La piccola capsula di circa 40 cm di diametro è stata recuperata oggi nella base australiana Woomera.
Ad un controllo visivo appare perfetta e senza nessun tipo di danno. È anche stato recuperato lo scudo termico per verificarne le condizioni dopo il surriscaldamento sopportato durante il rientro a 43'000 km/h.
Ora dovranno essere rispettati dei rigorosi protocolli per l'apertura del contenitore in modo da evitare assolutamente delle eventuali contaminazioni.
Piccola nota a margine. Hayabusa, secondo i piani originari della missione, non doveva entrare in atmosfera, ma eseguire solo un passaggio radente per poi continuare la sua esplorazione. Purtroppo le anomalie che ha subito non hanno lasciato la possibilità di alternative.
In foto la capsula con il suo paracadute e le squadre in recupero.
Fonte: JAXA.
4 commenti:
Speriamo che valga il detto che nella botte piccola c'è il vino buono....in questo caso quello prodotto sull'asteroide Itokawa ^__^
due domande:
1) ma l'ingresso in atmosfera non crea già di x sè dei rischi contaminazione?
2) se esiste un'apertura che ha prelevato campioni asteroidali questa apertura come fa ad essere ermetica al 100%?
"Hayabusa, secondo i piani originari della missione, non doveva entrare in atmosfera, ma eseguire solo un passaggio radente per poi continuare la sua esplorazione."
Come la sonda Stardust, che ricordo bene e che sicuramente anche voi ricorderete, che ha lasciato cadere la capsula in atmosfera ed è poi proseguita nella sua esplorazione nello spazio. Stardust è stata lanciata il 7 febbraio 1999 per attraversare la chioma della cometa Wild 2 (attraversamento avvenuto nel 2004) ed è tutt'ora operativa e in rotta verso la cometa Tempel 1 che dovrebbe raggiungere nei primi mesi dell'anno prossimo.
ma per caso si sa gia se la missione ha avuto successo? hanno trovato qualcosa all'interno?
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