EVA completata alla perfezione con la sostituzione del motore malfunzionante.
Le operazioni sono state particolarmente difficoltose a causa dei pannelli solari che lavorano a tensioni non indifferenti. A causa di ciò alcune fasi dell'intervento sono state eseguite al buio, mentre cioè la ISS passava nel cono d'ombra della Terra.
FRR per l'Atlantis completata e confermata la partenza per le 14:45 del 7 febbraio (le 20:45 italiane).
Rilevata però una nuova grana a bordo della navetta: un condotto del circuito refrigerante che raggiunge i radiatori posti sui portelli della stiva di carico ha una piega anomala e verrà sottoposto ad ulteriore investigazione. Un problema simile è stato riscontrato sul Discovery al rientro dall'ultima missione, ma tutte le analisi non hanno evidenziato nessuna perdita di Freon.
Fermo restando che tutto il resto è a posto, rimane questa "spada di Damocle" sul lancio della STS-122 perchè rispuntano fuori le tre opzioni: partire così, sostituire il pezzo sul pad o effettuare un rollback e lavorare nel VAB.
Vedremo gli sviluppi...
Un'immagine del tubo piegato...
Time machine.
International Space Station
Europa Centrale
Kennedy Space Center - Florida
Baikonur - Kazakhstan
Kourou - French Guyana
mercoledì 30 gennaio 2008
martedì 29 gennaio 2008
ISS e Atlantis.
Prevista per domani 30 gennaio l'Attività Extra Veicolare per la sostituzione del motore d'orientamento di un'ala di pannelli solari del segmento S4.
Usciranno Peggy Whitson (comandante) e Dan Tani (ingegnere di volo).
L'inizio previsto è per le 11:20 ora italiana, ma la comandante ha finora sempre anticipato le uscite...
Contemporaneamente l'Atlantis verrà verificato per la Flight Readiness Review che deve controllare le condizioni per il volo e conseguentemente si ufficializzerà la data per il lancio.
Giornata importante quindi, sia a terra che in orbita...
L'equipaggio dell'Atlantis che compirà la STS-122: da sinistra Rex Walheim, Leland Melvin, comandante Stephen Frick, Alan Poindexter, Leopold Eyharts, Stanley Love e Hans Schlegel.
Usciranno Peggy Whitson (comandante) e Dan Tani (ingegnere di volo).
L'inizio previsto è per le 11:20 ora italiana, ma la comandante ha finora sempre anticipato le uscite...
Contemporaneamente l'Atlantis verrà verificato per la Flight Readiness Review che deve controllare le condizioni per il volo e conseguentemente si ufficializzerà la data per il lancio.
Giornata importante quindi, sia a terra che in orbita...
L'equipaggio dell'Atlantis che compirà la STS-122: da sinistra Rex Walheim, Leland Melvin, comandante Stephen Frick, Alan Poindexter, Leopold Eyharts, Stanley Love e Hans Schlegel.
lunedì 28 gennaio 2008
Anniversario del Challenger - STS-51-L.
Brutto periodo questo per l'esplorazione spaziale.
La mattina del 28 gennaio 1986 alle 11:39 ora della Florida, lo Space Shuttle Challenger fu distrutto dopo 73 secondi di volo (all'inizio della missione STS-51-L, la 25° missione del programma STS e il 10° volo del Challenger) a causa di un guasto alla guarnizione O-ring di una delle giunture fra i segmenti che componevano il razzo a propellente solido (Solid-fuel Rocket Booster, SRB) destro.
La rottura della guarnizione provocò una fuoriuscita di fiamme dall'SRB che, surriscaldando il serbatoio esterno, ne provocavano il cedimento strutturale con la conseguente devastante esplosione e la distruzione dell'orbiter dovuta alle forze aerodinamiche.
La cabina di pilotaggio con l'equipaggio e molti altri frammenti furono recuperati dal fondo dell'oceano.
I sette astronauti a bordo non ebbero alcuno scampo.
Erano:
* Comandante (CMD): Dick Scobee.
* Pilota (PLT): Michael J. Smith.
* Specialista di missione: Judith Resnik.
* Specialista di missione: Ellison Onizuka.
* Specialista di missione: Dr. Ronald McNair.
* Specialista del carico: Greg Jarvis.
* Specialista del carico: Christa McAuliffe.
Il Presidente Reagan quella sera fece un discorso agli americani che chiuse con queste parole:
"...noi non potremo mai dimenticare loro e nemmeno l'ultima volta che li abbiamo visti, questa mattina, quando essi si preparavano al loro viaggio e dicevano arrivederci. Essi hanno oltrepassato le anguste strettoie della terra per raggiungere il volto di Dio".
L'ultima frase fu tratta da una poesia (High Flight) di John Gillespie Magee, un pilota americano morto nel 1941 a 19 anni sui cieli dell'Inghilterra.
I voli nello spazio con equipaggio non ripresero prima di due anni, con il lancio dello Space Shuttle Discovery il 29 settembre 1988 e la sua missione di "Ritorno al volo" STS-26.
Godspeed Challenger...
La mattina del 28 gennaio 1986 alle 11:39 ora della Florida, lo Space Shuttle Challenger fu distrutto dopo 73 secondi di volo (all'inizio della missione STS-51-L, la 25° missione del programma STS e il 10° volo del Challenger) a causa di un guasto alla guarnizione O-ring di una delle giunture fra i segmenti che componevano il razzo a propellente solido (Solid-fuel Rocket Booster, SRB) destro.
La rottura della guarnizione provocò una fuoriuscita di fiamme dall'SRB che, surriscaldando il serbatoio esterno, ne provocavano il cedimento strutturale con la conseguente devastante esplosione e la distruzione dell'orbiter dovuta alle forze aerodinamiche.
La cabina di pilotaggio con l'equipaggio e molti altri frammenti furono recuperati dal fondo dell'oceano.
I sette astronauti a bordo non ebbero alcuno scampo.
Erano:
* Comandante (CMD): Dick Scobee.
* Pilota (PLT): Michael J. Smith.
* Specialista di missione: Judith Resnik.
* Specialista di missione: Ellison Onizuka.
* Specialista di missione: Dr. Ronald McNair.
* Specialista del carico: Greg Jarvis.
* Specialista del carico: Christa McAuliffe.
Il Presidente Reagan quella sera fece un discorso agli americani che chiuse con queste parole:
"...noi non potremo mai dimenticare loro e nemmeno l'ultima volta che li abbiamo visti, questa mattina, quando essi si preparavano al loro viaggio e dicevano arrivederci. Essi hanno oltrepassato le anguste strettoie della terra per raggiungere il volto di Dio".
L'ultima frase fu tratta da una poesia (High Flight) di John Gillespie Magee, un pilota americano morto nel 1941 a 19 anni sui cieli dell'Inghilterra.
I voli nello spazio con equipaggio non ripresero prima di due anni, con il lancio dello Space Shuttle Discovery il 29 settembre 1988 e la sua missione di "Ritorno al volo" STS-26.
Godspeed Challenger...
domenica 27 gennaio 2008
Satellite militare in crisi.
Un satellite militare Statunitense (USA-193/L-21 - un altro fuori controllo USA è TacSat-2 ma è decisamente più piccolo) è in crisi da quando i contatti si sono persi, cioè da poco dopo il lancio il 14 Dicembre 2006.
Dovrebbe essere un satellite del NRO (National Reconnaissance Office) impiegato nell'osservazione radar in LEO (low earth orbit) di circa 10m di lunghezza e dal peso di 9-10ton.
Osservazioni da terra hanno rilevato l'assenza di pannelli solari e si riconduce a questo motivo il mancato funzionamento. Questo scongiura anche la presenza di un RTG nucleare che però non darebbe assenza di alimentazione e la sua presenza in LEO è proibita.
Ci sono ipotesi di tentarne la distruzione nello spazio da Terra, cosa che proverebbe la volontà di "nascondere" qualcosa, ma per ora sono solo speculazioni, soprattutto alla luce dell'ultimo test ASAT cinese che, distruggendo un satellite in orbita, ha mostrato i pericoli aggiuntivi di tale manovra in LEO. Infatti anche la ISS era stata costretta ad un reboost straordinario per evitare i detriti.
La notizia sta "uscendo allo scoperto" adesso, data l'imminenza del rientro in atmosfera, ma si sapeva fin da quando sono iniziati i guai al satellite che sarebbe rientrato.
Il problema era solo sapere quando.
Questo momento si sta avvicinando e sarà entro un mese.
Dovrebbe essere un satellite del NRO (National Reconnaissance Office) impiegato nell'osservazione radar in LEO (low earth orbit) di circa 10m di lunghezza e dal peso di 9-10ton.
Osservazioni da terra hanno rilevato l'assenza di pannelli solari e si riconduce a questo motivo il mancato funzionamento. Questo scongiura anche la presenza di un RTG nucleare che però non darebbe assenza di alimentazione e la sua presenza in LEO è proibita.
Ci sono ipotesi di tentarne la distruzione nello spazio da Terra, cosa che proverebbe la volontà di "nascondere" qualcosa, ma per ora sono solo speculazioni, soprattutto alla luce dell'ultimo test ASAT cinese che, distruggendo un satellite in orbita, ha mostrato i pericoli aggiuntivi di tale manovra in LEO. Infatti anche la ISS era stata costretta ad un reboost straordinario per evitare i detriti.
La notizia sta "uscendo allo scoperto" adesso, data l'imminenza del rientro in atmosfera, ma si sapeva fin da quando sono iniziati i guai al satellite che sarebbe rientrato.
Il problema era solo sapere quando.
Questo momento si sta avvicinando e sarà entro un mese.
Anniversario dell'Apollo 1.
Questa è una data triste per l'astronautica mondiale, infatti il 27 gennaio 1967 al Pad 34 del Kennedy Space Center, in cima al razzo Saturno IB si consumava una delle tragedie più drammatiche della storia del volo spaziale: l'incendio dell'Apollo 1.
Il suo equipaggio era composto da: il pilota comandante Virgil I. Grissom, il pilota maggiore Edward H. White, e il pilota Roger B. Chaffee.
Un sacco di cose andarono storte, ma principalmente, per i test, si voleva verificare la tenuta della capsula alla pressione interna, così venne pressurizzata ad 1 atmosfera (che con quella base atmosferica portava a 2 la pressione assoluta) di ossigeno puro (con le missioni Mercury e Gemini aveva sempre funzionato bene).
Purtroppo un filo elettrico consumato dallo sfregamento del portello (che si apriva verso l'interno, quindi non era possibile aprirlo se l'interno era pressurizzato) toccò la massa e sprigionò una scintilla.
A quella pressione di ossigeno, l'alluminio brucia come la carta e in un attimo l'interno della capsula fu un inferno.
I tre astronauti morirono in circa 15 secondi a causa dei fumi velenosi sprigionati dall'incendio, prima che nel centro controllo potessero capire cosa stava succedendo...
La base del Launch Complex 34 è stata mantenuta a perenne ricordo e sulle sue colonne campeggiano 2 targhe.
LAUNCH COMPLEX 34
Friday, 27 January 1967
18:31 Hours
Dedicated to the living memory of the crew of the Apollo 1:
U.S.A.F. Lt. Colonel Virgil I. Grissom
U.S.A.F. Lt. Colonel Edward H. White, II
U.S.N. Lt. Commander Roger B. Chaffee
They gave their lives in service to their country in the ongoing exploration of humankind's final frontier. Remember them not for how they died but for those ideals for which they lived.
Dedicato alla memoria dell'equipaggio dell'Apollo 1.
Diedero la loro vita al servizio del loro paese per la continua esplorazione dell'ultima frontiera dell'umanità. Non siano ricordati per come morirono, ma per gli ideali per cui hanno vissuto.
IN MEMORY OF THOSE WHO MADE THE ULTIMATE SACRIFICE SO OTHERS COULD REACH FOR THE STARS
AD ASTRA PER ASPERA
(A ROUGH ROAD LEADS TO THE STARS)
GOD SPEED TO THE CREW OF APOLLO 1
IN MEMORIA DI COLORO CHE HANNO RESO L'ULTIMO SACRIFICIO PERCHÉ ALTRI POTESSERO RAGGIUNGERE LE STELLE
AD ASTRA PER ASPERA
(VERSO LE STELLE ATTRAVERSO LE ASPERITÀ)
BUON VIAGGIO ALL'EQUIPAGGIO DELL'APOLLO 1
Il suo equipaggio era composto da: il pilota comandante Virgil I. Grissom, il pilota maggiore Edward H. White, e il pilota Roger B. Chaffee.
Un sacco di cose andarono storte, ma principalmente, per i test, si voleva verificare la tenuta della capsula alla pressione interna, così venne pressurizzata ad 1 atmosfera (che con quella base atmosferica portava a 2 la pressione assoluta) di ossigeno puro (con le missioni Mercury e Gemini aveva sempre funzionato bene).
Purtroppo un filo elettrico consumato dallo sfregamento del portello (che si apriva verso l'interno, quindi non era possibile aprirlo se l'interno era pressurizzato) toccò la massa e sprigionò una scintilla.
A quella pressione di ossigeno, l'alluminio brucia come la carta e in un attimo l'interno della capsula fu un inferno.
I tre astronauti morirono in circa 15 secondi a causa dei fumi velenosi sprigionati dall'incendio, prima che nel centro controllo potessero capire cosa stava succedendo...
La base del Launch Complex 34 è stata mantenuta a perenne ricordo e sulle sue colonne campeggiano 2 targhe.
LAUNCH COMPLEX 34
Friday, 27 January 1967
18:31 Hours
Dedicated to the living memory of the crew of the Apollo 1:
U.S.A.F. Lt. Colonel Virgil I. Grissom
U.S.A.F. Lt. Colonel Edward H. White, II
U.S.N. Lt. Commander Roger B. Chaffee
They gave their lives in service to their country in the ongoing exploration of humankind's final frontier. Remember them not for how they died but for those ideals for which they lived.
Dedicato alla memoria dell'equipaggio dell'Apollo 1.
Diedero la loro vita al servizio del loro paese per la continua esplorazione dell'ultima frontiera dell'umanità. Non siano ricordati per come morirono, ma per gli ideali per cui hanno vissuto.
IN MEMORY OF THOSE WHO MADE THE ULTIMATE SACRIFICE SO OTHERS COULD REACH FOR THE STARS
AD ASTRA PER ASPERA
(A ROUGH ROAD LEADS TO THE STARS)
GOD SPEED TO THE CREW OF APOLLO 1
IN MEMORIA DI COLORO CHE HANNO RESO L'ULTIMO SACRIFICIO PERCHÉ ALTRI POTESSERO RAGGIUNGERE LE STELLE
AD ASTRA PER ASPERA
(VERSO LE STELLE ATTRAVERSO LE ASPERITÀ)
BUON VIAGGIO ALL'EQUIPAGGIO DELL'APOLLO 1
sabato 26 gennaio 2008
Shuttle di... carta!
Alcuni ricercatori dell'Università di Tokyo hanno sviluppato in collaborazione con la Japan Origami Airplane Association un aereomobile di carta che sia in grado di resistere ad un volo dalla International Space Station alla superficie terrestre...
Sì, avete letto bene: di carta!
I ricercatori hanno iniziato il 17 gennaio le prove di resistenza di un prototipo lungo 8 centimetri nella galleria del vento ultraveloce nel Campus Okashiwa dell'Università di Tokyo.
Nei test, l'aliante origami, piegato seguendo la forma dello Space Shuttle e trattato per resistere ad alte temperature, è stato soggetto a venti di Mach 7, circa 8600 km/h.
Un grande veicolo come lo Space Shuttle raggiunge velocità pari a Mach 20 durante il rientro in atmosfera che comportano temperature altissime. Quello di carta, grazie al suo peso bassissimo, non dovrebbe raggiungere alte temperature, dato che rallenterebbe molto rapidamente.
Non è ancora stata decisa una data per il lancio e non si sa dove atterreranno, ma si pensa che gli occupanti della stazione spaziale possano scrivere dei messaggi sugli aerei per coloro che li ritroveranno a Terra.
Sì, avete letto bene: di carta!
I ricercatori hanno iniziato il 17 gennaio le prove di resistenza di un prototipo lungo 8 centimetri nella galleria del vento ultraveloce nel Campus Okashiwa dell'Università di Tokyo.
Nei test, l'aliante origami, piegato seguendo la forma dello Space Shuttle e trattato per resistere ad alte temperature, è stato soggetto a venti di Mach 7, circa 8600 km/h.
Un grande veicolo come lo Space Shuttle raggiunge velocità pari a Mach 20 durante il rientro in atmosfera che comportano temperature altissime. Quello di carta, grazie al suo peso bassissimo, non dovrebbe raggiungere alte temperature, dato che rallenterebbe molto rapidamente.
Non è ancora stata decisa una data per il lancio e non si sa dove atterreranno, ma si pensa che gli occupanti della stazione spaziale possano scrivere dei messaggi sugli aerei per coloro che li ritroveranno a Terra.
Asteroide in avvicinamento...
Una roccia di qualche centinaio di metri di diametro si avvicinerà alla Terra il 29 gennaio prossimo rendendosi osservabile con strumenti amatoriali.
Mentre le probabilità che il piccolo asteroide 2007 WD5 possa impattare su Marte il 30 gennaio sono ormai ridotte ai minimi termini, esattamente il giorno prima sarà invece la Terra a "rischiare" una collisione con un oggetto analogo.
L'asteroide 2007 TU24, infatti, un piccolo corpo roccioso (le dimensioni vanno da 150 a 600 metri di diametro), passerà a soli 537 000 km dal nostro pianeta alle 9:33 (ora italiana) del 29 gennaio!
Sarà uno dei maggiori avvicinamenti mai registrato per un oggetto di queste dimensioni. Si calcola infatti che a fronte di circa 7000 oggetti di questo tipo (ovvero di asteroidi NEO, "Near Earth Objects", la cui orbita attraversa quella terrestre) un caso simile possa verificarsi in media ogni 5 anni e soprattutto che un impatto con il nostro pianeta accada ogni 37'000 anni.
In questo caso dovrebbe trattarsi del passaggio più ravvicinato da qui al 2027 tra quelli calcolati per gli asteroidi attualmente conosciuti e che coinvolgono oggetti di dimensioni pari o superiori a quelle di 2007 TU24. Purtroppo c'è però da dire che l'asteroide 2007 TU24 è stato scoperto dalla Catalina Sky Survey solo l'11 ottobre scorso e quindi questi calcoli lasciano abbastanza il tempo che trovano: 3 mesi di preavviso sono totalmente inutili per qualsiasi possibile azione di difesa...
D'altro canto l'asteroide si avvicinerà talmente tanto alla Terra da risultare osservabile anche con una strumentazione amatoriale.
Le sere del 28 e del 29 gennaio, quelle a cavallo del massimo avvicinamento che però sarà inosservabile dall'Italia avvenendo il mattino del 29, l'oggetto raggiungerà infatti una magnitudine massima di +10,3, il che consentirà anche agli amatori di scorgerlo facilmente nei loro strumenti o di fotografarne la traccia lasciata grazie al notevolissimo moto tra le stelle.
Qui sotto (cliccate per ingrandirla) avete la mappa tratta dal sito NASA-JPL con le posizioni del transito sulla volta celeste.
I riferimenti più semplici ed immediati sono Stella Polare e Cassiopea...
Mentre le probabilità che il piccolo asteroide 2007 WD5 possa impattare su Marte il 30 gennaio sono ormai ridotte ai minimi termini, esattamente il giorno prima sarà invece la Terra a "rischiare" una collisione con un oggetto analogo.
L'asteroide 2007 TU24, infatti, un piccolo corpo roccioso (le dimensioni vanno da 150 a 600 metri di diametro), passerà a soli 537 000 km dal nostro pianeta alle 9:33 (ora italiana) del 29 gennaio!
Sarà uno dei maggiori avvicinamenti mai registrato per un oggetto di queste dimensioni. Si calcola infatti che a fronte di circa 7000 oggetti di questo tipo (ovvero di asteroidi NEO, "Near Earth Objects", la cui orbita attraversa quella terrestre) un caso simile possa verificarsi in media ogni 5 anni e soprattutto che un impatto con il nostro pianeta accada ogni 37'000 anni.
In questo caso dovrebbe trattarsi del passaggio più ravvicinato da qui al 2027 tra quelli calcolati per gli asteroidi attualmente conosciuti e che coinvolgono oggetti di dimensioni pari o superiori a quelle di 2007 TU24. Purtroppo c'è però da dire che l'asteroide 2007 TU24 è stato scoperto dalla Catalina Sky Survey solo l'11 ottobre scorso e quindi questi calcoli lasciano abbastanza il tempo che trovano: 3 mesi di preavviso sono totalmente inutili per qualsiasi possibile azione di difesa...
D'altro canto l'asteroide si avvicinerà talmente tanto alla Terra da risultare osservabile anche con una strumentazione amatoriale.
Le sere del 28 e del 29 gennaio, quelle a cavallo del massimo avvicinamento che però sarà inosservabile dall'Italia avvenendo il mattino del 29, l'oggetto raggiungerà infatti una magnitudine massima di +10,3, il che consentirà anche agli amatori di scorgerlo facilmente nei loro strumenti o di fotografarne la traccia lasciata grazie al notevolissimo moto tra le stelle.
Qui sotto (cliccate per ingrandirla) avete la mappa tratta dal sito NASA-JPL con le posizioni del transito sulla volta celeste.
I riferimenti più semplici ed immediati sono Stella Polare e Cassiopea...
venerdì 25 gennaio 2008
La ISS a occhio nudo! - Febbraio.
Ecco la nuova tabella per i passaggi visibili della ISS nei nostri cieli.
Rieccoci in un periodo serale oltretutto con doppio passaggio quotidiano in molte giornate, che dovrebbe anche vedere la visita dell'Atlantis.
Speriamo che il lancio ci mostri almeno un passaggio con i due veicoli in formazione ravvicinata.
Un reboost è appena stato eseguito, quindi i dati dovrebbero essere molto precisi e non suscettibili di variazioni.
Aggiornamento: in caso di lancio dell'Atlantis il 7 febbraio, è previsto un reboost della ISS il 15 febbraio usando i motori dello Shuttle. Vi terrò informati...
Legenda:
Data.... del passaggio
Mag..... Magnitudine visuale della stazione
Ora..... del culmine del passaggio - sorge ca. 2' prima e tramonta ca. 2' dopo
Alt..... Altezza angolare massima in gradi dall'orizzonte (es. zenith 90° polare 40-45°)
Az...... Azimuth, direzione in base ai punti cardinali
Data ..... Mag ... Ora ....... Alt. .. Az.
30 Gen .. -0.9 ... 18:58:00 ... 23 ... SE
31 Gen .. -2.1 ... 19:18:45 ... 59 ... S
1 Feb ... -0.7 ... 18:05:25 ... 21 ... SE
1 Feb ... -0.7 ... 19:39:23 ... 34 ... ONO
2 Feb ... -2.2 ... 18:26:22 ... 59 ... SE
2 Feb .... 0.6 ... 19:59:55 ... 17 ... ONO
3 Feb ... -1.9 ... 18:47:27 ... 53 ... NNO
4 Feb ... -0.9 ... 19:08:38 ... 28 ... NNO
5 Feb ... -2.0 ... 17:54:31 ... 58 ... NNO
5 Feb ... -0.4 ... 19:29:42 ... 21 ... NNO
6 Feb ... -1.0 ... 18:15:38 ... 30 ... NNO
6 Feb .... 0.3 ... 19:49:55 ... 15 ... NNO
7 Feb ... -0.5 ... 18:36:49 ... 21 ... N
7 Feb .... 1.0 ... 20:10:06 ... 11 ... NO
8 Feb ... -0.5 ... 18:58:01 ... 20 ... N
9 Feb ... -0.8 ... 19:19:09 ... 23 ... N
10 Feb .. -0.5 ... 18:04:43 ... 20 ... N
10 Feb .. -0.7 ... 19:39:18 ... 27 ... NNO
11 Feb .. -0.8 ... 18:25:48 ... 22 ... N
11 Feb ... 0.0 ... 19:59:29 ... 23 ... NO
12 Feb .. -1.4 ... 18:46:47 ... 33 ... NNE
12 Feb ... 0.9 ... 20:19:42 ... 15 ... ONO
13 Feb .. -2.5 ... 19:07:37 ... 68 ... NNE
14 Feb .. -1.4 ... 19:28:14 ... 44 ... SO
15 Feb .. -2.3 ... 18:13:59 ... 61 ... NNE
15 Feb ... 0.4 ... 19:48:39 ... 16 ... SO
16 Feb .. -1.5 ... 18:34:33 ... 49 ... SO
17 Feb ... 0.4 ... 18:54:55 ... 18 ... SO
Dopo inizierà un nuovo periodo serale.
28 Feb ... 1.1 ... 06:48:48 ... 13 ... SE
Dati salvo “reboost” o modifiche orbitali e ottimizzati per il nord Italia.
Rieccoci in un periodo serale oltretutto con doppio passaggio quotidiano in molte giornate, che dovrebbe anche vedere la visita dell'Atlantis.
Speriamo che il lancio ci mostri almeno un passaggio con i due veicoli in formazione ravvicinata.
Un reboost è appena stato eseguito, quindi i dati dovrebbero essere molto precisi e non suscettibili di variazioni.
Aggiornamento: in caso di lancio dell'Atlantis il 7 febbraio, è previsto un reboost della ISS il 15 febbraio usando i motori dello Shuttle. Vi terrò informati...
Legenda:
Data.... del passaggio
Mag..... Magnitudine visuale della stazione
Ora..... del culmine del passaggio - sorge ca. 2' prima e tramonta ca. 2' dopo
Alt..... Altezza angolare massima in gradi dall'orizzonte (es. zenith 90° polare 40-45°)
Az...... Azimuth, direzione in base ai punti cardinali
Data ..... Mag ... Ora ....... Alt. .. Az.
30 Gen .. -0.9 ... 18:58:00 ... 23 ... SE
31 Gen .. -2.1 ... 19:18:45 ... 59 ... S
1 Feb ... -0.7 ... 18:05:25 ... 21 ... SE
1 Feb ... -0.7 ... 19:39:23 ... 34 ... ONO
2 Feb ... -2.2 ... 18:26:22 ... 59 ... SE
2 Feb .... 0.6 ... 19:59:55 ... 17 ... ONO
3 Feb ... -1.9 ... 18:47:27 ... 53 ... NNO
4 Feb ... -0.9 ... 19:08:38 ... 28 ... NNO
5 Feb ... -2.0 ... 17:54:31 ... 58 ... NNO
5 Feb ... -0.4 ... 19:29:42 ... 21 ... NNO
6 Feb ... -1.0 ... 18:15:38 ... 30 ... NNO
6 Feb .... 0.3 ... 19:49:55 ... 15 ... NNO
7 Feb ... -0.5 ... 18:36:49 ... 21 ... N
7 Feb .... 1.0 ... 20:10:06 ... 11 ... NO
8 Feb ... -0.5 ... 18:58:01 ... 20 ... N
9 Feb ... -0.8 ... 19:19:09 ... 23 ... N
10 Feb .. -0.5 ... 18:04:43 ... 20 ... N
10 Feb .. -0.7 ... 19:39:18 ... 27 ... NNO
11 Feb .. -0.8 ... 18:25:48 ... 22 ... N
11 Feb ... 0.0 ... 19:59:29 ... 23 ... NO
12 Feb .. -1.4 ... 18:46:47 ... 33 ... NNE
12 Feb ... 0.9 ... 20:19:42 ... 15 ... ONO
13 Feb .. -2.5 ... 19:07:37 ... 68 ... NNE
14 Feb .. -1.4 ... 19:28:14 ... 44 ... SO
15 Feb .. -2.3 ... 18:13:59 ... 61 ... NNE
15 Feb ... 0.4 ... 19:48:39 ... 16 ... SO
16 Feb .. -1.5 ... 18:34:33 ... 49 ... SO
17 Feb ... 0.4 ... 18:54:55 ... 18 ... SO
Dopo inizierà un nuovo periodo serale.
28 Feb ... 1.1 ... 06:48:48 ... 13 ... SE
Dati salvo “reboost” o modifiche orbitali e ottimizzati per il nord Italia.
giovedì 24 gennaio 2008
Buon compleanno, MER.
I Mars Exploration Rover sono su Marte da ormai quattro anni.
In questi giorni se ne sta parlando molto grazie alla stupidata della "Sirenetta" scoperta in una foto di Spirit.
Ovviamente è un caso di pareidolia (la tendenza del cervello umano di dare "un senso" conosciuto alle immagini che riceve) ed in realtà è, probabilmente, un gioco di sassi e ombre.
Purtroppo dopo la sfinge ora c'è anche la statuetta...
Non si mette invece sufficientemente in risalto lo spettacolare risultato di due robot che, nati con la previsione di lavorare per sei mesi, stanno continuando il loro lavoro ben quattro anni dopo la loro entrata in servizio sul pianeta rosso.
Spirit è su Marte da 1443 Sol, mentre Opportunity da 1422 Sol (1 Sol è una giornata marziana che dura 24 ore, 37 minuti e 23 secondi).
Ogni previsione che è stata fatta sulla loro durata si è rivelata sbagliata: del resto nessuno s'aspettava che durassero 8 volte il previsto.
Non si sa quanto dureranno, e non credo ci sia qualcuno che lo sappia, ma una cosa è certa: se dovessero finire prima le risorse finanziarie a Terra rispetto a quelle energetiche su Marte, loro non smetteranno mai di funzionare. Infatti il loro software non prevede uno spegnimento totale e se e quando l'energia disponibile sui pannelli solari dovesse risvegliarli, comincerebbero a chiamare casa per riprendere il loro lavoro...
Per ora sono ancora perfettamente attive (a parte qualche acciacco che non ne pregiudica il funzionamento) e ci stanno continuando a mandare fantastiche foto della superficie di Marte...
Lunga vita ai MER!
In questi giorni se ne sta parlando molto grazie alla stupidata della "Sirenetta" scoperta in una foto di Spirit.
Ovviamente è un caso di pareidolia (la tendenza del cervello umano di dare "un senso" conosciuto alle immagini che riceve) ed in realtà è, probabilmente, un gioco di sassi e ombre.
Purtroppo dopo la sfinge ora c'è anche la statuetta...
Non si mette invece sufficientemente in risalto lo spettacolare risultato di due robot che, nati con la previsione di lavorare per sei mesi, stanno continuando il loro lavoro ben quattro anni dopo la loro entrata in servizio sul pianeta rosso.
Spirit è su Marte da 1443 Sol, mentre Opportunity da 1422 Sol (1 Sol è una giornata marziana che dura 24 ore, 37 minuti e 23 secondi).
Ogni previsione che è stata fatta sulla loro durata si è rivelata sbagliata: del resto nessuno s'aspettava che durassero 8 volte il previsto.
Non si sa quanto dureranno, e non credo ci sia qualcuno che lo sappia, ma una cosa è certa: se dovessero finire prima le risorse finanziarie a Terra rispetto a quelle energetiche su Marte, loro non smetteranno mai di funzionare. Infatti il loro software non prevede uno spegnimento totale e se e quando l'energia disponibile sui pannelli solari dovesse risvegliarli, comincerebbero a chiamare casa per riprendere il loro lavoro...
Per ora sono ancora perfettamente attive (a parte qualche acciacco che non ne pregiudica il funzionamento) e ci stanno continuando a mandare fantastiche foto della superficie di Marte...
Lunga vita ai MER!
mercoledì 23 gennaio 2008
Lavoro completato.
Terminato il lavoro sul connettore e la relativa schiuma del rivestimento esterno dell'ET.
Dalle prove è stato definitivamente stabilito che era proprio il tipo di collegamento fra i cavi e il connettore a dare problemi di contatto.
Lo stesso connettore è stato quindi anche sostituito nel serbatoio esterno previsto per la missione STS-123 dell'Endeavour, attualmente nel VAB per i preparativi al lancio in programma per la metà di marzo.
Nei prossimi giorni ci saranno anche le FRR ("prontezza al volo") e quindi siamo agli sgoccioli...
Mi sa che stavolta è quella buona!
La parte di Foam ricostruita è quella in bianco che si vede in fondo alla "camera sterile" in cui hanno operato i tecnici.
Dalle prove è stato definitivamente stabilito che era proprio il tipo di collegamento fra i cavi e il connettore a dare problemi di contatto.
Lo stesso connettore è stato quindi anche sostituito nel serbatoio esterno previsto per la missione STS-123 dell'Endeavour, attualmente nel VAB per i preparativi al lancio in programma per la metà di marzo.
Nei prossimi giorni ci saranno anche le FRR ("prontezza al volo") e quindi siamo agli sgoccioli...
Mi sa che stavolta è quella buona!
La parte di Foam ricostruita è quella in bianco che si vede in fondo alla "camera sterile" in cui hanno operato i tecnici.
martedì 22 gennaio 2008
Rientra il Progress 61.
Dopo aver terminato tutti gli esperimenti che erano previsti con le frange estreme dell'atmosfera, il Cargo Progress 61, sganciato dalla ISS il 22 dicembre ultimo scorso, rientrerà stasera distruggendosi nell'atmosfera terrestre nella solita zona del Pacifico del sud.
lunedì 21 gennaio 2008
Spiando il polo Nord del Sole.
La sonda Ulysses, una missione congiunta NASA-ESA, ha appena effettuato il terzo flyby dei poli solari, per la precisione del Polo Nord. Le altre due volte sono state nel 1994-95 e nel 2000-01.
Come al solito l'enorme massa di dati registrati è ora in arrivo a Terra e verrà analizzata con calma nei prossimi mesi.
Quest'occasione è particolarmente ghiotta dato che la nostra stella è all'inizio di un nuovo ciclo undecennale di attività. Diversi studiosi ritengono che ci sia un legame diretto fra i cicli e i poli dato che l'evoluzione delle macchie le porta a scorrere verso i poli del Sole assieme ai loro campi magnetici, dove vengono riassorbite.
Come al solito l'enorme massa di dati registrati è ora in arrivo a Terra e verrà analizzata con calma nei prossimi mesi.
Quest'occasione è particolarmente ghiotta dato che la nostra stella è all'inizio di un nuovo ciclo undecennale di attività. Diversi studiosi ritengono che ci sia un legame diretto fra i cicli e i poli dato che l'evoluzione delle macchie le porta a scorrere verso i poli del Sole assieme ai loro campi magnetici, dove vengono riassorbite.
domenica 20 gennaio 2008
Nuvole di ghiaccio su Marte.
Finora Marte è sempre stato considerato un mondo deserto dove un eventuale astronauta sarebbe stupito di vedere delle nuvole nel cielo arancio.
Però delle immagini studiate a fondo recentemente hanno mostrato che in realtà queste nuvole ci sono veramente e sono sufficientemente dense da proiettare delle ombre sulla superficie.
Questi risultati sono arrivati grazie agli strumenti OMEGA, SPICAM e Infrared Mineralogical Mapping Spectrometer a bordo della sonda ESA Mars Express.
Non dobbiamo pensare a nubi di vapor acqueo, ma sono formazioni composte da cristalli di ghiaccio di CO2, di cui è composta l'atmosfera marziana al 95%. Sono prevalentemente nella zona equatoriale del pianeta, probabilmente a causa della fortissima escursione termica fra il giorno e la notte.
Una cosa veramente stupefacente è la quota a cui stazionano queste nubi: circa 80km!
Queste nubi riescono ad abbassare di circa 10°C la temperatura al suolo rispetto alle zone circostanti schermando circa il 40% della luce solare.
Queste sono scoperte importanti, perchè permettono di chiarire dei possibili scenari del passato remoto di Marte, risalente a miliardi di anni fa, dove probabilmente era presente una atmosfera più densa di oggi e una coltre nuvolosa che rendeva la temperatura più mite grazie all'effetto serra, similmente al pianeta Venere.
(Foto: ESA)
Però delle immagini studiate a fondo recentemente hanno mostrato che in realtà queste nuvole ci sono veramente e sono sufficientemente dense da proiettare delle ombre sulla superficie.
Questi risultati sono arrivati grazie agli strumenti OMEGA, SPICAM e Infrared Mineralogical Mapping Spectrometer a bordo della sonda ESA Mars Express.
Non dobbiamo pensare a nubi di vapor acqueo, ma sono formazioni composte da cristalli di ghiaccio di CO2, di cui è composta l'atmosfera marziana al 95%. Sono prevalentemente nella zona equatoriale del pianeta, probabilmente a causa della fortissima escursione termica fra il giorno e la notte.
Una cosa veramente stupefacente è la quota a cui stazionano queste nubi: circa 80km!
Queste nubi riescono ad abbassare di circa 10°C la temperatura al suolo rispetto alle zone circostanti schermando circa il 40% della luce solare.
Queste sono scoperte importanti, perchè permettono di chiarire dei possibili scenari del passato remoto di Marte, risalente a miliardi di anni fa, dove probabilmente era presente una atmosfera più densa di oggi e una coltre nuvolosa che rendeva la temperatura più mite grazie all'effetto serra, similmente al pianeta Venere.
(Foto: ESA)
Sea Launch: un lancio in mare aperto...
Un anno dopo il drammatico fallimento del lancio dello Zenith dalla piattaforma marina Sea Launch (esplosione al decollo che ha semidistrutto la rampa di lancio) in pieno oceano Pacifico, il vettore Ukraino ha finalmente lasciato con successo il pad per portare in orbita un satellite per telecomunicazioni arabo.
Con un motore RD-171 capace di 725 tonnellate di spinta, il razzo Zenit 3SL alto 60 metri ha lasciato la piattaforma Odissey posizionata sull'equatore ad una longitudine di 154 gradi ovest.
Il vettore, un tre stadi a perdere, ha portato il satellite Thuraya 3 dal peso di 5'160kg all'orbita geostazionaria, aiutato dal motore Upper-stage russo "Block DM-SL" in 1 ora e 39 minuti.
L'anno scorso il missile Zenith ha subìto un gravissimo incidente, quando, durante la fase di ignizione per il decollo, un detrito metallico della lavorazione dei serbatoi è entrato in una turbopompa del motore principale disintegrandone la girante e causando l'interruzione della spinta. Il vettore è così precipitato nei condotti di deviazione delle fiamme esplodendo e distruggendo completamente la rampa, ricavata da una piattaforma petrolifera norvegese.
A causa di questo incidente la Sea Launch ha perso diverse commesse ed ha dovuto affrontare molti costi per ripristinare la rampa, lavoro eseguito in un cantiere navale di Vancouver che ha comportato la ricostruzione del deflettore di fiamma, hangar, antenne e impianti di comunicazione.
Le avverse condizioni metereologiche hanno comportato diversi rinvii a questo lancio, inizialmente previsto per novembre fino ad arrivare, dopo diverse settimane al largo, ad un rientro forzato in porto a causa dei venti e delle correnti marine molto forti.
Con un motore RD-171 capace di 725 tonnellate di spinta, il razzo Zenit 3SL alto 60 metri ha lasciato la piattaforma Odissey posizionata sull'equatore ad una longitudine di 154 gradi ovest.
Il vettore, un tre stadi a perdere, ha portato il satellite Thuraya 3 dal peso di 5'160kg all'orbita geostazionaria, aiutato dal motore Upper-stage russo "Block DM-SL" in 1 ora e 39 minuti.
L'anno scorso il missile Zenith ha subìto un gravissimo incidente, quando, durante la fase di ignizione per il decollo, un detrito metallico della lavorazione dei serbatoi è entrato in una turbopompa del motore principale disintegrandone la girante e causando l'interruzione della spinta. Il vettore è così precipitato nei condotti di deviazione delle fiamme esplodendo e distruggendo completamente la rampa, ricavata da una piattaforma petrolifera norvegese.
A causa di questo incidente la Sea Launch ha perso diverse commesse ed ha dovuto affrontare molti costi per ripristinare la rampa, lavoro eseguito in un cantiere navale di Vancouver che ha comportato la ricostruzione del deflettore di fiamma, hangar, antenne e impianti di comunicazione.
Le avverse condizioni metereologiche hanno comportato diversi rinvii a questo lancio, inizialmente previsto per novembre fino ad arrivare, dopo diverse settimane al largo, ad un rientro forzato in porto a causa dei venti e delle correnti marine molto forti.
mercoledì 16 gennaio 2008
Novità.
I lavori sull'Atlantis proseguono spediti ed è anche stata resa nota l'ora prevista per il lancio cioè alle 14:45:25 ora della Florida (le 20:45 italiane) del 7 febbraio prossimo venturo.
Messenger ha effettuato il suo FlyBy di Mercurio e ci stanno giungendo le foto.
Immagine ripresa da una distanza di 17'500 km.
Oltre 30 anni fa, il Mariner fece una foto di questa zona del pianeta e il cratere con due bordi concentrici in alto a destra venne chiamato Vivaldi in onore del musicista italiano.
Inutile ribadire che le foto attuali hanno un dettaglio impensabile a quell'epoca...
Messenger ha effettuato il suo FlyBy di Mercurio e ci stanno giungendo le foto.
Immagine ripresa da una distanza di 17'500 km.
Oltre 30 anni fa, il Mariner fece una foto di questa zona del pianeta e il cratere con due bordi concentrici in alto a destra venne chiamato Vivaldi in onore del musicista italiano.
Inutile ribadire che le foto attuali hanno un dettaglio impensabile a quell'epoca...
domenica 13 gennaio 2008
Aggiornamenti vari.
Per Atlantis, il connettore saldato pare funzionare perfettamente (al contrario di quello smontato che da gli stessi problemi avuti durante i vari tanking) ed ora si procederà a ricoprirlo con la schiuma isolante.
I lavori di preparazione per il lancio saranno completati entro il 27 gennaio per poter attivare le procedure di pre-lancio con la dovuta tranquillità.
Sulla ISS intanto stanno organizzando una EVA per la riparazione del motore di orientamento di uno degli array solari. La passeggiata avverrà il 30 gennaio e sarà effettuata dalla comandante Peggy Whitson e da Dan Tani.
Messenger è in dirittura d'arrivo e sta mandando immagini sempre più ravvicinate di Mercurio.
Il Flyby è previsto per domani sera alle 18:04 italiane, ma i risultati saranno diffusi intorno alle 2 di notte...
I lavori di preparazione per il lancio saranno completati entro il 27 gennaio per poter attivare le procedure di pre-lancio con la dovuta tranquillità.
Sulla ISS intanto stanno organizzando una EVA per la riparazione del motore di orientamento di uno degli array solari. La passeggiata avverrà il 30 gennaio e sarà effettuata dalla comandante Peggy Whitson e da Dan Tani.
Messenger è in dirittura d'arrivo e sta mandando immagini sempre più ravvicinate di Mercurio.
Il Flyby è previsto per domani sera alle 18:04 italiane, ma i risultati saranno diffusi intorno alle 2 di notte...
giovedì 10 gennaio 2008
STS-122 aggiornamento.
Data definitiva: 7 febbraio.
E' stata scelta questa data per evitare interferenze con il Cargo Progress in partenza il 5 febbraio.
I test sul connettore sono in corso, ma pare tutto OK.
La Nasa ha anche definito le date per le missioni successive:
- STS-123 l'11 marzo (forse il 17)
- STS-124 il 24 aprile.
E' stata scelta questa data per evitare interferenze con il Cargo Progress in partenza il 5 febbraio.
I test sul connettore sono in corso, ma pare tutto OK.
La Nasa ha anche definito le date per le missioni successive:
- STS-123 l'11 marzo (forse il 17)
- STS-124 il 24 aprile.
Messenger si avvicina...
... temporaneamente alla sua meta finale.
Ecco la prima foto di Mercurio ripresa dalla sonda.
Immagine ripresa da 2,7 milioni di km circa (Fonte: come tutte le altre foto che pubblico-> Nasa).
E' dal 1974 con il Mariner 10 (unica sonda che ha raggiunto Mercurio) che non si hanno fotografie ravvicinate del rovente pianeta e stavolta gli strumenti sono decisamente più evoluti.
Senza contare che dopo questo incontro, ce ne sarà un altro ad ottobre 2008, un ultimo a settembre 2009 ed infine, come già detto, a marzo del 2011 il Messenger entrerà stabilmente in orbita.
Ecco la prima foto di Mercurio ripresa dalla sonda.
Immagine ripresa da 2,7 milioni di km circa (Fonte: come tutte le altre foto che pubblico-> Nasa).
E' dal 1974 con il Mariner 10 (unica sonda che ha raggiunto Mercurio) che non si hanno fotografie ravvicinate del rovente pianeta e stavolta gli strumenti sono decisamente più evoluti.
Senza contare che dopo questo incontro, ce ne sarà un altro ad ottobre 2008, un ultimo a settembre 2009 ed infine, come già detto, a marzo del 2011 il Messenger entrerà stabilmente in orbita.
mercoledì 9 gennaio 2008
STS-125 Prime informazioni.
La NASA ha illustrato i piani di riparazione per il telescopio spaziale Hubble.
La missione STS-125 della navetta Atlantis (lancio previsto il 7 agosto 2008) sarà la quinta e l'ultima verso Hubble.
Questi lavori permetteranno al Telescopio di proseguire la sua missione per altri cinque anni.
Hubble è in servizio dal 1990 e da allora ci ha dato le più spettacolari immagini dell'universo che siano mai state riprese.
Sono previste cinque passeggiate spaziali per riparare due strumenti guasti da oltre un anno, ma il pezzo forte è l'installazione di due nuovi strumenti che renderanno il Telescopio oltre 90 volte più potente delle precedenti prestazioni ottimizzate nel 1993 durante la prima missione di servizio.
Fra le operazioni da eseguire a bordo del grande satellite c'è anche la sostituzione delle batterie, giroscopi e rivestimento termico.
La NASA ha chiarito che la data della partenza è ancora provvisoria e molto dipenderà dal ritardo che verrà accumulato con le prossime 2 missioni.
E' importante ricordare che a causa della tipologia di missione (non ISS) dovrà essere pronta la missione di soccorso STS-400 che deve salvare gli astronauti nel caso qualcosa vada storto.
Quindi sarà l'ultima opportunità di vedere due navette contemporaneamente in rampa: l'Atlantis e l'Endeavour.
E' per questo motivo che mi piacerebbe riuscire ad organizzare un viaggio al KSC in quell'occasione!
La patch della missione STS-125. Quinta Hubble Servicing Mission.
La missione STS-125 della navetta Atlantis (lancio previsto il 7 agosto 2008) sarà la quinta e l'ultima verso Hubble.
Questi lavori permetteranno al Telescopio di proseguire la sua missione per altri cinque anni.
Hubble è in servizio dal 1990 e da allora ci ha dato le più spettacolari immagini dell'universo che siano mai state riprese.
Sono previste cinque passeggiate spaziali per riparare due strumenti guasti da oltre un anno, ma il pezzo forte è l'installazione di due nuovi strumenti che renderanno il Telescopio oltre 90 volte più potente delle precedenti prestazioni ottimizzate nel 1993 durante la prima missione di servizio.
Fra le operazioni da eseguire a bordo del grande satellite c'è anche la sostituzione delle batterie, giroscopi e rivestimento termico.
La NASA ha chiarito che la data della partenza è ancora provvisoria e molto dipenderà dal ritardo che verrà accumulato con le prossime 2 missioni.
E' importante ricordare che a causa della tipologia di missione (non ISS) dovrà essere pronta la missione di soccorso STS-400 che deve salvare gli astronauti nel caso qualcosa vada storto.
Quindi sarà l'ultima opportunità di vedere due navette contemporaneamente in rampa: l'Atlantis e l'Endeavour.
E' per questo motivo che mi piacerebbe riuscire ad organizzare un viaggio al KSC in quell'occasione!
La patch della missione STS-125. Quinta Hubble Servicing Mission.
lunedì 7 gennaio 2008
Messenger.
Microsoft?
No, molto meglio!
MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging.
Lanciato con un Delta II da Cape Canaveral il 3 agosto 2004, farà il suo primo passaggio radente con Mercurio il 14 gennaio prossimo, quindi fra una settimana.
Entrerà poi in orbita stabile il 18 marzo 2011 e diventerà il primo satellite artificiale del pianeta più interno del nostro Sistema Solare.
Per ulteriori informazioni guardate qui (in inglese).
No, molto meglio!
MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry and Ranging.
Lanciato con un Delta II da Cape Canaveral il 3 agosto 2004, farà il suo primo passaggio radente con Mercurio il 14 gennaio prossimo, quindi fra una settimana.
Entrerà poi in orbita stabile il 18 marzo 2011 e diventerà il primo satellite artificiale del pianeta più interno del nostro Sistema Solare.
Per ulteriori informazioni guardate qui (in inglese).
STS-122 conferma.
Con il termine in tempo utile della sostituzione dell'ATVC, viene confermata la prima data del 2 febbraio n.e.t. (not early than - non prima di).
Alcuni telegiornali avevano dato il 24 gennaio come possibile data per il lancio, ma corrispondeva al termine dei lavori...
Quindi se sentirete dire che lo Shuttle ha avuto un nuovo ritardo, stavolta non è vero perchè il 2 febbraio era già stabilito prima, e noi lo sapevamo...
Alcuni telegiornali avevano dato il 24 gennaio come possibile data per il lancio, ma corrispondeva al termine dei lavori...
Quindi se sentirete dire che lo Shuttle ha avuto un nuovo ritardo, stavolta non è vero perchè il 2 febbraio era già stabilito prima, e noi lo sapevamo...
Blog news...
Mentre ci stiamo avvicinando rapidamente ai 2500 contatti, avrete notato che ho inserito nella barra laterale del Blog le condizioni meteo del Kennedy Space Center.
Mi pare un accessorio utile (per noi malati di spazio) soprattutto quando si avvicina un lancio, perchè permette di avere una visione di eventuali condizioni meteo avverse.
Possiamo anche controllare la temperatura a cui sono esposte le navette durante la loro permanenza in rampa: ricordiamoci del disastro del Challenger, la cui causa scatenante è stata proprio la tremenda gelata che si era verificata nella notte precedente.
Poi le guarnizioni dei Booster erano difettose, ma magari avrebbero potuto accorgersene poco per volta...
La rampa di lancio la mattina della tragedia...
Mi pare un accessorio utile (per noi malati di spazio) soprattutto quando si avvicina un lancio, perchè permette di avere una visione di eventuali condizioni meteo avverse.
Possiamo anche controllare la temperatura a cui sono esposte le navette durante la loro permanenza in rampa: ricordiamoci del disastro del Challenger, la cui causa scatenante è stata proprio la tremenda gelata che si era verificata nella notte precedente.
Poi le guarnizioni dei Booster erano difettose, ma magari avrebbero potuto accorgersene poco per volta...
La rampa di lancio la mattina della tragedia...
sabato 5 gennaio 2008
STS-122 Altra grana...
E' stata decisa la sostituzione di uno de quattro ATVC (Ascent Thrust Vector Control), cioè uno dei computer che controllano l'orientamento dei motori dello Shuttle, sia i booster che gli SSME della Navetta. La ridondanza di 4 pezzi in parallelo è necessaria per assicurare sempre un backup durante le delicatissime fasi del lancio.
L'anomalia è stata riscontrata durante l'ultima simulazione di caricamento dei propellenti e dato che le informazioni che provenivano dal computer erano totalmente scoordinate, si è immediatamente iniziato un ciclo di test mirato su quel particolare. Purtroppo ha sempre funzionato alla perfezione e quindi i tecnici sono rimasti con il dubbio su cosa fosse avvenuto durante il verificarsi del difetto.
E' stato quindi deciso che, a scanso di equivoci, venisse sostituito completamente il particolare potenzialmente difettoso.
Dato che il pezzo di ricambio era già al Kennedy Space Center, i tecnici si sono subito messi al lavoro e se la sostituzione si completerà entro domani non ci dovrebbero essere ulteriori slittamenti nelle date di lancio.
Intanto si prosegue anche sul fronte del connettore da sistemare...
L'anomalia è stata riscontrata durante l'ultima simulazione di caricamento dei propellenti e dato che le informazioni che provenivano dal computer erano totalmente scoordinate, si è immediatamente iniziato un ciclo di test mirato su quel particolare. Purtroppo ha sempre funzionato alla perfezione e quindi i tecnici sono rimasti con il dubbio su cosa fosse avvenuto durante il verificarsi del difetto.
E' stato quindi deciso che, a scanso di equivoci, venisse sostituito completamente il particolare potenzialmente difettoso.
Dato che il pezzo di ricambio era già al Kennedy Space Center, i tecnici si sono subito messi al lavoro e se la sostituzione si completerà entro domani non ci dovrebbero essere ulteriori slittamenti nelle date di lancio.
Intanto si prosegue anche sul fronte del connettore da sistemare...
giovedì 3 gennaio 2008
STS-122 Update.
Abbiamo una data!
Se non verrà effettuato il tanking test dopo il rimontaggio del connettore dei sensori ECO il lancio avverrà il 2 febbraio.
Se, come è molto più probabile, si eseguirà il 21 gennaio un test di caricamento dei propellenti, la data prevista per il decollo è stabilita per l'8 febbraio.
Incrociamo le dita!
Se non verrà effettuato il tanking test dopo il rimontaggio del connettore dei sensori ECO il lancio avverrà il 2 febbraio.
Se, come è molto più probabile, si eseguirà il 21 gennaio un test di caricamento dei propellenti, la data prevista per il decollo è stabilita per l'8 febbraio.
Incrociamo le dita!
mercoledì 2 gennaio 2008
Da vedere (2008.01)
Mentre la cometa Holmes a magnitudine +4 continua ad essere facilmente visibile (con un binocolo) nonostante disti ormai da noi oltre 2 UA, la Tuttle è fra i Pesci e l'Ariete a magnitudine +5,8, quindi anch'essa visibile con un binocolo.
Alle 6 della mattina di sabato 5 si vedrà la Luna calante a 7° circa da una Venere che in questi giorni è un luminosissimo Lucifero mattutino (Lucifero = portatore di luce). Fra loro si vedrà anche Antares...
La sera del 9 alle 17 (subito dopo il tramonto del Sole) la Luna molto bassa sull'orizzonte, sempre una falce sottilissima, sarà 1° a sud di Mercurio. Sarà quindi un'ottima occasione per localizzarlo fra le luci del tramonto.
Sperando nel bel tempo, che però, almeno al nord, non dovrebbe esserci propizio.
Alle 6 della mattina di sabato 5 si vedrà la Luna calante a 7° circa da una Venere che in questi giorni è un luminosissimo Lucifero mattutino (Lucifero = portatore di luce). Fra loro si vedrà anche Antares...
La sera del 9 alle 17 (subito dopo il tramonto del Sole) la Luna molto bassa sull'orizzonte, sempre una falce sottilissima, sarà 1° a sud di Mercurio. Sarà quindi un'ottima occasione per localizzarlo fra le luci del tramonto.
Sperando nel bel tempo, che però, almeno al nord, non dovrebbe esserci propizio.
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