E' stato completato lo smontaggio del connettore che si spera abbia causato il problema ed è stato immediatamente inviato in fabbrica a Michoud per i controlli del caso. Il 3 gennaio dovremmo sapere se il malfunzionamento è da addebitarsi al connettore esterno.
Nel caso il responsabile fosse il connettore interno si dovrà ricorrere ad un Rollback nel VAB per la sostituzione dell'intero serbatoio esterno. E qui si parlerebbe di almeno un ulteriore mese di lavoro.
Intanto il montaggio del nuovo connettore (saldato) è iniziato e dovrebbe terminare intorno a metà gennaio con un nuovo test di riempimento.
Con queste premesse la data del lancio si sposta fatalmente alla fine di gennaio...
Beninteso, se tutto va bene!
Time machine.
International Space Station
Europa Centrale
Kennedy Space Center - Florida
Baikonur - Kazakhstan
Kourou - French Guyana
domenica 30 dicembre 2007
sabato 29 dicembre 2007
Probabile impatto su Marte.
Dal telescopio da 2,5m dell'Apache Point Observatory vicino a Cloudcroft, nel New Mexico, la Nasa ha scoperto il 20 novembre 2007 un Asteroide, designato 2007 WD5.
Sulla base della sua luminosità, si stima che l'asteroide possa avere un diametro di circa 50 metri.
I primi calcoli davano un passaggio a circa 50.000 km da Marte, con una probabilità su 75 di impatto (1,33%). Calcoli più recenti (con una verifica dei dati orbitali grazie a vecchie foto dell'asteroide) danno una probabilità ben maggiore, cioè 1 su 25 (4%).
Le stime sul punto d'impatto sono ancora vaghe, ma la zona prevista è ampia circa 800km a cavallo dell'equatore marziano.
Per quanto riguarda i Rover Spirit e Opportunity, non dovrebbero correre rischi e anzi il secondo dovrebbe trovarsi relativamente vicino alla zona sud del possibile impatto.
In una eventuale collisione, l'asteroide colpirà Marte con una velocità di circa 13,5 km/s sprigionando 3 megatoni di energia. Con questa "potenza" sulla terra potremmo paragonarlo all'evento di Tunguska del 1908, in cui l'oggetto (probabilmente una piccola cometa) si disintegrò nell'atmosfera devastando un'area ben più grande di foresta disabitata e quindi non producendo alcun cratere.
Un impatto di queste proporzioni su Marte potrebbe provocare un cratere di quasi un chilometro e i nostri MER hanno una possibilità irripetibile di studiare il comportamento atmosferico conseguente ad un evento così devastante.
Dal nostro punto di vista sarebbe preferibile che l'impatto avvenisse, prima di tutto per studiarne evoluzione ed effetti, ma soprattutto perchè 2007-WD5 ha un'orbita che passa molto vicino alla Terra: una volta caduto su Marte è un sasso in meno che può cadere da noi...
Appuntamento a mezzogiorno del 30 gennaio 2008 per questi (possibili) fuochi d'artificio spaziali...
Sulla base della sua luminosità, si stima che l'asteroide possa avere un diametro di circa 50 metri.
I primi calcoli davano un passaggio a circa 50.000 km da Marte, con una probabilità su 75 di impatto (1,33%). Calcoli più recenti (con una verifica dei dati orbitali grazie a vecchie foto dell'asteroide) danno una probabilità ben maggiore, cioè 1 su 25 (4%).
Le stime sul punto d'impatto sono ancora vaghe, ma la zona prevista è ampia circa 800km a cavallo dell'equatore marziano.
Per quanto riguarda i Rover Spirit e Opportunity, non dovrebbero correre rischi e anzi il secondo dovrebbe trovarsi relativamente vicino alla zona sud del possibile impatto.
In una eventuale collisione, l'asteroide colpirà Marte con una velocità di circa 13,5 km/s sprigionando 3 megatoni di energia. Con questa "potenza" sulla terra potremmo paragonarlo all'evento di Tunguska del 1908, in cui l'oggetto (probabilmente una piccola cometa) si disintegrò nell'atmosfera devastando un'area ben più grande di foresta disabitata e quindi non producendo alcun cratere.
Un impatto di queste proporzioni su Marte potrebbe provocare un cratere di quasi un chilometro e i nostri MER hanno una possibilità irripetibile di studiare il comportamento atmosferico conseguente ad un evento così devastante.
Dal nostro punto di vista sarebbe preferibile che l'impatto avvenisse, prima di tutto per studiarne evoluzione ed effetti, ma soprattutto perchè 2007-WD5 ha un'orbita che passa molto vicino alla Terra: una volta caduto su Marte è un sasso in meno che può cadere da noi...
Appuntamento a mezzogiorno del 30 gennaio 2008 per questi (possibili) fuochi d'artificio spaziali...
La ISS ad occhio nudo.
Ecco la nuova tabella per i passaggi visibili della ISS nei nostri cieli.
Siamo in un nuovo periodo mattutino, che potrebbe prevedere la visita dell'Atlantis.
Speriamo che un eventuale lancio ci permetta di vedere almeno un passaggio con i due veicoli in formazione ravvicinata.
Legenda:
Data.... del passaggio
Mag..... Magnitudine visuale della stazione
Ora..... del culmine del passaggio - sorge ca. 2' prima e tramonta ca. 2' dopo
Alt..... Altezza angolare in gradi dall'orizzonte (es. zenith 90° polare 40-45°) del culmine
Az...... Azimuth, direzione in base ai punti cardinali
Data ..... Mag ... Ora ....... Alt. .. Az.
30 Dic ... 1.5 ... 07:26:56 ... 14 ... SE
31 Dic .. -0.5 ... 07:47:21 ... 35 ... SE
1 Gen .... 1.2 ... 06:33:23 ... 12 ... SE
2 Gen ... -0.5 ... 06:53:44 ... 31 ... SE
3 Gen .... 1.1 ... 05:39:43 ... 11 ... SE
3 Gen ... -2.4 ... 07:14:16 ... 87 ... ENE
4 Gen ... -0.5 ... 06:00:00 ... 28 ... SE
4 Gen ... -1.8 ... 07:34:51 ... 39 ... NNO
5 Gen ... -2.4 ... 06:20:22 ... 80 ... SSE
6 Gen ... -2.0 ... 06:40:56 ... 43 ... NNO
7 Gen .... 1.1 ... 05:29:10 ... 10 ... ENE
7 Gen ... -1.1 ... 07:01:34 ... 26 ... NNO
8 Gen .... 0.5 ... 05:49:00 ... 15 ... NE
8 Gen ... -0.7 ... 07:22:16 ... 20 ... N
9 Gen ... -0.2 ... 06:08:43 ... 19 ... NNE
9 Gen ... -0.6 ... 07:42:59 ... 20 ... N
10 Gen .. -0.6 ... 06:28:20 ... 20 ... N
11 Gen .. -0.5 ... 06:48:41 ... 20 ... N
12 Gen .. -0.8 ... 07:09:18 ... 24 ... NNE
13 Gen ... 0.3 ... 05:55:36 ... 15 ... NE
13 Gen .. -1.5 ... 07:29:44 ... 39 ... NNE
14 Gen .. -0.6 ... 06:15:01 ... 23 ... NNE
15 Gen .. -1.3 ... 06:35:15 ... 36 ... NNE
16 Gen .. -2.4 ... 06:55:29 ... 78 ... NNE
17 Gen ... 0.3 ... 05:42:04 ... 20 ... ENE
17 Gen .. -1.6 ... 07:15:33 ... 37 ... SO
18 Gen .. -1.3 ... 06:01:31 ... 44 ... E
18 Gen .. -0.1 ... 07:35:24 ... 14 ... SO
19 Gen .. -1.8 ... 06:21:00 ... 43 ... SSO
20 Gen .. -0.4 ... 06:40:37 ... 17 ... SO
Dopo inizierà un nuovo periodo serale.
29 Gen ... 0.5 ... 19:42:00 ... 13 ... SSO
Dati salvo “reboost” o modifiche orbitali e ottimizzati per il nord Italia.
Siamo in un nuovo periodo mattutino, che potrebbe prevedere la visita dell'Atlantis.
Speriamo che un eventuale lancio ci permetta di vedere almeno un passaggio con i due veicoli in formazione ravvicinata.
Legenda:
Data.... del passaggio
Mag..... Magnitudine visuale della stazione
Ora..... del culmine del passaggio - sorge ca. 2' prima e tramonta ca. 2' dopo
Alt..... Altezza angolare in gradi dall'orizzonte (es. zenith 90° polare 40-45°) del culmine
Az...... Azimuth, direzione in base ai punti cardinali
Data ..... Mag ... Ora ....... Alt. .. Az.
30 Dic ... 1.5 ... 07:26:56 ... 14 ... SE
31 Dic .. -0.5 ... 07:47:21 ... 35 ... SE
1 Gen .... 1.2 ... 06:33:23 ... 12 ... SE
2 Gen ... -0.5 ... 06:53:44 ... 31 ... SE
3 Gen .... 1.1 ... 05:39:43 ... 11 ... SE
3 Gen ... -2.4 ... 07:14:16 ... 87 ... ENE
4 Gen ... -0.5 ... 06:00:00 ... 28 ... SE
4 Gen ... -1.8 ... 07:34:51 ... 39 ... NNO
5 Gen ... -2.4 ... 06:20:22 ... 80 ... SSE
6 Gen ... -2.0 ... 06:40:56 ... 43 ... NNO
7 Gen .... 1.1 ... 05:29:10 ... 10 ... ENE
7 Gen ... -1.1 ... 07:01:34 ... 26 ... NNO
8 Gen .... 0.5 ... 05:49:00 ... 15 ... NE
8 Gen ... -0.7 ... 07:22:16 ... 20 ... N
9 Gen ... -0.2 ... 06:08:43 ... 19 ... NNE
9 Gen ... -0.6 ... 07:42:59 ... 20 ... N
10 Gen .. -0.6 ... 06:28:20 ... 20 ... N
11 Gen .. -0.5 ... 06:48:41 ... 20 ... N
12 Gen .. -0.8 ... 07:09:18 ... 24 ... NNE
13 Gen ... 0.3 ... 05:55:36 ... 15 ... NE
13 Gen .. -1.5 ... 07:29:44 ... 39 ... NNE
14 Gen .. -0.6 ... 06:15:01 ... 23 ... NNE
15 Gen .. -1.3 ... 06:35:15 ... 36 ... NNE
16 Gen .. -2.4 ... 06:55:29 ... 78 ... NNE
17 Gen ... 0.3 ... 05:42:04 ... 20 ... ENE
17 Gen .. -1.6 ... 07:15:33 ... 37 ... SO
18 Gen .. -1.3 ... 06:01:31 ... 44 ... E
18 Gen .. -0.1 ... 07:35:24 ... 14 ... SO
19 Gen .. -1.8 ... 06:21:00 ... 43 ... SSO
20 Gen .. -0.4 ... 06:40:37 ... 17 ... SO
Dopo inizierà un nuovo periodo serale.
29 Gen ... 0.5 ... 19:42:00 ... 13 ... SSO
Dati salvo “reboost” o modifiche orbitali e ottimizzati per il nord Italia.
venerdì 28 dicembre 2007
STS-122 Altro ritardo.
Nonostante i lavori sulle connessioni dei sensori ECO verso la navetta continuino rapidamente, la quantità di operazioni da eseguire per la sostituzione completa del commettore del grande serbatoio esterno sono decisamente molte, non ultima la decisione di saldare direttamente i cavi sui terminali del connettore stesso.
La direzione del Programma Space Shuttle ha quindi deciso di fare slittare ulteriormente la data del lancio, ma stavolta a data da destinarsi...
Dovranno fare i conti anche con le finestre di lancio, perchè purtroppo, probabilmente, salterà anche quella di gennaio.
Staremo a vedere...
La direzione del Programma Space Shuttle ha quindi deciso di fare slittare ulteriormente la data del lancio, ma stavolta a data da destinarsi...
Dovranno fare i conti anche con le finestre di lancio, perchè purtroppo, probabilmente, salterà anche quella di gennaio.
Staremo a vedere...
giovedì 27 dicembre 2007
Lancio Proton-M.
Un vettore russo Proton-M partito da Baikonur il giorno di Natale ha portato in orbita 3 satelliti del sistema GPS Russo, il Glonass.
Con questi il sistema è completo al 75% e dovrebbe diventare pienamente operativo entro il 2010.
Nato dalla solita contrapposizione con gli USA, era stato lasciato nel dimenticatorio con la caduta del muro, ma recentemente è tornato in auge grazie al Presidente Russo.
Intanto il Progress-27 ha regolarmente attraccato alla stazione.
Il Lancio del Cargo Progress domenica scorsa.
Con questi il sistema è completo al 75% e dovrebbe diventare pienamente operativo entro il 2010.
Nato dalla solita contrapposizione con gli USA, era stato lasciato nel dimenticatorio con la caduta del muro, ma recentemente è tornato in auge grazie al Presidente Russo.
Intanto il Progress-27 ha regolarmente attraccato alla stazione.
Il Lancio del Cargo Progress domenica scorsa.
martedì 25 dicembre 2007
Situazione Orbiter.
ATLANTIS
Atlantis è stato spento completamente (come gli altri orbiter) per le festività Natalizie (24, 25 e 26 Dicembre) con la rimozione della schiuma sui connettori difettosi che si concluderà il 27, al rientro, e il lavoro di sostituzione che si completerà con la ripressurizzazione il 28 o 29 Dicembre.
Continuano intanto le previsioni per i vari scenari che si prospetteranno.
C'è poi un inconveniente minore che non dovrebbe portare alla variazione dei piani, è nella ATVC (Ascent Thrust Vector Control), la centralina per il controllo degli SSME, la quale soffre di problemi di temperatura dando segnali "erranti" fino al raggiungimento di una temperatura di "regime". Lo stesso problema si era già verificato con STS-121, sul Discovery, per un fenomeno chiamato "tin whiskers" e che era già all'attenzione dei tecnici. Dopo alcuni accertamenti si passerà probabilmente ad una sostituzione completa con parti già in magazzino.
ENDEAVOUR
Con la STS-123 che dipende direttamente da quando verrà lanciata STS-122 il processo è in una sorta di "stand-by", con l'orbiter che dopo la completa risoluzione alla perdita nel carrello principale è pronto e in attesa del rollover al VAB.
La sostituzione allo stelo del carrello è avvenuta senza problemi e ci saranno solo alcuni test al rientro dalle vacanze.
L'orbiter sarà quindi pesato e centrato per essere pronto al rollover.
Anche l'ET è in attesa di sviluppi sulle possibili modifiche da effettuare prima del lancio se si dovesse decidere in questo senso con STS-122.
L'assemblaggio con gli SRB già montati non è comunque previsto prima del 2 Gennaio.
I lavori proseguiranno con la possibilità di avere il complesso pronto per il rollout in rampa già l'8 Gennaio, un giorno prima del previsto e di spostarlo sulla rampa non appena STS-122 sarà partita.
Sono intanto state fissate le date per la FRR (Flight Readiness Review), la prima l'8 Febbraio e la seconda la settimana successiva con pertenza che per ora rimane fissata per il 14 Febbraio.
DISCOVERY
E' sorto recentemente un problema con il Discovery che è già stato portato all'attenzione dell'Orbiter Project Office.
Riguarda i radiatori nella stiva dello shuttle in cui durante una chiusura non si sarebbe retratta completamente una manichetta del circuito del Freon la quale provocherebbe delle perdite.
E' già stato eseguito un esame boroscopico ma non si sono rilevati problemi particolari, si eseguiranno quindi ulteriori cicli di apertura e chiusura per cercare di individuare il problema.
Entro oggi si cercherà quindi di individuare la causa decidendo poi se sostituire la manichetta oppure volare "as is".
Fortunatamente il tempo non manca visto che la prima missione per il Discovery sarà STS-124 prevista non prima di Aprile.
Intanto continua la sostituzione delle piastrelle danneggiate dopo l'ultimo volo, e l'equipaggio ha visitato lo stabilimento di Michoud per osservare alcune lavorazioni all'ET che impiegheranno, l'ET-128, il quale è il primo serbatoio con l'evoluzione della PAL ramp eseguita già in fase di costruzione e non modificata successivamente e con ulteriori evoluzioni che verranno apportate per la missione STS-125.
Grazie ad Albyz.
Atlantis è stato spento completamente (come gli altri orbiter) per le festività Natalizie (24, 25 e 26 Dicembre) con la rimozione della schiuma sui connettori difettosi che si concluderà il 27, al rientro, e il lavoro di sostituzione che si completerà con la ripressurizzazione il 28 o 29 Dicembre.
Continuano intanto le previsioni per i vari scenari che si prospetteranno.
C'è poi un inconveniente minore che non dovrebbe portare alla variazione dei piani, è nella ATVC (Ascent Thrust Vector Control), la centralina per il controllo degli SSME, la quale soffre di problemi di temperatura dando segnali "erranti" fino al raggiungimento di una temperatura di "regime". Lo stesso problema si era già verificato con STS-121, sul Discovery, per un fenomeno chiamato "tin whiskers" e che era già all'attenzione dei tecnici. Dopo alcuni accertamenti si passerà probabilmente ad una sostituzione completa con parti già in magazzino.
ENDEAVOUR
Con la STS-123 che dipende direttamente da quando verrà lanciata STS-122 il processo è in una sorta di "stand-by", con l'orbiter che dopo la completa risoluzione alla perdita nel carrello principale è pronto e in attesa del rollover al VAB.
La sostituzione allo stelo del carrello è avvenuta senza problemi e ci saranno solo alcuni test al rientro dalle vacanze.
L'orbiter sarà quindi pesato e centrato per essere pronto al rollover.
Anche l'ET è in attesa di sviluppi sulle possibili modifiche da effettuare prima del lancio se si dovesse decidere in questo senso con STS-122.
L'assemblaggio con gli SRB già montati non è comunque previsto prima del 2 Gennaio.
I lavori proseguiranno con la possibilità di avere il complesso pronto per il rollout in rampa già l'8 Gennaio, un giorno prima del previsto e di spostarlo sulla rampa non appena STS-122 sarà partita.
Sono intanto state fissate le date per la FRR (Flight Readiness Review), la prima l'8 Febbraio e la seconda la settimana successiva con pertenza che per ora rimane fissata per il 14 Febbraio.
DISCOVERY
E' sorto recentemente un problema con il Discovery che è già stato portato all'attenzione dell'Orbiter Project Office.
Riguarda i radiatori nella stiva dello shuttle in cui durante una chiusura non si sarebbe retratta completamente una manichetta del circuito del Freon la quale provocherebbe delle perdite.
E' già stato eseguito un esame boroscopico ma non si sono rilevati problemi particolari, si eseguiranno quindi ulteriori cicli di apertura e chiusura per cercare di individuare il problema.
Entro oggi si cercherà quindi di individuare la causa decidendo poi se sostituire la manichetta oppure volare "as is".
Fortunatamente il tempo non manca visto che la prima missione per il Discovery sarà STS-124 prevista non prima di Aprile.
Intanto continua la sostituzione delle piastrelle danneggiate dopo l'ultimo volo, e l'equipaggio ha visitato lo stabilimento di Michoud per osservare alcune lavorazioni all'ET che impiegheranno, l'ET-128, il quale è il primo serbatoio con l'evoluzione della PAL ramp eseguita già in fase di costruzione e non modificata successivamente e con ulteriori evoluzioni che verranno apportate per la missione STS-125.
Grazie ad Albyz.
domenica 23 dicembre 2007
Il NORAD segue Babbo Natale.
Per più di 50 anni, il NORAD ed il suo predecessore, il Comando Continentale di Difesa Aerea (CONAD) hanno seguito il percorso di Babbo Natale.
La tradizione ebbe origine la vigilia di Natale del 1955 a Colorado Springs, quando un negozio Sears Roebuck & Co., in un annuncio pubblicitario che offriva di chiamare Babbo Natale su una linea speciale, incluse un numero di telefono involontariamente sbagliato.
Il numero metteva i bambini in contatto con la linea del Comandante in Capo delle operazioni alla CONAD, non con Babbo Natale. Il Direttore delle Operazioni, Colonnello Harry Shoup, fece controllare dal suo staff i dati del radar per vedere se c'erano indicazioni di Babbo Natale che si dirigeva a sud partendo dal Polo Nord. C’erano davvero tracce di Babbo Natale e i bambini che chiamavano venivano aggiornati sulla sua posizione.
È così che nacque la tradizione. Nel 1958 i governi del Canada e degli Stati Uniti decisero di creare un grande comando aerospaziale bi-nazionale per il continente nordamericano, chiamato "North American Air Defense Command" (NORAD). Il NORAD ha ereditato la tradizione di seguire Babbo Natale.
Da quel momento i canadesi e gli americani che lavorano al NORAD hanno risposto personalmente alle chiamate dei bambini. Inoltre, mezzi di comunicazione di massa in tutto il mondo chiamano il NORAD la vigilia di Natale per aggiornamenti. L'anno scorso questo sito è stato visitato da milioni di persone che volevano sapere tutto su Babbo Natale e i suoi spostamenti.
Il NORAD conta su molti volontari che rendono possibile seguire le tracce di Babbo Natale. Centinaia di volontari trascorrono parte della vigilia di Natale nel Centro Operativo del NORAD per rispondere alle telefonate e alle email e fornire aggiornamenti alle molte migliaia di bambini che chiamano da tutto il mondo.
Tratto dal sito Norad Santa.
A tutti i lettori, ringraziandoli uno ad uno per l'affetto e la costanza con cui mi seguono, invio i miei più sinceri Auguri di Buon Natale.
La tradizione ebbe origine la vigilia di Natale del 1955 a Colorado Springs, quando un negozio Sears Roebuck & Co., in un annuncio pubblicitario che offriva di chiamare Babbo Natale su una linea speciale, incluse un numero di telefono involontariamente sbagliato.
Il numero metteva i bambini in contatto con la linea del Comandante in Capo delle operazioni alla CONAD, non con Babbo Natale. Il Direttore delle Operazioni, Colonnello Harry Shoup, fece controllare dal suo staff i dati del radar per vedere se c'erano indicazioni di Babbo Natale che si dirigeva a sud partendo dal Polo Nord. C’erano davvero tracce di Babbo Natale e i bambini che chiamavano venivano aggiornati sulla sua posizione.
È così che nacque la tradizione. Nel 1958 i governi del Canada e degli Stati Uniti decisero di creare un grande comando aerospaziale bi-nazionale per il continente nordamericano, chiamato "North American Air Defense Command" (NORAD). Il NORAD ha ereditato la tradizione di seguire Babbo Natale.
Da quel momento i canadesi e gli americani che lavorano al NORAD hanno risposto personalmente alle chiamate dei bambini. Inoltre, mezzi di comunicazione di massa in tutto il mondo chiamano il NORAD la vigilia di Natale per aggiornamenti. L'anno scorso questo sito è stato visitato da milioni di persone che volevano sapere tutto su Babbo Natale e i suoi spostamenti.
Il NORAD conta su molti volontari che rendono possibile seguire le tracce di Babbo Natale. Centinaia di volontari trascorrono parte della vigilia di Natale nel Centro Operativo del NORAD per rispondere alle telefonate e alle email e fornire aggiornamenti alle molte migliaia di bambini che chiamano da tutto il mondo.
Tratto dal sito Norad Santa.
A tutti i lettori, ringraziandoli uno ad uno per l'affetto e la costanza con cui mi seguono, invio i miei più sinceri Auguri di Buon Natale.
Undocking e Lancio
Alle 4:59 italiane del 22 dicembre il Progress 26, carico di rifiuti, è stato sganciato dalla ISS per il rientro distruttivo in atmosfera. In realtà resterà ancora un mesetto in orbita per alcuni esperimenti scientifici.
Il lancio del Progress 27 è avvenuto perfettamente: Babbo Natale sale sulla ISS su di un razzo vettore...
Il lancio del Progress 27 è avvenuto perfettamente: Babbo Natale sale sulla ISS su di un razzo vettore...
sabato 22 dicembre 2007
Progress M-62
E' pronto sul pad di lancio al Cosmodromo di Baikonur (Kazakhstan) il cargo Progress di Natale per la ISS.
E' il 27esimo cargo che raggiunge la Stazione e trasporta 2,5 tonnellate di propellenti, ossigeno e carico secco.
Il rollout si è svolto ieri mattina in un'atmosfera decisamente natalizia.
Il lancio è previsto per domani alle 8:12 ora italiana con arrivo sulla ISS il giorno 26 alle 9:25.
Collegamenti previsti su NASATV.
E' il 27esimo cargo che raggiunge la Stazione e trasporta 2,5 tonnellate di propellenti, ossigeno e carico secco.
Il rollout si è svolto ieri mattina in un'atmosfera decisamente natalizia.
Il lancio è previsto per domani alle 8:12 ora italiana con arrivo sulla ISS il giorno 26 alle 9:25.
Collegamenti previsti su NASATV.
Sesto lancio Ariane 5
Ieri sera, 21 Dicembre 2007, è stato effettuato con pieno successo il sesto ed ultimo lancio dell'anno del vettore europeo Ariane 5 dallo spazioporto della Guiana Francese.
La sua missione era quella di inserire due satelliti nella traiettoria di trasferimento verso l'orbita geostazionaria.
Il decollo del volo V180 è avvenuto alle 21:42 UTC (18:42 ora locale, 22:42 italiane).
I satelliti sono stati "iniettati" nel giusto corridoio di trasferimento circa 30 minuti dopo.
I due satelliti sono Horizon-2 e Rascom-QAF 1.
La sua missione era quella di inserire due satelliti nella traiettoria di trasferimento verso l'orbita geostazionaria.
Il decollo del volo V180 è avvenuto alle 21:42 UTC (18:42 ora locale, 22:42 italiane).
I satelliti sono stati "iniettati" nel giusto corridoio di trasferimento circa 30 minuti dopo.
I due satelliti sono Horizon-2 e Rascom-QAF 1.
venerdì 21 dicembre 2007
STS-122 - Connettore.
Si sta approntando Atlantis sulla rampa per la rimozione della schiuma del serbatoio esterno nella zona del famigerato connettore difettoso.
La speranza è che la parte non funzionante sia quella esterna, facilmente sostituibile, perchè in caso contrario sarà necessario un Rollback nel VAB.
Intanto è stata interrotta la procedura di preparazione delle missioni successive per verificare come prevenire questi inconvenienti.
La speranza è che la parte non funzionante sia quella esterna, facilmente sostituibile, perchè in caso contrario sarà necessario un Rollback nel VAB.
Intanto è stata interrotta la procedura di preparazione delle missioni successive per verificare come prevenire questi inconvenienti.
giovedì 20 dicembre 2007
Lutto a bordo...
Ieri la madre novantenne dell'astronauta Daniel Tani, attualmente a bordo della Stazione con la Spedizione 16, è morta in un incidente d'auto.
Come da richiesta esplicita (ogni astronauta può scegliere se ricevere o no notizie di questo tipo durante la missione) Tani è stato immediatamente avvertito, ma purtroppo non può assolutamente tornare a terra, anche perchè sarebbe obbligatorio che tutto l'equipaggio rientrasse con la Soyuz per evitare che chi rimane a bordo non abbia una "scialuppa di salvataggio".
Ironia della sorte, Dan avrebbe dovuto rientrare in questi giorni con l'Atlantis, se fosse partito puntuale.
Il mondo intero sta inviando le partecipazioni al cordoglio dell'astronauta.
Anche noi, nel nostro piccolo, vogliamo stringerci in un abbraccio virtuale allo sfortunato viaggiatore dello spazio Daniel Tani: coraggio Dan, siamo tutti con te...
Come da richiesta esplicita (ogni astronauta può scegliere se ricevere o no notizie di questo tipo durante la missione) Tani è stato immediatamente avvertito, ma purtroppo non può assolutamente tornare a terra, anche perchè sarebbe obbligatorio che tutto l'equipaggio rientrasse con la Soyuz per evitare che chi rimane a bordo non abbia una "scialuppa di salvataggio".
Ironia della sorte, Dan avrebbe dovuto rientrare in questi giorni con l'Atlantis, se fosse partito puntuale.
Il mondo intero sta inviando le partecipazioni al cordoglio dell'astronauta.
Anche noi, nel nostro piccolo, vogliamo stringerci in un abbraccio virtuale allo sfortunato viaggiatore dello spazio Daniel Tani: coraggio Dan, siamo tutti con te...
Marte in Opposizione!
Mentre il giorno del massimo avvicinamento alla Terra (pari a 88,195 milioni di chilometri) è stato il 18 dicembre scorso, l'opposizione geometrica (massima elongazione dal Sole e cioè 180°) si avrà invece il giorno 24, la vigilia di Natale.
E' quindi il momento migliore per l'osservazione.
Marte seguirà all'incirca lo stesso percorso che fa il Sole in cielo, ma con 12 ore di ritardo.
E' quindi il momento migliore per l'osservazione.
Marte seguirà all'incirca lo stesso percorso che fa il Sole in cielo, ma con 12 ore di ritardo.
mercoledì 19 dicembre 2007
Solstizio.
Il 22 dicembre alle 07:07 UTC si avrà il Solstizio d'Inverno.
E' il giorno più corto dell'anno (e quindi la notte più lunga).
Buon Inverno a tutti.
E' il giorno più corto dell'anno (e quindi la notte più lunga).
Buon Inverno a tutti.
martedì 18 dicembre 2007
EVA & Test ECO completati.
EVA terminata: è stato smontato un cuscinetto dal controllo orientamento dei pannelli e sono stati presi dei campioni di limatura con del nastro adesivo dalla zona difettosa.
Peggy Whitson, la comandante della Stazione, ha battuto il record femminile di ore passate in EVA.
Per l'Atlantis, i test hanno portato ad una serie di inconvenienti pazzesca e pare che tutti i problemi siano riconducibili ad un connettore che trasporta i dati dai sensori alla navetta.
Bisogna quindi scagionare gli ECO sensor che sembrano funzionare perfettamente.
Wayne Hale, Space Shuttle Program Manager, ha anche aggiunto che, stando così le cose, devono molte scuse ai tecnici che hanno sviluppato e prodotto i sensori ECO, in quanto sono sempre stati ingiustamente accusati dei malfunzionamenti.
I dati raccolti sono comunque una quantità impressionante e quindi sono ancora in fase di studio.
La data del lancio rimane ancora NET (Not Early Than - Non Prima Di) 10 gennaio 2008.
Peggy Whitson, la comandante della Stazione, ha battuto il record femminile di ore passate in EVA.
Per l'Atlantis, i test hanno portato ad una serie di inconvenienti pazzesca e pare che tutti i problemi siano riconducibili ad un connettore che trasporta i dati dai sensori alla navetta.
Bisogna quindi scagionare gli ECO sensor che sembrano funzionare perfettamente.
Wayne Hale, Space Shuttle Program Manager, ha anche aggiunto che, stando così le cose, devono molte scuse ai tecnici che hanno sviluppato e prodotto i sensori ECO, in quanto sono sempre stati ingiustamente accusati dei malfunzionamenti.
I dati raccolti sono comunque una quantità impressionante e quindi sono ancora in fase di studio.
La data del lancio rimane ancora NET (Not Early Than - Non Prima Di) 10 gennaio 2008.
EVA & Test ECO.
Sono entrambi in corso.
Sulla ISS si sta eseguendo la 100a passeggiata della sua storia.
I due astronauti dovranno verificare dei problemi verificatisi ai giunti di rotazione dei pannelli solari.
A terra invece si sta eseguendo il test di riempimento dei serbatoi di propellente per verificare i problemi ai sensori ECO.
La navetta è completamente in assetto di volo, esattamente come se fosse al momento T-3 ore dal lancio.
Si è stabilito che sia in caso di funzionamento che di non funzionamento del sensore numero 3, si procederà comunque al lancio. Se invece fossero più di 1 i sensori difettosi, non si rinvierà comunque, ma si caricherà molto più propellente e si diminuirà il carico a bordo per evitare che venga a mancare l'H2 durante il funzionamento delle Turbopompe dei motori dello Shuttle.
Il test risulta molto importante per capire a fondo il comportamento di questi sensori quando vengono a contatto con il materiale criogenico (Idrogeno liquido) e quindi creare una specie di profilo d'intervento del sensore stesso.
Sulla ISS si sta eseguendo la 100a passeggiata della sua storia.
I due astronauti dovranno verificare dei problemi verificatisi ai giunti di rotazione dei pannelli solari.
A terra invece si sta eseguendo il test di riempimento dei serbatoi di propellente per verificare i problemi ai sensori ECO.
La navetta è completamente in assetto di volo, esattamente come se fosse al momento T-3 ore dal lancio.
Si è stabilito che sia in caso di funzionamento che di non funzionamento del sensore numero 3, si procederà comunque al lancio. Se invece fossero più di 1 i sensori difettosi, non si rinvierà comunque, ma si caricherà molto più propellente e si diminuirà il carico a bordo per evitare che venga a mancare l'H2 durante il funzionamento delle Turbopompe dei motori dello Shuttle.
Il test risulta molto importante per capire a fondo il comportamento di questi sensori quando vengono a contatto con il materiale criogenico (Idrogeno liquido) e quindi creare una specie di profilo d'intervento del sensore stesso.
lunedì 17 dicembre 2007
Grandi novità per il programma Space Shuttle.
Come molti di voi sapranno, il programma Space Shuttle ha già la fine predeterminata, per lasciare il posto al programma Constellation.
L'ultimo volo sarà l'STS-133 a fine 2010.
Dopodichè le navette saranno pensionate ed inviate ai musei.
E' invece stata formulata una proposta di legge da parte del deputato Dave Weldon da approvare nei prossimi giorni che cambierebbe totalmente i programmi dell'intero programma spaziale americano.
La proposta prevede l'estensione dei voli shuttle per tutto il periodo fra l'attuale programma e il futuro Constellation cercando di accorciare il più possibile la distanza fra i due e stanziando inoltre per quest'ultimo un aumento di budget.
Questo sostanzialmente per non dover dipendere dai Russi, dagli Europei e/o dai Cinesi e quindi per poter mantenere l'indipendenza nell'accesso allo spazio.
La proposta prevede 10 miliardi di dollari aggiuntivi da distribuire dal 2008 al 2013, con l'intento di eliminare totalmente il vuoto fra i due programmi.
Sono proposte 2 missioni all'anno per il 2011, 2012 e 2013 e, con i finanziamenti aggiuntivi che verrebbero stanziati, si dovrebbe riuscire anche a mantenere l'originale tabella di marcia per Ares I/Orion con entrata in servizio nel 2013.
Weldon sta accelerando il più possibile l'approvazione della legge, cercando di inserirla nel FY2007 con i negoziati fra Casa Bianca e Senato.
Accidenti, sarebbe un colpo stupendo: almeno 3 anni e 6 missioni in più per quella meraviglia che è lo Space Shuttle...
L'ultimo volo sarà l'STS-133 a fine 2010.
Dopodichè le navette saranno pensionate ed inviate ai musei.
E' invece stata formulata una proposta di legge da parte del deputato Dave Weldon da approvare nei prossimi giorni che cambierebbe totalmente i programmi dell'intero programma spaziale americano.
La proposta prevede l'estensione dei voli shuttle per tutto il periodo fra l'attuale programma e il futuro Constellation cercando di accorciare il più possibile la distanza fra i due e stanziando inoltre per quest'ultimo un aumento di budget.
Questo sostanzialmente per non dover dipendere dai Russi, dagli Europei e/o dai Cinesi e quindi per poter mantenere l'indipendenza nell'accesso allo spazio.
La proposta prevede 10 miliardi di dollari aggiuntivi da distribuire dal 2008 al 2013, con l'intento di eliminare totalmente il vuoto fra i due programmi.
Sono proposte 2 missioni all'anno per il 2011, 2012 e 2013 e, con i finanziamenti aggiuntivi che verrebbero stanziati, si dovrebbe riuscire anche a mantenere l'originale tabella di marcia per Ares I/Orion con entrata in servizio nel 2013.
Weldon sta accelerando il più possibile l'approvazione della legge, cercando di inserirla nel FY2007 con i negoziati fra Casa Bianca e Senato.
Accidenti, sarebbe un colpo stupendo: almeno 3 anni e 6 missioni in più per quella meraviglia che è lo Space Shuttle...
sabato 15 dicembre 2007
Deep Impact
Mentre nei nostri cieli la cometa Holmes sta facendo gli straordinari, la missione Deep Impact che ha "sparato" alla cometa Tempel 1 nel Luglio 2005 è stata riprogrammata per la seconda volta.
La nuova missione si chiama EPOXY (Extrasolar Planet Observation and Characterization and the Deep Impact Extended Investigation) e doveva in un primo tempo raggiungere la cometa Boethin.
Dato che la cometa Boethin è andata perduta, probabilmente sgretolatasi in molti frammenti dopo l'ultimo avvicinamento con il Sole è stato annunciato che la missione ha cambiato obiettivo, la Hartley 2..
Il viaggio verso la nuova destinazione durerà due anni in più, fino al 2010 facendo tre rendez-vous con il campo gravitazionale Terrestre. Hartley 2 è anch'essa una cometa interessante, con la differenza di avere un nucleo attivo molto più piccolo.
L'osservazione della cometa avverrà da circa 1000Km di distanza.
Gli strumenti della sonda Deep Impact saranno inoltre utilizzati per la scoperta di pianeti extrasolari durante il viaggio di avvicinamento.
La nuova missione si chiama EPOXY (Extrasolar Planet Observation and Characterization and the Deep Impact Extended Investigation) e doveva in un primo tempo raggiungere la cometa Boethin.
Dato che la cometa Boethin è andata perduta, probabilmente sgretolatasi in molti frammenti dopo l'ultimo avvicinamento con il Sole è stato annunciato che la missione ha cambiato obiettivo, la Hartley 2..
Il viaggio verso la nuova destinazione durerà due anni in più, fino al 2010 facendo tre rendez-vous con il campo gravitazionale Terrestre. Hartley 2 è anch'essa una cometa interessante, con la differenza di avere un nucleo attivo molto più piccolo.
L'osservazione della cometa avverrà da circa 1000Km di distanza.
Gli strumenti della sonda Deep Impact saranno inoltre utilizzati per la scoperta di pianeti extrasolari durante il viaggio di avvicinamento.
RadarSat 2 lanciato
Il lancio è riuscito alla perfezione ed in perfetto orario.
Ora il RadarSat 2 potrà prendere il posto del suo predecessore RadarSat 1 lanciato nel 1995 e ampliare il lavoro fatto finora dopo un periodo di "affiancamento".
L'innovazione più importante è data dal radar ad apertura sintetica che permette di focalizzare a piacimento zone di ampiezza variabile per dei rilevamenti di altissima precisione.
Ora il RadarSat 2 potrà prendere il posto del suo predecessore RadarSat 1 lanciato nel 1995 e ampliare il lavoro fatto finora dopo un periodo di "affiancamento".
L'innovazione più importante è data dal radar ad apertura sintetica che permette di focalizzare a piacimento zone di ampiezza variabile per dei rilevamenti di altissima precisione.
venerdì 14 dicembre 2007
STS-122 nuova data.
Come alcuni di voi mi hanno fatto presente, il lancio di Atlantis è stato nuovamente spostato: ora è previsto al 10 gennaio.
Avevo già visto la notizia, ma aspettavo una conferma ufficiale, che è prontamente arrivata.
Ufficialmente il motivo dello spostamento è che comunque il programma Shuttle ha già fatto miracoli quest'anno e così hanno deciso di lasciare qualche giorno in più a tutti per le feste di fine anno.
Resta il fatto che se i problemi all'ET e ai sensori ECO non si può risolvere in rampa, sarà necessario un rollback nel VAB per un intervento più approfondito, che potrebbe arrivare alla sostituzione dell'ET. Questo significherebbe 3-4 settimane di ritardo.
Sarà determinante il test di martedì prossimo.
L'attesa continua.
Avevo già visto la notizia, ma aspettavo una conferma ufficiale, che è prontamente arrivata.
Ufficialmente il motivo dello spostamento è che comunque il programma Shuttle ha già fatto miracoli quest'anno e così hanno deciso di lasciare qualche giorno in più a tutti per le feste di fine anno.
Resta il fatto che se i problemi all'ET e ai sensori ECO non si può risolvere in rampa, sarà necessario un rollback nel VAB per un intervento più approfondito, che potrebbe arrivare alla sostituzione dell'ET. Questo significherebbe 3-4 settimane di ritardo.
Sarà determinante il test di martedì prossimo.
L'attesa continua.
giovedì 13 dicembre 2007
RadarSat 2
Il lancio del satellite canadese per Telerilevamento RADARSAT2, al cui sviluppo Thales Alenia Space ha attivamente contribuito, è stato programmato per domani, venerdì 14 Dicembre alle 14.17 (ora italiana).
Il lancio avverrà dal poligono di Baikonur, in Kazakhstan, per mezzo di un razzo Sojuz.
Questo satellite comprende strumenti per il rilevamento di immagini 3D con risoluzione di 3m, con possibilità di scelta della polarizzazione di ripresa, possibilità di scelta fra visuale dx o sx oltre ad un immagazzinamento dei dati allo stato dell'arte e misure più precise della posizione e assetto dei veicoli spaziali.
Orbiterà ad una quota di 768km con un periodo di circa 100 minuti su un'orbita quasi polare (98°).
Ha un'antenna radar in banda C da 15m x 1,5m.
Per chi volesse, sarà possibile seguire l’evento in diretta su internet sul sito di Arianespace al link:
http://www.videocorner.tv/index.php?langue=en
Maggiori informazioni al sito RadarSat
Fonte: Vittorio (grazie!).
Il lancio avverrà dal poligono di Baikonur, in Kazakhstan, per mezzo di un razzo Sojuz.
Questo satellite comprende strumenti per il rilevamento di immagini 3D con risoluzione di 3m, con possibilità di scelta della polarizzazione di ripresa, possibilità di scelta fra visuale dx o sx oltre ad un immagazzinamento dei dati allo stato dell'arte e misure più precise della posizione e assetto dei veicoli spaziali.
Orbiterà ad una quota di 768km con un periodo di circa 100 minuti su un'orbita quasi polare (98°).
Ha un'antenna radar in banda C da 15m x 1,5m.
Per chi volesse, sarà possibile seguire l’evento in diretta su internet sul sito di Arianespace al link:
http://www.videocorner.tv/index.php?langue=en
Maggiori informazioni al sito RadarSat
Fonte: Vittorio (grazie!).
mercoledì 12 dicembre 2007
Atlantis - ISS
Per martedì prossimo 18 dicembre è prevista una giornata molto intensa.
A terra, il team di controllo dell'Atlantis eseguirà la prova di caricamento dell'idrogeno liquido utilizzando tutta la strumentazione necessaria remotata al sicuro per evitare di avere i tecnici in rampa durante l'operazione di collaudo dei sensori ECO.
In orbita, l'equipaggio della ISS sarà impegnato in una EVA per un ulteriore verifica del SARJ difettoso, il giunto rotante che controlla il movimento di uno dei pannelli solari guasto ormai da un po' di tempo.
In bocca al lupo!
A terra, il team di controllo dell'Atlantis eseguirà la prova di caricamento dell'idrogeno liquido utilizzando tutta la strumentazione necessaria remotata al sicuro per evitare di avere i tecnici in rampa durante l'operazione di collaudo dei sensori ECO.
In orbita, l'equipaggio della ISS sarà impegnato in una EVA per un ulteriore verifica del SARJ difettoso, il giunto rotante che controlla il movimento di uno dei pannelli solari guasto ormai da un po' di tempo.
In bocca al lupo!
martedì 11 dicembre 2007
STS-122 - interventi.
Si sta studiando il modo di intervenire sulle parti difettose del sistema.
Prima di tutto dovrà essere chiarito se l'errore di lettura è dato dai sensori, dai cavi di collegamento o dai terminali di lettura a bordo dell'Atlantis.
A questo scopo verrà scollegata la linea per verificarne il funzionamento e, se risulta integra, si dovrà fare una prova di carico dell'idrogeno liquido testando il comportamento con speciali strumenti.
Prova che si dovrà fare la prossima settimana, previo consenso delle autorità di sicurezza a causa della presenza in rampa dei tecnici per le verifiche. Normalmente la rampa viene mantenuta il più possibile sgombra durante il tanking.
Prima di tutto dovrà essere chiarito se l'errore di lettura è dato dai sensori, dai cavi di collegamento o dai terminali di lettura a bordo dell'Atlantis.
A questo scopo verrà scollegata la linea per verificarne il funzionamento e, se risulta integra, si dovrà fare una prova di carico dell'idrogeno liquido testando il comportamento con speciali strumenti.
Prova che si dovrà fare la prossima settimana, previo consenso delle autorità di sicurezza a causa della presenza in rampa dei tecnici per le verifiche. Normalmente la rampa viene mantenuta il più possibile sgombra durante il tanking.
I rover Marziani.
Questi sono commenti diretti fatti da uno dei piloti dei rover che sono discesi su Marte nel gennaio del 2004 ed hanno superato in modo incredibile i limiti di missione: doveva durare solo 90 giorni.
1 dicembre 2007
I solar arrays sono coperti da un denso strato di polvere che riduce del 60-70% la quantità di energia che può essere catturata dal sole. E dato che l'inizio dell'Inverno per Spirit è vicino, è necessario parcheggiare in una zona rivolta verso nord (il rover è nell'emisfero meridionale) in modo da raccogliere piu' energia possibile. L'unico posto raggiungibile a breve è alla parte nord di Home Plate, un altopiano di circa 100m di diametro dove è il rover al momento).
Lungo la strada il rover è incappato in una zona dove abbiamo rischiato di insabbiarci. Abbiamo lavorato per circa 10 giorni per liberare il rover da questo postaccio. Dato che i tempi sono stretti (dobbiamo raggiungere il "parcheggio" entro Natale se non vogliamo rischiare di perdere il rover) abbiamo iniziato a lavorare 7 giorni alla settimana (normalmente viene spostato solo 3-5 giorni alla settimana) e non è escluso che non si riprenda l'attività terrestre seguendo l'orario marziano. Infatti in momenti particolarmente critici il team che si occupa del veicolo inizia a vivere sulle albe-tramonti di Marte (dove un giorno dura circa 24 ore e 37 minuti) per sfruttare tutto il tempo a disposizione.
In base ai modelli matematici della quantità di energia disponibile alle varie posizioni, è necessario raggiungere una zona che abbia una inclinazione di 25 gradi (47% circa). Dalle immagini HiRISE e dalle immagini raccolte in precedenza della zona abbiamo una idea ben precisa dove si possono trovare delle rampe di quel genere e che siano rivolte a Nord. In linea retta siamo vicini (40-50 metri) ma il percorso è tortuoso. Ci sono scarpate, buche, sabbia e rocce di dimensioni notevoli in questa area quindi il percorso è notevolmente superiore. In aggiunta l'energia disponibile adesso è sufficiente per muovere il rover solo per circa 30-40 minuti al giorno, con una ruota bloccata non riusciamo a superare pendii superiori ai 12 gradi (circa 22%) e siamo costretti ad utilizzare "Visual Odometry" (un metodo per misurare lo spostamento effettivo del rover mediante l'uso delle NAVCAMs). Questo metodo di guida permette di percorrere circa 10 metri al giorno. Ci stiamo spremendo le meningi per trovare le strade più brevi e per riuscire a sfruttare al massimo i pochi minuti al giorno in cui possiamo utilizzare il Rover.
Quali strumenti utilizzare e per quanto tempo è parte delle scelte giornaliene che facciamo. Durante l'inverno sara' possibile che vengano spenti i riscaldatori del MTES (spettrometro all'infrarosso termico) e come conseguenza le bassissime temperature potrebbero danneggiarlo definitivamente. Ma il progetto MER accetta questo rischio.
L'idea di scuotere le superfici per "scrollarsi di dosso" la polvere è già in fase di studio. Uno degli strumenti su Opportunity (MTES) ha uno degli specchi che è impolverato a tal punto dal renderlo inutilizzabile. Uno degli ingegneri ha avuto la brillante idea di modificare i parametri del controllore del motore dello specchio mandandolo in autooscillazione.
I test fatti nella sandbox (simulatore a terra) hanno dato ottimi risultati. Non ci sono previsioni su quando (o nemmeno se) questa tecnica verrà utilizzata su Opportunity. E' una manovra che potenzialmente potrebbe distruggere il fragile componente, ma visto che comunque è già danneggiato non è impensabile di fare una manovra così ardita.
9 dicembre 2007.
Stamane Spirit ha finalmente raggiunto la zona dove verrà parcheggiato per l'inverno. In queste ultime settimane ci siamo spremuti le meningi e abbiamo escogitato tecniche sofisticate per fare in modo che il rover raggiungesse in tempo utile la sua tana.
Nelle prossime due settimane completeremo la verifica del posto preciso dove Spirit passerà il lungo inverno.
Ecco come appare il rover Spirit (con tutta la polvere sui pannelli) in questo autoritratto fatto dalla telecamera di bordo.
Un grazie a Paolo "RoverDriver".
1 dicembre 2007
I solar arrays sono coperti da un denso strato di polvere che riduce del 60-70% la quantità di energia che può essere catturata dal sole. E dato che l'inizio dell'Inverno per Spirit è vicino, è necessario parcheggiare in una zona rivolta verso nord (il rover è nell'emisfero meridionale) in modo da raccogliere piu' energia possibile. L'unico posto raggiungibile a breve è alla parte nord di Home Plate, un altopiano di circa 100m di diametro dove è il rover al momento).
Lungo la strada il rover è incappato in una zona dove abbiamo rischiato di insabbiarci. Abbiamo lavorato per circa 10 giorni per liberare il rover da questo postaccio. Dato che i tempi sono stretti (dobbiamo raggiungere il "parcheggio" entro Natale se non vogliamo rischiare di perdere il rover) abbiamo iniziato a lavorare 7 giorni alla settimana (normalmente viene spostato solo 3-5 giorni alla settimana) e non è escluso che non si riprenda l'attività terrestre seguendo l'orario marziano. Infatti in momenti particolarmente critici il team che si occupa del veicolo inizia a vivere sulle albe-tramonti di Marte (dove un giorno dura circa 24 ore e 37 minuti) per sfruttare tutto il tempo a disposizione.
In base ai modelli matematici della quantità di energia disponibile alle varie posizioni, è necessario raggiungere una zona che abbia una inclinazione di 25 gradi (47% circa). Dalle immagini HiRISE e dalle immagini raccolte in precedenza della zona abbiamo una idea ben precisa dove si possono trovare delle rampe di quel genere e che siano rivolte a Nord. In linea retta siamo vicini (40-50 metri) ma il percorso è tortuoso. Ci sono scarpate, buche, sabbia e rocce di dimensioni notevoli in questa area quindi il percorso è notevolmente superiore. In aggiunta l'energia disponibile adesso è sufficiente per muovere il rover solo per circa 30-40 minuti al giorno, con una ruota bloccata non riusciamo a superare pendii superiori ai 12 gradi (circa 22%) e siamo costretti ad utilizzare "Visual Odometry" (un metodo per misurare lo spostamento effettivo del rover mediante l'uso delle NAVCAMs). Questo metodo di guida permette di percorrere circa 10 metri al giorno. Ci stiamo spremendo le meningi per trovare le strade più brevi e per riuscire a sfruttare al massimo i pochi minuti al giorno in cui possiamo utilizzare il Rover.
Quali strumenti utilizzare e per quanto tempo è parte delle scelte giornaliene che facciamo. Durante l'inverno sara' possibile che vengano spenti i riscaldatori del MTES (spettrometro all'infrarosso termico) e come conseguenza le bassissime temperature potrebbero danneggiarlo definitivamente. Ma il progetto MER accetta questo rischio.
L'idea di scuotere le superfici per "scrollarsi di dosso" la polvere è già in fase di studio. Uno degli strumenti su Opportunity (MTES) ha uno degli specchi che è impolverato a tal punto dal renderlo inutilizzabile. Uno degli ingegneri ha avuto la brillante idea di modificare i parametri del controllore del motore dello specchio mandandolo in autooscillazione.
I test fatti nella sandbox (simulatore a terra) hanno dato ottimi risultati. Non ci sono previsioni su quando (o nemmeno se) questa tecnica verrà utilizzata su Opportunity. E' una manovra che potenzialmente potrebbe distruggere il fragile componente, ma visto che comunque è già danneggiato non è impensabile di fare una manovra così ardita.
9 dicembre 2007.
Stamane Spirit ha finalmente raggiunto la zona dove verrà parcheggiato per l'inverno. In queste ultime settimane ci siamo spremuti le meningi e abbiamo escogitato tecniche sofisticate per fare in modo che il rover raggiungesse in tempo utile la sua tana.
Nelle prossime due settimane completeremo la verifica del posto preciso dove Spirit passerà il lungo inverno.
Ecco come appare il rover Spirit (con tutta la polvere sui pannelli) in questo autoritratto fatto dalla telecamera di bordo.
Un grazie a Paolo "RoverDriver".
domenica 9 dicembre 2007
2000 accessi!
Il 12 settembre vi ringraziavo per l'incredibile risultato di 1000 accessi al mio piccolo blog nei suoi primi sei mesi di vita.
Oggi, dopo meno di tre mesi superiamo quota 2000.
Non ci credevo, infatti ho inserito un secondo contatore che mi conferma il tutto!!
Come posso fare per dimostrarvi la mia felicità?
Vi basta che aumenti ancora il mio impegno?
Grazie infinite a Tutti Voi per questo piccolo successo!
Oggi, dopo meno di tre mesi superiamo quota 2000.
Non ci credevo, infatti ho inserito un secondo contatore che mi conferma il tutto!!
Come posso fare per dimostrarvi la mia felicità?
Vi basta che aumenti ancora il mio impegno?
Grazie infinite a Tutti Voi per questo piccolo successo!
STS-122 - Rinvio definitivo.
Nasa con Esa hanno deciso per un rinvio a più lungo termine per poter eseguire un controllo più completo ai sensori ECO.
L'attuale finestra di lancio si estendeva fino al 13, ma preferiscono non rischiare.
La prossima finestra di lancio si apre il 29 dicembre.
Si preferisce evitare il cambio di anno in volo per scongiurare problemi ai computer.
Nuova data di lancio: 2 gennaio 2008.
Peccato.
L'attuale finestra di lancio si estendeva fino al 13, ma preferiscono non rischiare.
La prossima finestra di lancio si apre il 29 dicembre.
Si preferisce evitare il cambio di anno in volo per scongiurare problemi ai computer.
Nuova data di lancio: 2 gennaio 2008.
Peccato.
STS-122 - Tanking.
Operazioni di caricamento dei propellenti in corso sull'Atlantis.
Diretta su NasaTV...
Aggiornamento:
procedure di lancio interrotte.
Il sensore ECO numero 3 ha dato letture errate.
Ora dovranno decidere una nuova data di lancio.
Diretta su NasaTV...
Aggiornamento:
procedure di lancio interrotte.
Il sensore ECO numero 3 ha dato letture errate.
Ora dovranno decidere una nuova data di lancio.
Cosmo-Skymed 2
Mentre siamo in trepidante attesa per l'Atlantis, dall'altra parte degli USA ossia dalla base Californiana di Vandemberg, è finalmente stato lanciato il secondo satellite della costellazione italiana per il monitoraggio ambientale e della Terra, Cosmo-Skymed.
Dopo numerosi rinvii le condizioni ideali si sono avute questa notte.
E' stato utilizzato un vettore Delta II che ha funzionato secondo previsioni, posizionando il satellite alla perfezione.
I prossimi lanci, da effettuare sempre con un Delta 2 sono previsti per la seconda metà del 2008 e nel 2009.
COSMO-SkyMed (Constellation of Small Satellites for Mediterranean basin Observation) è una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione terrestre, realizzata dall'azienda italiana Thales Alenia Space (ex Alenia Spazio) per conto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Il contratto definitivo tra Finmeccanica e ASI è stato firmato il 21 dicembre 2004 per un valore di 775 milioni di euro per i primi tre satelliti, più 116 milioni per il quarto satellite, che ha alcune caratteristiche leggermente diverse. Il programma è stato finanziato in parte dal Ministero Italiano dell'Istruzione e in parte dal Ministero Italiano della Difesa.
Il primo satellite della costellazione è stato lanciato il 7 giugno 2007 dalla base californiana di Vandenberg, alle 19:35 locali (le 4:35 in Italia), con il vettore Boeing Delta II. Il secondo stanotte alle 3:31 ora italiana.
Si tratta di una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione della Terra dallo spazio, mediante un radar ad apertura sintetica (SAR) in banda X, che può operare sia di giorno che di notte ed anche in caso di nuvolosità. Ha applicazioni di tipo civile e militare, nella gestione dell'ambiente, in particolare dei disastri naturali, e nella sorveglianza militare.
La responsabilità della gestione in orbita e delle infrastrutture è di Telespazio.
Dopo numerosi rinvii le condizioni ideali si sono avute questa notte.
E' stato utilizzato un vettore Delta II che ha funzionato secondo previsioni, posizionando il satellite alla perfezione.
I prossimi lanci, da effettuare sempre con un Delta 2 sono previsti per la seconda metà del 2008 e nel 2009.
COSMO-SkyMed (Constellation of Small Satellites for Mediterranean basin Observation) è una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione terrestre, realizzata dall'azienda italiana Thales Alenia Space (ex Alenia Spazio) per conto dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
Il contratto definitivo tra Finmeccanica e ASI è stato firmato il 21 dicembre 2004 per un valore di 775 milioni di euro per i primi tre satelliti, più 116 milioni per il quarto satellite, che ha alcune caratteristiche leggermente diverse. Il programma è stato finanziato in parte dal Ministero Italiano dell'Istruzione e in parte dal Ministero Italiano della Difesa.
Il primo satellite della costellazione è stato lanciato il 7 giugno 2007 dalla base californiana di Vandenberg, alle 19:35 locali (le 4:35 in Italia), con il vettore Boeing Delta II. Il secondo stanotte alle 3:31 ora italiana.
Si tratta di una costellazione di quattro satelliti per l'osservazione della Terra dallo spazio, mediante un radar ad apertura sintetica (SAR) in banda X, che può operare sia di giorno che di notte ed anche in caso di nuvolosità. Ha applicazioni di tipo civile e militare, nella gestione dell'ambiente, in particolare dei disastri naturali, e nella sorveglianza militare.
La responsabilità della gestione in orbita e delle infrastrutture è di Telespazio.
sabato 8 dicembre 2007
STS-122 - Aggiornamento.
Confermato per domani alle 21:21 italiane il lancio dell'Atlantis.
La finestra di lancio è stata ridotta ad un minuto per avere il tragitto d'ascesa ottimizzato per ciò che riguarda il consumo di propellente.
Dato che potrebbero verificarsi proprio delle letture errate sui sensori ECO e che quindi occorre essere certi che non manchi l'idrogeno nelle turbine dei motori dello Shuttle (che comporterebbe l'esplosione del motore stesso) verranno caricate circa 1,5 tonnellate di propellente in più.
Resta inteso che alle 11:55 italiane inizierà il caricamento dell'idrogeno liquido e alle 12:41 i sensori ECO dovrebbero iniziare a funzionare: a questo punto dovranno funzionare tutti e quattro per l'esecuzione del lancio. Da considerare che finora tutte le volte che hanno malfunzionato, in seconda battuta sono stati OK.
Anche come meteo siamo ad un 80% GO.
Dita incrociate!
La finestra di lancio è stata ridotta ad un minuto per avere il tragitto d'ascesa ottimizzato per ciò che riguarda il consumo di propellente.
Dato che potrebbero verificarsi proprio delle letture errate sui sensori ECO e che quindi occorre essere certi che non manchi l'idrogeno nelle turbine dei motori dello Shuttle (che comporterebbe l'esplosione del motore stesso) verranno caricate circa 1,5 tonnellate di propellente in più.
Resta inteso che alle 11:55 italiane inizierà il caricamento dell'idrogeno liquido e alle 12:41 i sensori ECO dovrebbero iniziare a funzionare: a questo punto dovranno funzionare tutti e quattro per l'esecuzione del lancio. Da considerare che finora tutte le volte che hanno malfunzionato, in seconda battuta sono stati OK.
Anche come meteo siamo ad un 80% GO.
Dita incrociate!
STS-122 - Curiosità!
Mentre siamo in attesa del lancio, vi riporto una curiosità della missione.
L'anno prossimo sarà il 50° anniversario della Nasa, ma anche della Daytona 500, la gara automobilistica della categoria NASCAR.
E' stato così deciso di portare a bordo dell'Atlantis tre bandiere verdi degli starter di gara per fargli raggiungere una velocità di tutto rispetto: 27'800 km/h!
Una verrà usata per il via della gara, la seconda andrà al vincitore mentre la terza rimarrà alla Nasa.
Daltronde il circuito di Daytona è in Florida, a 150 km dalle rampe e quindi ogni lancio può essere visto dalla pista.
Inoltre molte tecnologie sviluppate per lo spazio sono state adattate alle gare automobilistiche: cominciando dalle tute protettive termostatiche, passando dalle imbottiture in foam dei sedili fino ai rivestimenti ignifughi degli abitacoli.
Moltissima tecnologia proviene dall'ambito aerospaziale e le condizioni estreme da superare per una missione obbligano i tecnici ad escogitare sempre nuove idee che verranno poi sfruttate nella vita di ogni giorno.
I rivestimenti termici e antiaderenti delle padelle, la maggior parte delle materie plastiche odierne, i computer, fibre tessili particolari, nuovi materiali da costruzione e nuove leghe metalliche, antenne speciali per comunicazioni cellulari. Perfino i pannolini! Già, perchè gli astronauti devono indossare speciali pannolini ad altissime prestazioni, per esempio, durante le attività extraveicolari. In otto ore di EVA può succedere di dover andare in bagno e rientrare è certamente un problema... Gli esempi sono migliaia e senza l'astronautica, sicuramente avremmo meno conoscenze e probabilmente avremmo meno comodità.
Un calcolo eseguito ultimamente ha stilato una specie di bilancio costi/benefici per gli USA del programma Apollo. A conti fatti le missioni lunari hanno avuto un ritorno economico di almeno cinque volte il loro costo...
Alla faccia di quelli che dicono che i soldi buttati nello spazio sono inutili!
Le tre bandiere pronte per essere caricate a bordo.
L'anno prossimo sarà il 50° anniversario della Nasa, ma anche della Daytona 500, la gara automobilistica della categoria NASCAR.
E' stato così deciso di portare a bordo dell'Atlantis tre bandiere verdi degli starter di gara per fargli raggiungere una velocità di tutto rispetto: 27'800 km/h!
Una verrà usata per il via della gara, la seconda andrà al vincitore mentre la terza rimarrà alla Nasa.
Daltronde il circuito di Daytona è in Florida, a 150 km dalle rampe e quindi ogni lancio può essere visto dalla pista.
Inoltre molte tecnologie sviluppate per lo spazio sono state adattate alle gare automobilistiche: cominciando dalle tute protettive termostatiche, passando dalle imbottiture in foam dei sedili fino ai rivestimenti ignifughi degli abitacoli.
Moltissima tecnologia proviene dall'ambito aerospaziale e le condizioni estreme da superare per una missione obbligano i tecnici ad escogitare sempre nuove idee che verranno poi sfruttate nella vita di ogni giorno.
I rivestimenti termici e antiaderenti delle padelle, la maggior parte delle materie plastiche odierne, i computer, fibre tessili particolari, nuovi materiali da costruzione e nuove leghe metalliche, antenne speciali per comunicazioni cellulari. Perfino i pannolini! Già, perchè gli astronauti devono indossare speciali pannolini ad altissime prestazioni, per esempio, durante le attività extraveicolari. In otto ore di EVA può succedere di dover andare in bagno e rientrare è certamente un problema... Gli esempi sono migliaia e senza l'astronautica, sicuramente avremmo meno conoscenze e probabilmente avremmo meno comodità.
Un calcolo eseguito ultimamente ha stilato una specie di bilancio costi/benefici per gli USA del programma Apollo. A conti fatti le missioni lunari hanno avuto un ritorno economico di almeno cinque volte il loro costo...
Alla faccia di quelli che dicono che i soldi buttati nello spazio sono inutili!
Le tre bandiere pronte per essere caricate a bordo.
STS-122 - altro rinvio.
Il team di esperti NASA che sta valutando tutti i pro e i contro della situazione ha dato un'altra spinta in avanti all'orario di lancio, ora posto alle 21:21 italiane di domenica 9 dicembre.
Incrociamo le dita...
Incrociamo le dita...
venerdì 7 dicembre 2007
STS-122 nuovo orario lancio.
L'Atlantis dovrebbe decollare sabato 8 dicembre alle 21:43 italiane.
Lo ha reso noto la Nasa durante una conferenza stampa.
Il giorno in più serve per completare le verifiche sui sensori colpevoli del rinvio.
Il meteo dà una probabilità del 40% di tempo avverso.
Lo ha reso noto la Nasa durante una conferenza stampa.
Il giorno in più serve per completare le verifiche sui sensori colpevoli del rinvio.
Il meteo dà una probabilità del 40% di tempo avverso.
giovedì 6 dicembre 2007
STS-122 - Rinvio!
Ore 16:01 italiane.
Lancio rinviato per un problema ad un sensore scoperto durante il caricamento del carburante e comburente.
Nuova partenza prevista per domani ore 16:09 (22:09 italiane).
Aggiornamenti a breve...
Aggiornamento:
il problema pare ad un ECO sensor del grande serbatoio esterno.
Gli Engine Cut-Off sono sensori che possono spegnere i motori in caso di problemi di alimentazione. Hanno già dato problemi altre volte.
Se fossero da sostituire significherebbe fare un rollback nel VAB e quindi perdere almeno 20-25 giorni...
Speriamo bene!
Ulteriore aggiornamento:
i sensori difettosi sono 2 anche perchè con 3 su 4 funzionanti non si sarebbe rinviato il lancio.
Lancio rinviato per un problema ad un sensore scoperto durante il caricamento del carburante e comburente.
Nuova partenza prevista per domani ore 16:09 (22:09 italiane).
Aggiornamenti a breve...
Aggiornamento:
il problema pare ad un ECO sensor del grande serbatoio esterno.
Gli Engine Cut-Off sono sensori che possono spegnere i motori in caso di problemi di alimentazione. Hanno già dato problemi altre volte.
Se fossero da sostituire significherebbe fare un rollback nel VAB e quindi perdere almeno 20-25 giorni...
Speriamo bene!
Ulteriore aggiornamento:
i sensori difettosi sono 2 anche perchè con 3 su 4 funzionanti non si sarebbe rinviato il lancio.
mercoledì 5 dicembre 2007
STS-122 Ultimi preparativi.
Tutto prosegue perfettamente.
Stanotte la struttura mobile della rampa verrà spostata e l'Atlantis sarà finalmente libero dalle strutture protettive.
Siamo durante uno degli "hold", interruzioni del conto alla rovescia.
E' anche già iniziato il carico dei propellenti.
Il momento del lancio si avvicina sempre di più!
Stanotte la struttura mobile della rampa verrà spostata e l'Atlantis sarà finalmente libero dalle strutture protettive.
Siamo durante uno degli "hold", interruzioni del conto alla rovescia.
E' anche già iniziato il carico dei propellenti.
Il momento del lancio si avvicina sempre di più!
lunedì 3 dicembre 2007
STS-122 - Pre-lancio.
Stasera alle 18:30 italiane ci sarà in diretta su NasaTV l'arrivo al KSC dell'equipaggio dell'Atlantis.
Il countdown partirà stanotte alle 01:00 ora italiana al classico T-43 ore e comprenderà i soliti intervalli per un totale di 26 ore e 31 minuti.
Il lancio è confermato alle 22:31 italiane di giovedì.
Il Press-Kit (volume con tutte le informazioni per gli organi di stampa) in lingua inglese è disponibile sul sito NASA qui (PDF da 15MByte).
Il countdown partirà stanotte alle 01:00 ora italiana al classico T-43 ore e comprenderà i soliti intervalli per un totale di 26 ore e 31 minuti.
Il lancio è confermato alle 22:31 italiane di giovedì.
Il Press-Kit (volume con tutte le informazioni per gli organi di stampa) in lingua inglese è disponibile sul sito NASA qui (PDF da 15MByte).
sabato 1 dicembre 2007
STS-122 - FRR completata.
La FRR (Flight Readiness Review - Verifica della prontezza al volo) si è completata con pieno successo e quindi il lancio di Atlantis è confermato per giovedì prossimo alle 22:31 ora italiana.
Sono stati rilevati solo minori problemi, ma nulla di cui preoccuparsi.
Anche sulla ISS pareva si fosse verificata una perdita di pressione fra i moduli Destiny e Harmony (portato con l'ultima missione). In realtà prove più approfondite non hanno riscontrato questo problema: bisogna pensare quindi ad un successivo assestamento del giunto o ad un errore dei sensori. Si stanno comunque facendo ancora dei controlli.
Sono stati rilevati solo minori problemi, ma nulla di cui preoccuparsi.
Anche sulla ISS pareva si fosse verificata una perdita di pressione fra i moduli Destiny e Harmony (portato con l'ultima missione). In realtà prove più approfondite non hanno riscontrato questo problema: bisogna pensare quindi ad un successivo assestamento del giunto o ad un errore dei sensori. Si stanno comunque facendo ancora dei controlli.
Nuova grafica Nasa.
Il sito della Nasa ha totalmente rinnovato la grafica e da oggi è online.
Dopo un periodo di test di oltre sei mesi, abbiamo finalmente la nuova versione che, dal mio punto di vista, è molto più accattivante di prima.
Ci vorrà qualche giorno per scoprire le nuove funzionalità, ma pare decisamente più razionale di prima.
Anche i colori trovo che siano particolarmente azzeccati!
Questa novità è nata dalla necessità di dare una svolta al sito in occasione del 50° anniversario che la Nasa festeggerà l'anno prossimo, per la precisione il primo ottobre 2008.
Dopo un periodo di test di oltre sei mesi, abbiamo finalmente la nuova versione che, dal mio punto di vista, è molto più accattivante di prima.
Ci vorrà qualche giorno per scoprire le nuove funzionalità, ma pare decisamente più razionale di prima.
Anche i colori trovo che siano particolarmente azzeccati!
Questa novità è nata dalla necessità di dare una svolta al sito in occasione del 50° anniversario che la Nasa festeggerà l'anno prossimo, per la precisione il primo ottobre 2008.
martedì 27 novembre 2007
Dati Aggiornati e Cronologia.
Dati Orbitali ISS (aggiornati alle 12:46 UTC).
Altitudine Media -- 339.6 km
Quota Apogeo -- 340.3 km
Quota Perigeo -- 338.8 km
Periodo Orbitale -- 91.33 min.
Inclinazione Orbita -- 51.64°
Eccentricità dell'Orbita -- 0.0001119
Numero Orbite nelle ultime 24 ore -- 15.77
Perdita di altitudine nelle ultime 24 ore -- 115 m
Numero di Orbite dal lancio di Zarya (Nov. 98) -- 51654
Programma eventi futuri (Cronologia prevista).
28/11/07 -- ISS Reboost
06/12/07 -- lancio STS-122/Atlantis/1E -- Modulo Columbus
08/12/07 -- attracco STS-122/Atlantis/1E
15/12/07 -- separazione STS-122/Atlantis
17/12/07 -- atterraggio STS-122/Atlantis
22/12/07 -- separazione e rientro Progress M-61/26P
23/12/07 -- lancio Progress M-62/27P
12/26/07 -- attracco Progress M-62/27P
07/02/08 -- lancio Progress M-63/28P
09/02/08 -- attracco Progress M-63/28P
14/02/08 -- lancio ATV-1 “Jules Verne” con Ariane V (Kourou, Guyana Francese)
14/02/08 -- lancio STS-123/Endeavour/1J/A
16/02/08 -- attracco STS-123/Endeavour/1J/A
27/02/08 -- separazione STS-123/Endeavour
29/02/08 -- atterraggio STS-123/Endeavour
01/03/08 -- separazione e rientro Progress M-62/27P
06/03/08 -- attracco ATV-1
07/04/08 -- separazione e rientro Progress M-63/28P
08/04/08 -- lancio Soyuz TMA-12/16S
10/04/08 -- attracco Soyuz TMA-12/16S
19/04/08 -- separazione Soyuz TMA-11/15S
23/04/08 -- spostamento Soyuz TMA-12/16S
24/04/08 -- lancio STS-124/Discovery/1J modulo giapponese “Kibo”
26/04/08 -- attracco STS-124/Discovery/1J
04/05/08 -- separazione STS-124/Discovery/1J
14/05/08 -- lancio Progress M-64/29P
16/05/08 -- attracco Progress M-64/29P
29/07/08 -- separazione ATV-1
11/08/08 -- separazione Progress M-64/29P
12/08/08 -- lancio Progress M-65/30P
14/08/08 -- attracco Progress M-65/30P
13/09/08 -- lancio Progress M-66/31P
15/09/08 -- attracco Progress M-66/31P
20/09/08 -- lancio STS-126/Discovery/ULF2
01/10/08 -- separazione STS-126/Discovery/ULF2
11/10/08 -- separazione Progress M-65/30P
14/10/08 -- lancio Soyuz TMA-13/17S
16/10/08 -- attracco Soyuz TMA-13/17S
05/04/09 -- equipaggio di 6 persone sulla ISS
15/04/09 -- primo lancio vettore Ares I-X programma Constellation.
Un solo appunto: essendo previsto un reboost della ISS per domani, verificherò che l'elenco dei passaggi visibili sia ancora affidabile.
Aggiornamento: il Reboost non è stato eseguito, quindi restano validi i passaggi scritti.
Altitudine Media -- 339.6 km
Quota Apogeo -- 340.3 km
Quota Perigeo -- 338.8 km
Periodo Orbitale -- 91.33 min.
Inclinazione Orbita -- 51.64°
Eccentricità dell'Orbita -- 0.0001119
Numero Orbite nelle ultime 24 ore -- 15.77
Perdita di altitudine nelle ultime 24 ore -- 115 m
Numero di Orbite dal lancio di Zarya (Nov. 98) -- 51654
Programma eventi futuri (Cronologia prevista).
28/11/07 -- ISS Reboost
06/12/07 -- lancio STS-122/Atlantis/1E -- Modulo Columbus
08/12/07 -- attracco STS-122/Atlantis/1E
15/12/07 -- separazione STS-122/Atlantis
17/12/07 -- atterraggio STS-122/Atlantis
22/12/07 -- separazione e rientro Progress M-61/26P
23/12/07 -- lancio Progress M-62/27P
12/26/07 -- attracco Progress M-62/27P
07/02/08 -- lancio Progress M-63/28P
09/02/08 -- attracco Progress M-63/28P
14/02/08 -- lancio ATV-1 “Jules Verne” con Ariane V (Kourou, Guyana Francese)
14/02/08 -- lancio STS-123/Endeavour/1J/A
16/02/08 -- attracco STS-123/Endeavour/1J/A
27/02/08 -- separazione STS-123/Endeavour
29/02/08 -- atterraggio STS-123/Endeavour
01/03/08 -- separazione e rientro Progress M-62/27P
06/03/08 -- attracco ATV-1
07/04/08 -- separazione e rientro Progress M-63/28P
08/04/08 -- lancio Soyuz TMA-12/16S
10/04/08 -- attracco Soyuz TMA-12/16S
19/04/08 -- separazione Soyuz TMA-11/15S
23/04/08 -- spostamento Soyuz TMA-12/16S
24/04/08 -- lancio STS-124/Discovery/1J modulo giapponese “Kibo”
26/04/08 -- attracco STS-124/Discovery/1J
04/05/08 -- separazione STS-124/Discovery/1J
14/05/08 -- lancio Progress M-64/29P
16/05/08 -- attracco Progress M-64/29P
29/07/08 -- separazione ATV-1
11/08/08 -- separazione Progress M-64/29P
12/08/08 -- lancio Progress M-65/30P
14/08/08 -- attracco Progress M-65/30P
13/09/08 -- lancio Progress M-66/31P
15/09/08 -- attracco Progress M-66/31P
20/09/08 -- lancio STS-126/Discovery/ULF2
01/10/08 -- separazione STS-126/Discovery/ULF2
11/10/08 -- separazione Progress M-65/30P
14/10/08 -- lancio Soyuz TMA-13/17S
16/10/08 -- attracco Soyuz TMA-13/17S
05/04/09 -- equipaggio di 6 persone sulla ISS
15/04/09 -- primo lancio vettore Ares I-X programma Constellation.
Un solo appunto: essendo previsto un reboost della ISS per domani, verificherò che l'elenco dei passaggi visibili sia ancora affidabile.
Aggiornamento: il Reboost non è stato eseguito, quindi restano validi i passaggi scritti.
Automated Transfer Vehicle
L'Automated Transfer Vehicle (ATV - Veicolo di Trasferimento Automatico) è un progetto europeo dell'ESA con un forte contributo italiano ed è il futuro del rifornimento al programma ISS (International Space Station). Il primo lancio ufficiale è stato rinviato più volte e ad oggi il programma prevede il mese di marzo 2008 come probabile lancio con il vettore Ariane 5.
Il compito di questa capsula automatica sarà quello di rifornire, in modo totalmente automatico, la stazione spaziale di acqua, aria e cibo e di correggere le variazioni orbitali che essa ha accumulato a causa delle perturbazioni.
La ISS perde mediamente 100 metri di quota al giorno (questo valore è variabile e dipende molto dall'attività solare che può modificare l'estensione dell'atmosfera terrestre) e necessita di "reboost" ossia spinte attive per mezzo di propulsori per tornare alla quota giusta.
Dopo tutte le operazioni, l'ATV sarà caricato con i rifiuti accumulati sulla ISS e dopo essere stato sganciato dovrà disintegrarsi con il rientro nell'atmosfera.
L'ATV nasce per affiancare i Cargo Progress russi (verranno usati alternativamente a seconda delle esigenze), ma avrà una capacità tripla rispetto a questi.
Come i Progress, l'ATV può caricare sia rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale che carichi scientifici.
L'interno sarà pressurizzato e gli astronauti potranno entrare senza bisogno di usare tute spaziali.
Ogni ATV pesa al lancio circa 20 tonnellate e conterrà fino a 9 tonnellate di carico utile così suddiviso:
- da 1500 a 5500 kg = "dry cargo" (vettovagliamento, esperimenti, ecc)
- fino a 800 kg = acqua potabile
- fino a 4700 kg = propellenti per reboost e il rifornimento della Stazione
- fino a 100 kg = gas (Azoto, Ossigeno, aria, ecc)
Al rientro nell'atmosfera, distruggerà anche circa 6500 kg di rifiuti.
L'ATV nasce per essere lanciato dalla base equatoriale dell'ESA di Kourou nella Guiana Francese per mezzo di un Ariane 5.
Il lanciatore porta la capsula a circa 300km di quota dove l'ATV inizia un inseguimento di circa 3 giorni verso la ISS. Giunto nelle vicinanze esegue una procedura di attracco automatico standard che può essere interrotta in qualsiasi momento in caso di problemi con l'attivazione di procedure anticollisione.
L'ATV potrà restare ormeggiato alla ISS anche 6 mesi, periodo nel quale sarà un modulo aggiuntivo abitabile a tutti gli effetti e potrà gestire il controllo di quota della Stazione.
Al termine, l'ultimo carburante a bordo della capsula sarà utilizzato per correggere l'orbita e fare disintegrare l'ATV con il suo contenuto sull'oceano Pacifico ad est della Nuova Zelanda, dove c'è il cimitero dei relitti orbitali.
Il compito di questa capsula automatica sarà quello di rifornire, in modo totalmente automatico, la stazione spaziale di acqua, aria e cibo e di correggere le variazioni orbitali che essa ha accumulato a causa delle perturbazioni.
La ISS perde mediamente 100 metri di quota al giorno (questo valore è variabile e dipende molto dall'attività solare che può modificare l'estensione dell'atmosfera terrestre) e necessita di "reboost" ossia spinte attive per mezzo di propulsori per tornare alla quota giusta.
Dopo tutte le operazioni, l'ATV sarà caricato con i rifiuti accumulati sulla ISS e dopo essere stato sganciato dovrà disintegrarsi con il rientro nell'atmosfera.
L'ATV nasce per affiancare i Cargo Progress russi (verranno usati alternativamente a seconda delle esigenze), ma avrà una capacità tripla rispetto a questi.
Come i Progress, l'ATV può caricare sia rifornimenti per la Stazione Spaziale Internazionale che carichi scientifici.
L'interno sarà pressurizzato e gli astronauti potranno entrare senza bisogno di usare tute spaziali.
Ogni ATV pesa al lancio circa 20 tonnellate e conterrà fino a 9 tonnellate di carico utile così suddiviso:
- da 1500 a 5500 kg = "dry cargo" (vettovagliamento, esperimenti, ecc)
- fino a 800 kg = acqua potabile
- fino a 4700 kg = propellenti per reboost e il rifornimento della Stazione
- fino a 100 kg = gas (Azoto, Ossigeno, aria, ecc)
Al rientro nell'atmosfera, distruggerà anche circa 6500 kg di rifiuti.
L'ATV nasce per essere lanciato dalla base equatoriale dell'ESA di Kourou nella Guiana Francese per mezzo di un Ariane 5.
Il lanciatore porta la capsula a circa 300km di quota dove l'ATV inizia un inseguimento di circa 3 giorni verso la ISS. Giunto nelle vicinanze esegue una procedura di attracco automatico standard che può essere interrotta in qualsiasi momento in caso di problemi con l'attivazione di procedure anticollisione.
L'ATV potrà restare ormeggiato alla ISS anche 6 mesi, periodo nel quale sarà un modulo aggiuntivo abitabile a tutti gli effetti e potrà gestire il controllo di quota della Stazione.
Al termine, l'ultimo carburante a bordo della capsula sarà utilizzato per correggere l'orbita e fare disintegrare l'ATV con il suo contenuto sull'oceano Pacifico ad est della Nuova Zelanda, dove c'è il cimitero dei relitti orbitali.
lunedì 26 novembre 2007
ISS: piccola storia.
L'International Space Station è iniziata con il modulo Zarya (“Alba” in russo) lanciato per mezzo di un razzo Proton dalla base di Baikonur, in Kazakhstan, nel novembre 1998.
Due settimane dopo, lo Space Shuttle durante la missione STS-88 portò in orbita il modulo Unity, il Nodo 1, e lo agganciò a Zarya.
I due moduli, uno Russo e l’altro Americano hanno fatto da avamposto e hanno rappresentato la concretizzazione di quel concetto di “fratellanza spaziale” che si era cercato fin dal programma Apollo-Sojuz.
Ma andiamo con ordine.
All'inizio degli anni 80 dopo la perdita dello Skylab, rientrato nell’atmosfera prima della disponibilità dello Space Shuttle per assisterlo, la NASA decise di realizzare una Stazione Spaziale che avrebbe chiamato Freedom. Doveva essere la risposta americana alle stazioni spaziali sovietiche Saljut e Mir.
La stazione non ha mai superato la fase di progetto e con la fine della Guerra Fredda il progetto è stato cancellato.
La fine della Guerra Fredda spinse quindi l'America a contattare gli altri governi interessati all'esplorazione spaziale per realizzare un progetto di più ampio respiro.
Il governo statunitense aveva coinvolto nel progetto, all'inizio degli anni 90, diverse agenzie spaziali: quella Europea, quella Russa, quella Canadese e quella Giapponese.
Il progetto venne presentato nel 1993 e si scelse come nome “Alpha”.
La proposta per la base orbitante prevedeva la convergenza di tutte le conoscenze dei partecipanti. La stazione sarebbe stata basata sui progetti della stazione Freedom della NASA, sulla stazione Mir-2 (il successore della Mir) e sul modulo Columbus Laboratory Module ESA che sarebbe dovuto essere un modulo indipendente.
Il progetto iniziale ha subito diverse modifiche nel corso degli anni ’90 e continua a subirne tuttora.
È il più grandioso obiettivo civile mai realizzato dall’umanità: quando sarà terminato, dopo il 2010, sarà costato qualcosa come cento miliardi di euro…
Se questo budget “stellare” (letteralmente) venisse però suddiviso fra la popolazione dei paesi partecipanti, vedremmo che ci costa solo 1 euro a testa all’anno.
Direi che il gioco vale la candela!!
Torniamo al nostro nucleo della stazione che resta disabitato per quasi 2 anni, fino a quando, il 12 luglio del 2000 viene lanciato da Baikonur, con il solito Proton, il modulo Zvezda che viene agganciato alla stazione il 26 luglio.
È il modulo fondamentale perché è quello con il supporto vitale. Grazie allo Zvezda (“Stella” in russo) è potuta arrivare a bordo la prima spedizione: è il 2 novembre 2000 e la “Expedition 1” è composta dall'astronauta Statunitense William Shepherd e da due cosmonauti Russi Yuri Gidzenko, e Sergei Krikalev.
Da allora la ISS (o Alpha come viene spesso chiamata dagli astronauti americani) è sempre stata abitata con turni di circa 6 mesi. Attualmente siamo alla “Expedition 16”.
Il successivo modulo pressurizzato trasportato sulla ISS dalla missione STS-98 il 7 febbraio 2001 è il Destiny Laboratory Module.
Da allora è stato un susseguirsi di missioni: quelle Statunitensi (con lo Space Shuttle) per portare elementi (Canadarm – il braccio robotizzato, Airlocks – i moduli di decompressione per le EVA, Truss segments – i tralicci con i pannelli solari) e quelle Russe (Sojuz) per il cambio degli equipaggi delle Expedition e (Progress) con dei cargo carichi di attrezzature e vettovagliamenti.
Sono stati realizzati inoltre i 3 moduli MPLM (Multi Purpose Logistic Module) che hanno fatto da container per i vari esperimenti da portare in orbita e dopo essere stati agganciati alla stazione venivano rimessi nella stiva dello Shuttle per essere riportati a terra.
Attualmente siamo nel “grosso” della costruzione, infatti dopo l’installazione del Nodo 2 eseguita dalla STS-120 dell’ottobre scorso, sarà la volta del modulo Columbus, quel progetto europeo che, riveduto e corretto, farà la parte del leone nella ISS del futuro.
I prossimi voli prevedono il modulo giapponese “Kibo”, toccherà poi al Multipurpose Laboratory Module russo, Nodo 3, Docking Cargo Module ed infine la Cupola, ovviamente inframmezzati da tutti i relativi accessori, come truss, giunti e via dicendo.
In tutto questo l’Italia ha una parte fondamentale, infatti dopo USA e Russia, il nostro paese è quello che ha collaborato di più con la realizzazione di questa meraviglia orbitante.
Dalle officine Alenia sono usciti (o usciranno): i 3 “MPLM” (Leonardo, Raffaello e Donatello), il “Nodo 2”, “Columbus”, il “Nodo 3” e la “Cupola”.
Il nostro paese collaborerà anche nella realizzazione dell’ATV (Automated Trasfer Vehicle), il modulo di rifornimento europeo per la Stazione che dovrebbe eseguire il primo volo inaugurale all’inizio dell’anno prossimo.
L’ATV sarà il veicolo con cui si continuerà a rifornire e far risalire di quota la ISS anche quando non ci sarà più lo Shuttle. Assieme a lui resteranno i Cargo Progress e le Sojuz per l’equipaggio.
In studio c’è anche il Giapponese HTV, ma è ancora in sperimentazione. Per ciò che riguarda gli Stati Uniti, pare che l’interesse per la ISS termini con l’era Space Shuttle ed eventualmente si vedrà se il programma americano “Constellation” manterrà le promesse attuali (Primo volo 2014 – sbarco lunare 2020 - Base Lunare permanente 2025 – sbarco su Marte 2028/30).
Ci sono i privati che sono potenzialmente interessati ad uno sfruttamento commerciale e fra questi la SpaceX con il Dragon ha già messo le mani avanti.
Vedremo cosa succederà.
Ancora una nota.
Quando vi capita di sentire parlare del modulo Zarya, sappiate che si intende la ISS.
È rimasta nella definizione internazionale come ISS (Zarya) perché i dati orbitali iniziali si riferivano a quel modulo.
Questi sono i codici di identificazione internazionali del modulo orbitale ISS (Zarya):
NORAD ID: 25544.
International Code: 1998-067A.
La ISS come apparirà una volta completata.
Due settimane dopo, lo Space Shuttle durante la missione STS-88 portò in orbita il modulo Unity, il Nodo 1, e lo agganciò a Zarya.
I due moduli, uno Russo e l’altro Americano hanno fatto da avamposto e hanno rappresentato la concretizzazione di quel concetto di “fratellanza spaziale” che si era cercato fin dal programma Apollo-Sojuz.
Ma andiamo con ordine.
All'inizio degli anni 80 dopo la perdita dello Skylab, rientrato nell’atmosfera prima della disponibilità dello Space Shuttle per assisterlo, la NASA decise di realizzare una Stazione Spaziale che avrebbe chiamato Freedom. Doveva essere la risposta americana alle stazioni spaziali sovietiche Saljut e Mir.
La stazione non ha mai superato la fase di progetto e con la fine della Guerra Fredda il progetto è stato cancellato.
La fine della Guerra Fredda spinse quindi l'America a contattare gli altri governi interessati all'esplorazione spaziale per realizzare un progetto di più ampio respiro.
Il governo statunitense aveva coinvolto nel progetto, all'inizio degli anni 90, diverse agenzie spaziali: quella Europea, quella Russa, quella Canadese e quella Giapponese.
Il progetto venne presentato nel 1993 e si scelse come nome “Alpha”.
La proposta per la base orbitante prevedeva la convergenza di tutte le conoscenze dei partecipanti. La stazione sarebbe stata basata sui progetti della stazione Freedom della NASA, sulla stazione Mir-2 (il successore della Mir) e sul modulo Columbus Laboratory Module ESA che sarebbe dovuto essere un modulo indipendente.
Il progetto iniziale ha subito diverse modifiche nel corso degli anni ’90 e continua a subirne tuttora.
È il più grandioso obiettivo civile mai realizzato dall’umanità: quando sarà terminato, dopo il 2010, sarà costato qualcosa come cento miliardi di euro…
Se questo budget “stellare” (letteralmente) venisse però suddiviso fra la popolazione dei paesi partecipanti, vedremmo che ci costa solo 1 euro a testa all’anno.
Direi che il gioco vale la candela!!
Torniamo al nostro nucleo della stazione che resta disabitato per quasi 2 anni, fino a quando, il 12 luglio del 2000 viene lanciato da Baikonur, con il solito Proton, il modulo Zvezda che viene agganciato alla stazione il 26 luglio.
È il modulo fondamentale perché è quello con il supporto vitale. Grazie allo Zvezda (“Stella” in russo) è potuta arrivare a bordo la prima spedizione: è il 2 novembre 2000 e la “Expedition 1” è composta dall'astronauta Statunitense William Shepherd e da due cosmonauti Russi Yuri Gidzenko, e Sergei Krikalev.
Da allora la ISS (o Alpha come viene spesso chiamata dagli astronauti americani) è sempre stata abitata con turni di circa 6 mesi. Attualmente siamo alla “Expedition 16”.
Il successivo modulo pressurizzato trasportato sulla ISS dalla missione STS-98 il 7 febbraio 2001 è il Destiny Laboratory Module.
Da allora è stato un susseguirsi di missioni: quelle Statunitensi (con lo Space Shuttle) per portare elementi (Canadarm – il braccio robotizzato, Airlocks – i moduli di decompressione per le EVA, Truss segments – i tralicci con i pannelli solari) e quelle Russe (Sojuz) per il cambio degli equipaggi delle Expedition e (Progress) con dei cargo carichi di attrezzature e vettovagliamenti.
Sono stati realizzati inoltre i 3 moduli MPLM (Multi Purpose Logistic Module) che hanno fatto da container per i vari esperimenti da portare in orbita e dopo essere stati agganciati alla stazione venivano rimessi nella stiva dello Shuttle per essere riportati a terra.
Attualmente siamo nel “grosso” della costruzione, infatti dopo l’installazione del Nodo 2 eseguita dalla STS-120 dell’ottobre scorso, sarà la volta del modulo Columbus, quel progetto europeo che, riveduto e corretto, farà la parte del leone nella ISS del futuro.
I prossimi voli prevedono il modulo giapponese “Kibo”, toccherà poi al Multipurpose Laboratory Module russo, Nodo 3, Docking Cargo Module ed infine la Cupola, ovviamente inframmezzati da tutti i relativi accessori, come truss, giunti e via dicendo.
In tutto questo l’Italia ha una parte fondamentale, infatti dopo USA e Russia, il nostro paese è quello che ha collaborato di più con la realizzazione di questa meraviglia orbitante.
Dalle officine Alenia sono usciti (o usciranno): i 3 “MPLM” (Leonardo, Raffaello e Donatello), il “Nodo 2”, “Columbus”, il “Nodo 3” e la “Cupola”.
Il nostro paese collaborerà anche nella realizzazione dell’ATV (Automated Trasfer Vehicle), il modulo di rifornimento europeo per la Stazione che dovrebbe eseguire il primo volo inaugurale all’inizio dell’anno prossimo.
L’ATV sarà il veicolo con cui si continuerà a rifornire e far risalire di quota la ISS anche quando non ci sarà più lo Shuttle. Assieme a lui resteranno i Cargo Progress e le Sojuz per l’equipaggio.
In studio c’è anche il Giapponese HTV, ma è ancora in sperimentazione. Per ciò che riguarda gli Stati Uniti, pare che l’interesse per la ISS termini con l’era Space Shuttle ed eventualmente si vedrà se il programma americano “Constellation” manterrà le promesse attuali (Primo volo 2014 – sbarco lunare 2020 - Base Lunare permanente 2025 – sbarco su Marte 2028/30).
Ci sono i privati che sono potenzialmente interessati ad uno sfruttamento commerciale e fra questi la SpaceX con il Dragon ha già messo le mani avanti.
Vedremo cosa succederà.
Ancora una nota.
Quando vi capita di sentire parlare del modulo Zarya, sappiate che si intende la ISS.
È rimasta nella definizione internazionale come ISS (Zarya) perché i dati orbitali iniziali si riferivano a quel modulo.
Questi sono i codici di identificazione internazionali del modulo orbitale ISS (Zarya):
NORAD ID: 25544.
International Code: 1998-067A.
La ISS come apparirà una volta completata.
sabato 24 novembre 2007
Aggiornamenti...
EVA odierna conclusa con pieno successo.
Il nodo Harmony è ora pienamente operativo e quindi la condizione è GO per il lancio dell'Atlantis per la STS-122 con il modulo Columbus.
La passeggiata di oggi ha comportato anche un prelievo di campioni dal giunto rotante dei pannelli solari che si era bloccato poco tempo fa. Occorre decidere il da farsi, anche se attualmente non è un problema così urgente: l'energia disponibile è ampiamente sufficiente per la struttura e anche per i prossimi 3 moduli in arrivo. Resta un problema da risolvere, ma non urgente.
Il nodo Harmony è ora pienamente operativo e quindi la condizione è GO per il lancio dell'Atlantis per la STS-122 con il modulo Columbus.
La passeggiata di oggi ha comportato anche un prelievo di campioni dal giunto rotante dei pannelli solari che si era bloccato poco tempo fa. Occorre decidere il da farsi, anche se attualmente non è un problema così urgente: l'energia disponibile è ampiamente sufficiente per la struttura e anche per i prossimi 3 moduli in arrivo. Resta un problema da risolvere, ma non urgente.
Il lancio di STS-75 da dentro il Columbia.
La missione STS-75 aveva a bordo ben 2 astronauti italiani: Maurizio Cheli e Umberto Guidoni.
Qui riporto i loro racconti del lancio e delle prime impressioni in orbita...
Lancio 22/02/96 ore 15:18 ora del Kennedy Space Center.
Primo giorno nello Spazio - Di Umberto Guidoni.
Da due ore sono seduto sulla schiena. Sono entrato per primo, insieme ad Andy - il comandante - e comincio ad sentire i muscoli intorpiditi, la tuta mi impedisce i movimenti ma, per fortuna, siamo vicini al momento del lancio.
Inizia il “check” delle comunicazioni via radio, a turno ogni componente dell’equipaggio parla con la sala di controllo della base di lancio del Kennedy Space Center, a poche miglia di distanza dalla rampa.
Poi è la volta del Controllo di Missione - MCC - che è in attesa di prenderci in consegna, da Houston, appena “Columbia” si sarà alzato al di sopra della rampa di lancio.
Viene il momento della fatidica frase “Chiudere il casco e Buon Viaggio!” e nell’auricolare arriva lo scandire degli ultimi secondi.
Con un ruggito si accendono i motori principali.
La struttura geme e si avverte che lo Shuttle oscilla leggermente in avanti.
Scott - il pilota - quasi urlando, riporta al centro di controllo che il motore centrale indica soltanto 40% della potenza.
E’ un brivido che dura un attimo, mi preparo mentalmente per il “pad abort” che comporta lo spegnimento dei motori; una manovra sempre pericolosa a causa della circolazione di combustibile che può provocare un incendio. L’uscita dell’equipaggio, in una condizione di emergenza come questa, è una eventualità cui siamo preparati: l’abbiamo fatto varie volte durante il “training”.
In questo momento non penso ai rischi, mi viene in mente che il nostro volo sarà rimandato di almeno 3-4 settimane - il tempo minimo per sostituire i tre motori dello Shuttle - e tutti gli amici ed i parenti venuti dall’Italia non avranno la possibilità di assistere al nuovo lancio.
Nei pochi secondi che ci separano dall’accensione dei due razzi a stato solido - allo scandire dello “zero” - aspettiamo l’interruzione del conto alla rovescia da parte del responsabile del lancio.
Invece, a sorpresa, i “boosters” si accendono, il “Columbia” vibra profondamente e comincia a muoversi lentamente verso l’alto.
Da terra ci hanno comunicato che l'indicazione sui loro computer è perfetta: tutti e tre i motori sono al 100% di potenza.
Mentre comincio a sentire l’accelerazione, scambio uno sguardo con Franklin, seduto accanto a me, forse ho capito male.
Ma arriva la conferma da terra: l’indicazione del sensore di bordo è errata, i dati di telemetria trasmessi al centro di controllo confermano che i tre motori sono OK!
Eccoci sparati nella stratosfera con l’accelerazione che aumenta fino a 2g , poi il distacco dei “boosters”, un evento che tutti aspettano col fiato sospeso dopo il disastro del “Challanger”.
Penso alla mia famiglia che starà scrutando il cielo: certamente c’è stata un’ovazione a questo punto.
E’ un momento di tranquillità nella corsa frenetica verso lo spazio. Per un brevissimo lasso di tempo si torna a pesare come sulla Terra: l’accelerazione è 1 g. Ma subito si riprende a tutta forza: 2g, 2.5, 3... La pressione sul torace comincia a farsi sentire, sopratutto per colpa della pesante tuta arancione, che dovrebbe proteggersi in situazioni di emergenza come quella che abbiamo sfiorato.
Ci siamo quasi, comincia il conto alla rovescia per lo spegnimento dei motori.
La transizione è netta: all’improvviso i motori tacciono, il senso di pesantezza sul petto sparisce e, di colpo, si avverte una inaspettata sensazione di leggerezza.
Sono ancora seduto perche’ le cinture del seggiolino mi trattengono, altrimenti starei galleggiando in aria.
Siamo nello spazio! Sono passati soltanto otto minuti e mezzo da quando eravamo sulla rampa di lancio e ci troviamo a girare attorna alla Terra alla fantastica velocita’ di 28000 km all’ora. Ma non è finita ancora.
Ci liberiamo delle cinture di sicurezza per provare l’ebrezza della mancanza di peso, ma dobbiamo continuare ad indossare le tute finchè non siamo in un orbita stabile.
Il comandante ed il pilota si preparano ad accendere i motori orbitali che ci porteranno su un’orbita circolare a 300 chilometri di altezza. Se per qualche ragione questa manovra fallisse dovremo rientrare sulla Terra in gran fretta.
Ma tutto va come previsto, adesso siamo davvero in orbita!
La prima esperienza con l’assenza di peso è un tantino sconcertante.
Mi è difficile capire dov'è l’alto ed il basso; ancora più difficile è mantenere il controllo del proprio corpo. Arrivo sempre più lontano di quello che vorrei, ormai non conto più le volte che sono finito contro le pareti della cabina tentando di controllare la mia corsa.
Comincio ad avvertire un senso di pesantezza alla testa, come quando si sta troppo tempo a testa in giù.
Per fortuna il “turno rosso” sta per smontare, sono molto stanco e non vedo l’ora di andare a letto.
Una Sottile Striscia Azzurra - Di Maurizio Cheli.
Sono trascorse ormai più di due ore dal momento in cui mi sono installato, con qualche fatica, nel mio seggiolino del cockpit della navetta tra Andy, il comandante, e Scott, il pilota.
Sono il primo non americano a ricoprire il ruolo di “flight engineer” (Mission Specialist 2) e sento un po’ il peso della responsabilità del compito.
Il “countdown” ha avuto un corso regolare.
Siamo usciti dalla seconda pausa di 10 minuti in perfetto orario e tra qualche istante, al T-5 min. (5 minuti prima del decollo), verranno accese le 3 APU (Auxiliary Power Units) che generano la potenza idraulica per il sistema di controllo vettoriale della spinta dei motori e per le superfici aerodinamiche.
In quel momento esatto l’apparente sonnolenza della navetta sembra svanire di colpo e tutta la struttura è percorsa dalle vibrazioni continue dei circuiti che si mettono in pressione, delle valvole che si aprono e si chiudono con perfetto sincronismo. Sembra quasi che la macchina con la quale costituiamo un tutt’uno voglia dirci “Ehi, ragazzi, ci siamo!”.
Io di certo non ho bisogno di sentirmelo dire due volte.
A T-2 minuti si chiudono le visiere del casco e ormai solo l’interfono ci unisce.
Siamo nell’ultimo minuto, a T-36 secondi diventiamo autonomi dal controllo di terra: sono pronto anche se cosciente che fino al vero e proprio lift-off tutto si può fermare in un istante, ma non ci voglio pensare.
Si “sentono” i motori effettuare il ciclo completo degli attuatori e a T-6 secondi, “main engine sequence start”: i tre indicatori dei giri prendono vita.
La sequenza delle operazioni non è nuova anche perché per i primo otto minuti di volo ho passato quasi 300 ore al simulatore di volo integrato, senza contare le giornate dedicate individualmente ad ogni singolo sistema, e mai che tutto funzionasse correttamente come ora!
A T-0, vedendo il launch pad che si muove, mi accorgo che le vibrazioni innescate dalla combustione dei due booster a propellente solido sono incredibilmente "fisiche” e accompagnate da un rombo sordo, cupo, che mi giunge attraverso il casco.
“Houston, Columbia, roll program”.
Tre paia di occhi sono incollati agli strumenti, alle indicazioni dei sistemi principali, all’indicatore dell’assetto e della traiettoria.
Mi dico “È fatta, sono un astronauta, nonostante tutti gli ostacoli che ho dovuto superare per arrivare fino a qui”.
Sembrava impossibile eppure ora per me questa è la realtà.
Con un occhio tengo sotto controllo i sistemi di mia competenza, con l’altro, utilizzando lo specchietto in dotazione, attraverso i finestrini superiori osservo la piattaforma di lancio, prima grande, ma via via più piccola, mentre la Florida prende sempre più forma nella sua interezza.
Sto osservando il mio lancio dal di dentro: quasi un effetto speciale e invece è un effetto reale.
L’accelerazione è continua ma non enorme come mi aspettavo, solo un po’ strana per chi è abituato a pilotare aerei a causa della sua diversa inclinazione.
A T+2 minuti i due grossi booster che ci hanno accompagnato fino a oltre tre volte la velocità del suono, si staccano e, all’improvviso, la sensazione è simile a quella del passeggero di una barca che esce da una violenta tempesta e che istantaneamente si ritrova in acque tranquille: ora capisco perché lo chiamano “electric ride”.
Le chiamate radio scandiscono i tempi della nostra corsa: "negative return", "2 engines Banjul", "single engine Ben", "press to MECO". Sono le nostre procedure nella eventualità di un malfunzionamento, ma non è il caso di oggi, tutto procede come previsto.
All’inizio la traiettoria è molto ripida, quasi verticale, per uscire velocemente dagli strati più densi dell’atmosfera.
Attorno ai 120.000 ft (quasi 40 km di altezza) il cielo diventa improvvisamente nero (ma non era blu?).
Dopo 5 minuti siamo a 360.000 ft di quota (120 km) viaggiando a oltre 10 volte la velocità del suono.
Assumiamo un assetto orizzontale e continuiamo ad accelerare mentre comincio ad intravedere, attraverso i finestrini anteriori, la curvatura della terra con la costa dell’Africa.
Il machmetro mi sembra impazzito, tanto i numeri scorrono veloci: abbiamo quasi 3 g di accelerazione longitudinale e la spinta dei motori principali viene ridotta per mantenere il carico strutturale entro i limiti previsti.
L’assetto viene costantemente corretto per avere la giusta componente verticale della velocità che ci porterà al nostro apogeo.
A T+8:28 dal lift off, di colpo tutto si calma.
Passo istantaneamente dall’essere schiacciato con violenza contro il sedile, alla sensazione di galleggiare. Sono in orbita, in tutti i sensi! (e con me, per la prima volta, un piccolo pezzo di Aeronautica Militare che viaggia ben custodito al piano di sotto).
La sensazione non è nuova: quante volte noi piloti abbiamo sperimentato l’assenza del peso manovrando i nostri aerei, solo che questa volta la sensazione non finisce dopo pochi secondi e continuo a galleggiare.
Vedo la Terra che mi scorre sotto, tutta blu (ma allora il libro “A pale blue dot” non mentiva!) e mi sembra bellissima circondata da quella piccola striscia di pochi centimetri di altezza che chiamiamo atmosfera e di cui ogni giorno abusiamo, senza renderci conto che è lì che siamo costretti a vivere.
Guardo dalla parte opposta, vedo il cielo nero, l’immensità dello spazio e mi chiedo: ma è credibile che siamo veramente soli nell’universo? Sarà mai possibile spiegare scientificamente il mistero della vita sulla Terra?
La fragilità di questa nostra Terra è evidente, se solo potessi mostrare questa immagine a chi, ancora oggi, resiste a cambiare il proprio modo di vita in un modello più rispettoso della natura!
Anche se sono passati alcuni anni, il ricordo di questi straordinari sedici giorni in orbita attorno al pianeta, caratterizzati da un’attivitá scientifica intensa e appassionante, è ancora vivido.
Per chi come me ha fatto del volo la propria professione, è un’esperienza talmente unica che la definirei “volare al quadrato”: volare attorno alla Terra e contemporaneamente volare con il proprio corpo all’interno della navetta.
Chi si sente pronto ad affrontare gli inevitabili sacrifici che la professione di astronauta impone, è ricompensato dalla grande soddisfazione di essere partecipe di un’esperienza che segna la vita.
Un giorno, all’inizio del lungo e complesso iter di selezione, di fronte al mio scoramento causato da difficoltà che allora mi sembravano insormontabili un mio amico astronauta mi disse ”Maurizio, osa sognare!”
L’ho preso in parola!
P.S. Ora Columbia non c’è più. Con lei se ne sono andati sette astronauti ai quali mi accomunava lo stesso sogno e l’identico desiderio di scoperta e di consapevolezza di rischiare la propria vita nell’impresa.
Tratto dal sito del dott. Umberto Guidoni e dal libro "I Piloti Raccontano" (2003) edito dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica.
Un Grazie al Ten. Samantha "Micionero" per la trascrizione.
Qui riporto i loro racconti del lancio e delle prime impressioni in orbita...
Lancio 22/02/96 ore 15:18 ora del Kennedy Space Center.
Primo giorno nello Spazio - Di Umberto Guidoni.
Da due ore sono seduto sulla schiena. Sono entrato per primo, insieme ad Andy - il comandante - e comincio ad sentire i muscoli intorpiditi, la tuta mi impedisce i movimenti ma, per fortuna, siamo vicini al momento del lancio.
Inizia il “check” delle comunicazioni via radio, a turno ogni componente dell’equipaggio parla con la sala di controllo della base di lancio del Kennedy Space Center, a poche miglia di distanza dalla rampa.
Poi è la volta del Controllo di Missione - MCC - che è in attesa di prenderci in consegna, da Houston, appena “Columbia” si sarà alzato al di sopra della rampa di lancio.
Viene il momento della fatidica frase “Chiudere il casco e Buon Viaggio!” e nell’auricolare arriva lo scandire degli ultimi secondi.
Con un ruggito si accendono i motori principali.
La struttura geme e si avverte che lo Shuttle oscilla leggermente in avanti.
Scott - il pilota - quasi urlando, riporta al centro di controllo che il motore centrale indica soltanto 40% della potenza.
E’ un brivido che dura un attimo, mi preparo mentalmente per il “pad abort” che comporta lo spegnimento dei motori; una manovra sempre pericolosa a causa della circolazione di combustibile che può provocare un incendio. L’uscita dell’equipaggio, in una condizione di emergenza come questa, è una eventualità cui siamo preparati: l’abbiamo fatto varie volte durante il “training”.
In questo momento non penso ai rischi, mi viene in mente che il nostro volo sarà rimandato di almeno 3-4 settimane - il tempo minimo per sostituire i tre motori dello Shuttle - e tutti gli amici ed i parenti venuti dall’Italia non avranno la possibilità di assistere al nuovo lancio.
Nei pochi secondi che ci separano dall’accensione dei due razzi a stato solido - allo scandire dello “zero” - aspettiamo l’interruzione del conto alla rovescia da parte del responsabile del lancio.
Invece, a sorpresa, i “boosters” si accendono, il “Columbia” vibra profondamente e comincia a muoversi lentamente verso l’alto.
Da terra ci hanno comunicato che l'indicazione sui loro computer è perfetta: tutti e tre i motori sono al 100% di potenza.
Mentre comincio a sentire l’accelerazione, scambio uno sguardo con Franklin, seduto accanto a me, forse ho capito male.
Ma arriva la conferma da terra: l’indicazione del sensore di bordo è errata, i dati di telemetria trasmessi al centro di controllo confermano che i tre motori sono OK!
Eccoci sparati nella stratosfera con l’accelerazione che aumenta fino a 2g , poi il distacco dei “boosters”, un evento che tutti aspettano col fiato sospeso dopo il disastro del “Challanger”.
Penso alla mia famiglia che starà scrutando il cielo: certamente c’è stata un’ovazione a questo punto.
E’ un momento di tranquillità nella corsa frenetica verso lo spazio. Per un brevissimo lasso di tempo si torna a pesare come sulla Terra: l’accelerazione è 1 g. Ma subito si riprende a tutta forza: 2g, 2.5, 3... La pressione sul torace comincia a farsi sentire, sopratutto per colpa della pesante tuta arancione, che dovrebbe proteggersi in situazioni di emergenza come quella che abbiamo sfiorato.
Ci siamo quasi, comincia il conto alla rovescia per lo spegnimento dei motori.
La transizione è netta: all’improvviso i motori tacciono, il senso di pesantezza sul petto sparisce e, di colpo, si avverte una inaspettata sensazione di leggerezza.
Sono ancora seduto perche’ le cinture del seggiolino mi trattengono, altrimenti starei galleggiando in aria.
Siamo nello spazio! Sono passati soltanto otto minuti e mezzo da quando eravamo sulla rampa di lancio e ci troviamo a girare attorna alla Terra alla fantastica velocita’ di 28000 km all’ora. Ma non è finita ancora.
Ci liberiamo delle cinture di sicurezza per provare l’ebrezza della mancanza di peso, ma dobbiamo continuare ad indossare le tute finchè non siamo in un orbita stabile.
Il comandante ed il pilota si preparano ad accendere i motori orbitali che ci porteranno su un’orbita circolare a 300 chilometri di altezza. Se per qualche ragione questa manovra fallisse dovremo rientrare sulla Terra in gran fretta.
Ma tutto va come previsto, adesso siamo davvero in orbita!
La prima esperienza con l’assenza di peso è un tantino sconcertante.
Mi è difficile capire dov'è l’alto ed il basso; ancora più difficile è mantenere il controllo del proprio corpo. Arrivo sempre più lontano di quello che vorrei, ormai non conto più le volte che sono finito contro le pareti della cabina tentando di controllare la mia corsa.
Comincio ad avvertire un senso di pesantezza alla testa, come quando si sta troppo tempo a testa in giù.
Per fortuna il “turno rosso” sta per smontare, sono molto stanco e non vedo l’ora di andare a letto.
Una Sottile Striscia Azzurra - Di Maurizio Cheli.
Sono trascorse ormai più di due ore dal momento in cui mi sono installato, con qualche fatica, nel mio seggiolino del cockpit della navetta tra Andy, il comandante, e Scott, il pilota.
Sono il primo non americano a ricoprire il ruolo di “flight engineer” (Mission Specialist 2) e sento un po’ il peso della responsabilità del compito.
Il “countdown” ha avuto un corso regolare.
Siamo usciti dalla seconda pausa di 10 minuti in perfetto orario e tra qualche istante, al T-5 min. (5 minuti prima del decollo), verranno accese le 3 APU (Auxiliary Power Units) che generano la potenza idraulica per il sistema di controllo vettoriale della spinta dei motori e per le superfici aerodinamiche.
In quel momento esatto l’apparente sonnolenza della navetta sembra svanire di colpo e tutta la struttura è percorsa dalle vibrazioni continue dei circuiti che si mettono in pressione, delle valvole che si aprono e si chiudono con perfetto sincronismo. Sembra quasi che la macchina con la quale costituiamo un tutt’uno voglia dirci “Ehi, ragazzi, ci siamo!”.
Io di certo non ho bisogno di sentirmelo dire due volte.
A T-2 minuti si chiudono le visiere del casco e ormai solo l’interfono ci unisce.
Siamo nell’ultimo minuto, a T-36 secondi diventiamo autonomi dal controllo di terra: sono pronto anche se cosciente che fino al vero e proprio lift-off tutto si può fermare in un istante, ma non ci voglio pensare.
Si “sentono” i motori effettuare il ciclo completo degli attuatori e a T-6 secondi, “main engine sequence start”: i tre indicatori dei giri prendono vita.
La sequenza delle operazioni non è nuova anche perché per i primo otto minuti di volo ho passato quasi 300 ore al simulatore di volo integrato, senza contare le giornate dedicate individualmente ad ogni singolo sistema, e mai che tutto funzionasse correttamente come ora!
A T-0, vedendo il launch pad che si muove, mi accorgo che le vibrazioni innescate dalla combustione dei due booster a propellente solido sono incredibilmente "fisiche” e accompagnate da un rombo sordo, cupo, che mi giunge attraverso il casco.
“Houston, Columbia, roll program”.
Tre paia di occhi sono incollati agli strumenti, alle indicazioni dei sistemi principali, all’indicatore dell’assetto e della traiettoria.
Mi dico “È fatta, sono un astronauta, nonostante tutti gli ostacoli che ho dovuto superare per arrivare fino a qui”.
Sembrava impossibile eppure ora per me questa è la realtà.
Con un occhio tengo sotto controllo i sistemi di mia competenza, con l’altro, utilizzando lo specchietto in dotazione, attraverso i finestrini superiori osservo la piattaforma di lancio, prima grande, ma via via più piccola, mentre la Florida prende sempre più forma nella sua interezza.
Sto osservando il mio lancio dal di dentro: quasi un effetto speciale e invece è un effetto reale.
L’accelerazione è continua ma non enorme come mi aspettavo, solo un po’ strana per chi è abituato a pilotare aerei a causa della sua diversa inclinazione.
A T+2 minuti i due grossi booster che ci hanno accompagnato fino a oltre tre volte la velocità del suono, si staccano e, all’improvviso, la sensazione è simile a quella del passeggero di una barca che esce da una violenta tempesta e che istantaneamente si ritrova in acque tranquille: ora capisco perché lo chiamano “electric ride”.
Le chiamate radio scandiscono i tempi della nostra corsa: "negative return", "2 engines Banjul", "single engine Ben", "press to MECO". Sono le nostre procedure nella eventualità di un malfunzionamento, ma non è il caso di oggi, tutto procede come previsto.
All’inizio la traiettoria è molto ripida, quasi verticale, per uscire velocemente dagli strati più densi dell’atmosfera.
Attorno ai 120.000 ft (quasi 40 km di altezza) il cielo diventa improvvisamente nero (ma non era blu?).
Dopo 5 minuti siamo a 360.000 ft di quota (120 km) viaggiando a oltre 10 volte la velocità del suono.
Assumiamo un assetto orizzontale e continuiamo ad accelerare mentre comincio ad intravedere, attraverso i finestrini anteriori, la curvatura della terra con la costa dell’Africa.
Il machmetro mi sembra impazzito, tanto i numeri scorrono veloci: abbiamo quasi 3 g di accelerazione longitudinale e la spinta dei motori principali viene ridotta per mantenere il carico strutturale entro i limiti previsti.
L’assetto viene costantemente corretto per avere la giusta componente verticale della velocità che ci porterà al nostro apogeo.
A T+8:28 dal lift off, di colpo tutto si calma.
Passo istantaneamente dall’essere schiacciato con violenza contro il sedile, alla sensazione di galleggiare. Sono in orbita, in tutti i sensi! (e con me, per la prima volta, un piccolo pezzo di Aeronautica Militare che viaggia ben custodito al piano di sotto).
La sensazione non è nuova: quante volte noi piloti abbiamo sperimentato l’assenza del peso manovrando i nostri aerei, solo che questa volta la sensazione non finisce dopo pochi secondi e continuo a galleggiare.
Vedo la Terra che mi scorre sotto, tutta blu (ma allora il libro “A pale blue dot” non mentiva!) e mi sembra bellissima circondata da quella piccola striscia di pochi centimetri di altezza che chiamiamo atmosfera e di cui ogni giorno abusiamo, senza renderci conto che è lì che siamo costretti a vivere.
Guardo dalla parte opposta, vedo il cielo nero, l’immensità dello spazio e mi chiedo: ma è credibile che siamo veramente soli nell’universo? Sarà mai possibile spiegare scientificamente il mistero della vita sulla Terra?
La fragilità di questa nostra Terra è evidente, se solo potessi mostrare questa immagine a chi, ancora oggi, resiste a cambiare il proprio modo di vita in un modello più rispettoso della natura!
Anche se sono passati alcuni anni, il ricordo di questi straordinari sedici giorni in orbita attorno al pianeta, caratterizzati da un’attivitá scientifica intensa e appassionante, è ancora vivido.
Per chi come me ha fatto del volo la propria professione, è un’esperienza talmente unica che la definirei “volare al quadrato”: volare attorno alla Terra e contemporaneamente volare con il proprio corpo all’interno della navetta.
Chi si sente pronto ad affrontare gli inevitabili sacrifici che la professione di astronauta impone, è ricompensato dalla grande soddisfazione di essere partecipe di un’esperienza che segna la vita.
Un giorno, all’inizio del lungo e complesso iter di selezione, di fronte al mio scoramento causato da difficoltà che allora mi sembravano insormontabili un mio amico astronauta mi disse ”Maurizio, osa sognare!”
L’ho preso in parola!
P.S. Ora Columbia non c’è più. Con lei se ne sono andati sette astronauti ai quali mi accomunava lo stesso sogno e l’identico desiderio di scoperta e di consapevolezza di rischiare la propria vita nell’impresa.
Tratto dal sito del dott. Umberto Guidoni e dal libro "I Piloti Raccontano" (2003) edito dallo Stato Maggiore dell'Aeronautica.
Un Grazie al Ten. Samantha "Micionero" per la trascrizione.
La ISS a occhio nudo!
Ecco la nuova tabella per i passaggi visibili della ISS nei nostri cieli.
Siamo in un nuovo periodo serale, che prevede la visita dell'Atlantis.
Speriamo che ci sia almeno un passaggio con i due veicoli in formazione ravvicinata.
Data..... Mag..... Ora........ Alt.... Az.
3 Dec....-0.1.... 18:26:57.... 15.... SSE
4 Dec....-0.8.... 18:48:10.... 29.... SSW
5 Dec....-0.2.... 17:36:07.... 15.... SE
5 Dec.... 0.1.... 19:09:16.... 23.... WSW
6 Dec....-1.7.... 17:57:33.... 41.... SE
6 Dec.... 1.2.... 19:30:15.... 12.... W
7 Dec....-2.3.... 18:19:05.... 71.... NNW
8 Dec....-1.1.... 18:40:37.... 33.... NNW
9 Dec....-2.4.... 17:27:11.... 77.... NNW
9 Dec.... 0.2.... 19:01:19.... 17.... NW
10 Dec...-1.3.... 17:48:44.... 35.... NNW
11 Dec...-0.7.... 18:10:24.... 23.... N
12 Dec...-0.4.... 18:31:48.... 20.... N
13 Dec... 0.2.... 18:52:19.... 15.... NNW
14 Dec...-0.6.... 17:39:43.... 20.... N
14 Dec... 0.9.... 19:12:49.... 11.... NW
15 Dec...-0.7.... 18:01:17.... 21.... N
16 Dec...-1.2.... 18:22:35.... 29.... N
17 Dec...-1.2.... 18:43:11.... 36.... NNW
18 Dec...-1.3.... 17:29:59.... 28.... NNE
18 Dec...-0.3.... 19:03:53.... 27.... WNW
19 Dec...-2.2.... 17:51:16.... 51.... NNE
19 Dec... 0.9.... 19:24:45.... 15.... WSW
20 Dec...-2.0.... 18:12:17.... 62.... SSW
21 Dec... 0.1.... 18:33:05.... 22.... SW
23 Dec... 0.2.... 17:39:56.... 24.... SW
Legenda:
Data.... del passaggio
Mag..... Magnitudine visuale della stazione
Ora..... del culmine del passaggio - sorge ca. 2' prima e tramonta ca. 2' dopo
Alt..... Altezza angolare in gradi dall'orizzonte (es. zenith 90° polare 40-45°) del culmine
Az...... Azimuth, direzione in base ai punti cardinali
Dopo inizierà un nuovo periodo mattutino.
30 Dec... 1.5.... 07:24:34.... 13.... SE
Siamo in un nuovo periodo serale, che prevede la visita dell'Atlantis.
Speriamo che ci sia almeno un passaggio con i due veicoli in formazione ravvicinata.
Data..... Mag..... Ora........ Alt.... Az.
3 Dec....-0.1.... 18:26:57.... 15.... SSE
4 Dec....-0.8.... 18:48:10.... 29.... SSW
5 Dec....-0.2.... 17:36:07.... 15.... SE
5 Dec.... 0.1.... 19:09:16.... 23.... WSW
6 Dec....-1.7.... 17:57:33.... 41.... SE
6 Dec.... 1.2.... 19:30:15.... 12.... W
7 Dec....-2.3.... 18:19:05.... 71.... NNW
8 Dec....-1.1.... 18:40:37.... 33.... NNW
9 Dec....-2.4.... 17:27:11.... 77.... NNW
9 Dec.... 0.2.... 19:01:19.... 17.... NW
10 Dec...-1.3.... 17:48:44.... 35.... NNW
11 Dec...-0.7.... 18:10:24.... 23.... N
12 Dec...-0.4.... 18:31:48.... 20.... N
13 Dec... 0.2.... 18:52:19.... 15.... NNW
14 Dec...-0.6.... 17:39:43.... 20.... N
14 Dec... 0.9.... 19:12:49.... 11.... NW
15 Dec...-0.7.... 18:01:17.... 21.... N
16 Dec...-1.2.... 18:22:35.... 29.... N
17 Dec...-1.2.... 18:43:11.... 36.... NNW
18 Dec...-1.3.... 17:29:59.... 28.... NNE
18 Dec...-0.3.... 19:03:53.... 27.... WNW
19 Dec...-2.2.... 17:51:16.... 51.... NNE
19 Dec... 0.9.... 19:24:45.... 15.... WSW
20 Dec...-2.0.... 18:12:17.... 62.... SSW
21 Dec... 0.1.... 18:33:05.... 22.... SW
23 Dec... 0.2.... 17:39:56.... 24.... SW
Legenda:
Data.... del passaggio
Mag..... Magnitudine visuale della stazione
Ora..... del culmine del passaggio - sorge ca. 2' prima e tramonta ca. 2' dopo
Alt..... Altezza angolare in gradi dall'orizzonte (es. zenith 90° polare 40-45°) del culmine
Az...... Azimuth, direzione in base ai punti cardinali
Dopo inizierà un nuovo periodo mattutino.
30 Dec... 1.5.... 07:24:34.... 13.... SE
ISS EVA pre-Columbus.
Domattina, sabato 24 alle ore 11 italiane circa, inizierà l'ultima delle tre passeggiate spaziali previste per preparare la Stazione Spaziale all'arrivo del modulo Laboratorio Columbus.
Le operazioni interne del Nodo 2 sono già state eseguite oggi e quindi il lavoro da completare è quello esterno.
Al termine della EVA, che dovrebbe durare poco più di 6 ore, sapremo se è tutto OK per il lancio dell'Atlantis il 6 dicembre.
Le operazioni interne del Nodo 2 sono già state eseguite oggi e quindi il lavoro da completare è quello esterno.
Al termine della EVA, che dovrebbe durare poco più di 6 ore, sapremo se è tutto OK per il lancio dell'Atlantis il 6 dicembre.
mercoledì 21 novembre 2007
In caso di fallimento dell'Apollo 11.
"In Event of Moon Disaster" fu un discorso preparato dal portavoce del Presidente Nixon, William Safire. Avrebbe dovuto essere l'epitaffio presidenziale nel caso che l'allunaggio dell'Apollo 11 nel luglio 1969 avesse un epilogo catastrofico impedendo agli astronauti Neil Armstrong ed Edwin Aldrin di lasciare la superficie della Luna. Viene considerato come una alternativa con un forte impatto emotivo per il peggior scenario che fosse stato possibile, trasformando lo storico allunaggio in una triste esperienza. Dato che la missione fu un successo e gli astronauti ritornarono sani e salvi, il discorso non venne mai usato. Fortunatamente non dovette essere adattato per nessuna missione successiva.
Il testo del discorso era il seguente:
A: H. R. Haldeman (Capo dello staff presidenziale)
Da: Bill Safire (Portavoce presidenziale)
18 luglio 1969.
In caso di disastro lunare.
Il destino ha richiesto che gli uomini che sono andati sulla Luna per esplorarla in pace rimanessero sulla Luna per riposare in pace.
Questi uomini coraggiosi, Neil Armstrong ed Edwin Aldrin, sapevano che non c'erano speranze per il loro recupero. Ma sapevano anche che c'era speranza per il genere umano nel loro sacrificio.
Questi due uomini hanno perso la loro vita nel più nobile degli obiettivi umani: la ricerca della conoscenza e della verità.
Essi saranno pianti dai loro parenti ed amici; saranno pianti dalla nazione; saranno pianti dalla gente del mondo; e saranno pianti dalla Madre Terra che ha inviato due dei suoi figli nell'ignoto.
Nella loro esplorazione, hanno spinto i popoli del mondo a sentirsi uniti; nel loro sacrificio hanno stretto ancor di più la fratellanza fra gli uomini.
Nell'antichità gli uomini guardavano alle stelle e vedevano i loro eroi nelle costellazioni. Nei tempi moderni facciamo lo stesso, ma i nostri eroi sono in carne ed ossa.
Altri seguiranno e troveranno la via del ritorno. La ricerca umana non sarà annullata. Ma questi uomini sono stati i primi ed avranno il primo posto nei nostri cuori.
Per ogni essere umano che guarderà la Luna nelle notti che verranno ci sarà la certezza che un angolo di un altro mondo appartiene per sempre all'umanità.
La lettera terminava con il consiglio al presidente di telefonare immediatamente alle vedove di persona e dava dei consigli su come affrontare la cerimonia funebre: sarebbe dovuta essere come una sepoltura in mare raccomandando le anime alle "profondità più profonde"...
Fortunatamente questo discorso non è mai stato letto...
Il testo del discorso era il seguente:
A: H. R. Haldeman (Capo dello staff presidenziale)
Da: Bill Safire (Portavoce presidenziale)
18 luglio 1969.
In caso di disastro lunare.
Il destino ha richiesto che gli uomini che sono andati sulla Luna per esplorarla in pace rimanessero sulla Luna per riposare in pace.
Questi uomini coraggiosi, Neil Armstrong ed Edwin Aldrin, sapevano che non c'erano speranze per il loro recupero. Ma sapevano anche che c'era speranza per il genere umano nel loro sacrificio.
Questi due uomini hanno perso la loro vita nel più nobile degli obiettivi umani: la ricerca della conoscenza e della verità.
Essi saranno pianti dai loro parenti ed amici; saranno pianti dalla nazione; saranno pianti dalla gente del mondo; e saranno pianti dalla Madre Terra che ha inviato due dei suoi figli nell'ignoto.
Nella loro esplorazione, hanno spinto i popoli del mondo a sentirsi uniti; nel loro sacrificio hanno stretto ancor di più la fratellanza fra gli uomini.
Nell'antichità gli uomini guardavano alle stelle e vedevano i loro eroi nelle costellazioni. Nei tempi moderni facciamo lo stesso, ma i nostri eroi sono in carne ed ossa.
Altri seguiranno e troveranno la via del ritorno. La ricerca umana non sarà annullata. Ma questi uomini sono stati i primi ed avranno il primo posto nei nostri cuori.
Per ogni essere umano che guarderà la Luna nelle notti che verranno ci sarà la certezza che un angolo di un altro mondo appartiene per sempre all'umanità.
La lettera terminava con il consiglio al presidente di telefonare immediatamente alle vedove di persona e dava dei consigli su come affrontare la cerimonia funebre: sarebbe dovuta essere come una sepoltura in mare raccomandando le anime alle "profondità più profonde"...
Fortunatamente questo discorso non è mai stato letto...
martedì 20 novembre 2007
ISS EVA.
Completata con un pieno successo la seconda delle tre attività extraveicolari che devono essere eseguite fra la STS-120 e STS-122.
Ormai siamo a 15 giorni dal lancio dell'Atlantis e quindi urge la necessità di avere la certezza che l'arrivo del modulo scientifico Columbus abbia la sua sede definitiva pronta a riceverlo.
Ormai siamo a 15 giorni dal lancio dell'Atlantis e quindi urge la necessità di avere la certezza che l'arrivo del modulo scientifico Columbus abbia la sua sede definitiva pronta a riceverlo.
domenica 18 novembre 2007
STS-122 - Equipaggio.
L'equipaggio è giunto al KSC per il Terminal Countdown Demonstration Test, l'ultimo addestramento alle procedure di partenza.
Il lancio si avvicina...
Da sinistra, Specialisti di Missione Leopold Eyharts, Stanley Love, Hans Schlegel, Rex Walheim e Leland Melvin; Pilota Alan Poindexter; e Comandante Steve Frick. Foto: NASA/George Shelton.
Il lancio si avvicina...
Da sinistra, Specialisti di Missione Leopold Eyharts, Stanley Love, Hans Schlegel, Rex Walheim e Leland Melvin; Pilota Alan Poindexter; e Comandante Steve Frick. Foto: NASA/George Shelton.
Missione compiuta!
venerdì 16 novembre 2007
Astronauticon 2.
Sto partendo per Montecatini per la convention di astronautica.
L'ospite d'onore, come già annunciato, è Umberto Guidoni.
Ovviamente spero di conoscerlo di persona!
Vi farò sapere...
L'ospite d'onore, come già annunciato, è Umberto Guidoni.
Ovviamente spero di conoscerlo di persona!
Vi farò sapere...
giovedì 15 novembre 2007
Tute EMU.
Apparentemente risolto il problema alle tute per l'attività extraveicolare.
Non è stata capita l'origine dell'odore di fumo, ma non viene dato per pericoloso.
Soprattutto perchè non è stato rilevato alcun tipo di fumo all'interno.
Resta quindi la buona notizia che i lavori a bordo della ISS possono proseguire.
Non è stata capita l'origine dell'odore di fumo, ma non viene dato per pericoloso.
Soprattutto perchè non è stato rilevato alcun tipo di fumo all'interno.
Resta quindi la buona notizia che i lavori a bordo della ISS possono proseguire.
mercoledì 14 novembre 2007
Lancio Ariane 5 e ISS.
E' stato lanciato stasera, mercoledì 14 novembre alle 23:06 ora italiana un Vettore Ariane 5 dalla base di Kourou, nella Guiana francese.
Il payload era composto da due satelliti per telecomunicazioni, uno per il ministero della difesa Britannico e l'altro per il Sud America. Entrambi erano da posizionare in orbita geostazionaria.
Il lancio ha seguito un andamento nominale e quindi si può tranquillamente parlare di missione completata con pieno successo.
Sulla ISS intanto hanno eseguito uno spostamento programmato del Nodo Harmony nella sua posizione definitiva a contatto del modulo Destiny.
Comandando il braccio robotico della stazione è stato possibile eseguire tutta l'oprazione senza uscire dalla Stazione: anche i 16 bulloni d'aggancio erano motorizzati.
Anche questa operazione si è completata con un pieno successo.
Ora dobbiamo attendere l'OK all'uso delle EMU per la EVA del 20 novembre.
Il payload era composto da due satelliti per telecomunicazioni, uno per il ministero della difesa Britannico e l'altro per il Sud America. Entrambi erano da posizionare in orbita geostazionaria.
Il lancio ha seguito un andamento nominale e quindi si può tranquillamente parlare di missione completata con pieno successo.
Sulla ISS intanto hanno eseguito uno spostamento programmato del Nodo Harmony nella sua posizione definitiva a contatto del modulo Destiny.
Comandando il braccio robotico della stazione è stato possibile eseguire tutta l'oprazione senza uscire dalla Stazione: anche i 16 bulloni d'aggancio erano motorizzati.
Anche questa operazione si è completata con un pieno successo.
Ora dobbiamo attendere l'OK all'uso delle EMU per la EVA del 20 novembre.
martedì 13 novembre 2007
Problemi alle EMU.
Durante un'esercitazione a terra, l'astronauta russo Mikhail Korniyenko in una tuta EMU (Extravehicular Mobility Unit - Unità di Mobilità Extraveicolare) ha sentito odore di bruciato e subito dopo si è sprigionato del fumo all'interno.
Per fortuna tutto è andato per il meglio e l'astronauta è sano e salvo.
Purtroppo la tuta era una copia esatta delle tute utilizzate sia sugli Shuttle che sulla ISS.
La prima conseguenza è stato un NO GO per tutte le attività extraveicolari.
Da una prima analisi pare un guasto al filtro di purificazione dell'aria, cosa tra l'altro già successa.
Manca una settimana alla prossima EVA sulla ISS, ma un rinvio porterebbe quasi sicuramente ad un rinvio a catena del lancio dell'Atlantis che, ricordo, è previsto per il 6 dicembre.
Intanto al KSC è in corso la Flight Readiness Review, la prima verifica della "prontezza al lancio" dell'Atlantis.
Per fortuna tutto è andato per il meglio e l'astronauta è sano e salvo.
Purtroppo la tuta era una copia esatta delle tute utilizzate sia sugli Shuttle che sulla ISS.
La prima conseguenza è stato un NO GO per tutte le attività extraveicolari.
Da una prima analisi pare un guasto al filtro di purificazione dell'aria, cosa tra l'altro già successa.
Manca una settimana alla prossima EVA sulla ISS, ma un rinvio porterebbe quasi sicuramente ad un rinvio a catena del lancio dell'Atlantis che, ricordo, è previsto per il 6 dicembre.
Intanto al KSC è in corso la Flight Readiness Review, la prima verifica della "prontezza al lancio" dell'Atlantis.
lunedì 12 novembre 2007
Aggiornamento STS-122 & ISS.
Proseguono i lavori.
A terra il laboratorio Columbus e il resto del payload sono stati caricati nella stiva dell'Atlantis.
In orbita intanto hanno spostato il PMA-2 (Pressurized Mating Adapter 2 - Adattatore di Attracco Pressurizzato n°2) sul Nodo2 appena portato sulla stazione dal Discovery.
Atlantis appena giunto sul pad...
A terra il laboratorio Columbus e il resto del payload sono stati caricati nella stiva dell'Atlantis.
In orbita intanto hanno spostato il PMA-2 (Pressurized Mating Adapter 2 - Adattatore di Attracco Pressurizzato n°2) sul Nodo2 appena portato sulla stazione dal Discovery.
Atlantis appena giunto sul pad...
domenica 11 novembre 2007
Lancio Delta IV Heavy.
Lancio riuscito alla perfezione fino al SECO (Second Engine Cut Off - Spegnimento Secondo Stadio).
Avremo aggiornamenti in seguito per l'esito complessivo della missione.
Aggiornamento.
Missione completata con pieno successo.
Alle 9:09 ora italiana il satellite è stato rilasciato nell'orbita e nella posizione stabilita.
Avremo aggiornamenti in seguito per l'esito complessivo della missione.
Aggiornamento.
Missione completata con pieno successo.
Alle 9:09 ora italiana il satellite è stato rilasciato nell'orbita e nella posizione stabilita.
sabato 10 novembre 2007
Lancio.
Stasera alle 20:38 ora della Florida dalla Rampa 37B del Kennedy Space Center (ore 2:38 italiane) verrà lanciato un Delta IV Heavy, il più potente razzo a propellente liquido della Nasa, con un carico composto da un satellite geostazionario militare DSP 23. E' un satellite che verrà utilizzato per potenziare il sistema di allerta missilistica.
Questo è il primo lancio operativo del Delta IV Heavy. L'ultimo tentativo è stato oltre tre anni fa ed aveva accusato diversi problemi, principalmente per degli errori di lettura che avevano comportato lo spegnimento anticipato dei 3 propulsori principali. Fortunatamente all'epoca non trasportava un carico pagante, ma solo un simulacro con dei sensori e rilevatori per controllare il profilo di volo.
L'attuale satellite ha un peso di 2200kg e verrà portato in orbita geosincrona, quindi a 36000 km circa. Questa esigenza comporta l'uso di tutta la potenza disponibile ed una calibrazione precisa della spinta. Saranno infatti necessarie 3 diverse accensioni per l'inserimento in orbita.
A 4 minuti dal lancio si sganceranno i 2 booster laterali e a 5:40 verrà sganciato il booster centrale per dare il via all'Upper Stage.
Il primo ingresso in orbita avverrà a 12 minuti e 40 secondi dal lancio con il primo spegnimento dell'Upper Stage.
In tutto l'operazione durerà 6 ore e 20 minuti.
Per chi è sveglio a quell'ora, si prospetta comunque un bello spettacolo.
Ovviamente su NasaTV.
UPDATE:
Se non c'è NasaTV verificate qui
ELV Countdown Portal
Trovate 4 feed (canali) da Vandemberg e 4 dal KSC, oltre a Nasa TV.
Questo è il primo lancio operativo del Delta IV Heavy. L'ultimo tentativo è stato oltre tre anni fa ed aveva accusato diversi problemi, principalmente per degli errori di lettura che avevano comportato lo spegnimento anticipato dei 3 propulsori principali. Fortunatamente all'epoca non trasportava un carico pagante, ma solo un simulacro con dei sensori e rilevatori per controllare il profilo di volo.
L'attuale satellite ha un peso di 2200kg e verrà portato in orbita geosincrona, quindi a 36000 km circa. Questa esigenza comporta l'uso di tutta la potenza disponibile ed una calibrazione precisa della spinta. Saranno infatti necessarie 3 diverse accensioni per l'inserimento in orbita.
A 4 minuti dal lancio si sganceranno i 2 booster laterali e a 5:40 verrà sganciato il booster centrale per dare il via all'Upper Stage.
Il primo ingresso in orbita avverrà a 12 minuti e 40 secondi dal lancio con il primo spegnimento dell'Upper Stage.
In tutto l'operazione durerà 6 ore e 20 minuti.
Per chi è sveglio a quell'ora, si prospetta comunque un bello spettacolo.
Ovviamente su NasaTV.
UPDATE:
Se non c'è NasaTV verificate qui
ELV Countdown Portal
Trovate 4 feed (canali) da Vandemberg e 4 dal KSC, oltre a Nasa TV.
STS-122 Rollout.
Mentre sulla ISS hanno eseguito la prima delle 3 passeggiate che serviranno a posizionare il Nodo 2 nella sua sede definitiva ed accogliere il modulo Columbus in arrivo con la STS-122, a terra si sono eseguiti gli ultimi preparativi per il Rollout di domani mattina alle 4 ora della Florida (le 10 italiane).
Come sempre il trasferimento lungo la crawlerway (lunga 3 miglia - circa 4,8 km) durerà circa sei ore e consegnerà la Navetta alla torre di lancio 39A.
Il modulo Columbus è già in rampa e verrà caricato domenica a bordo dello Shuttle.
Atlantis con l'imbragatura per l'aggancio al serbatoio esterno.
Come sempre il trasferimento lungo la crawlerway (lunga 3 miglia - circa 4,8 km) durerà circa sei ore e consegnerà la Navetta alla torre di lancio 39A.
Il modulo Columbus è già in rampa e verrà caricato domenica a bordo dello Shuttle.
Atlantis con l'imbragatura per l'aggancio al serbatoio esterno.
giovedì 8 novembre 2007
Paolo Nespoli ci rincuora...
ROMA - "Tutto bene, quello che mi è successo è relativamente semplice: ho dovuto fare qualche esame aggiuntivo a causa degli esperimenti e poi non mi sono sentito benissimo": così l'astronauta Paolo Nespoli ha spiegato perchè ieri sera, dopo l'atterraggio dello Shuttle Discovery, non ha potuto essere insieme ai suoi compagni di equipaggio nei tradizionali saluti sulla pista e poi nella conferenza stampa. Nella sua prima conferenza stampa telefonica dopo la missione Esperia (Esa e Asi), Nespoli ha una voce serena e un tono che rivela una grandissima soddisfazione. Solo un pizzico di dispiacere per non essere potuto uscire dallo Shuttle insieme ai colleghi, ma la causa è stata banale: un ritardo negli esami clinici e un po' di disorientamento, assolutamente normale in fase di rientro."Avere trascorso molto tempo in orbita e poi tornare a Terra è molto bello, ma si fa fatica a muoversi. Dicono tutti che sia una reazione normale quando si torna a Terra", ha detto ancora Nespoli. "E' normale - ha aggiunto l'astronauta italiano dell'Esa - che nelle persone alte e snelle come sono io il cuore faccia un po' più fatica a pompare sangue, ma va davvero tutto bene. Mi è dispiaciuto non essere con gli altri, ma sicuramente già adesso sto bene e nel pomeriggio partirò per Houston".
Fonte: ANSA.
Meno male.
Grande Paolo!
Fonte: ANSA.
Meno male.
Grande Paolo!
mercoledì 7 novembre 2007
STS-122
STS-120 Conclusioni.
E' stata la più complessa e più affascinante missione Shuttle, soprattutto per noi Italiani grazie alla presenza di Paolo Nespoli a bordo.
Emozionantissimi i momenti in cui abbiamo sentito parlare in Italiano dalla ISS e in tutte quelle situazioni in cui la presenza della nostra Cultura si è sentita a bordo della Navetta e della Base.
Abbiamo avuto anche il brivido finale, quando non abbiamo visto uscire dal Discovery il nostro Paolo. Pare comunque che sia tutto OK e che il nostro rappresentante sia stato trattenuto dai medici per ulteriori controlli.
La missione è durata esattamente 15 giorni, 2 ore, 23 minuti e 18 secondi.
Emozionantissimi i momenti in cui abbiamo sentito parlare in Italiano dalla ISS e in tutte quelle situazioni in cui la presenza della nostra Cultura si è sentita a bordo della Navetta e della Base.
Abbiamo avuto anche il brivido finale, quando non abbiamo visto uscire dal Discovery il nostro Paolo. Pare comunque che sia tutto OK e che il nostro rappresentante sia stato trattenuto dai medici per ulteriori controlli.
La missione è durata esattamente 15 giorni, 2 ore, 23 minuti e 18 secondi.
STS-120 Rientro.
Clima perfetto.
Stiva chiusa.
Beverone di sali reidratanti assunto.
Deorbit burn completato.
Prossima tappa: Florida.
Signore e signori, si torna a casa...
Stiva chiusa.
Beverone di sali reidratanti assunto.
Deorbit burn completato.
Prossima tappa: Florida.
Signore e signori, si torna a casa...
martedì 6 novembre 2007
STS-120 Flight Day 16.
Ci siamo!
Nulla osta al rientro.
Lo scudo termico è risultato in perfette condizioni e quindi domani è previsto il rientro con touchdown confermato alle 19:02 o, in seconda battuta, alle 20:34 italiane al KSC.
Se problemi meteo portassero all'impossibilità di rientrare mercoledì, si opterà per un rientro "forzato" nella giornata di giovedì, qualsiasi sia la pista d'atterraggio (KSC Shuttle Landing Facility in Florida, Edwards Air Force Base in California o White Sands Space Harbor in New Mexico).
Questo non perchè ci siano problemi d'approvvigionamento a bordo del Discovery (nessun problema per ulteriori 3 giorni), ma semplicemente per evitare possibili problemi di stanchezza per un equipaggio già provato da molto lavoro e molte emozioni.
Eccoli, stanchi, ma soddisfatti: un grande equipaggio...
Nulla osta al rientro.
Lo scudo termico è risultato in perfette condizioni e quindi domani è previsto il rientro con touchdown confermato alle 19:02 o, in seconda battuta, alle 20:34 italiane al KSC.
Se problemi meteo portassero all'impossibilità di rientrare mercoledì, si opterà per un rientro "forzato" nella giornata di giovedì, qualsiasi sia la pista d'atterraggio (KSC Shuttle Landing Facility in Florida, Edwards Air Force Base in California o White Sands Space Harbor in New Mexico).
Questo non perchè ci siano problemi d'approvvigionamento a bordo del Discovery (nessun problema per ulteriori 3 giorni), ma semplicemente per evitare possibili problemi di stanchezza per un equipaggio già provato da molto lavoro e molte emozioni.
Eccoli, stanchi, ma soddisfatti: un grande equipaggio...
lunedì 5 novembre 2007
STS-120 Flight Day 15.
La missione volge al termine.
Dopo aver lasciato la Stazione Spaziale Internazionale, il Discovery sta completando i preparativi per il rientro.
Domani ultime operazioni orbitali e controllo finale dello scudo termico.
Il primo tentativo di rientro corrisponde alle 19:02 italiane di mercoledì sulla Shuttle Landing Facility del Kennedy Space Center. La seconda possibilità sarà all'orbita successiva, con touch-down alle 20:35, sempre al KSC.
Sul Discovery si controlla lo scudo termico con l'OBSS, il braccio robotico con i sensori.
Dopo aver lasciato la Stazione Spaziale Internazionale, il Discovery sta completando i preparativi per il rientro.
Domani ultime operazioni orbitali e controllo finale dello scudo termico.
Il primo tentativo di rientro corrisponde alle 19:02 italiane di mercoledì sulla Shuttle Landing Facility del Kennedy Space Center. La seconda possibilità sarà all'orbita successiva, con touch-down alle 20:35, sempre al KSC.
Sul Discovery si controlla lo scudo termico con l'OBSS, il braccio robotico con i sensori.
domenica 4 novembre 2007
STS-120 Flight Day 14.
Il portello è stato chiuso alle 21:03 ora italiana, dopo i saluti e i necessari passaggi di consegne fra Anderson e Tani che si succedono come equipaggio effettivo a bordo della Stazione Spaziale.
La separazione fra Discovery e ISS avverrà poco dopo le 11:30 di domattina, 5 novembre, ora italiana.
Dopo la separazione, lo Shuttle eseguirà un giro completo della stazione spaziale per fotografarla nella sua nuova configurazione.
Inizieranno poi le solite operazioni pre-rientro che comprendono un importante controllo dello scudo termico.
... uno per tutti, tutti per uno ...
La separazione fra Discovery e ISS avverrà poco dopo le 11:30 di domattina, 5 novembre, ora italiana.
Dopo la separazione, lo Shuttle eseguirà un giro completo della stazione spaziale per fotografarla nella sua nuova configurazione.
Inizieranno poi le solite operazioni pre-rientro che comprendono un importante controllo dello scudo termico.
... uno per tutti, tutti per uno ...
sabato 3 novembre 2007
STS-120 Flight Day 13.
Dopo il pieno successo della spettacolare EVA 4 eseguita oggi, per il FD 13 resta solo il completamento delle formalità verso l'equipaggio della ISS e dopo i saluti verrà chiuso il portello di separazione per iniziare le procedure dello sgancio.
La missione del Discovery sulla stazione spaziale volge al termine e la navetta può abbandonare il grande avamposto con un successo quasi totale, solo con un paio di piccole sfortune quasi già risolte.
I componenti dell'equipaggio della ISS dovranno ora eseguire una grande quantità di preparazioni in vista della prossima missione Shuttle: l'Atlantis che con la STS-122 porterà il laboratorio Columbus.
UPDATE:
chiusura dei portelli prevista intorno alle 19:30 italiane.
La missione del Discovery sulla stazione spaziale volge al termine e la navetta può abbandonare il grande avamposto con un successo quasi totale, solo con un paio di piccole sfortune quasi già risolte.
I componenti dell'equipaggio della ISS dovranno ora eseguire una grande quantità di preparazioni in vista della prossima missione Shuttle: l'Atlantis che con la STS-122 porterà il laboratorio Columbus.
UPDATE:
chiusura dei portelli prevista intorno alle 19:30 italiane.
La ISS a occhio nudo!
Passaggi della ISS.
Nuovo periodo mattutino per l'osservazione della ISS che sta diventando sempre più luminosa.
Data ..... Magn. ... Centro ... altit. ... Az.
3 Nov ..... 1.5 ..... 06:38 ..... 11 ..... SE
5 Nov ..... 1.3 ..... 05:48 ..... 11 ..... SE
6 Nov .... -0.4 ..... 06:11 ..... 29 ..... SE
7 Nov ..... 1.0 ..... 04:59 ..... 11 ..... SE
7 Nov .... -2.4 ..... 06:34 ..... 86 ..... SE
8 Nov .... -0.6 ..... 05:22 ..... 29 ..... SE
9 Nov .... -2.5 ..... 05:44 ..... 84 ..... S
10 Nov ... -1.8 ..... 06:07 ..... 40 ..... NNW
11 Nov .... 0.6 ..... 04:57 ..... 16 ..... ENE
11 Nov ... -0.9 ..... 06:30 ..... 25 ..... NNW
12 Nov ... -0.2 ..... 05:19 ..... 23 ..... NE
13 Nov ... -0.7 ..... 05:41 ..... 24 ..... N
14 Nov ... -0.5 ..... 06:03 ..... 20 ..... N
15 Nov ... -0.5 ..... 06:26 ..... 21 ..... N
16 Nov .... 0.5 ..... 05:15 ..... 14 ..... NE
16 Nov ... -1.0 ..... 06:49 ..... 29 ..... NNE
17 Nov ... -0.3 ..... 05:37 ..... 21 ..... NNE
18 Nov ... -0.9 ..... 05:59 ..... 28 ..... NNE
19 Nov ... -1.9 ..... 06:22 ..... 53 ..... NNE
20 Nov .... 0.4 ..... 05:11 ..... 18 ..... ENE
20 Nov ... -2.1 ..... 06:45 ..... 57 ..... SW
21 Nov ... -1.2 ..... 05:33 ..... 41 ..... ENE
22 Nov ... -2.3 ..... 05:55 ..... 60 ..... SW
23 Nov ... -0.7 ..... 06:17 ..... 21 ..... SW
24 Nov .... 1.0 ..... 05:07 ..... 12 ..... SE
L'ora riportata, come sempre, è circa il momento centrale del passaggio: considerate sempre 2/3 minuti prima per l'inizio e 2/3 minuti dopo per il termine.
Ovviamente questi dati sono validi a meno di reboost orbitali.
Se del caso vi aggiornerò.
Nuovo periodo mattutino per l'osservazione della ISS che sta diventando sempre più luminosa.
Data ..... Magn. ... Centro ... altit. ... Az.
3 Nov ..... 1.5 ..... 06:38 ..... 11 ..... SE
5 Nov ..... 1.3 ..... 05:48 ..... 11 ..... SE
6 Nov .... -0.4 ..... 06:11 ..... 29 ..... SE
7 Nov ..... 1.0 ..... 04:59 ..... 11 ..... SE
7 Nov .... -2.4 ..... 06:34 ..... 86 ..... SE
8 Nov .... -0.6 ..... 05:22 ..... 29 ..... SE
9 Nov .... -2.5 ..... 05:44 ..... 84 ..... S
10 Nov ... -1.8 ..... 06:07 ..... 40 ..... NNW
11 Nov .... 0.6 ..... 04:57 ..... 16 ..... ENE
11 Nov ... -0.9 ..... 06:30 ..... 25 ..... NNW
12 Nov ... -0.2 ..... 05:19 ..... 23 ..... NE
13 Nov ... -0.7 ..... 05:41 ..... 24 ..... N
14 Nov ... -0.5 ..... 06:03 ..... 20 ..... N
15 Nov ... -0.5 ..... 06:26 ..... 21 ..... N
16 Nov .... 0.5 ..... 05:15 ..... 14 ..... NE
16 Nov ... -1.0 ..... 06:49 ..... 29 ..... NNE
17 Nov ... -0.3 ..... 05:37 ..... 21 ..... NNE
18 Nov ... -0.9 ..... 05:59 ..... 28 ..... NNE
19 Nov ... -1.9 ..... 06:22 ..... 53 ..... NNE
20 Nov .... 0.4 ..... 05:11 ..... 18 ..... ENE
20 Nov ... -2.1 ..... 06:45 ..... 57 ..... SW
21 Nov ... -1.2 ..... 05:33 ..... 41 ..... ENE
22 Nov ... -2.3 ..... 05:55 ..... 60 ..... SW
23 Nov ... -0.7 ..... 06:17 ..... 21 ..... SW
24 Nov .... 1.0 ..... 05:07 ..... 12 ..... SE
L'ora riportata, come sempre, è circa il momento centrale del passaggio: considerate sempre 2/3 minuti prima per l'inizio e 2/3 minuti dopo per il termine.
Ovviamente questi dati sono validi a meno di reboost orbitali.
Se del caso vi aggiornerò.
STS-122 rollover.
Mentre è in corso la EVA più spettacolare in assoluto, al KSC l'Atlantis esegue il rollover dall'OPF al VAB per proseguire la preparazione per la missione di dicembre.
Nei prossimi giorni verrà agganciato al serbatoio e, subito dopo il rientro di Discovery, effettuerà il rollout verso la rampa.
Nei prossimi giorni verrà agganciato al serbatoio e, subito dopo il rientro di Discovery, effettuerà il rollout verso la rampa.
venerdì 2 novembre 2007
STS-120 Flight Day 12.
Domani finalmente si affronterà la riparazione del pannello solare danneggiato.
Si prospetta come la più complessa e spettacolare passeggiata mai eseguita.
La preparazione è stata molto accurata ed ha coinvolto entrambi gli equipaggi in orbita: 10 astronauti guidati da un'equipe a terra che ha provato e testato le condizioni e i materiali per le operazioni orbitali.
Tutti gli strumenti sono stati adeguatamente isolati (i pannelli generano corrente elettrica quindi per non avere tensione dovrebbero essere al buio: i periodi orbitali di buio sono troppo corti per garantire un tempo sufficiente a completare il lavoro) e i test a Terra hanno confermato una resistenza delle riparazioni di oltre 3 volte quella necessaria per reggere in posizione.
Gli strumenti installati sul OBSS saranno smontati e posti temporaneamente nell'airlock e il braccio robotico della ISS aggancerà più o meno a metà l'estensione del braccio del Discovery.
Alla cima di questa struttura verrà agganciato l'operaio che a 25 metri eseguirà la riparazione.
Ore 11:28 italiane: tutti su NasaTV a seguire questo evento...
Si prospetta come la più complessa e spettacolare passeggiata mai eseguita.
La preparazione è stata molto accurata ed ha coinvolto entrambi gli equipaggi in orbita: 10 astronauti guidati da un'equipe a terra che ha provato e testato le condizioni e i materiali per le operazioni orbitali.
Tutti gli strumenti sono stati adeguatamente isolati (i pannelli generano corrente elettrica quindi per non avere tensione dovrebbero essere al buio: i periodi orbitali di buio sono troppo corti per garantire un tempo sufficiente a completare il lavoro) e i test a Terra hanno confermato una resistenza delle riparazioni di oltre 3 volte quella necessaria per reggere in posizione.
Gli strumenti installati sul OBSS saranno smontati e posti temporaneamente nell'airlock e il braccio robotico della ISS aggancerà più o meno a metà l'estensione del braccio del Discovery.
Alla cima di questa struttura verrà agganciato l'operaio che a 25 metri eseguirà la riparazione.
Ore 11:28 italiane: tutti su NasaTV a seguire questo evento...
Iscriviti a:
Post (Atom)