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martedì 19 ottobre 2010

Lanciati sei satelliti su un vettore Soyuz.

La flotta di satelliti Globalstar per telecomunicazioni è stata oggi rinnovata, quando un razzo commerciale Soyuz, lanciato dal Kazakhstan, ha portato in orbita ben sei veicoli spaziali avanzati per rinforzare la presenza della società nei servizi voce e dati.

Il lancio [ArianeSpace].
Costruiti da Thales Alenia Space, i satelliti sono la punta di diamante della nuova costellazione Globalstar. Altri tre lanci Soyuz sono previsti durante il 2011 e porteranno a 24 unità la nuova flotta di satelliti di seconda generazione della compagnia. I funzionari Globalstar dicono che il passaggio del gruppo al nuovo tipo di satellite sarà, per gli oltre 400.000 clienti, senza soluzione di continuità, se si esclude un marcato miglioramento dei servizi mobili.
Il degrado delle antenne in banda S sui satelliti Globalstar esistenti ha limitato i servizi voce fin dal 2007. Il problema non ha invece colpito il sistema di inoltro dei dati. Gli abbonati Globalstar sono abituati ad utilizzare la rete satellitare per effettuare telefonate cellulari e per la trasmissioni di dati, dato che per la maggior parte si trovano nelle zone rurali dove la copertura terrestre non è omogenea o addirittura è inesistente.
La Globalstar dichiara che entro la metà del 2011 i clienti potranno attendersi un ritorno alla piena affidabilità per la voce e la trasmissione dati. Fino ad allora, gli abbonati potranno utilizzare un'applicazione sul sito della società che permette di inserire la loro posizione e determinare in quali ore la copertura satellitare è disponibile. Comunque gli utenti Globalstar vedranno gradualmente miglioramenti del servizio con ogni lancio.

Il vettore Soyuz è stato lanciato alle 1710:59 UTC dalla rampa numero 6 del cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, dove si è sollevato in un cielo notturno parzialmente nuvoloso. Il razzo Soyuz 2-1a e lo stadio orbitale Fregat hanno accelerato il carico a velocità orbitale in pochi minuti  e dopo aver costeggiato il nostro pianeta per più di un'ora, lo stadio Fregat si è acceso di nuovo per raggiungere l'orbita prevista per la separazione, posta a circa 900 km con una inclinazione di 52 gradi. I sei satelliti erano poi montati su un distributore appositamente costruito per questi lanci, ed in grado di liberare i veicoli in una sequenza predestinata per evitare collisioni. Due satelliti erano agganciati alla parte superiore e quattro sulla parte inferiore della struttura. Sono stati rilasciati prima quelli superiori e 96 secondi più tardi quelli posti nel vano inferiore.

I primi segnali radio dai satelliti sono stati ricevuti a Terra poco dopo la separazione e sono stati gestiti da Arianespace, che supervisiona i lanci commerciali  Soyuz attraverso la sua controllata Starsem. Due dei satelliti entreranno in servizio in circa un mese. Gli altri impiegheranno circa quattro mesi per raggiungere le posizioni orbitali stabilite.
È stato il nono lancio Globalstar su un razzo Soyuz dal 1999.
Thales sta preparando gli altri 18 satelliti per il lancio su tre razzi Soyuz il prossimo anno. Il prossimo volo è previsto tra gennaio e marzo del 2011 e a seguire verranno effettuati gli altri lanci a intervalli di due mesi.

La costellazione Globalstar attualmente dispone di 40 satelliti in gran parte lanciati tra il 1998 e il 2000. Costruiti da Space Systems/Loral e progettati per una durata stimata di sette anni e mezzo, i satelliti stanno rapidamente invecchiando e hanno bisogno di essere sostituiti. I satelliti di nuova generazione pesano 710 kg al momento del lancio e si suppone che opereranno per 15 anni, prolungando la vita della costellazione Globalstar almeno fino al 2025.

Quando la campagna di lancio Globalstar si concluderà il prossimo anno, la flotta della compagnia comprenderà 24 veicoli spaziali di seconda generazione e otto rimanenti satelliti di prima generazione, gli ultimi lanciati nel 2007. Globalstar ha però un contratto con Thales che include un'opzione per ulteriori 24 satelliti, per un totale possibile di 48 veicoli spaziali di seconda generazione. Considerando l'investimento di un miliardo di dollari, se la costellazione venisse ampliata il costo pro-capite per satellite sarà di circa 15 milioni di dollari.

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