Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

domenica 31 ottobre 2010

STS-133 Fine riparazioni e Go per il Countdown!

I tecnici hanno completato i lavori di riparazione e controllo sui componenti che avevano evidenziato  una fuga di gas sull'OMS pod di destra e quindi la preparazione al lancio può proseguire tranquillamente.
Il Discovery sul pad di lancio [NASA].
Alle 18:30 italiane c'è stato il "Call to Stations" che sancisce l'inizio ufficiale delle procedure di lancio. Il countdown è quindi partito alle 19 italiane.

Le previsioni meteo per le 15:52:13 della Florida di mercoledì, momento del lancio, sono ancora per un 70% GO con poche chance di pioggia e venti fra i 20 e i 30 km orari. I meteorologi stanno anche seguendo l'evoluzione dell'uragano Thomas che dovrebbe puntare verso la Florida verso il fine settimana. Un ulteriore ritardo di anche solo 24 ore potrebbe portare problemi ulteriori proprio a causa dell'approssimarsi del sistema perturbato frontale che accompagna l'uragano.

Ovviamente vi ricordo il commento in diretta delle immagini dell'ultimo lancio del Discovery su AstronautiCAST...

10 anni, 40 Progress.

Per la 40esima volta negli ultimi dieci anni un cargo russo ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale per trasportare una serie di rifornimenti per l'equipaggio fisso presente a bordo.
Già, sono 10 anni che la ISS è perennemente presidiata, l'anniversario cade il 2 novembre, e quindi sono anche 10 anni che gli esseri umani sono presenti in modo continuativo nello Spazio.
Mediamente è stato inviato un rifornimento ogni tre mesi e ogni capsula, una volta utilizzata, è stata disintegrata con un rientro controllato sul Pacifico meridionale.

La P40 in avvicinamento [NASA].
In questi dieci anni l'avionica di bordo dei cargo Progress ha subito notevoli miglioramenti, ma gli attracchi sono sempre il momento più critico. Infatti ieri il cosmonauta Alexander Kaleri ha dovuto prendere il controllo della capsula con i comandi remoti, anche se il problema che ha consigliato l'attracco manuale non è stato spiegato.
Il Progress M-08M ha comunque eseguito un avvicinamento ed un perfetto attracco al molo Pirs, senza ulteriori inconvenienti.

Dopo gli ultimi aggiornamenti, l'avionica dei Progress è passata anche sulle Soyuz, che sono state soprannominate "Digital Soyuz". Questi automatismi sono in grado di controllare completamente la navigazione del veicolo permettendo agli astronauti di fare da passeggeri su un taxi che ha un autista robotico. Sono passati molti anni dai Progress che rifornivano la Stazione Spaziale Russa Mir.

sabato 30 ottobre 2010

Lancio Ariane (con fallimento annesso).

È partito giovedì 28 ottobre alle 2151 UTC dalla torre di lancio ELA-3 di Kourou nella Guiana Francese. Il 197esimo lancio del vettore europeo Ariane ha portato in orbita due satelliti per telecomunicazioni che serviranno Europa, Africa e Giappone.

Il lancio [Arianespace].
Era la quarta missione dell'anno e tutto sembrava andasse nel migliore dei modi con i due veicoli, il W3B e il BSAT 3b, già posizionati in orbita di trasferimento verso le rispettive posizioni geostazionarie.
Purtroppo però, mentre il secondo appartenente alla Broadcasting Satellite System Corp. di Tokyo rispondeva perfettamente ai comandi e viaggiava spedito verso la sua destinazione, il primo, appartenente alla Eutelsat, subiva una copiosa fuga di propellenti, lasciando i motori senza propulsione ed impedendone così l'inserimento nella posizione definitiva, prevista sui 16 gradi di longitudine est.

Basato sul  bus Thales Alenia Space Spacebus 4000 C3 e del peso di oltre cinque tonnellate, aveva una vita prevista di 15 anni e doveva sostituire il satellite W2M che si era guastato poco dopo il lancio, avvenuto nel gennaio 2009.
Eutelsat ha dichiarato definitivamente perso W3B ed ha già immediatamente commissionato un sostituto, il W3D, che sarà pronto non prima dell'inizio del 2013, ma comunque le indagini per capire i motivi di questo fallimento sono già partite, sia da parte di Eutelsat che da Thales Alenia Space, costruttore del veicolo. Arianespace non è indagata dato che il suo compito è terminato alla liberazione del satellite, momento in cui non c'erano ancora problemi.

Eutelsat ha già in programma il lancio del W3C per mezzo di un vettore Lunga Marcia cinese, lancio che avverrà l'estate prossima e potrà parzialmente e provvisoriamente tamponare la mancanza del W3B dato che si posizionerà nello stesso spot orbitale.

Il BSAT 3b è basato sul bus Lockheed Martin A2100 A e con il peso di 2060 kg trasporta 12 transponder in banda Ku da 130 W ciascuno. Trasmetterà il segnale direttamente agli utenti finali sul Giappone per almeno 15 anni.

Impressionanti le prestazioni del vettore Ariane  5 per quanto riguarda la precisione dell'orbita su cui è stato posizionato il carico:
- Perigeo previsto: 249,3 km - effettivo: 249,2 km.
- Apogeo previsto: 35'911 km - effettivo: 35'907 km.
- Inclinazione prevista:  2,00° - effettiva: 2,00°.

Il prossimo lancio del vettore Ariane è previsto per il 25 novembre.

STS-133 Altro rinvio.

I tecnici sulla rampa 39A del Kennedy Space Center hanno bisogno di più tempo per i test e quindi è stato deciso di rinviare di altre 24 ore il lancio della navetta Discovery.

L'arrivo dell'equipaggio al KSC
il 28 ottobre [NASA].
Ad oggi il lancio avverrà mercoledì 3 novembre alle 15:52:13 locali, vale a dire le 1952:13 UTC (le 20:52:13 italiane). Di conseguenza i tre giorni di countdown inizieranno alle 19 italiane di domani, domenica 31 ottobre, mentre lunedì verranno caricati i reattanti criogenici per le celle a combustibile (che producono l'elettricità a bordo dello Shuttle) e la torre ausiliaria (la Mobile Service Gantry) verrà aperta alle 24 di martedì.
Le attività del giorno di lancio prevedono il caricamento dei propellenti nel serbatoio esterno, con inizio alle 11:27 italiane. Alle 16:30 l'equipaggio indosserà le tute e alle 17:07 partiranno per il pad.

Le operazioni di sostituzione della guarnizione si sono completate nella notte, ma il caricamento del sistema di distribuzione dell'elio impiega circa 16 ore per l'effettuazione completa. Di conseguenza il nuovo rinvio era praticamente inevitabile.

Speriamo che non si presentino ulteriori problemi...

venerdì 29 ottobre 2010

STS-133 Nuovi problemi.

I tecnici sono alle prese con due perdite, una di elio e una di azoto, provenienti dagli impianti del pod di destra della navetta Discovery.
Non si sa ancora quale impatto avranno questi problemi (e se ve ne sarà) sul conto alla rovescia, ma una prima conferenza stampa ha detto che entrambe sono "sotto esame" e gli ingegneri sono attualmente riuniti per discutere le opzioni di ripristino.

Due segnalazioni di problemi urgenti, chiamati IPR (Interim Problem Report), sono stati segnalati questa notte, uno a causa di una perdita di azoto gassoso ad una connessione ad innesto rapido e un altro nel sistema di pressurizzazione dell'elio che viene utilizzato per spingere i propellenti nei motori degli OMS pod.
Il primo problema si è presentato nel corso di un controllo della valvola dell'azoto gassoso e il secondo problema è stato scoperto dopo che il circuito dell'elio è stato messo sotto pressione per il lancio. Una ispezione ha evidenziato che un O-ring in un accoppiamento dell'elio fra rampa e navetta si è parzialmente incastrato dentro la sua controparte della navetta. Questo apparentemente dovrà essere sostituito.

L'OMS pod di destra è stato re-installato nel mese di luglio, dopo il lavoro che è stato necessario eseguire per riparare una valvola di isolamento dell'elio che ha avuto problemi durante l'ultima missione del Discovery in aprile.
Non è ancora noto se la perdita di elio e azoto possa essere collegata al lavoro di riparazione effettuato nello scorso fine settimana o se può essere stato causato dalla rimozione e reinstallazione del pod di luglio.

Il conto alla rovescia per il lancio del Discovery verso la Stazione Spaziale dovrebbe iniziare alle 15:00 locali di oggi (le 21:00 italiane), mentre il decollo della 39esima e ultima missione della navetta è previsto per le 2040:27 UTC di lunedì. La finestra di lancio si estende fino al 7 novembre.

Alle 1400 UTC è previsto un primo briefing di aggiornamento.

Aggiornamento.
Lancio posticipato di 24 ore per iniziare le riparazioni e per ulteriori indagini.

L'inizio del countdown è stato spostato per domani alle ore 20:00 italiane.
Il lancio è ora fissato per le 2017:56 UTC (21:17:56 italiane) di martedì.

Aggiornamento.
I manager sono ottimisti sui tempi di riparazione dato che sono operazioni di routine, ma data la gestione di gas ad alta pressione sarà necessario lo sgombero del pad dal personale non necessario.

Le previsioni meteo danno il 70% GO per le giornate di martedì, mercoledì e giovedì.

giovedì 28 ottobre 2010

Sonde riconvertite.

Due sonde della NASA sono state assegnate ad una nuova missione dopo che all'inizio di quest'anno hanno completato con successo i loro obiettivi scientifici originali. La nuova missione si chiama ARTEMIS, o Acceleration, Reconnection, Turbulence and Electrodynamics of Moon's Interaction with the Sun (accelerazione, riconnessione, turbolenza e elettrodinamica dell’interazione della Luna con il Sole). ARTEMIS utilizza due dei cinque veicoli spaziali lanciati in orbita dalla NASA per la missione THEMIS (Time History of Events and Macroscale Interactions during Substorms - cronologia degli eventi e delle Interazioni su macroscala durante le tempeste magnetiche secondarie).
Rappresentazione artistica delle sonde [NASA].
"Il riutilizzo di due satelliti per la missione ARTEMIS evidenzia un uso efficiente da parte della NASA delle risorse spaziali della nazione", ha dichiarato Dick Fisher, direttore della divisione eliofisica della NASA's Science Mission Directorate presso la sede dell'agenzia a Washington.
ARTEMIS permetterà la misura della turbolenza del vento solare su scala mai campionata da precedenti missioni. Il vento solare è un flusso di particelle cariche emesse dall'atmosfera superiore del Sole.
"ARTEMIS offrirà una visuale unica da due punti del poco esplorato ambiente spaziale della Luna", ha dichiarato Vassilis Angelopoulos dell'Università della California a Los Angeles (UCLA), capo ricercatore della missione THEMIS. "Questi due veicoli spaziali sono diretti verso una nuova, incredibile avventura."
Uno dei veicoli spaziali ARTEMIS ha raggiunto il 25 agosto quello che viene chiamato punto di Lagrange L2 sul lato nascosto della Luna. Il 22 ottobre, l’altra sonda è entrata nel punto di Lagrange L1 sul lato verso Terra della Luna. I punti di Lagrange sono luoghi in cui la gravità della Terra e della Luna sono in equilibrio, creando una sorta di parcheggio gravitazionale per gli oggetti che vi si trovano. NASA ha riposizionato i due veicoli spaziali THEMIS più lontani utilizzando la riserva di carburante presente a bordo effettuando una serie di complesse manovre orbitali nel corso di più di un anno.
"ARTEMIS è andata là dove nessun veicolo spaziale è mai giunto prima", ha detto Manfred Bester, Mission Operations Manager presso la University of California a Berkeley, dove sono gestiti i veicoli spaziali. "Stiamo esplorando per la prima volta i punti di Lagrange Terra-Luna."
Dopo sei mesi presso i punti di Lagrange, ARTEMIS si avvicinerà alla Luna. I veicoli spaziali scenderanno in un primo momento a circa 100 km dalla superficie, ma successivamente si avvicineranno ulteriormente. Da distanza ravvicinata, il veicolo spaziale potrà vedere come il vento solare impatti su un mondo roccioso quando non c'è campo magnetico per proteggerlo. La Terra è protetta dal vento solare dal suo campo magnetico e quindi il comportamento è radicalmente diverso.
La missione ARTEMIS è uno sforzo congiunto tra il Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, lo Space Sciences Laboratory di Berkeley e UCLA.
Lanciata nel 2007, THEMIS è stata la prima missione composta da cinque satelliti tutti partiti contemporaneamente su un unico vettore. La costellazione di satelliti ha fornito agli scienziati i dati per contribuire a risolvere il mistero di come la magnetosfera terrestre scambi energia col vento solare innescando sottotempeste geomagnetiche. I tre satelliti THEMIS rimanenti continueranno a studiare le sottotempeste che sono visibili nell'emisfero settentrionale come improvvisi brillamenti nelle aurore boreali.
La missione è stata una di quelle più rapide e a basso costo sviluppate dalla NASA nell’Explorers Program. ATK, ex Swales Aerospace, di Beltsville, Md, ha costruito le sonde THEMIS. Goddard gestisce il programma per il Science Mission Directorate dell'Agenzia.

mercoledì 27 ottobre 2010

Lancio Progress e non solo.

Il lancio [NASA].
Dopo che la Stazione ha eseguito alle 1025 UTC un reboost di ben 700 metri grazie alla Progress 39P per evitare un detrito orbitale, è partito oggi alle 1511:50 UTC su un vettore Soyuz-U dal cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, il cargo Progress M-08M (40P).

Il 25 ottobre scorso, era invece stato sganciato dalla stessa ISS il Progress M-05M, mentre il suo rientro è invece previsto per il 15 novembre, dato che nei prossimi giorni verranno eseguiti alcuni esperimenti con questo veicolo.

La progress M-08M ha una massa lorda di: 7290 kg.

Il carico presente a bordo di questa capsula è il seguente:

Propellenti per la Stazione: 870 kg
* Ossigeno: 50 kg
Acqua nei serbatoi Rodnik: 272 kg
Riserva di propellente per la ISS: 250 kg
Sezione pressurizzata (massa totale 1130 kg)

Equipaggiamenti:
* SOGS gas mixture composition control: 1 kg
* SVO water supply control: 22 kg
* SOTR heat exchange conrtol: 19 kg
* SUBA equipment control: 13 kg
* BITS2-12 telemetry: 1 kg
* SBI onboard measurement: 47 kg
STOR maintenance and repair items: 21 kg
Igiene e sanitari: 102 kg
Cibo, prodotti freschi: 278 kg
Equipaggiamenti medici, biancheria, igiene personale: 91 kg
Equipaggiamenti antincendio: 4 kg
Equipaggiamenti di protezione personale: 79 kg
Equipaggiamenti SM Zvezda: 2 kg
Equipaggiamenti MRM2 Poisk: 5 kg
Equipaggiamenti Scientifici: 99 kg
Documentazione, Equipaggiamenti video e photo: 22 kg
Rifornimenti personali lato americano: 324 kg

Massa Totale carico: 2572 kg

I parametri orbitali iniziali della Progress sono.
Min altezza – 192,45 km.
Max altezza – 242,99 km.
Periodo orbitale – 88,57 min.
Inclinazione – 51,64 deg.

L'attracco alla Stazione e precisamente al molo Pirs, è previsto alle 1511:50 UTC di sabato 30 ottobre.

martedì 26 ottobre 2010

Notiziario.

Semiguscio del fairing
(contenitore del carico)
del Falcon 9 [SpaceX].
Stabilita una nuova data per il secondo lancio del vettore Falcon 9 e della relativa capsula Dragon.
Il decollo è ora previsto per il 18 novembre fra le ore 1430 UTC e le 1752 UTC.
La necessità di rinviare dall'ultima data annunciata, cioè l'8 novembre, è causata da ulteriori test che i tecnici SpaceX hanno richiesto di eseguire.
Il 15 è previsto il lancio di un Delta IV con un carico per la difesa, quindi la prima data disponibile è proprio il 18, con disponibilità di slittare al 19 o al 20.

Avviato il secondo round del Commercial Crew Development (CCDev) per la promozione dello sviluppo da parte dei privati di veicoli spaziali con equipaggio. La prima tornata aveva distribuito 50 milioni di dollari che erano stati distribuiti lo scorso febbraio, ma questo nuovo stanziamento vede ben 200 milioni a disposizione delle aziende che parteciperanno. Le proposte dovranno arrivare entro il 13 dicembre e il risultato verrà reso noto nel marzo 2011, rispettando l'intervallo di 14 mesi previsto dal bando originale.
Lo scopo è quello di avere un sistema di trasporto abitato verso l'orbita entro la metà di questo decennio per ridurre la dipendenza dalle capsule russe.

I due satelliti svedesi Prisma (chiamati Tango e Mango) stanno proseguendo le loro sperimentazioni in orbita effettuando diverse manovre di spostamento reciproco. L'ultima settimana hanno eseguito un volo in formazione raggiungendo una distanza reciproca di circa 7 metri.
Lo scopo è quello di sperimentare nuove tecniche e sistemi a basso costo per eseguire rendez-vous e e manovre orbitali.

lunedì 25 ottobre 2010

STS-133 Go per il lancio.

Con la conferma dell'avvenuta riparazione della perdita di MMH dai circuiti di alimentazione dei motori di manovra, si entra nell'ultima fase della preparazione al lancio.
Oggi c'è stata la Flight Readiness Review durante la quale i manager NASA hanno dato il "nulla osta" al lancio per lunedì prossimo.

Di conseguenza avremo l'inizio del countdown alle 1900 UTC di venerdì, mentre il lancio avverrà alle 2040:26 UTC di lunedì primo novembre.

Se siete interessati, sappiate che stiamo organizzando la diretta del lancio con commento in italiano da parte dello staff di Astronauticast, canale web del gruppo ISAA/Forumastronutico e ci appoggeremo per la parte tecnica allo staff di CoelumStream, canale web della nota rivista di astronomia.

Non mancate!

domenica 24 ottobre 2010

Tanti Auguri, Universo!

Confessatelo. Non lo sapevate.
Ieri era il compleanno dell'Universo e non gli avete neanche fatto gli auguri…

James Ussher era un pastore anglicano che ha raccolto in un volume di oltre 1600 pagine l'intera storia del "Mondo". Dal 1650 al 1654 ha viaggiato attraverso l'Europa raccogliendo informazioni e testimonianze sugli eventi storici. In pratica ha stilato un linea temporale completa basandosi sulla traccia storica contenuta nella Bibbia.
Sì, avete capito bene.
È un volume che parte dal Giardino dell'Eden e arriva fino alla distruzione del Tempio di Gerusalemme del 70 d.C.
Si intitola "The Annals of the World" ed è stato recentemente tradotto in inglese dall'originale in latino, lingua ufficiale della Chiesa, soprattutto nell'epoca in cui è stato scritto.
Ovviamente, essendo basato sulle sacre scritture, ha una data ben precisa per l'inizio dei tempi, vale a dire la vendemmia del 4004 a.C.
Perché la vendemmia? 
Perché diverse religioni, prima fra tutte quella ebraica, pongono il giardino dell'Eden in quel periodo, proprio per l'abbondanza che regna alla fine dell'estate. Stabilito che eravamo circa a settembre, il momento migliore risultava proprio l'equinozio d'autunno e di conseguenza la prima domenica d'autunno. Secondo i calcoli di Ussher, alcuni errori nel conteggio hanno fatto sì che questo momento particolare cadesse proprio domenica 23 ottobre 4004 a.C.

Cosa c'è di strano? Che un testo del 1654 (pubblicato nel 1658) possa oggi venir ripubblicato come uno dei più importanti libri storici di tutti i tempi. 
Ed è proprio lì il problema. In questa sorta di rigurgito antiscientifico che serpeggia un po' ovunque e che salta fuori sempre più spesso. E questo esempio è lampante: "Annals" è considerato (speriamo da pochi) uno dei più importanti eventi editoriali del XXI secolo.

Per carità: le ricerche storiche eseguite da James Ussher sono decisamente lodevoli, dato che ha raccolto le notizie di avvenimenti antichi e in qualche modo ha prodotto uno dei primi libri di storia. Ma che oggi venga additato ancora come una fonte affidabile sugli avvenimenti del passato, mi pare paradossale.

Pazienza, continueremo a baloccarci con lo studio delle scienze spaziali e con quelle strampalate teorie evoluzioniste facendo finta che l'Universo abbia un'età di miliardi di anni, ma sapendo che sono tutte notizie che provengono da indizi messi apposta per farci divertire, così almeno siamo impegnati con qualcosa da fare.

Buon 6014esimo compleanno, Mondo.

È proprio vero: tutte le occasioni sono buone per festeggiare e farsi un bicchiere in compagnia… ;)

sabato 23 ottobre 2010

STS-133 Lavori in corso.

Ieri è stato terminato lo svuotamento dei serbatoi e del circuito di alimentazione dell'idrazina. Dopo la conferma dell'effettivo svuotamento, i tecnici potranno oggi iniziare lo smontaggio della flangia di connessione, sempre indossando delle tute pressurizzate per essere certi di evitare ogni contaminazione.
Schema della distribuzione dei propellenti
nella zona poppiera dello Shuttle.
Nel cerchietto il giunto difettoso [NASA].
Lo svuotamento avviene per mezzo di pompe speciali  che permettono di ottenere quasi il vuoto pneumatico all'interno dei circuiti e assicurare così che la monometil-idrazina (che è una sostanza estremamente tossica) sia completamente evaporata da ogni conduttura.

Il lavoro dei tecnici comporterà lo smontaggio dei sei dadi che bloccano la flangia, l'ispezione di entrambe le superfici di contato che assicurano la chiusura e la sostituzione delle due guarnizioni che assicurano la tenuta. Si tratta di una specie di O-ring con l'interno in teflon e l'esterno metallizzato.

Vedremo se verranno notati altri eventuali motivi per spiegare la perdita di propellente e soprattutto se il giunto, una volta rimontato con le guarnizioni nuove, non perderà più. Nel caso di ulteriori problemi o se si rendesse necessaria la sostituzione di qualche altro particolare del sistema, andremmo incontro sicuramente ad un rinvio del lancio.
Punto in cui è posizionata
la flangia incriminata [KSC-NASA].
John Shannon, Manager del Programma Shuttle, ha detto: "Siamo già stati fortunati che questa riparazione è possibile effettuarla in rampa senza dover riportare l'orbiter nel VAB!". Shannon è fiducioso e convinto che il problema si risolverà con questi lavori in corso sul pad 39A.

Le operazioni di riparazione dovrebbero completarsi entro domani, domenica 24 ottobre e lunedì è previsto lo riempimento e la pressurizzazione dei serbatoi, in concomitanza con la Flight Readiness Review, quando i manager della NASA stabiliranno la data definitiva per il lancio.


Aggiornamento del 24/10.
A tempo di record, i tecnici al pad hanno già completato la sostituzione delle guarnizioni, non sono stati rilevati altri difetti nei componenti e hanno iniziato il caricamento dei propellenti nei serbatoi del Discovery.


La riparazione è stata completata alle 19 locali di ieri (l'1 di questa mattina da noi) e alle 3 locali, sempre di questa mattina (le 9 italiane) sono iniziate le operazioni di riempimento con la monometil-idrazina.
In giornata avremo già gli esiti della riparazione.

giovedì 21 ottobre 2010

Newsletter - Nuovo numero.

Il nuovo numero dell'Astrogation Space Report (n°20), edizione italiana del Jonathan Space Report (n°633) è stata distribuita agli abbonati.

Ricordo che l'iscrizione alla Newsletter è totalmente gratuita e senza impegno: basta una email per iscriversi ed una email per cancellarsi.

questo indirizzo trovate i numeri arretrati.

Le iscrizioni sono sempre aperte!

P.S.: per gli abbonati.
Verificate di aver ricevuto il notiziario dato che alcuni indirizzi risultano errati, grazie.

mercoledì 20 ottobre 2010

STS-133 Il problema si complica.

Dopo aver serrato i dadi che collegano la flangia su cui era stato notato un leggero trafilamento di monometil-idrazina, sembrava che il problema fosse risolto. Diversi test con pressioni fino a 17 bar non hanno evidenziato ulteriori perdite, ma il fatto che i dadi non si siano in realtà mossi ha insospettito i tecnici.
La flangia con la perdita è quella
nel cerchio rosso [NASA-KSC].
Dato che quel particolare giunto è sigillato con due guarnizioni, i progettisti hanno ipotizzato che i test ad alta pressione e temperatura possano aver "gonfiato" o spinto in posizione le guarnizioni, non dando una vera e propria soluzione alla perdita. E nel caso della temperatura, il freddo dello Spazio potrebbe avere degli esiti insospettabili.

A questo punto i manager NASA hanno deciso di tagliare la testa al toro: sostituire le guarnizioni del giunto. Il punto è abbastanza critico, cioè il POD posteriore di destra, proprio dove ci sono i motori di manovra della navetta. Il lavoro dovrebbe durare circa sette giorni, ma essendoci solo quattro giorni "di scorta" sul programma pre-lancio, le riparazioni dovranno essere eseguite contemporaneamente ad altre lavorazioni. I momenti più critici saranno soltanto lo scarico e il ricarico dei serbatoi di propellente, dato che la monometil-idrazina è molto tossica.

Resta anche il dubbio che il difetto risieda nella flangia e in questo caso il tempo necessario per la riparazione si allungherebbe di alcuni giorni.

La data di lancio (ricordo che è previsto per il primo novembre) è quindi molto a rischio, dato che qualsiasi complicazione nel lavoro si tradurrebbe in un immediato rinvio. La finestra di lancio che si estendeva fino al 5 novembre è stata ultimamente estesa fino al 7, ma ovviamente speriamo tutti che non sia necessario un rinvio.

martedì 19 ottobre 2010

Lanciati sei satelliti su un vettore Soyuz.

La flotta di satelliti Globalstar per telecomunicazioni è stata oggi rinnovata, quando un razzo commerciale Soyuz, lanciato dal Kazakhstan, ha portato in orbita ben sei veicoli spaziali avanzati per rinforzare la presenza della società nei servizi voce e dati.

Il lancio [ArianeSpace].
Costruiti da Thales Alenia Space, i satelliti sono la punta di diamante della nuova costellazione Globalstar. Altri tre lanci Soyuz sono previsti durante il 2011 e porteranno a 24 unità la nuova flotta di satelliti di seconda generazione della compagnia. I funzionari Globalstar dicono che il passaggio del gruppo al nuovo tipo di satellite sarà, per gli oltre 400.000 clienti, senza soluzione di continuità, se si esclude un marcato miglioramento dei servizi mobili.
Il degrado delle antenne in banda S sui satelliti Globalstar esistenti ha limitato i servizi voce fin dal 2007. Il problema non ha invece colpito il sistema di inoltro dei dati. Gli abbonati Globalstar sono abituati ad utilizzare la rete satellitare per effettuare telefonate cellulari e per la trasmissioni di dati, dato che per la maggior parte si trovano nelle zone rurali dove la copertura terrestre non è omogenea o addirittura è inesistente.
La Globalstar dichiara che entro la metà del 2011 i clienti potranno attendersi un ritorno alla piena affidabilità per la voce e la trasmissione dati. Fino ad allora, gli abbonati potranno utilizzare un'applicazione sul sito della società che permette di inserire la loro posizione e determinare in quali ore la copertura satellitare è disponibile. Comunque gli utenti Globalstar vedranno gradualmente miglioramenti del servizio con ogni lancio.

Il vettore Soyuz è stato lanciato alle 1710:59 UTC dalla rampa numero 6 del cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, dove si è sollevato in un cielo notturno parzialmente nuvoloso. Il razzo Soyuz 2-1a e lo stadio orbitale Fregat hanno accelerato il carico a velocità orbitale in pochi minuti  e dopo aver costeggiato il nostro pianeta per più di un'ora, lo stadio Fregat si è acceso di nuovo per raggiungere l'orbita prevista per la separazione, posta a circa 900 km con una inclinazione di 52 gradi. I sei satelliti erano poi montati su un distributore appositamente costruito per questi lanci, ed in grado di liberare i veicoli in una sequenza predestinata per evitare collisioni. Due satelliti erano agganciati alla parte superiore e quattro sulla parte inferiore della struttura. Sono stati rilasciati prima quelli superiori e 96 secondi più tardi quelli posti nel vano inferiore.

I primi segnali radio dai satelliti sono stati ricevuti a Terra poco dopo la separazione e sono stati gestiti da Arianespace, che supervisiona i lanci commerciali  Soyuz attraverso la sua controllata Starsem. Due dei satelliti entreranno in servizio in circa un mese. Gli altri impiegheranno circa quattro mesi per raggiungere le posizioni orbitali stabilite.
È stato il nono lancio Globalstar su un razzo Soyuz dal 1999.
Thales sta preparando gli altri 18 satelliti per il lancio su tre razzi Soyuz il prossimo anno. Il prossimo volo è previsto tra gennaio e marzo del 2011 e a seguire verranno effettuati gli altri lanci a intervalli di due mesi.

La costellazione Globalstar attualmente dispone di 40 satelliti in gran parte lanciati tra il 1998 e il 2000. Costruiti da Space Systems/Loral e progettati per una durata stimata di sette anni e mezzo, i satelliti stanno rapidamente invecchiando e hanno bisogno di essere sostituiti. I satelliti di nuova generazione pesano 710 kg al momento del lancio e si suppone che opereranno per 15 anni, prolungando la vita della costellazione Globalstar almeno fino al 2025.

Quando la campagna di lancio Globalstar si concluderà il prossimo anno, la flotta della compagnia comprenderà 24 veicoli spaziali di seconda generazione e otto rimanenti satelliti di prima generazione, gli ultimi lanciati nel 2007. Globalstar ha però un contratto con Thales che include un'opzione per ulteriori 24 satelliti, per un totale possibile di 48 veicoli spaziali di seconda generazione. Considerando l'investimento di un miliardo di dollari, se la costellazione venisse ampliata il costo pro-capite per satellite sarà di circa 15 milioni di dollari.

lunedì 18 ottobre 2010

STS-133 Problema al Discovery

Gli ingegneri stanno lavorando su una piccola perdita di carburante a bordo dello shuttle Discovery ed hanno deciso di effettuare ulteriori test prima di intervenire in modo più invasivo. Se si confermano le prime analisi sarà necessario un lavoro che richiede tempo per sostituire una guarnizione che si sospetta non lavori a dovere. Dopo un esame effettuato oggi pomeriggio, i tecnici sono stati invitati a verificare la coppia di serraggio su sei viti poste attorno a un adattamento della flangia dove presumibilmente si verificano le dispersioni. Se le successive prove di tenuta non mostrano ulteriori segni di infiltrazione, la Nasa potrà lanciare Discovery senza timori.

La chiusura della stiva del
Discovery con il nostro modulo
Leonardo all'interno [NASA].
In caso contrario, mercoledì gli ingegneri saranno probabilmente costretti ad evacuare la rampa di lancio 39A e svuotare i serbatoi dei propellenti di bordo prima di iniziare i lavori per cambiare la guarnizione sospetta. I funzionari della NASA dicono che esiste nel programma una sufficiente quantità di tempo di contingenza per completare le operazioni senza spostare il lancio del 1 novembre, sempre se non si presentano ulteriori problemi.

Il problema riguarda infiltrazioni tossiche di monometil-idrazina , o MMH, da una flangia di interconnessione nelle tubature del propellente dei razzi di manovra orbitali del pod di destra. Lo shuttle è dotato di due pod, uno su ciascun lato della pinna caudale verticale della nave, che bruciano monometil-idrazina con un ossidante, tetrossido di azoto, per effettuare manovre in orbita.

Dopo aver testato i vari sistemi durante il fine settimana, gli ingegneri sono stati in grado di tracciare la perdita su una determinata area di una grande flangia in cui due sezioni della linea di propellente si si incontrano. Ma non è ancora chiaro se l'infiltrazione coinvolge un bullone allentato, una guarnizione della flangia o la flangia stessa. Il Pod OMS di destra è stato rimosso dopo l'ultimo volo di aprile per riparare una valvola di isolamento dell'elio in un'altra parte del sistema. Successivamente il pod era stato re-installato nel mese di luglio e i controlli sulle perdite erano risultati normali e senza fughe evidenti. Ma durante il fine settimana l'isolante intorno alla flangia è risultato essere umido di MMH.
Poiché i propellenti sono estremamente tossici, i serbatoi dei pod OMS devono essere svuotati e le linee di propellente drenate, prima di ogni lavoro di riparazione.
Con Discovery in posizione verticale sulla piattaforma di lancio, rimuovere il propellente residuo dalle linee dovrebbe essere difficile. Ma anche così, i tecnici credono di poter sostituire la guarnizione, se necessario, e ricaricare il sistema in tempo per la corrente data di lancio. La sostituzione della flangia sul pad sarebbe molto più difficile, richiedendo taglio e saldatura delle linee.

Ad oggi il programma di preparazione al lancio prevede quattro giorni di tempo extra per gestire i problemi imprevisti. Il lancio di Discovery è previsto per le 2040 UTC del 1 novembre in una missione di rifornimento della Stazione Spaziale. Se la navetta non ha lasciato la rampa di lancio entro il 5 o 6 novembre, il volo sarà rinviato almeno fino ai primi di dicembre a causa dei conflitti con altri lanci e con altre attività, oltre al "beta cutout" (l'esposizione continuativa al Sole) che rischierebbe di surriscaldare la navetta in orbita.

Lunedì prossimo ci sarà la Flight Readiness Review, dove verrà decisa una data di lancio definitiva in base a tutti i dati esistenti su veicoli e personale.

domenica 17 ottobre 2010

Gli ultimi motori.

Assegnato un contratto finale alla Pratt & Whitney Rocketdyne del valore di 60,3 milioni di dollari per il mantenimento in efficienza del sistema di assemblaggio, manutenzione, revisione e collaudo degli SSME (Space Shuttle Main Engines) che estende il trentennale accordo con la NASA fino al 31 marzo 2011, inserendo di fatto le ultime due missioni della navetta nel bilancio dell'anno prossimo dell'Agenzia Spaziale  americana. 
Un test full power 104,5% eseguito "al banco". 
La spinta in questo momento è di 
180 tonnellate (1860 kN). [NASA]
Gli SSME sono i motori riutilizzabili a propellente liquido più potenti in assoluto e si trovano ad essere il cavallo di battaglia dell'industria aerospaziale per il futuro vettore pesante americano. Con un'affidabilità del 100% (tutte le missioni Shuttle hanno raggiunto l'orbita* quindi hanno effettuato 132 missioni riuscite) ed oltre un milione di secondi di funzionamento attivo, si sono anche dimostrati come uno dei migliori prodotti dell'industria aerospaziale di sempre.
La Pratt & Whitney Rocketdyne costruisce e fornisce i motori anche per molti altri usi, dai vettori Delta e Atlas ai missili balistici e fino ai motori ipersonici per usi speciali.

Come accennato, questi motori diventeranno il cuore del nuovo sistema di lancio per carichi pesanti e si suppone che dopo questo contratto ne vengano stipulati altri per lo sviluppo di un motore ancora più potente che possa essere montato sui vettori del futuro.


* Il disastro del Challenger non è avvenuto a causa degli SSME che anzi stavano funzionando alla perfezione. Dal punto di vista dei motori principali viene quindi tristemente considerata una missione riuscita.

sabato 16 ottobre 2010

L'Enterprise vola da sola.

Il pensiero va subito al capitano Kirk, ma si parla della VSS Enterprise, la Virgin Space Ship della Scaled Composites, il primo veicolo spaziale commerciale a effettuare servizio passeggeri.

Il distacco da "Eve" [Virgin Galactic].
Finora erano stati eseguiti voli "in cattività", cioè senza sganciarsi dal velivolo madre, l'elegante WhiteKnightTwo. Domenica scorsa invece, l'ennesimo volo della SpaceShipTwo ha visto la separazione dei due velivoli ed il primo test di rientro da una quota di circa 13'700 metri planando come un aliante.
Il pilota Pete Siebold e il suo secondo Mike Alsbury hanno portato il velivolo a toccare delicatamente terra su una pista del Mojave Air and Space Port californiano dopo un volo di undici minuti.

Questi test dimostrano la qualità del lavoro svolto finora da parte della Scaled Composites e dalla Virgin Galactic, soprattutto considerando che il gruppo ha già raccolto 370 prenotazioni a 200'000 dollari per posto con un totale di circa 50 milioni di dollari incassati in prenotazioni. Tutte le operazioni commerciali vengono gestite presso lo Spaceport America, nel New Mexico che verrà inaugurato in una cerimonia ufficiale il 22 ottobre prossimo.

Tutti gli obiettivi di questo primo volo libero sono stati raggiunti e verranno approfonditi con i prossimi test. Ogni dato di volo viene accuratamente registrato per essere confrontato con i parametri teorici calcolati nei software di simulazione utilizzati durante tutte le fasi del progetto. Ed effettivamente l'ottima rispondenza dei dati lascia ben sperare nella prosecuzione dei collaudi.

Il volo vedrà sei passeggeri e due componenti dell'equipaggio che prenderanno posto nella SpaceShipTwo, mentre alcuni parenti potranno accomodarsi nelle due gondole laterali del vascello madre "Eve" (il WhiteKnightTwo) per godersi lo spettacolo del lancio in quota. Il complesso composto dai due veicoli raggiungerà una quota prefissata e una volta sganciata, la VSS Enterprise avvierà il suo motore a razzo che la porterà con un'accelerazione verticale direttamente oltre il limite dello Spazio, posto a 100 km di quota. Dopo un periodo in assenza di peso della durata di diversi minuti, il velivolo rientrerà in atmosfera riprendendo il volo planato e atterrando nel luogo di partenza. Il primo volo commerciale è previsto per l'anno prossimo.

La planata verso terra [Virgin Galactic].
Richard Branson fondatore del gruppo Virgin ha detto di voler essere a bordo del primo volo "di linea" ed ha offerto un posto anche a William Shatner, l'attore che ha interpretato proprio il capitano Kirk sulla USS Enterprise di Star Trek. Shatner ha inizialmente declinato l'invito, dato che viaggiare nello spazio nella finzione cinematografica è una cosa, mentre rischiare la vita dal vero è completamente un'altra. Non è detto che in un volo successivo, una volta accertate le qualità di sicurezza della VSS Enterprise, non possa decidersi...

venerdì 15 ottobre 2010

Incidente nel Sistema Solare.

L'anno scorso il telescopio spaziale Hubble è stato puntato su una cosa strana all'interno del Sistema Solare. Si trattava di un asteroide con la coda rilevato da un osservatorio terrestre facente parte del progetto LINEAR (Lincoln Near-Earth Research).
Quattro diverse riprese di P/2010 A2.
L'asteroide si stava progressivamente
allontanando da noi passando da 160 milioni di km
a oltre 350 alla fine di maggio.
[NASA, ESA e D. Jewitt (UCLA)]
Le osservazioni sono quindi proseguite per circa cinque mesi, dal gennaio al maggio di quest'anno per mezzo della Wide Field Camera 3, installata su Hubble durante l'ultima missione di manutenzione.

Già dalle prime immagini è stato subito notato che l'oggetto non era una cometa come inizialmente sospettato e il fatto che avesse una "testa" ben visibile di circa 120 metri di diametro lo aveva fatto ritornare nel suo rango di roccia.
Questa coda di pulviscolo (composto da sassolini di dimensioni comprese fra 25 e 1 mm) non lasciava molte ipotesi possibili riguardanti la sua natura e quella più plausibile resta la collisione.
P/2010 A2 (questo il nome dell'asteroide) potrebbe essere stato colpito da un altro oggetto delle dimensioni di un autocarro, ma ad una velocità di circa 18'000 km/h.
Permane perplessità sul fatto che gli studiosi si aspettassero che una collisione di questo tipo (con un'energia in ballo equivalente all'esplosione di una piccola bomba atomica) potesse generare una nuvola di detriti che si espande intorno all'oggetto colpito in tutte le direzioni. La configurazione osservata suggerisce che il vento solare abbia un forte effetto sui detriti, ma gli studi sono ancora in corso e soprattutto, l'oggetto si sta nuovamente avvicinando alla Terra. Potrà così essere anche approfondito il motivo per cui i detriti nei pressi dell'asteroide si siano posizionati in una strana configurazione ad "X".

Questo caso evidenzia come ci siano ancora molte cose da scoprire già all'interno del nostro piccolo Sistema Stellare, senza bisogno di scomodare tutto il resto dell'Universo.

giovedì 14 ottobre 2010

Lancio Proton.

È partito oggi, 14 ottobre, il satellite  Sirius XM che diffonderà le radio del futuro. 
Dopo un viaggio di nove ore, il veicolo ha raggiunto la sua posizione sull'orbita di parcheggio. Irradierà i suoi segnali per quasi 20 milioni di abbonati nel Nord America e lo farà almeno per 15 anni. Il vettore è decollato alle 1853:21 UTC dal pad 24 del Cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan. È stato il primo lancio commerciale di un razzo Proton in quel complesso da oltre cinque anni.

Il lancio [ILS].
Il Proton ha inserito il Sirius XM 5 su una traiettoria suborbitale in meno di 10 minuti, poi l'upper stage Breeze M, con quattro accensioni consecutive, lo consegnerà in posizione alle  0405 UTC di domattina, terminando così la missione del vettore della International Launch Services.

Questo lancio è stato il nono volo Proton dell'anno. È stata inoltre la sesta missione per la International Launch Services.

Sirius XM 5, nelle prossime settimane, eseguirà diverse accensioni del motore di bordo per raggiungere la posizione di 80 gradi di longitudine ovest, dove resterà per un mese di test, dopodiché il satellite si sposterà nella posizione definitiva a 85,2 gradi di longitudine ovest.

Il satellite sarà una scorta orbitale per i satelliti XM 3 e XM 4. Sirius XM 5 entrerà a far parte di una flotta di veicoli spaziali che sta trasmettendo segnali radio a ricevitori in automobili, camion, barche, aerei, case e dispositivi mobili appartenenti a più di 19,8 milioni di abbonati.
Due antenne da 8,85 metri di diametro trasmetteranno 135 canali audio. Le antenne saranno collegate in downlink con una banda S e in uplink in banda X.

Il satellite è stato progettato per durare almeno 15 anni nello spazio. Basato sul bus LS-1300 di Loral, Sirius XM 5 con i suoi grandi pannelli solari produrrà quasi 20 kilowatt di potenza.

Il resto della flotta che permette la radiodiffusione diretta è stato avviato sotto la bandiera della Sirius Satellite Radio e della XM Satellite Radio, tra il 2000 e il 2008, anno in cui le aziende si fusero per formare Sirius XM Radio. 
La Sirius XM Radio ha in programma di lanciare un altro satellite, Sirius FM 6, alla fine del 2011 e sempre su un razzo Proton.
Il prossimo Proton trasporterà il satellite SkyTerra 1 per le comunicazioni mobili di LightSquared e Boeing. 
Per tale missione è previsto un lancio il 14 novembre.

mercoledì 13 ottobre 2010

STS-133 News.

I sei componenti dell'equipaggio del Discovery che dovrà effettuare la STS-133 sono arrivati al Kennedy Space Center per il Terminal Countdown Demonstration Test che verrà eseguito venerdì prossimo, 15 ottobre. 
L'equipaggio posa di fronte all'M-113 [NASA].
L'addestramento prevede anche tutte le operazioni da eseguire in caso di emergenza, come la fuga dalla zona del lancio a bordo del mezzo corazzato M-113.

L'equipaggio è composto da:
- comandante Steve Lindsey, 
- pilota Eric Boe 
- mission specialists Al Drew, 
- mission specialists Tim Kopra, 
- mission specialists Mike Barratt 
- mission specialists Nicole Stott.

Il lancio finale del Discovery si sta avvicinando rapidamente. Ricordo che la STS-133 partirà la sera del primo novembre.