preoccupato più di tanto il Controllo Missione. Gli altri tre sono invece ancora sotto osservazione in quanto si prevede che giungano nei pressi della ISS nella giornata di domenica. Eventualmente verrà eseguita una DAM (Debris Avoidance Maneuver), tenendo presente che questa eventuale manovra evasiva non dovrà peggiorare le cose nei confronti degli altri detriti in avvicinamento.
Nell'immagine la foto ufficiale dell'equipaggio della Expedition 24 al completo.
Fonte: NASA.
giovedì 17 giugno 2010
La Vela Solare, eccola!
Ecco le immagini di IKAROS, la sonda giapponese che verifica, per la prima volta con successo, le potenzialità delle vele solari.
A bordo del piccolo veicolo erano presenti due microcamere indipendenti montate su molle predisposte per essere espulse. Sono piccoli cilindri di 6 cm sia di lunghezza che di diametro e contengono tutto il necessario per riprendere fotografie e trasmetterle alla sonda madre.
Qui sopra le immagini della fotocamera, un piccolo gioiello completo di tutto, ottica, batterie, sistema di gestione e sistema di trasmissione radio.
Non sono recuperabili, quindi eseguono i loro compiti e si disperdono nello Spazio. Ma a giudicare dalle foto qui allegate, il loro lavoro lo hanno fatto egregiamente, infatti ci confermano che la vela di IKAROS è stata distesa completamente e perfettamente. Lo sgancio dei "fotografi" è avvenuto il 15 giugno scorso.
Due delle foto riprese dalle piccole fotocamere che hanno eseguito una serie di scatti man mano che si allontanavano da IKAROS.
Complimenti al team giapponese per come sta proseguendo questa missione, soprattutto per questa scelta di documentare ogni momento con soluzioni tecniche anche originali.
Questa è la struttura della vela vera e propria, un gioiello completo di celle solari, contatori di particelle e sistemi per la regolazione della riflessione a cristalli liquidi, il tutto su un supporto di soli 7,5 micron di spessore, un tredicesimo di un capello umano...
Chissà se vedremo mai una fotocamera che riprende delle immagini complessive di uno Shuttle attraccato alla ISS?
Tutte le immagini sono Copyright © Japan Aerospace Exploration Agency - www.jaxa.jp
A bordo del piccolo veicolo erano presenti due microcamere indipendenti montate su molle predisposte per essere espulse. Sono piccoli cilindri di 6 cm sia di lunghezza che di diametro e contengono tutto il necessario per riprendere fotografie e trasmetterle alla sonda madre.
Qui sopra le immagini della fotocamera, un piccolo gioiello completo di tutto, ottica, batterie, sistema di gestione e sistema di trasmissione radio.
Non sono recuperabili, quindi eseguono i loro compiti e si disperdono nello Spazio. Ma a giudicare dalle foto qui allegate, il loro lavoro lo hanno fatto egregiamente, infatti ci confermano che la vela di IKAROS è stata distesa completamente e perfettamente. Lo sgancio dei "fotografi" è avvenuto il 15 giugno scorso.
Due delle foto riprese dalle piccole fotocamere che hanno eseguito una serie di scatti man mano che si allontanavano da IKAROS.
Complimenti al team giapponese per come sta proseguendo questa missione, soprattutto per questa scelta di documentare ogni momento con soluzioni tecniche anche originali.
Questa è la struttura della vela vera e propria, un gioiello completo di celle solari, contatori di particelle e sistemi per la regolazione della riflessione a cristalli liquidi, il tutto su un supporto di soli 7,5 micron di spessore, un tredicesimo di un capello umano...
Chissà se vedremo mai una fotocamera che riprende delle immagini complessive di uno Shuttle attraccato alla ISS?
Tutte le immagini sono Copyright © Japan Aerospace Exploration Agency - www.jaxa.jp
mercoledì 16 giugno 2010
Partita la Expedition 24.
È stata lanciata ieri sera alle 2135 UTC la capsula Soyuz TMA-19 con a bordo Fyodor Yurchikhin, comandante, Shannon Walker, ingegnere di volo 1 e Douglas "Wheels" Wheelock, ingegnere di volo 2.
l'arrivo sulla ISS è previsto per domani 17 giugno alle 2225 UTC, attraccando al modulo di servizio Zvezda, portello di poppa.
Il 28 giugno la Soyuz TMA-19 verrà spostata sul molo MRM-1, attracco di nadir.
Il distacco e il rientro sono attualmente previsti per il 26 novembre, quando lasceranno il posto alla Soyuz TMA-21 con a bordo il nostro Paolo Nespoli.
Questo è stato il 100esimo lancio per la Stazione Spaziale Internazionale.
A questo indirizzo la scheda tecnica e il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: Roscosmos.
l'arrivo sulla ISS è previsto per domani 17 giugno alle 2225 UTC, attraccando al modulo di servizio Zvezda, portello di poppa.
Il 28 giugno la Soyuz TMA-19 verrà spostata sul molo MRM-1, attracco di nadir.
Il distacco e il rientro sono attualmente previsti per il 26 novembre, quando lasceranno il posto alla Soyuz TMA-21 con a bordo il nostro Paolo Nespoli.
Questo è stato il 100esimo lancio per la Stazione Spaziale Internazionale.
A questo indirizzo la scheda tecnica e il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: Roscosmos.
Lancio Russo.
Un vettore Dnepr della ISC Kosmotras ha portato in orbita ieri pomeriggio 15 giugno alle 1442:16 UTC una coppia di satelliti svedesi PRISMA (Prototype Research Instruments and Space Mission technology Advancement) chiamati Mango e Tango e il francese Picard (in onore dell'astronomo transalpino Jean Picard del XVII secolo) che misurerà tutta una serie di parametri del nostro Sole, come l'irradiazione spettrale, il diametro reale e la consistenza interna per mezzo dell'eliosismologia. Il suo lavoro affiancherà quello del Solar Dynamics Observatory aumentando così la quantità di dati ricevuti riguardanti la nostra stella.
Il sistema PRISMA è stato costruito dalla Swedish Space Corp. per la Swedish National Space Board ed è costato alla Svezia circa 50 milioni di euro. Esiste anche una parte di finanziamento proveniente dai partner europei (Francia, Germania e Danimarca) sulla cui entità non si hanno però notizie.
Mango è un satellite di 150kg circa cubico delle dimensioni di una lavatrice, mentre Tango, 40kg, è grande come un forno a microonde. Sono stati lanciati agganciati e fra un paio di settimane inizieranno una serie di sperimentazioni, separandosi e viaggiando in formazione. Eseguiranno inoltre una serie di attracchi automatici per testare delle tecnologie a basso costo. Il più grande ha anche dei nuovi motori propulsi a Ammonio dinitrammide, più ecologico e soprattutto non tossico, oltre che più efficiente della classica idrazina. Da considerare che le sperimentazioni stanno proseguendo e stanno ottenendo ulteriori miglioramenti con HDN (idrazina dinitrammide).
Il vettore Dnepr è partito dal Poligono di Yasny ed è basato sui missili balistici intercontinentali SS-18 da cui ha mutuato il sistema di lancio e i primi tre stadi a propellente liquido. Sono ovviamente stati aggiornati i software di guida e la stiva ogivale, lo Space Head Module, che fa parte dei componenti che entrano in orbita assieme al carico pagante.
L'inserimento orbitale è avvenuto ad una quota di 730km e con una inclinazione di 98,28°
In foto il lancio.
Fonte: Kosmotras.
Il sistema PRISMA è stato costruito dalla Swedish Space Corp. per la Swedish National Space Board ed è costato alla Svezia circa 50 milioni di euro. Esiste anche una parte di finanziamento proveniente dai partner europei (Francia, Germania e Danimarca) sulla cui entità non si hanno però notizie.
Mango è un satellite di 150kg circa cubico delle dimensioni di una lavatrice, mentre Tango, 40kg, è grande come un forno a microonde. Sono stati lanciati agganciati e fra un paio di settimane inizieranno una serie di sperimentazioni, separandosi e viaggiando in formazione. Eseguiranno inoltre una serie di attracchi automatici per testare delle tecnologie a basso costo. Il più grande ha anche dei nuovi motori propulsi a Ammonio dinitrammide, più ecologico e soprattutto non tossico, oltre che più efficiente della classica idrazina. Da considerare che le sperimentazioni stanno proseguendo e stanno ottenendo ulteriori miglioramenti con HDN (idrazina dinitrammide).
Il vettore Dnepr è partito dal Poligono di Yasny ed è basato sui missili balistici intercontinentali SS-18 da cui ha mutuato il sistema di lancio e i primi tre stadi a propellente liquido. Sono ovviamente stati aggiornati i software di guida e la stiva ogivale, lo Space Head Module, che fa parte dei componenti che entrano in orbita assieme al carico pagante.
L'inserimento orbitale è avvenuto ad una quota di 730km e con una inclinazione di 98,28°
In foto il lancio.
Fonte: Kosmotras.
martedì 15 giugno 2010
Lancio Cinese.
È stato lanciato questa mattina alle 0139 UTC un satellite scientifico che fa parte della serie Shijian (in cinese "addestramento"), le missioni che il grande paese utilizza per testare nuove tecnologie.
Il satellite è decollato a bordo di un vettore Lunga Marcia 2D dal centro spaziale Jiuquan, nel nord della Cina alle 9:39 locali ed è stato posizionato su un'orbita polare (97,7° di inclinazione) quasi circolare, con apogeo a 594 km e perigeo a 571 km.
Secondo l'agenzia Xinhua il Shijian 12 (SJ-12 o Shi Jian XII) condurrebbe una lunga serie di esperimenti molti dei quali riguarderebbero il "sondaggio dell'ambiente spaziale con misure e comunicazioni". Questo satellite è stato sviluppato dalla Shanghai Academy of Spaceflight Technology.
Si è trattato del 12esimo lancio di un vettore Lunga Marcia 2D (dal 1992) e del 27esimo lancio orbitale di quest'anno.
A questo indirizzo la scheda e il link al video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: China News.
Il satellite è decollato a bordo di un vettore Lunga Marcia 2D dal centro spaziale Jiuquan, nel nord della Cina alle 9:39 locali ed è stato posizionato su un'orbita polare (97,7° di inclinazione) quasi circolare, con apogeo a 594 km e perigeo a 571 km.
Secondo l'agenzia Xinhua il Shijian 12 (SJ-12 o Shi Jian XII) condurrebbe una lunga serie di esperimenti molti dei quali riguarderebbero il "sondaggio dell'ambiente spaziale con misure e comunicazioni". Questo satellite è stato sviluppato dalla Shanghai Academy of Spaceflight Technology.
Si è trattato del 12esimo lancio di un vettore Lunga Marcia 2D (dal 1992) e del 27esimo lancio orbitale di quest'anno.
A questo indirizzo la scheda e il link al video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: China News.
lunedì 14 giugno 2010
Recuperata la capsula di Hayabusa.
La piccola capsula di circa 40 cm di diametro è stata recuperata oggi nella base australiana Woomera.
Ad un controllo visivo appare perfetta e senza nessun tipo di danno. È anche stato recuperato lo scudo termico per verificarne le condizioni dopo il surriscaldamento sopportato durante il rientro a 43'000 km/h.
Ora dovranno essere rispettati dei rigorosi protocolli per l'apertura del contenitore in modo da evitare assolutamente delle eventuali contaminazioni.
Piccola nota a margine. Hayabusa, secondo i piani originari della missione, non doveva entrare in atmosfera, ma eseguire solo un passaggio radente per poi continuare la sua esplorazione. Purtroppo le anomalie che ha subito non hanno lasciato la possibilità di alternative.
In foto la capsula con il suo paracadute e le squadre in recupero.
Fonte: JAXA.
Ad un controllo visivo appare perfetta e senza nessun tipo di danno. È anche stato recuperato lo scudo termico per verificarne le condizioni dopo il surriscaldamento sopportato durante il rientro a 43'000 km/h.
Ora dovranno essere rispettati dei rigorosi protocolli per l'apertura del contenitore in modo da evitare assolutamente delle eventuali contaminazioni.
Piccola nota a margine. Hayabusa, secondo i piani originari della missione, non doveva entrare in atmosfera, ma eseguire solo un passaggio radente per poi continuare la sua esplorazione. Purtroppo le anomalie che ha subito non hanno lasciato la possibilità di alternative.
In foto la capsula con il suo paracadute e le squadre in recupero.
Fonte: JAXA.
domenica 13 giugno 2010
Hayabusa ce l'ha fatta.
Lo spettacolo dello spazio continua.
La sonda giapponese Hayabusa è ritornata a casa e dopo aver rilasciato la capsula con i campioni prelevati dall'asteroide Itokawa, ha effettuato uno spettacolare rientro nei cieli notturni dell'Australia.
Erano le 1351 UTC quando è stata scattata da Ozaki Takashi (©) la fotografia qui allegata che con una lunga esposizione immortala lo splendore della fine missione, una delle più sofferte di tutti i tempi. A causa di innumerevoli guasti il centro controllo ha dovuto inventare le soluzioni più disparate per risolvere tutti i problemi che man mano si verificavano sulla sonda. Dall'uso dei pannelli solari come vela allo sfruttamento dei motori a ioni per le correzioni di rotta.
Comunque la caparbietà orientale è stata premiata e dopo 7 anni di viaggio Hayabusa è riuscita a completare la missione. Resta ancora il dubbio se effettivamente nella capsula di rientro siano presenti i campioni di materiale, ma per questo ci saranno i laboratori che si prenderanno carico di verificarlo.
Bentornato a casa, Falco Pellegrino!
Aggiornamento.
La JAXA ha comunicato di aver localizzato la capsula rientrata e ne prevede il recupero domattina.
Qui sotto il video ripreso dal DC-8 della NASA da cui si vede la disintegrazione della sonda e la piccola capsula che invece prosegue sulla sua traiettoria.
La sonda giapponese Hayabusa è ritornata a casa e dopo aver rilasciato la capsula con i campioni prelevati dall'asteroide Itokawa, ha effettuato uno spettacolare rientro nei cieli notturni dell'Australia.
Erano le 1351 UTC quando è stata scattata da Ozaki Takashi (©) la fotografia qui allegata che con una lunga esposizione immortala lo splendore della fine missione, una delle più sofferte di tutti i tempi. A causa di innumerevoli guasti il centro controllo ha dovuto inventare le soluzioni più disparate per risolvere tutti i problemi che man mano si verificavano sulla sonda. Dall'uso dei pannelli solari come vela allo sfruttamento dei motori a ioni per le correzioni di rotta.
Comunque la caparbietà orientale è stata premiata e dopo 7 anni di viaggio Hayabusa è riuscita a completare la missione. Resta ancora il dubbio se effettivamente nella capsula di rientro siano presenti i campioni di materiale, ma per questo ci saranno i laboratori che si prenderanno carico di verificarlo.
Bentornato a casa, Falco Pellegrino!
Aggiornamento.
La JAXA ha comunicato di aver localizzato la capsula rientrata e ne prevede il recupero domattina.
Qui sotto il video ripreso dal DC-8 della NASA da cui si vede la disintegrazione della sonda e la piccola capsula che invece prosegue sulla sua traiettoria.
Lo Spettacolo dello Spazio.
La sonda Cassini ci regala dei capolavori di una bellezza sconcertante.
Questa immagine riprende la luna Rhea (1528 km di diametro) davanti agli anelli di Saturno visti quasi di taglio, ma sullo sfondo a destra c'è Janus (179 km di diametro) e a sinistra, il puntino radente al piano degli anelli, è Prometheus (86 km di diametro).
Rhea è a circa 1,9 milioni di chilometri dalla sonda, mentre le altre due lune sono a 2,5 milioni di chilometri.
Mentre di Janus intravediamo anche l'emisfero in ombra grazie alla luce riflessa da Saturno, quello di Rhea è completamente buio, ma spicca sullo sfondo degli anelli, visti da poco sopra il piano in cui giacciono.
L'immagine è ripresa nello spettro del rosso visibile e risale al 28 marzo di quest'anno.
Come Cassini ci sta dimostrando da tempo, la scienza supera la fantasia e ci lascia senza parole...
Questa immagine riprende la luna Rhea (1528 km di diametro) davanti agli anelli di Saturno visti quasi di taglio, ma sullo sfondo a destra c'è Janus (179 km di diametro) e a sinistra, il puntino radente al piano degli anelli, è Prometheus (86 km di diametro).
Rhea è a circa 1,9 milioni di chilometri dalla sonda, mentre le altre due lune sono a 2,5 milioni di chilometri.
Mentre di Janus intravediamo anche l'emisfero in ombra grazie alla luce riflessa da Saturno, quello di Rhea è completamente buio, ma spicca sullo sfondo degli anelli, visti da poco sopra il piano in cui giacciono.
L'immagine è ripresa nello spettro del rosso visibile e risale al 28 marzo di quest'anno.
Come Cassini ci sta dimostrando da tempo, la scienza supera la fantasia e ci lascia senza parole...
venerdì 11 giugno 2010
Notiziario.
Martedì scorso la sonda giapponese Hayabusa ha effettuato l'ultima accensione del suo motore a ioni per centrare al meglio il punto di discesa in Australia.
È attesa per le 1400 UTC di domenica 13 giugno ed è ormai tutto pronto. Anche un velivolo DC-8 NASA sarà in zona per seguire l'avvenimento. La rotta è definita e rimane solo più da eseguire il distacco del contenitore con i campioni: dopo aver rilasciato il suo prezioso carico, Hayabusa entrerà in atmosfera con la piccola capsula, ma non avendo lo scudo termico concluderà la sua grande missione in uno spettacolare fuoco d'artificio.
Altro successo giapponese quello di IKAROS, test di vela solare lanciato verso Venere assieme alla sonda Venus Climate Orbiter, o Akatsuki. La grande vela di 14 metri di lato è stata dispiegata in questi giorni e, per la prima volta l'operazione è andata a buon fine. Ora inizierà la missione vera e propria con la misurazione della spinta ottenuta dal Sole. IKAROS si trova ora a circa otto milioni di chilometri dalla Terra.
In foto il dispiegamento della vela ripreso dalla fotocamera di bordo.
Fonte: JAXA.
Anche l'ESA dovrà tirare la cinghia e si prevede il congelamento dei finanziamenti per l'agenzia spaziale europea ai valori del 2009. Non ci sarà quindi nessun incremento nel budget previsto di 3,35 miliardi di euro e questo almeno fino al 2012. Di conseguenza è già iniziata la caccia alle missioni meno utili da sacrificare.
È attesa per le 1400 UTC di domenica 13 giugno ed è ormai tutto pronto. Anche un velivolo DC-8 NASA sarà in zona per seguire l'avvenimento. La rotta è definita e rimane solo più da eseguire il distacco del contenitore con i campioni: dopo aver rilasciato il suo prezioso carico, Hayabusa entrerà in atmosfera con la piccola capsula, ma non avendo lo scudo termico concluderà la sua grande missione in uno spettacolare fuoco d'artificio.
Altro successo giapponese quello di IKAROS, test di vela solare lanciato verso Venere assieme alla sonda Venus Climate Orbiter, o Akatsuki. La grande vela di 14 metri di lato è stata dispiegata in questi giorni e, per la prima volta l'operazione è andata a buon fine. Ora inizierà la missione vera e propria con la misurazione della spinta ottenuta dal Sole. IKAROS si trova ora a circa otto milioni di chilometri dalla Terra.
In foto il dispiegamento della vela ripreso dalla fotocamera di bordo.
Fonte: JAXA.
Anche l'ESA dovrà tirare la cinghia e si prevede il congelamento dei finanziamenti per l'agenzia spaziale europea ai valori del 2009. Non ci sarà quindi nessun incremento nel budget previsto di 3,35 miliardi di euro e questo almeno fino al 2012. Di conseguenza è già iniziata la caccia alle missioni meno utili da sacrificare.
giovedì 10 giugno 2010
Fallito lancio Coreano.
Dopo soli 137 secondi di volo, il vettore KSLV 1 (Korea Space Launch Vehicle) si dev'essere disintegrato in volo mandando in fumo i 400 milioni di dollari impegnati nell'avvio del programma missilistico Coreano.
Il lancio è avvenuto dal Naro Space Center alle 0801 UTC e non si hanno testimoni oculari dell'evento a causa della coltre di nubi che ha coperto la parte alta della traiettoria. Al momento della perdita di contatto il vettore si trovava ad una quota di circa 80 chilometri, mentre l'orbita ellittica prevista era di 300km x 14'900km.
Il carico utile era composto dal satellite STSAT (Science and Technology Satellite), un veicolo scientifico per l'osservazione della Terra.
Dalle prime informazioni pare che a malfunzionare sia stato il primo stadio del vettore Naro-1, costruito in Russia. l'anno scorso durante il primo test aveva funzionato a dovere.
In foto il lancio.
Il lancio è avvenuto dal Naro Space Center alle 0801 UTC e non si hanno testimoni oculari dell'evento a causa della coltre di nubi che ha coperto la parte alta della traiettoria. Al momento della perdita di contatto il vettore si trovava ad una quota di circa 80 chilometri, mentre l'orbita ellittica prevista era di 300km x 14'900km.
Il carico utile era composto dal satellite STSAT (Science and Technology Satellite), un veicolo scientifico per l'osservazione della Terra.
Dalle prime informazioni pare che a malfunzionare sia stato il primo stadio del vettore Naro-1, costruito in Russia. l'anno scorso durante il primo test aveva funzionato a dovere.
In foto il lancio.
mercoledì 9 giugno 2010
Chi vuole viaggiare sullo Space Shuttle?
Grazie all'amico e compagno di avventura (su AstronautiCAST e non solo) Paolo Amoroso, ho scoperto questa opportunità.
Ormai mancano solo più due lanci dello Space Shuttle e gli equipaggi sono già tutti assegnati e scelti fra i veterani dello Spazio, quindi nessun nuovo astronauta potrà provare quel brivido.
La NASA ha però attivato la pagina Face in Space dove potrete inviare la vostra foto per farla viaggiare sulla navetta.
Registratevi e al termine della missione potrete ricevere il certificato di partecipazione alla missione, firmato direttamente dal comandante dello Shuttle.
Allora forza, scegliete la navetta e mettetevi comodi: You Are Go For Launch...
Ormai mancano solo più due lanci dello Space Shuttle e gli equipaggi sono già tutti assegnati e scelti fra i veterani dello Spazio, quindi nessun nuovo astronauta potrà provare quel brivido.
La NASA ha però attivato la pagina Face in Space dove potrete inviare la vostra foto per farla viaggiare sulla navetta.
Registratevi e al termine della missione potrete ricevere il certificato di partecipazione alla missione, firmato direttamente dal comandante dello Shuttle.
Allora forza, scegliete la navetta e mettetevi comodi: You Are Go For Launch...
Comunicato SpaceX.
Una importante vittoria del piano NASA di utilizzare vettori commerciali per il trasporto spaziale umano.
Cape Canaveral, Florida - 7 giugno 2010
SpaceX (Space Exploration Technologies Corp.) ha annunciato che il volo inaugurale del vettore Falcon 9 lanciato con successo la settimana scorsa, ha raggiunto l'orbita terrestre esattamente secondo i piani e segna una pietra miliare per SpaceX e per il settore commerciale del volo spaziale.
I dati preliminari indicano che Falcon 9 ha raggiunto tutti i suoi obiettivi primari della missione, che si è conclusa con un quasi perfetto inserimento del secondo stadio e della capsula Dragon (unità di qualificazione) nell’orbita circolare prevista a 250 km di quota. SpaceX ha anche raccolto importanti dati aerodinamici e delle prestazioni del veicolo durante la salita, dati che saranno utilizzati nelle missioni preparative in attesa di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
"Questa è una pietra miliare non solo per SpaceX, ma apre un futuro sempre più luminoso per il volo spaziale", ha detto Elon Musk, CEO e CTO di SpaceX. "E' stata una giornata incredibile per i dipendenti della SpaceX, ma è importante notare che non abbiamo fatto da soli. Vorrei ringraziare dal profondo del mio cuore tutti i nostri sostenitori, in particolare la NASA (l’ufficio Commercial Orbital Transportation Services - COTS), la U.S. Air Force, la FAA ed i nostri clienti. Il loro sostegno è stato fondamentale per questo successo".
SpaceX ha attualmente un vasto e diversificato programma comprendente contratti per oltre 30 missioni, comprese le 18 missioni già acquisite, per mettere in orbita satelliti commerciali. Inoltre, i lanci del vettore Falcon 9 e del veicolo spaziale Dragon sono stati acquistati dalla NASA per il trasporto di rifornimenti, che comprendono anche piante ed animali vivi, da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Sia Falcon 9 che Dragon sono già stati progettati per soddisfare le normative NASA per il trasporto umano, consentendo una rapida transizione verso il volo con astronauti entro tre anni dalla firma del contratto. La massima priorità oggi è lo sviluppo e collaudo del Launch Escape System (sistema di salvataggio al lancio), che sarebbe un miglioramento significativo della sicurezza rispetto allo Space Shuttle, che non possiede un sistema di fuga.
Il programma NASA COTS, ha dimostrato cosa può essere realizzato quando si combinano la reattività e l'ingegnosità del settore privato con la guida, sostegno e comprensione del governo americano. Per meno del costo della torre mobile di servizio per Ares I, SpaceX ha sviluppato tutto l'hardware di volo per il razzo Falcon 9, il veicolo spaziale Dragon, nonché tre siti di lancio. SpaceX è stata in attivo per tre anni consecutivi (dal 2007 al 2009) e prevede di restare tale per il prossimo futuro. L'azienda ha oltre 1000 dipendenti in California, Texas e Florida, ed ha mantenuto un fattore di crescita pari ad un raddoppio di personale ogni due anni. La maggior parte della crescita futura è probabile che possa verificarsi in Texas e Florida.
Il Falcon 9 è decollato alle 2:45 locali pari alle 1845 UTC dal complesso di lancio 40 alla “Cape Canaveral Air Force Station” situata sulla Costa Atlantica della Florida, a circa 5,5 km a sud-est dei pad di lancio NASA per il decollo degli Space Shuttle. Il Falcon 9 è un vettore spinto da 9 motori Merlin, progettati e sviluppati direttamente dalla SpaceX che utilizzano come propellente il carburante dei jet e ossigeno liquido. I motori generano quasi mezzo milione di chilogrammi di spinta al momento del decollo.
Il motore Merlin è uno dei soli due motori per vettori orbitali sviluppati negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni (il Kestrel, sempre di SpaceX, è l'altro) ed è il motore ad idrocarburi americano più efficiente mai costruito. Il primo stadio del Falcon 9, fra pieno e vuoto di propellenti ha un rapporto di peso di oltre 20, ha il miglior rendimento strutturale del mondo, ma è comunque progettato con i più alti standard di sicurezza, quelli previsti per le missioni abitate.
A proposito di SpaceX
SpaceX sta sviluppando una famiglia di vettori di lancio e di veicoli spaziali destinati ad aumentare l'affidabilità e ridurre di un fattore dieci i costi sia di trasporto spaziale con equipaggio che senza equipaggio. Con i vettori Falcon 1 e Falcon 9, SpaceX offre elevata affidabilità e capacità di lancio per l'inserimento di un veicolo spaziale orbitale in qualsiasi altitudine e inclinazione. A partire dal 2010, i veicoli spaziali Dragon di SpaceX permetteranno il trasporto Terra-LEO di carichi sia pressurizzati che non pressurizzati. Tra questi ci saranno anche i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale.
Fondata nel 2002, SpaceX è una società privata di proprietà del management e dei dipendenti, con investimenti di minoranza da parte di Founders Fund e Draper Fisher Jurvetson. Il team di SpaceX che conta più di 900 unità, ha sede centrale a Hawthorne, in California.
Tratto dal sito www.SpaceX.com.
Cape Canaveral, Florida - 7 giugno 2010
SpaceX (Space Exploration Technologies Corp.) ha annunciato che il volo inaugurale del vettore Falcon 9 lanciato con successo la settimana scorsa, ha raggiunto l'orbita terrestre esattamente secondo i piani e segna una pietra miliare per SpaceX e per il settore commerciale del volo spaziale.
I dati preliminari indicano che Falcon 9 ha raggiunto tutti i suoi obiettivi primari della missione, che si è conclusa con un quasi perfetto inserimento del secondo stadio e della capsula Dragon (unità di qualificazione) nell’orbita circolare prevista a 250 km di quota. SpaceX ha anche raccolto importanti dati aerodinamici e delle prestazioni del veicolo durante la salita, dati che saranno utilizzati nelle missioni preparative in attesa di raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (ISS).
"Questa è una pietra miliare non solo per SpaceX, ma apre un futuro sempre più luminoso per il volo spaziale", ha detto Elon Musk, CEO e CTO di SpaceX. "E' stata una giornata incredibile per i dipendenti della SpaceX, ma è importante notare che non abbiamo fatto da soli. Vorrei ringraziare dal profondo del mio cuore tutti i nostri sostenitori, in particolare la NASA (l’ufficio Commercial Orbital Transportation Services - COTS), la U.S. Air Force, la FAA ed i nostri clienti. Il loro sostegno è stato fondamentale per questo successo".
SpaceX ha attualmente un vasto e diversificato programma comprendente contratti per oltre 30 missioni, comprese le 18 missioni già acquisite, per mettere in orbita satelliti commerciali. Inoltre, i lanci del vettore Falcon 9 e del veicolo spaziale Dragon sono stati acquistati dalla NASA per il trasporto di rifornimenti, che comprendono anche piante ed animali vivi, da e verso la Stazione Spaziale Internazionale. Sia Falcon 9 che Dragon sono già stati progettati per soddisfare le normative NASA per il trasporto umano, consentendo una rapida transizione verso il volo con astronauti entro tre anni dalla firma del contratto. La massima priorità oggi è lo sviluppo e collaudo del Launch Escape System (sistema di salvataggio al lancio), che sarebbe un miglioramento significativo della sicurezza rispetto allo Space Shuttle, che non possiede un sistema di fuga.
Il programma NASA COTS, ha dimostrato cosa può essere realizzato quando si combinano la reattività e l'ingegnosità del settore privato con la guida, sostegno e comprensione del governo americano. Per meno del costo della torre mobile di servizio per Ares I, SpaceX ha sviluppato tutto l'hardware di volo per il razzo Falcon 9, il veicolo spaziale Dragon, nonché tre siti di lancio. SpaceX è stata in attivo per tre anni consecutivi (dal 2007 al 2009) e prevede di restare tale per il prossimo futuro. L'azienda ha oltre 1000 dipendenti in California, Texas e Florida, ed ha mantenuto un fattore di crescita pari ad un raddoppio di personale ogni due anni. La maggior parte della crescita futura è probabile che possa verificarsi in Texas e Florida.
Il Falcon 9 è decollato alle 2:45 locali pari alle 1845 UTC dal complesso di lancio 40 alla “Cape Canaveral Air Force Station” situata sulla Costa Atlantica della Florida, a circa 5,5 km a sud-est dei pad di lancio NASA per il decollo degli Space Shuttle. Il Falcon 9 è un vettore spinto da 9 motori Merlin, progettati e sviluppati direttamente dalla SpaceX che utilizzano come propellente il carburante dei jet e ossigeno liquido. I motori generano quasi mezzo milione di chilogrammi di spinta al momento del decollo.
Il motore Merlin è uno dei soli due motori per vettori orbitali sviluppati negli Stati Uniti negli ultimi dieci anni (il Kestrel, sempre di SpaceX, è l'altro) ed è il motore ad idrocarburi americano più efficiente mai costruito. Il primo stadio del Falcon 9, fra pieno e vuoto di propellenti ha un rapporto di peso di oltre 20, ha il miglior rendimento strutturale del mondo, ma è comunque progettato con i più alti standard di sicurezza, quelli previsti per le missioni abitate.
A proposito di SpaceX
SpaceX sta sviluppando una famiglia di vettori di lancio e di veicoli spaziali destinati ad aumentare l'affidabilità e ridurre di un fattore dieci i costi sia di trasporto spaziale con equipaggio che senza equipaggio. Con i vettori Falcon 1 e Falcon 9, SpaceX offre elevata affidabilità e capacità di lancio per l'inserimento di un veicolo spaziale orbitale in qualsiasi altitudine e inclinazione. A partire dal 2010, i veicoli spaziali Dragon di SpaceX permetteranno il trasporto Terra-LEO di carichi sia pressurizzati che non pressurizzati. Tra questi ci saranno anche i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale.
Fondata nel 2002, SpaceX è una società privata di proprietà del management e dei dipendenti, con investimenti di minoranza da parte di Founders Fund e Draper Fisher Jurvetson. Il team di SpaceX che conta più di 900 unità, ha sede centrale a Hawthorne, in California.
Tratto dal sito www.SpaceX.com.
martedì 8 giugno 2010
Per sette volte sullo Shuttle.
Jerry Ross è un astronauta che ha avuto la fortuna di viaggiare per sette volte sullo Space Shuttle, cinque delle quali su Atlantis. Qualche giorno fa ha ripensato al suo primo lancio.
"Non si potrà mai considerare routine. È una cosa che mi mancherà moltissimo. Due milioni di chili di attrezzature e quasi 3 milioni e duecentomila chili di spinta che li fanno volare via dalla piattaforma di lancio".
Ross è stato selezionato come astronauta nel 1980 ed è stato assegnato alla seconda missione di Atlantis, la STS-61B, che ha rilasciato tre satelliti per telecomunicazioni ed ha eseguito una escursione extraveicolare di test. Il lancio è avvenuto alle 19:29 del 26 novembre 1985.
"Il mio primo volo a bordo di Atlantis è stato il 23esimo del programma Shuttle. Ho così potuto sentire 22 equipaggi che, una volta rientrati, hanno raccontato tremendi dettagli di ciò che avevano visto, imparato e quello che avevano provato in tutte quelle missioni. Io ho messo tutti questi racconti nel mio bagaglio di informazioni, ma ogni volta che mi recavo all'addestramento, fantasticavo su come potesse essere legarsi sopra quel bimbo e farci un giro."
"Devo però essere sincero: dopo soli 20 secondi dal decollo mi stavo chiedendo:'Ross, ma che caspita ci stai facendo qui?'"
"Come ricorderete, all'epoca si viaggiava con una tuta in tessuto, un casco da motociclista e stivali da pilota di T-38. Non si usava ancora la tuta di lancio e di rientro (introdotta dopo il Challenger) e non eravamo in ambiente pressurizzato, ma solo in quel piccolo bozzolo che ci davano. Però quelle tute smorzavano molto, sia le vibrazioni e sia il rumore di tutto il primo stadio.
Così per me quel primo lancio fu una bellissima galoppata. C'era un grandissimo frastuono e forti scuotimenti come ho detto. Dato che era molto più semplice muoversi sui sedili, ho potuto voltarmi e guardare (attraverso le finestrelle sul tetto dell'orbiter) verso la base della rampa e vidi l'acqua che iniziava a uscire dal Sound Suppression System. Pensai: 'è meglio che mi giri ora, direi che stanno per fare quello che dicevano!"
"Mi sono girato in avanti e i motori hanno iniziato a rombare, poi i booster mi hanno colpito. Il colpo dei booster è simile ad una botta con una mazza da baseball ben assestata sullo schienale della vostra sedia. E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente, ma durante i primi 15-20 secondi lo strisciamento contro l'atmosfera, il rumore del vento sull'esterno del veicolo sono veramente incredibili, impressionanti. Molto più accentuati che in qualsiasi velivolo sia civile che militare.
Quando si rallenta per il punto di 'max q' non te ne rendi molto conto, ma appena si accelera nuovamente è come se qualcuno avesse acceso i postbruciatori.
Non si faceva in tempo a vedere o sentire qualcosa che venivi sopraffatto da qualcos'altro.
Un sacco di pensieri, un sacco di ricordi ed una sensazione che fa tornare in mente Disneyland…"
Ross ha volato su Atlantis nel 1988, 1991, 1995 e 2002. Ha inoltre fatto una missione sul Columbia nel 1993 e una su Endeavour nel 1998.
Intervista di Justin Ray.
"Non si potrà mai considerare routine. È una cosa che mi mancherà moltissimo. Due milioni di chili di attrezzature e quasi 3 milioni e duecentomila chili di spinta che li fanno volare via dalla piattaforma di lancio".
Ross è stato selezionato come astronauta nel 1980 ed è stato assegnato alla seconda missione di Atlantis, la STS-61B, che ha rilasciato tre satelliti per telecomunicazioni ed ha eseguito una escursione extraveicolare di test. Il lancio è avvenuto alle 19:29 del 26 novembre 1985.
"Il mio primo volo a bordo di Atlantis è stato il 23esimo del programma Shuttle. Ho così potuto sentire 22 equipaggi che, una volta rientrati, hanno raccontato tremendi dettagli di ciò che avevano visto, imparato e quello che avevano provato in tutte quelle missioni. Io ho messo tutti questi racconti nel mio bagaglio di informazioni, ma ogni volta che mi recavo all'addestramento, fantasticavo su come potesse essere legarsi sopra quel bimbo e farci un giro."
"Devo però essere sincero: dopo soli 20 secondi dal decollo mi stavo chiedendo:'Ross, ma che caspita ci stai facendo qui?'"
"Come ricorderete, all'epoca si viaggiava con una tuta in tessuto, un casco da motociclista e stivali da pilota di T-38. Non si usava ancora la tuta di lancio e di rientro (introdotta dopo il Challenger) e non eravamo in ambiente pressurizzato, ma solo in quel piccolo bozzolo che ci davano. Però quelle tute smorzavano molto, sia le vibrazioni e sia il rumore di tutto il primo stadio.
Così per me quel primo lancio fu una bellissima galoppata. C'era un grandissimo frastuono e forti scuotimenti come ho detto. Dato che era molto più semplice muoversi sui sedili, ho potuto voltarmi e guardare (attraverso le finestrelle sul tetto dell'orbiter) verso la base della rampa e vidi l'acqua che iniziava a uscire dal Sound Suppression System. Pensai: 'è meglio che mi giri ora, direi che stanno per fare quello che dicevano!"
"Mi sono girato in avanti e i motori hanno iniziato a rombare, poi i booster mi hanno colpito. Il colpo dei booster è simile ad una botta con una mazza da baseball ben assestata sullo schienale della vostra sedia. E' stata la prima cosa che mi è venuta in mente, ma durante i primi 15-20 secondi lo strisciamento contro l'atmosfera, il rumore del vento sull'esterno del veicolo sono veramente incredibili, impressionanti. Molto più accentuati che in qualsiasi velivolo sia civile che militare.
Quando si rallenta per il punto di 'max q' non te ne rendi molto conto, ma appena si accelera nuovamente è come se qualcuno avesse acceso i postbruciatori.
Non si faceva in tempo a vedere o sentire qualcosa che venivi sopraffatto da qualcos'altro.
Un sacco di pensieri, un sacco di ricordi ed una sensazione che fa tornare in mente Disneyland…"
Ross ha volato su Atlantis nel 1988, 1991, 1995 e 2002. Ha inoltre fatto una missione sul Columbia nel 1993 e una su Endeavour nel 1998.
Intervista di Justin Ray.
venerdì 4 giugno 2010
Lancio Falcon 9.
Sto seguendo a spizzichi e bocconi la diretta del lancio.
Prima un problema alle comunicazioni con il controllo della base aerea per il Flight Termination System (sì, ancora lui), ha ritardato il lancio di un paio d'ore ed ora, al momento di ripartire con il countdown a T-15 minuti, gli elicotteri dell'Air Force hanno rilevato una violazione della zona di rispetto per il lancio da parte di una piccola barca a vela e l'ufficiale di Range ha nuovamente bloccato la procedura.
Ora Aeronautica e Marina stanno portando il malcapitato natante fuori dalla zona protetta.
19:05 Nuovo orario previsto per il lancio 19:30 italiane.
19:20 Countdown ripartito!
19:32 Lancio abortito!
A pochi secondi dall'avvio è stato bloccato tutto.
Ora si attende una comunicazione ufficiale sull'accaduto, ma pare - e dico pare - che si possa ancora riprovare ripartendo da T-15 minuti...
20:10 Nuovo orario previsto le 20:30 italiane.
20:20 Problema ad un motore, già risolto.
Nuovo orario per il lancio 20:45 italiane...
20:31 Countdown ripartito
Lancio effettuato e, a quanto dice SpaceX, perfettamente riuscito.
Alla fine dell'accensione del secondo stadio si è visto un aumento del rollio nel veicolo, ma pare che fosse, non voluto, ma comunque non controllato.
L'inserimento in orbita è comunque stato confermato.
Congratulazioni a SpaceX per questa "prima volta" di Falcon 9!!!
Comunicazioni di SpaceX hanno confermato i corretti parametri orbitali raggiunti. L'apogeo è solo dell'1% più alto del previsto mentre il perigeo ha solo lo 0,2 di errore.
A questo indirizzo trovate la scheda tecnica e il video del lancio.
Prima un problema alle comunicazioni con il controllo della base aerea per il Flight Termination System (sì, ancora lui), ha ritardato il lancio di un paio d'ore ed ora, al momento di ripartire con il countdown a T-15 minuti, gli elicotteri dell'Air Force hanno rilevato una violazione della zona di rispetto per il lancio da parte di una piccola barca a vela e l'ufficiale di Range ha nuovamente bloccato la procedura.
Ora Aeronautica e Marina stanno portando il malcapitato natante fuori dalla zona protetta.
19:05 Nuovo orario previsto per il lancio 19:30 italiane.
19:20 Countdown ripartito!
19:32 Lancio abortito!
A pochi secondi dall'avvio è stato bloccato tutto.
Ora si attende una comunicazione ufficiale sull'accaduto, ma pare - e dico pare - che si possa ancora riprovare ripartendo da T-15 minuti...
20:10 Nuovo orario previsto le 20:30 italiane.
20:20 Problema ad un motore, già risolto.
Nuovo orario per il lancio 20:45 italiane...
20:31 Countdown ripartito
Lancio effettuato e, a quanto dice SpaceX, perfettamente riuscito.
Alla fine dell'accensione del secondo stadio si è visto un aumento del rollio nel veicolo, ma pare che fosse, non voluto, ma comunque non controllato.
L'inserimento in orbita è comunque stato confermato.
Congratulazioni a SpaceX per questa "prima volta" di Falcon 9!!!
Comunicazioni di SpaceX hanno confermato i corretti parametri orbitali raggiunti. L'apogeo è solo dell'1% più alto del previsto mentre il perigeo ha solo lo 0,2 di errore.
A questo indirizzo trovate la scheda tecnica e il video del lancio.
giovedì 3 giugno 2010
Altro lancio.
Stavolta è un vettore Russo che ha lanciato un satellite Arabo.
Dalla rampa 200/39 di Baikonur, alle 0000:08 UTC del 4 giugno è partito un Proton-M con stadio orbitale Breeze-M che ha portato in orbita un satellite per telecomunicazioni, Arabsat-5B con ben 56 transponder che servirà Africa Settentrionale e Medio Oriente.
Basato sulla piattaforma EADS Astrium Eurostar 3000 ha un gruppo energetico ad energia solare da 14kW e sarà in grado di ritrasmettere oltre 700 canali video digitali. Entro fine mese verrà affiancato dall'Arabsat-5A che, dalla posizione di 30,5° Est coprirà buona parte di Asia ed Africa in modo da diventare un riferimento per il mondo arabo.
Il viaggio verso l'orbita definitiva è abbastanza lungo e dura oltre 9 ore. In tutto l'upper stage esegue ben 5 accensioni. Tutte le fasi del lancio sono state curate dalla International Launch Services.
A questo indirizzo la scheda tecnica ed il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: ILS.
Dalla rampa 200/39 di Baikonur, alle 0000:08 UTC del 4 giugno è partito un Proton-M con stadio orbitale Breeze-M che ha portato in orbita un satellite per telecomunicazioni, Arabsat-5B con ben 56 transponder che servirà Africa Settentrionale e Medio Oriente.
Basato sulla piattaforma EADS Astrium Eurostar 3000 ha un gruppo energetico ad energia solare da 14kW e sarà in grado di ritrasmettere oltre 700 canali video digitali. Entro fine mese verrà affiancato dall'Arabsat-5A che, dalla posizione di 30,5° Est coprirà buona parte di Asia ed Africa in modo da diventare un riferimento per il mondo arabo.
Il viaggio verso l'orbita definitiva è abbastanza lungo e dura oltre 9 ore. In tutto l'upper stage esegue ben 5 accensioni. Tutte le fasi del lancio sono state curate dalla International Launch Services.
A questo indirizzo la scheda tecnica ed il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: ILS.
Falcon 9 è pronto.
Forse ci siamo. Gli ufficiali della base aerea di Cape Canaveral hanno approvato il Flight Termination System e quindi il vettore è stato issato in rampa. Sto parlando di Falcon 9, il nuovo missile della Space Exploration Technologies Corporation, più conosciuta come SpaceX che dovrà dimostrare le potenzialità dei privati nello sviluppo dei mezzi per la conquista dello Spazio.
Questo primo lancio porterà con se il primo simulacro della capsula Dragon che, dapprima in allestimento cargo e poi come veicolo di rientro, porterà materiali e personale a bordo della Stazione.
Tutto è pronto alla rampa 40 della CCAFB e domani la finestra di lancio si estende fra le 11 e le 15 ora locale. Da noi saranno fra le 17 e le 21.
Il meteo è previsto per un 40% NOGO.
In caso di impossibilità al lancio, SpaceX ha già riservato la Base anche per la giornata di sabato ed eventualmente la finestra di lancio avrà la stessa estensione di domani.
La diretta sarà trasmessa su NasaTV.
Godspeed Falcon.
In foto il Falcon 9 in rampa.
Fonte: SpaceX.
Questo primo lancio porterà con se il primo simulacro della capsula Dragon che, dapprima in allestimento cargo e poi come veicolo di rientro, porterà materiali e personale a bordo della Stazione.
Tutto è pronto alla rampa 40 della CCAFB e domani la finestra di lancio si estende fra le 11 e le 15 ora locale. Da noi saranno fra le 17 e le 21.
Il meteo è previsto per un 40% NOGO.
In caso di impossibilità al lancio, SpaceX ha già riservato la Base anche per la giornata di sabato ed eventualmente la finestra di lancio avrà la stessa estensione di domani.
La diretta sarà trasmessa su NasaTV.
Godspeed Falcon.
In foto il Falcon 9 in rampa.
Fonte: SpaceX.
Partita la prima missione umana per Marte.
Magari!
In realtà è iniziato oggi un esperimento, il Mars500, che prevede la simulazione completa di una missione verso il pianeta rosso, le operazioni sulla superficie e il conseguente viaggio di ritorno.
In una struttura isolata ed autosufficiente, sei componenti dell'equipaggio ed una riserva si sono imbarcati oggi 3 giugno alle 0949 UTC e resteranno isolati dal resto del mondo per 520 giorni. Le comunicazioni avverranno solo attraverso le radio, esattamente come se fossero veramente in missione e di conseguenza con il ritardo crescente in base a quanto saranno distanti da Terra. A bordo avranno tutte le informazioni e potranno anche utilizzare internet, ma non in tempo reale, dato che il protocollo del web prevede lo scambio di informazioni. Potranno eseguire ricerche e potranno inviare e ricevere email e messaggi. Sempre via email invieranno a Terra i loro diari di bordo dove racconteranno le loro impressioni.
Questo esperimento è organizzato dall'ESA, l'agenzia spaziale europea e l'astronave si trova a Mosca, all'istituto IMBP (Institute of Medical and Biological Problems).
Lo scopo è quello di studiare il comportamento umano ed ottimizzare le risorse disponibili in uno spazio limitato come quello di un'astronave.
Ovviamente non potranno essere provati gli effetti della lunga esposizione ai raggi cosmici e gli effetti a lunghissimo termine dell'assenza di gravità. Sicuramente ci sarà anche una componente rassicurante rappresentata dal fatto di essere comunque sempre sulla Terra ed in caso di pericolo vero si potrà interrompere l'esperimento.
I componenti dell'equipaggio di Mars500 sono Diego Urbina e Romain Charles dall'Europa, Sukhrob Kamolov, Alexey Sitev, Alexandr Smoleevskiy dalla Russia e Wang Yue dalla Cina. La riserva è Mikhail Sinelnikov, un russo.
Diego Urbina è un Italiano 26enne di origini Colombiane. Torinese, è laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino e se volete sentire le sue risposte e le sue impressioni pochi giorni prima di entrare nel simulatore per questa missione, potete scaricarvi la registrazione della scorsa puntata di AstronautiCAST dove lo abbiamo intervistato.
Il programma di volo prevede 250 giorni di andata, 30 giorni di esplorazione sul suolo marziano e 230 giorni di ritorno.
In foto la struttura dove verrà eseguito il test.
Fonte: ESA.
In realtà è iniziato oggi un esperimento, il Mars500, che prevede la simulazione completa di una missione verso il pianeta rosso, le operazioni sulla superficie e il conseguente viaggio di ritorno.
In una struttura isolata ed autosufficiente, sei componenti dell'equipaggio ed una riserva si sono imbarcati oggi 3 giugno alle 0949 UTC e resteranno isolati dal resto del mondo per 520 giorni. Le comunicazioni avverranno solo attraverso le radio, esattamente come se fossero veramente in missione e di conseguenza con il ritardo crescente in base a quanto saranno distanti da Terra. A bordo avranno tutte le informazioni e potranno anche utilizzare internet, ma non in tempo reale, dato che il protocollo del web prevede lo scambio di informazioni. Potranno eseguire ricerche e potranno inviare e ricevere email e messaggi. Sempre via email invieranno a Terra i loro diari di bordo dove racconteranno le loro impressioni.
Questo esperimento è organizzato dall'ESA, l'agenzia spaziale europea e l'astronave si trova a Mosca, all'istituto IMBP (Institute of Medical and Biological Problems).
Lo scopo è quello di studiare il comportamento umano ed ottimizzare le risorse disponibili in uno spazio limitato come quello di un'astronave.
Ovviamente non potranno essere provati gli effetti della lunga esposizione ai raggi cosmici e gli effetti a lunghissimo termine dell'assenza di gravità. Sicuramente ci sarà anche una componente rassicurante rappresentata dal fatto di essere comunque sempre sulla Terra ed in caso di pericolo vero si potrà interrompere l'esperimento.
I componenti dell'equipaggio di Mars500 sono Diego Urbina e Romain Charles dall'Europa, Sukhrob Kamolov, Alexey Sitev, Alexandr Smoleevskiy dalla Russia e Wang Yue dalla Cina. La riserva è Mikhail Sinelnikov, un russo.
Diego Urbina è un Italiano 26enne di origini Colombiane. Torinese, è laureato in Ingegneria Elettronica al Politecnico di Torino e se volete sentire le sue risposte e le sue impressioni pochi giorni prima di entrare nel simulatore per questa missione, potete scaricarvi la registrazione della scorsa puntata di AstronautiCAST dove lo abbiamo intervistato.
Il programma di volo prevede 250 giorni di andata, 30 giorni di esplorazione sul suolo marziano e 230 giorni di ritorno.
In foto la struttura dove verrà eseguito il test.
Fonte: ESA.
Lancio Cinese.
Ieri 2 giugno, dallo Xichang Space Center è partito un vettore Lunga Marcia 3C che ha portato in orbita geostazionaria un satellite della costellazione Beidou (bussola), il quarto della serie, che servirà per la navigazione.
Il vettore a tre stadi alto 54 metri ha lasciato la rampa alle 1553 UTC e posizionerà il suo carico su un'orbita equatoriale geostazionaria a 36'000 km per coprire la zona Asia-Pacifico.
Il sistema ha due quote orbitali operative: quella geosincrona e quella dei 21'000 km mentre la precisione ottenibile al suolo dai civili è di circa 10 metri. I militari avranno a disposizione una maggiore precisione.
A questo indirizzo la scheda tecnica e il link al video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: China Academy of Launch Vehicle Technology (CALT).
Il vettore a tre stadi alto 54 metri ha lasciato la rampa alle 1553 UTC e posizionerà il suo carico su un'orbita equatoriale geostazionaria a 36'000 km per coprire la zona Asia-Pacifico.
Il sistema ha due quote orbitali operative: quella geosincrona e quella dei 21'000 km mentre la precisione ottenibile al suolo dai civili è di circa 10 metri. I militari avranno a disposizione una maggiore precisione.
A questo indirizzo la scheda tecnica e il link al video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: China Academy of Launch Vehicle Technology (CALT).
mercoledì 2 giugno 2010
Lancio Giapponese su vettore Russo.
Un vettore Rockot (in russo Rombo, derivato dall'ICBM SS19 Stiletto) ha inserito in orbita terrestre il satellite giapponese SERVIS 2 (Space Environment Reliability Verification Integrated System 2) con una serie di componenti standard per le funzioni primarie del volo spaziale. Lo scopo è proprio quello di collaudare 9 diversi apparati per il controllo d'assetto, produzione energetica e computer di bordo. In particolare saranno accumulatori agli ioni di Litio, gestione dei dati e computer a 64 bit ad alta resistenza, un terminale remoto ed un compressore di dati. La lista prosegue con ricevitori GPS commerciali per la determinazione dell'orbita e dell'assetto, cuscinetti a controllo magnetico e una struttura di contenimento per i vari moduli elettrici.
Lo scopo principale sarà quello di esporre questi componenti all'ambiente spaziale e verificarne l'affidabilità in modo da creare un catalogo di parti di satellite completo delle relative prestazioni di misura e di durata. Un catalogo di questo tipo semplifica notevolmente il progetto di nuovi veicoli orbitali rendendo disponibili a basso prezzo i vari componenti base per il controllo di assetto, energia e raccolta dati.
Il lancio è avvenuto alle 0159:15 UTC di oggi, 2 giugno, dal poligono di Plesetsk appena al di fuori del Circolo Polare Artico. Il vettore alto 28,5 metri è derivato da un missile balistico intercontinentale e il suo uso come vettore civile è iniziato nel 1994. Da allora ha collezionato 14 lanci di cui 13 riusciti e l'ultimo (ed unico) fallimento risale all'8 ottobre del 2005.
Subito dopo essersi staccato dalla rampa, il razzo ha puntato decisamente verso nord nell'alba di Plesetsk e dopo 9 minuti erano già consumati sia il primo che il secondo stadio lasciando allo stadio orbitale Breeze KM il compito dell'inserimento preciso sull'orbita definitiva.
SERVIS 2 pesa 740kg ed avrà una vita prevista di un anno. È stato posizionato su un'orbita a 1200km di quota con un'inclinazione di 100.4° Il SERVIS 1 è stato lanciato il 30 ottobre del 2003 su un'orbita simile (1000km x 99,5°), pesava 840kg ed è durato 2 anni.
Una nota di colore: a Plesetsk oggi il sole sorgeva alle 3:28 locali e tramontava alle 23:04 locali. Il crepuscolo civile, quello nautico e quello astronomico non vengono raggiunti, quindi rimane praticamente sempre giorno...
A questo indirizzo la scheda tecnica e il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: EUROCKOT Launch Services GmbH.
Lo scopo principale sarà quello di esporre questi componenti all'ambiente spaziale e verificarne l'affidabilità in modo da creare un catalogo di parti di satellite completo delle relative prestazioni di misura e di durata. Un catalogo di questo tipo semplifica notevolmente il progetto di nuovi veicoli orbitali rendendo disponibili a basso prezzo i vari componenti base per il controllo di assetto, energia e raccolta dati.
Il lancio è avvenuto alle 0159:15 UTC di oggi, 2 giugno, dal poligono di Plesetsk appena al di fuori del Circolo Polare Artico. Il vettore alto 28,5 metri è derivato da un missile balistico intercontinentale e il suo uso come vettore civile è iniziato nel 1994. Da allora ha collezionato 14 lanci di cui 13 riusciti e l'ultimo (ed unico) fallimento risale all'8 ottobre del 2005.
Subito dopo essersi staccato dalla rampa, il razzo ha puntato decisamente verso nord nell'alba di Plesetsk e dopo 9 minuti erano già consumati sia il primo che il secondo stadio lasciando allo stadio orbitale Breeze KM il compito dell'inserimento preciso sull'orbita definitiva.
SERVIS 2 pesa 740kg ed avrà una vita prevista di un anno. È stato posizionato su un'orbita a 1200km di quota con un'inclinazione di 100.4° Il SERVIS 1 è stato lanciato il 30 ottobre del 2003 su un'orbita simile (1000km x 99,5°), pesava 840kg ed è durato 2 anni.
Una nota di colore: a Plesetsk oggi il sole sorgeva alle 3:28 locali e tramontava alle 23:04 locali. Il crepuscolo civile, quello nautico e quello astronomico non vengono raggiunti, quindi rimane praticamente sempre giorno...
A questo indirizzo la scheda tecnica e il video del lancio.
In foto il lancio.
Fonte: EUROCKOT Launch Services GmbH.
martedì 1 giugno 2010
Cambio di Expedition sulla ISS.
T.J. Creamer, Oleg Kotov e Soichi Noguchi completano oggi i loro sei mesi a bordo della International Space Station. Indosseranno le loro tute ed entreranno nella Soyuz TMA-17 che li attende ormeggiata al modulo Zvezda e alle 22:50 italiane (2050 UTC) chiuderanno il boccaporto. Circa tre ore e un quarto dopo, alle 0004 UTC eseguiranno il distacco dalla Stazione ed inizieranno il rientro alle 0234 UTC, quando eseguiranno l'accensione deorbitante (di quattro minuti e 23 secondi) che li porterà ad atterrare nelle steppe del Kazakhstan alle 0324 UTC. Sono nello spazio dal 22 dicembre scorso.
Sulla Stazione il comando è passato a Alexander Skvortsov e gli altri componenti della Expedition 24 sono Mikhail Kornienko e l'astronauta Americana Tracy Caldwell Dyson.
Il 15 giugno alle 2135 UTC partirà da Baikonur la Soyuz TMA-19 che riporterà l'equipaggio agli ormai canonici 6 componenti.
Soichi Noguchi ci ha fatto sognare con le sue fotografie pubblicate puntualmente su Twitter di cui è rimasto utente anche dall'orbita.
In foto l'ultima immagine ripresa da Soichi e dedicata al suo paese. Rappresenta il monte Fuji.
Fonte: Astro_Soichi su Twitter.
Sulla Stazione il comando è passato a Alexander Skvortsov e gli altri componenti della Expedition 24 sono Mikhail Kornienko e l'astronauta Americana Tracy Caldwell Dyson.
Il 15 giugno alle 2135 UTC partirà da Baikonur la Soyuz TMA-19 che riporterà l'equipaggio agli ormai canonici 6 componenti.
Soichi Noguchi ci ha fatto sognare con le sue fotografie pubblicate puntualmente su Twitter di cui è rimasto utente anche dall'orbita.
In foto l'ultima immagine ripresa da Soichi e dedicata al suo paese. Rappresenta il monte Fuji.
Fonte: Astro_Soichi su Twitter.
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