Time machine.

International Space Station Europa Centrale Kennedy Space Center - Florida Baikonur - Kazakhstan Kourou - French Guyana

sabato 18 dicembre 2010

Safe mode.

Sto subendo dei sovraccarichi nei sottosistemi "Lavoro" e "Famiglia" che mi costringono ad entrare in una condizione di standby.

D'ora in poi tutte le attività astronautiche dovranno essere temporaneamente (spero) interrotte per ristabilire le corrette priorità nella programmazione della missione denominata "Vita".

Questa interruzione si estende a tutto l'ambito spaziale e speriamo che il Controllo Missione riesca al più presto a riavviare l'intero sistema e riprendere le varie attività.

Grazie a tutti gli amici lettori,
arrivederci.

giovedì 16 dicembre 2010

Iniziata la missione MagISStra.

È partito ieri dal Cosmodromo di Baikonur il nostro Paolo Angelo Nespoli, con l'incarico di primo ingegnere di bordo sulla Soyuz TMA-20. Il suo comandante è il cosmonauta Dmitry "Dima" Kondratyev, mentre il secondo ingegnere è Catherine "Cady" Coleman, astronauta NASA.

La Soyuz sale verso il cielo [NASA].
La perfetta salita in orbita è durata poco più di nove minuti con un lancio da manuale avvenuto alle 1909 UTC.
L'evento è stato seguito in diretta dal Palazzetto dello Sport di Verano Brianza, la città in cui vive quando non è in addestramento o in missione. Tutta la serata è stata organizzata da ESA ed era presente anche Samantha Cristoforetti che ha fatto da speaker d'eccezione per commentare l'inizio di questa emozionante missione: la prima che vede un italiano per sei mesi nello Spazio.
Ero presente anch'io ed è stata un'emozione ed un onore conoscere la famiglia di Paolo e vedere come tutta la cittadinanza si è stretta in un orgoglioso abbraccio per questo "omone" (è alto 192 centimetri, al limite per poter "indossare" la Soyuz) e per quello che rappresenta: c'erano oltre settecento persone ad applaudire e sostenere la famiglia Nespoli!

Non è il primo volo per Paolo, dato che nel 2007 ha già partecipato alla missione dello Space Shuttle Discovery STS-120, trascorrendo nello Spazio oltre 15 giorni. 
Nato il 6 aprile del 1957, Paolo è laureato in ingegneria meccanica e in scienze aerospaziali con lauree, dottorati e master raccolti fra l'università di Firenze e di New York. Entrato a far parte degli astronauti ESA con il gruppo NASA del 1998, nel suo bagaglio di esperienze c'è anche una lunga militanza nell'Esercito Italiano dove è stato sottufficiale istruttore di paracadutismo e viene anche inviato in Libano con la forza di pace. Attualmente è riservista con il grado di Maggiore.

La sua missione attraverserà due Expedition, la 26 e la 27 e vedrà probabilmente l'attracco di ogni veicolo attualmente designato per raggiungere la Stazione Spaziale: Soyuz, Progress, Shuttle, il giapponese HTV e l'europeo ATV. Se fosse particolarmente fortunato potrebbe anche vedere arrivare per la prima volta il Dragon di SpaceX.


L'attracco alla Stazione Spaziale è previsto dopo 49 ore dal lancio e precisamente alle 2012 UTC (21:12 italiane) di domani, venerdì 17 dicembre.

Un grande "in bocca al lupo" per Paolo e per tutti gli esperimenti scientifici di cui si dovrà occupare in questi sei mesi a zero g.

E mi raccomando Paolo, quando ti affaccerai alla Cupola dai un'occhiata anche per noi a quello splendido ed incredibile panorama...

martedì 14 dicembre 2010

STS-133 Test.

È previsto per venerdì 17 dicembre il test di riempimento del serbatoio esterno per verificare la tenuta delle riparazioni alla struttura eseguite dopo il problemi riscontrati al rinvio del lancio del 5 novembre scorso.

Questo è un esempio del ghiaccio presente
in rampa a causa delle rigide temperature
notturne di questi giorni al KSC.[NASA].
Nella zona dell'intertank sono stati montati 50 sensori di temperatura e il test simulerà un ciclo completo di caricamento fino quasi al momento del lancio, interrompendosi trenta secondi prima del T-0 e restando in attesa per cinque minuti prima di interrompere tutta la procedura e svuotare nuovamente il serbatoio.

Completato questo importante collaudo è poi previsto che il Discovery con il suo stack rientrino nel Vehicle Assembly Building per trascorrere alcune settimane al riparo prima di ritornare in rampa per il lancio del 3 febbraio. Il rollback nel VAB dovrebbe avvenire fra il 21 e il 22 dicembre mentre il ritorno in rampa dovrebbe effettuarsi il 14 gennaio. Tutto questo se il test di caricamento andrà bene, in caso contrario il rischio è che l'ultima missione di Discovery venga ritardata ulteriormente.

lunedì 13 dicembre 2010

Persa una vela solare.

Resta unico il successo giapponese di alcuni mesi fa quando con il lancio della sonda venusiana Akatsuki, veniva inviata anche una vela perfettamente funzionante chiamata Ikaros.

Lunedì scorso un veicolo simile della NASA, chiamato NanoSail-D è stato lanciato dal satellite FASTSAT (Fast, Affordable, Science and Technology Satellite) per mezzo di un dispositivo a molla.
Una rappresentazione artistica
di NanoSail-D [NASA].
La partenza è avvenuta alle 0631 UTC e l’apertura del telo della vela doveva avvenire esattamente 24 ore dopo. In realtà è stato immediatamente perso il contatto con NanoSail-D e dopo alcuni giorni di analisi i tecnici sono addirittura incerti sul fatto che FASTSAT l’abbia effettivamente rilasciato. Tutti gli indizi danno come confermato il lancio, ma della vela (che doveva raggiungere una superficie di circa 9 metri quadrati) non c’è traccia.
La NASA ha quasi perso le speranze e purtroppo questo fallimento vale doppio dato che un primo esemplare di NanoSail-D andò distrutto nel 2008 per un fallimento del lancio.

domenica 12 dicembre 2010

Trovata la causa del fallimento.

Il 5 dicembre scorso un vettore Proton non riusciva a completare la sua missione di inserimento in orbita dei tre satelliti Glonass presenti nella sua stiva di carico.
La conseguenza, oltre alla perdita del carico, precipitato nell'Oceano Pacifico, è stata l'immediato blocco dei lanci Proton in attesa di chiarire le cause dell'incidente.

Il lancio sfortunato [Roscosmos].
L'annuncio della Commissione d'inchiesta è che il difetto è stato rilevato e quindi verranno sbloccati i prossimi lanci di questo vettore.
Dalle analisi dello sfortunato volo di una settimana fa, è emerso che la causa del problema è stato un sovraccarico dell'upper-stage.
Il nuovo stadio orbitale (il quarto stadio del vettore che si attiva dopo l'inserimento in orbita) era al suo primo utilizzo e si chiamava Block DM-03. A causa di un incredibile errore, in rampa sono stati caricati propellenti in eccesso e precisamente la quantità necessaria per il vecchio modello di upper-stage, il Block DM-02.
Purtroppo la differenza non era marginale e si attestava su 1,6 tonnellate, ragion per cui, calcolata la spinta per il carico inferiore, non è stato possibile raggiungere l'orbita prevista. L'errore deriva dal fatto che il nuovo modello ha dei serbatoi più grandi e le istruzioni provenienti da RKK Energia, costruttore dello stadio, riportavano lo stesso livello percentuale di riempimento dei serbatoi, portando così al sovraccarico.

Il prossimo lancio è previsto il 19 dicembre prossimo venturo e porterà in orbita il satellite KA-SAT di Eutelsat. Motivo in più per essere tranquilli è l'uso di un altro stadio orbitale, il Briz-M. Da parte di ILS ci potrebbe essere qualche ritardo nella preparazione dato che Roscosmos aveva bloccato tutte le operazioni sui Proton, ma eventualmente una nuova data verrà stabilita a breve.

sabato 11 dicembre 2010

Odyssey verso il record.

La prossima settimana il 2001 Mars Odyssey Orbiter della NASA avrà lavorato su Marte più a lungo di qualsiasi altro veicolo spaziale.

Odyssey, lanciato il 7 aprile 2001, entrò in orbita intorno a Marte il 24 ottobre dello stesso anno. Il 15 dicembre prossimo sarà il 3340° giorno dall'arrivo, superando così il record di longevità marziana fissato dal suo predecessore, il Mars Global Surveyor, che ha operato in orbita dall'11 settembre 1997, al 2 novembre 2006.

Lo schema dell'Odyssey [JPL].
Odyssey ha fatto nei primi mesi di missione la sua scoperta più famosa - la prova della presenza di molta acqua ghiacciata appena sotto l'arida superficie di Marte - ed ha completato il controllo delle radiazioni presenti sul Pianeta Rosso per la sicurezza dei futuri astronauti, e tutto prima della fine della sua missione primaria nel 2004. Gli anni aggiuntivi della missione estesa hanno permesso molti altri studi che non sarebbe stato possibile effettuare altrimenti.
"Questi anni in più ci hanno permesso di costruire le mappe a più alta risoluzione che coprono praticamente l'intero pianeta", ha detto l'Odyssey Project Scientist Jeffrey Plaut del Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California
Le mappe sono montaggi di immagini riprese dalla fotocamera Thermal Emission Imaging System (THEMIS) dell'orbiter, gestite e fornite dall'Arizona State University, di Tempe. Per celebrare l'avvicinamento al record di longevità su Marte, il team di THEMIS e la NASA hanno preparato una spettacolare raccolta di immagini,

La longevità dell'orbiter ha dato agli scienziati l'opportunità di monitorare le variazioni stagionali su Marte di anno in anno, come il ciclo di congelamento e accumulo dell'anidride carbonica dall'atmosfera nelle regioni polari durante l'inverno di ogni emisfero. "È impressionante come i modelli si sono ripetuti in modo coerente di anno in anno e questo è un confronto che non sarebbe stato possibile senza la nostra missione estesa", ha detto Plaut.

Le ottime performance di Odyssey hanno anche aiutato lo svolgimento di altre missioni. Quando i Mars Exploration Rovers, Spirit e Opportunity, hanno superato di gran lunga la loro vita operativa prevista, Odyssey è rimasto disponibile come ripetitore primario di comunicazione dei rover. Quasi tutti i dati scientifici provenienti dai MER e anche quelli che giungevano dal Phoenix Mars Lander hanno raggiunto la Terra tramite Odyssey. È diventata anche il filo portante della continua osservazione meteorologica eseguita da una serie di sonde orbitali della NASA: il Mars Global Surveyor, la stessa Odyssey, e il Mars Reconnaissance Orbiter, che ha iniziato la sua missione scientifica alla fine del 2006.

"Centinaia di persone che hanno progettato e costruito la sonda Odyssey, oltre al piccolo gruppo che segue le operazioni oggi, sono fieri di vedere la navicella raggiungere questo traguardo", ha dichiarato Bob Berry, direttore del programma Odyssey presso la Lockheed Martin Space Systems.
I trionfi scientifici di Odyssey sono iniziati nei primi mesi del 2002 con il rilevamento dell'idrogeno appena sotto la superficie in tutte le regioni ad alta latitudine del pianeta. La deduzione che l'idrogeno è quello contenuto nell'acqua congelata è poi stato confermato dalla missione Phoenix nel 2008.
I ricercatori della University of Arizona, a Tucson, hanno guidato le operazioni della suite di strumenti Gamma Ray Spectrometer, che aveva rilevato l'idrogeno e successivamente mappato la distribuzione di diversi altri elementi su Marte. Ulteriori partner scientifici si trovano all'Agenzia Spaziale Russa, che ha fornito il rivelatore di neutroni ad alta energia, e al Los Alamos National Laboratories, nel New Mexico, che ha fornito lo spettrometro a neutroni.

L'obiettivo scientifico di controllo dei livelli di radiazione presenti attorno a Marte per aiutare la pianificazione di future missioni umane, è stato completato dal Mars Radiation Environment Experiment, sviluppato al Johnson Space Center di Houston.

La NASA ha preparato nuovo lavoro per Odyssey, oltre a continuare le sue osservazioni scientifiche e il suo servizio di inoltro dei dati per la missione Mars Exploration Rover. Se necessario, i controllori adegueranno anche l'orbita della sonda in modo che si trovi in una posizione favorevole per fare da ripetitore delle comunicazioni durante lo sbarco dell'agosto 2012 del prossimo Mars Rover della NASA, Curiosity.

venerdì 10 dicembre 2010

Gli ultimi motori.

I tecnici di terra che si occupano della preparazione degli Space Shuttle al Kennedy Space Center hanno raggiunto un ulteriore traguardo "finale" sulla via di pensionamento che ormai incombe sul programma: installare l'ultima serie di motori principali, gli SSME (Space Shuttle Main Engines).

Una fase del montaggio [NASA].
All'interno della baia 1 dell'Orbiter Processing Facility, l'ultima serie di propulsori sono stati montati uno per uno sulla navetta Atlantis. Il motore centrale è stato installato martedì 7, seguito mercoledì 8 dal motore in basso a destra e giovedi 9 è toccato a quello in basso a sinistra.

Ogni motore Pratt & Whitney Rocketdyne è lungo circa quattro metri e venti, pesa poco più di tre tonnellate ed è circa 2,2 metri di diametro alla fine dell'ugello. Bruciano idrogeno liquido e ossigeno liquido criogenici per spingere la navetta durante la salita verso l'orbita che dura otto minuti e mezzo.
Altri dati strabilianti sono la pressione delle turbina, 220 Bar e il consumo, 1300 litri al secondo. Le turbine funzionano nominalmente a 35'000 giri al minuto e la temperatura massima di esercizio del propulsore è di 3'300°C.
La spinta nel vuoto è di 213 tonnellate che equivalgono a circa 12'300'000 HP.

I motori vengono rimossi dagli orbiter Shuttle dopo ogni missione nello spazio per eseguire l'assistenza post-volo e il ricondizionamento.

Atlantis viene attualmente preparato per un eventuale lancio di soccorso ad Endeavour ed eventualmente per la potenziale missione extra che potrebbe essere aggiunta al programma Shuttle la prossima estate.

SpaceX andrà subito verso la Stazione Spaziale?

SpaceX mercoledì ha fatto il suo capolavoro calmando i critici e convincendo la NASA che la società è pronta a consegnare l'anno prossimo i rifornimenti alla Stazione Spaziale Internazionale.

Lo storico lancio
da una prospettiva spettacolare 
[Chris Thompson/SpaceX].
La società ha lanciato un razzo Falcon 9 dalla Florida alle 1543 UTC di mercoledì scorso, posizionando in orbita la capsula senza equipaggio Dragon 10 minuti più tardi. Dragon ha funzionato perfettamente e senza problemi, girando intorno alla Terra due volte prima di compiere un rientro atmosferico ed un ammaraggio nell'Oceano Pacifico al largo della costa nord del Messico alle ore 1902 UTC.
"È stata una cosa incredibilmente fantastica", ha detto Elon Musk, fondatore e CEO di SpaceX. "Vorrei essere più eloquente, ma è difficile essere eloquenti quando si rimane come storditi, piacevolmente storditi."

Musk ha tentato di sedare le aspettative prima del lancio, predicendo che il volo di prova aveva solo una probabilità del 60 per cento di successo completo, ma la società di Musk ha battuto quelle previsioni, raggiungendo ogni obiettivo della missione come ha confermato Alan Lindenmoyer, capo della Commercial Orbital Transportation Services (COTS) al Johnson Space Center di Houston.

Il programma COTS fino ad oggi ha investito 253 milioni di dollari in SpaceX e il successo dell'8 dicembre avvierà un'altra tranche di 5 milioni nell'ambito di un contratto che lega i finanziamenti governativi agli avanzamenti del progetto.
"Dopo il successo odierno, abbiamo aumentato la fiducia nei sistemi di SpaceX, sia per i veicoli di lancio che per i veicoli spaziali", ha detto mercoledì Lindenmoyer.
L'esito positivo della missione potrebbe anche convincere la NASA ad approvare la richiesta di SpaceX di abbinare i prossimi due voli di prova, che originariamente erano programmati nel 2006, quando a SpaceX è stato assegnato il contratto dei COTS.

L'attuale piano prevede che la prossima missione Dragon si porti nei pressi della Stazione Spaziale, dimostri l'efficienza dei sistemi di comunicazione e dei sistemi di avvicinamento, poi si allontani e rientri sulla Terra. Il terzo volo test operativo porterà Dragon al disotto dei 10 metri di distanza dal complesso, dove il braccio robotico della Stazione sarebbe in grado di agganciare la capsula e spostarla su un molo d'attracco.
"Sono ottimista sul fatto che il prossimo volo raggiungerà la Stazione Spaziale", ha detto Musk, aggiungendo che ci sono diverse cose che gli ingegneri devono modificare su Dragon per renderlo possibile.

La maggior parte dei miglioramenti saranno nell'elettronica di bordo, ma SpaceX deve anche aggiungere pannelli solari e inserire maggiore ridondanza nelle apparecchiature della capsula. Anche i computer di bordo dovranno ricevere degli importanti aggiornamenti per preparare un volo che raggiunge la Stazione e per ottenere questo si potrebbero unire gli sforzi di produzione di due test consecutivi, completandone uno che raggiunge i risultati di entrambi: "Cosa che potremmo realizzare entro la metà dell'anno prossimo", ha detto Musk.
La NASA si è riservata il giudizio su questa strategia di test accelerati fino a dopo la missione di questa settimana, ma Lindenmoyer ha detto che l'agenzia "certamente lo terrà in considerazione."

Il razzo Falcon 9 ha raggiunto un'orbita quasi perfetta a circa 300 chilometri sopra la Terra, ed è stato il secondo lancio di questo vettore a centrare il bersaglio. SpaceX ha corretto due lievi problemi con il sistema di controllo del rollio del razzo evidenziati durante il suo primo volo nel mese di giugno e il video ripreso on-board ha mostrato che questa volta il veicolo è rimasto stabile per tutta la salita verso lo spazio.
Dopo aver rilasciato la capsula Dragon, il secondo stadio del Falcon 9 ha liberato un gruppo di piccoli payload secondari di tipo CubeSat, dopodiché ha acceso il suo motore una seconda volta per raggiungere un'orbita con un'altitudine massima di circa 11'000 chilometri.

Il primo stadio del Falcon 9 è stato progettato per essere recuperato, ma in questo volo non è andata così anche se le navi stazionavano diverse centinaia di chilometri a nord-est di Cape Canaveral. SpaceX non è ancora riuscita a recuperare gli stadi dei suoi razzi, ma Musk ha detto che la società si è impegnata a rendere finalmente riutilizzabile il primo stadio del Falcon 9.

Dragon attende di essere recuperato [SpaceX].
Dopo la separazione, il veicolo spaziale Dragon ha attivato il suo sistema di controllo indipendente ed ha iniziato una serie di manovre in orbita utilizzando i 18 propulsori Draco. Non ha mai dovuto passare ai sistemi di backup, dato che tutti i propulsori della nave hanno funzionato come previsto, fino all'accensione  deorbitante che ha portato la navicella a scendere dov'era attesa, nell'Oceano Pacifico. Le squadre di SpaceX sono arrivate pochi minuti dopo nei pressi della capsula che galleggiava tranquilla. Come previsto il Dragon è stato caricato su una chiatta e trasportato in California, dopodiché raggiungerà un impianto di prova posto in uno stabilimento SpaceX nel Texas per i controlli post-volo.

Il successo di questa missione ha anche sostenuto le speranze di SpaceX di mettere in futuro degli astronauti all'interno delle capsule Dragon.
L'azienda è fra quelle che hanno fatto una richiesta di finanziamento alla NASA per modificare il cargo Dragon per l'utilizzo nelle missioni con equipaggio. Musk ha detto che SpaceX potrebbe essere pronta con Dragon per il servizio umano entro tre anni.
"Secondo me SpaceX rappresenterebbe il modo più rapido per arrivare ad nuovo sistema americano di trasporto degli equipaggi verso lo Spazio", ha detto Musk. "Per assurdo se avessimo avuto un equipaggio umano su questo volo, li avremmo portati in orbita e Dragon li avrebbe riportati a Terra in modo sicuro."

La più importante concorrenza per SpaceX può giungere dalla Boeing che sta progettando la propria astronave commerciale denominata CST-100.
Sia il Dragon che il CST-100 sono destinati a trasportare sette viaggiatori spaziali verso l'orbita terrestre bassa, rispondendo alle necessità della NASA per la rotazione dell'equipaggio della Stazione Spaziale e soddisfare anche la potenziale domanda privata verso altre destinazioni orbitali.

"Questo è il primo di una nuova generazione di sistemi di lancio commerciale che contribuirà a fornire un sostegno indispensabile per la Stazione Spaziale Internazionale e un giorno potrebbe portare gli astronauti in orbita", ha detto l'Amministratore della NASA Charles Bolden in una dichiarazione a seguito della missione di mercoledì. "Il successo di questo volo dimostrativo è una tappa importante nel conseguimento degli obiettivi delineati dal presidente Obama e dal Congresso e mostra come il governo e l'industria privata possano sfruttare l'esperienza e le risorse per promuovere un'economia spaziale emozionante e totalmente di nuovo tipo."

SpaceX è stata oggetto di critiche da parte di alcuni membri del Congresso a seguito della proposta della Casa Bianca di spostare le missioni di volo spaziale  con equipaggio verso una gestione privata. Nonostante la presenza di altri contendenti, tra cui alcune società affermate, SpaceX ha ricevuto la maggiore attenzione nel nascente mercato spaziale commerciale.

Il Congresso ha approvato un progetto con un budget che prevede 312 milioni di dollari stanziati nel 2011 per far ripartire lo sviluppo di veicoli commerciali con equipaggio. I legislatori hanno raggiunto un compromesso ottenendo che anche la NASA inizi immediatamente a lavorare su un razzo per carichi pesanti e contemporaneamente prosegua lo sviluppo di Orion, una capsula con equipaggio che rimanga di proprietà del governo per le missioni nello spazio profondo verso gli asteroidi. Il presidente Obama ha firmato l'atto di autorizzazione in ottobre.

Ecco il payload segreto
che la SpaceX ha mandato nello spazio:
 una forma di formaggio!
[Chris Thompson/SpaceX].
Il senatore Kay Bailey Hutchison, il membro repubblicano della sottocommissione del Senato per la supervisione della NASA, ha detto che la prova di volo di mercoledì "rappresenta un traguardo importante, che riflette la saggezza di un approccio equilibrato delineato nella recente legge che conserva e alimenta le attività delle imprese commerciali nello spazio sia per sviluppare il trasporto merci che per servizi affidabili con equipaggio verso la Stazione Spaziale Internazionale".
La dichiarazione di Hutchison dopo il primo volo del Falcon 9 in giugno era stata più cauta. Aveva detto che il lancio rappresentava un "segno tardivo e che gli sforzi per sviluppare le capacità cargo commerciali stanno mostrando alcuni segni promettenti, ma questo modesto successo giunge con più di un anno di ritardo, mentre le scadenze dei progetti delle altre imprese spaziali private continuano a slittare."

Musk dice che si aspetta che il volo di mercoledì abbia tranquillizzato alcuni critici, ma è convinto che molti siano ancora scettici: "Ci sono un sacco di persone nel mondo che ci criticano, ma ho il sospetto che ora saranno molte meno".

Per quanto riguarda la distribuzione della leadership commerciale a future missioni spaziali, Musk e Lindenmoyer hanno suggerito che il modello COTS sta funzionando e finora è stato un successo, quindi la NASA potrebbe modellare un programma commerciale con equipaggio, basato sulle lezioni apprese dall'iniziativa COTS.

"Grazie per il regalo di Natale anticipato, è proprio un ottimo modo per iniziare le vacanze", ha detto Lindenmoyer ai funzionari SpaceX nel corso di una conferenza stampa post-missione. "So che voi vi meritate una sosta e che sarete in grado di godervela."

mercoledì 8 dicembre 2010

Akatsuki ha fallito (per ora).

Diciamo che tecnicamente Akatsuki ha effettivamente raggiunto Venere, peccato che non si sia fermata...
L'accensione per la frenatura e l'ingresso in orbita è realmente iniziata in orario e nella posizione giusta, ma quando le comunicazioni con la sonda si sono ristabilite, Akatsuki era in safe mode.
Pare che subito dopo la scomparsa del Venus Climate Orbiter dietro il disco del pianeta, il veicolo abbia avuto un problema e sia appunto entrato in safe mode, interrompendo la spinta e fallendo così l'ingresso in orbita. Per questo motivo il centro controllo ha faticato a recuperare il collegamento ed il blackout è durato oltre 90 minuti invece dei previsti 22.

Ora la sorte della sonda è in mano alle meccaniche orbitali e in base ai calcoli effettuati, basati sull'attuale rotta, risulta che la sonda si avvicinerà nuovamente a Venere fra sei anni…

È la seconda volta che una sonda giapponese fallisce un inserimento orbitale su un altro pianeta.
Nel 1999 il malfunzionamento ad una valvola del propellente ha impedito alla sonda Nozomi di entrare in orbita attorno a Marte. La missione è quindi stata riconfigurata per un secondo tentativo da effettuare nel 2003, ma durante un brillamento solare nel 2002 la sonda è stata colpita in pieno da una scarica di plasma che l'ha danneggiata a tal punto da impedirne un ulteriore uso.

Dopo l'esperienza di Hayabusa sembra quasi che la JAXA si stia specializzando nel salvataggio di sonde in difficoltà!

Falcon 9 pronto per il lancio.

La SpaceX ha dato il GO per il lancio test del Falcon 9 con la capsula Dragon per oggi, 8 dicembre, con una finestra di lancio che va dalle 1400 UTC alle 1722 UTC (dalle 15 alle 18:22 italiane).
I tecnici SpaceX hanno riparato le fratture del "nozzle" (ugello - spesso viene usato il nome originale anche in italiano) costruito in una lega di niobio e quindi il rinvio risulta solo di circa 24 ore sulle previsioni.

La patch della missione [SpaceX].
In questo volo test facente parte del programma COTS (Commercial Orbital Transportation Services) della NASA che ha investito circa 253 milioni di dollari nel progetto; il vettore porterà in orbita una versione operativa della capsula Dragon che compirà due orbite complete del nostro pianeta per poi rientrare ed ammarare nell'Oceano Pacifico ad alcune centinaia di chilometri dalla costa della California. L'obiettivo finale della capsula sarà quello di diventare un traghetto merci verso la Stazione Spaziale Internazionale.
Sarebbe un'ottima dimostrazione di come un'azienda privata possa arrivare a traguardi di altissimo livello: è l'unico veicolo (ad oggi ed escluse le Soyuz che sono però ottimizzate per il trasporto umano) in grado di trasportare a Terra materiale proveniente dalla ISS. Per ciò che riguarda lo Shuttle, gli ultimi voli sono ormai a pieno carico, sia in salita che in discesa…

Una nota di Elon Musk raffredda però gli entusiasmi.
Secondo il fondatore di SpaceX, la missione è talmente complessa da avere circa il 60/70% di probabilità di completarsi con un successo pieno.
Non è chiaro se si tratta di una valutazione strettamente tecnica o se ci sia sotto una dose di scaramanzia…

Vedremo oggi pomeriggio: su NasaTV verrà trasmessa la diretta.

Aggiornamento (1630).
Il lancio [Justin Ray/Spaceflight Now].
Lancio riuscito alla perfezione alle 1543 UTC e capsula Dragon correttamente inserita alle 1553 UTC su un'orbita circolare di circa 300 km di quota.
Complimenti a tutto lo staff SpaceX per questa prima parte di missione.


La capsula sta funzionando nominalmente e al centro controllo di Terra sono comunque pronti ad intervenire se ci fossero problemi.
L'accensione deorbitante è prevista per le 1815 UTC, mentre l'ammaraggio è previsto alle 1902 UTC.



Aggiornamento (1930).
La capsula Dragon ha eseguito un rientro perfetto toccando la superficie dell'Oceano alle 1904 UTC.
SpaceX ha confermato un successo del 100% per la missione odierna e segna un enorme passo avanti nello sviluppo dei vettori e veicoli commerciali.

Nei programmi SpaceX sono ora previsti altri due voli test prima dell'inizio delle missioni ufficiali di rifornimento per la ISS che dovrebbero avvenire a partire da fine 2011.

Rinnovo i complimenti per questa azienda che riesce a dare uno scossone al mercato dei voli spaziali e oggi ha scritto un pezzo di Storia!

martedì 7 dicembre 2010

Akatsuki ha raggiunto Venere (forse).

La sonda giapponese Akatsuki ha raggiunto Venere lunedì sera, ma i funzionari stanno ancora valutando se la missione da 300 milioni di dollari si è inserita con successo nell'orbita prevista attorno al pianeta, iniziando così due anni di osservazioni meteorologiche.

Era previsto che la sonda di circa 460 kg accendesse il suo motore principale per circa 12 minuti intorno alle 2349 UTC di lunedì, diminuendo così abbastanza la velocità per essere catturata dalla gravità di Venere.

Una rappresentazione artistica della sonda [JAXA]
Gli ingegneri hanno confermato l'accensione del propulsore prima che Akatsuki passasse dietro Venere, cosa che avrebbe dovuto bloccare le comunicazioni per 22 minuti. Purtroppo, trascorso questo tempo, i tecnici non hanno rilevato la ripresa delle comunicazioni con Akatsuki come programmato, facendo cadere nello sconforto il centro di controllo missione a Sagamihara, in Giappone.
I controllori hanno finalmente ricevuto i segnali dalla sonda alle 0128 UTC di martedì e i tecnici giapponesi sono all'opera per valutarne la posizione in modo da determinare se è entrata in orbita.
Non è ancora chiaro quando riusciranno a conoscere la posizione precisa di Akatsuki e se i problemi sono solo stati di comunicazione, ma in ogni caso JAXA ha avvertito che potrebbero volerci fino a 12 ore per stabilire se il veicolo è entrato sulla traiettoria corretta attorno a Venere.

Akatsuki, che significa "alba" in giapponese, era destinata a inserirsi in un'orbita fortemente ellittica di 547 x 189'000 km sopra la superficie di Venere.
Tre accensioni del propulsore principale sono previste il 9, l'11 e il 13 dicembre per raggiungere l'orbita operativa che si estende su un'altitudine di 547 x 79'500 km. Le osservazioni scientifiche dovrebbero iniziare a gennaio e comprendono studi in tandem con l'orbiter Venus Express dell'Agenzia Spaziale Europea, che è in orbita dal 2006.

La missione è decollata il 20 maggio dal Tanegashima Space Center nel sud del Giappone ed ha viaggiato quasi mezzo miliardo di chilometri per raggiungere Venere.
Akatsuki ha cinque telecamere progettate per raccogliere dati senza precedenti sul clima e sul forte effetto serra del pianeta. Trasporta anche sensori per cercare vulcani attivi e per studiare i temporali.
L'atmosfera di Venere è costituita da biossido di carbonio molto denso, nubi di acido solforico e correnti a getto super-rotanti che raggiungono i 360 km/h. La copertura di nubi di anidride carbonica porta le temperature in superficie a oltre 480 gradi Centigradi, sufficiente per fondere il piombo. La pressione atmosferica, sempre in superficie, è circa 90 volte maggiore rispetto al livello del mare sulla Terra.

lunedì 6 dicembre 2010

Rinvio per il Falcon 9.

Dopo il test di accensione abortito venerdì e successivamente completato sabato, il team di tecnici della SpaceX sta proseguendo con i controlli sul pad 40 della Base di Cape Canaveral. A loro dire l'accensione dei 9 motori Merlin durata 3,5 secondi (due dei quali passati a piena potenza) ha avuto pieno successo.

Il test statico eseguito sabato 4 [SpaceX].
Questa mattina il vettore è stato portato in posizione orizzontale per verificare l'integrità del metallo di cui sono composti gli ugelli del secondo stadio del Falcon 9. Gli ugelli sono in Niobio, metallo leggero e resistente, e sono studiati anche per il funzionamento nel vuoto. Pare che proprio su un ugello del secondo stadio sia presente una frattura di quasi otto centimetri di lunghezza. Occorre ora capire se sarà necessario sostituire gli ugelli o se il Falcon 9 potrà partire nella situazione in cui si trova.
Il lancio era previsto per domani, 7 dicembre, ma si sta già parlando di giovedì 9. Indiscrezioni dicono che un eventuale lancio mercoledì è comunque possibile, ma non probabile; se invece si dovranno sostituire gli ugelli si passa almeno a venerdì.
Informazioni più precise saranno diramate domattina.

domenica 5 dicembre 2010

Fallito lancio russo.

Il lancio del vettore Proton in programma oggi è avvenuto regolarmente e il razzo ha lasciato la rampa alle 1025 UTC come previsto dal Cosmodromo di Baikonur.
Nel giro di dieci minuti, il vettore avrebbe dovuto lasciare in orbita di trasferimento i tre satelliti Glonass-M (il GPS russo) a bordo dello stadio orbitale Block DM.
Purtroppo un malfunzionamento ha provocato una deviazione di rotta di circa 8 gradi provocandone così l'impossibilità a raggiungere la velocità orbitale.
La conseguenza è stata il rientro immediato del carico che è precipitato nell'Oceano Pacifico, 1500 km a nordovest di Honolulu, Hawaii, fortunatamente senza provocare danni a cose e persone.
Questi tre satelliti dovevano completare la costellazione Glonass, raggiungendo le 24 unità operative (oltre a 5 di scorta).

Non sono ancora stati diramati comunicati ufficiali sulle cause dell'accaduto, anche se pare che il problema si sia verificato fra lo spegnimento del terzo stadio del Proton e l'accensione del Block DM.

L'ultimo fallimento per un Proton è avvenuto nel settembre 2007, quando a causa di un malfunzionamento nella separazione fra primo e secondo stadio, a farne le spese è stato un satellite per le telecomunicazioni giapponese.

Il prossimo lancio Proton è previsto il 19 dicembre e non è ancora chiaro quali conseguenze avrà sul calendario lanci il fallimento odierno.

venerdì 3 dicembre 2010

STS-133 Rinvio a febbraio.

Il lancio della navetta Discovery è stato nuovamente rimandato e questa volta, come avevo preannunciato, si tratta di un lungo rinvio.
La nuova data stabilita è il 3 febbraio alle 1:34:28 antimeridiane, ora della Florida (le 0634:28 UTC e quindi le 7:34 italiane) e il rientro avverrebbe il 13 febbraio.
La passerella d'accesso alla White Room
 e alla cabina dell'orbiter [NASA].
Come conseguenza di questo slittamento ci sarebbe una sorta di effetto domino che sposterebbe il lancio di STS-134 al primo aprile alle 0715:55 UTC (le 9:16 italiane) e l'ultimo lancio (STS-135 che attende ancora una conferma ufficiale) passerebbe all'estate 2011.

Detto questo occorre precisare una cosa importante. I tecnici sul pad 39/A non hanno ancora capito l'origine delle fratture nelle nervature dell'intertank e, benché siano state riparate, permane una certa dose di preoccupazione.
Ulteriori analisi con raggi x e ultrasuoni sono in corso per capire se altre zone del grande serbatoio hanno difetti simili, ma gli ingegneri NASA vorrebbero avere le idee più chiare.

Due sono le possibili conseguenze di queste fratture: il distacco di larghe parti di schiuma isolante dall'External Tank (che hanno provocato il disastro del Columbia nel 2003) o un problema all'integrità strutturale del serbatoio (che è stata sia un effetto che una causa del disastro del Challenger nel 1986).

Le discussioni sono in corso per capire cosa abbia provocato il danno, ma la teoria più accreditata porta a considerare le forze combinate fra gli stress termici e gli stress meccanici del peso dei propellenti in caricamento durante le operazioni pre-lancio sul pad. Occorre quindi eseguire un altro test di caricamento del serbatoio per poter montare dei sensori ad hoc e seguire l'evolversi delle tensioni nella struttura.

Comunque dopo il rinvio odierno, la NASA ha dato ai tecnici molto tempo per eseguire i loro test.
E ovviamente per garantire all'equipaggio un volo con il massimo grado di sicurezza.

Rientrato l'X-37B.

30° Space Wing - Affari Pubblici.

Vandenberg Air Force Base, California.
Il primo veicolo spaziale senza equipaggio con possibilità di rientro della US Air Force è atterrato alla Vandenberg Air Force Base alle 01:16 locali di oggi (0916 UTC).

L'X-37B, chiamato Orbital Test Vehicle 1 (OTV-1), ha condotto esperimenti in orbita per oltre 220 giorni durante il suo viaggio inaugurale. Ha infine avviato il suo motore di manovra orbitale per eseguire un rientro autonomo dall'orbita terrestre bassa.

L'X-37B è il veicolo spaziale di rientro più nuovo e più avanzato. Gestito dalla Air Force Rapid Capabilities Office (AFRCO), il programma permette di studiare la riduzione del rischio, la sperimentazione e il concetto di sviluppo delle operazioni e delle tecnologie per i veicoli spaziali riutilizzabili.

"L'atterraggio di oggi conclude una missione di successo basata sul lavoro di un gruppo che ha coinvolto il 30° Space Wing, la Boeing e l'Air Force Rapid Capabilities Office", ha detto il tenente colonnello Troy Giese, direttore del programma X-37B per la AFRCO. "Siamo molto lieti che la missione abbia completato tutti gli obiettivi prefissati in questo primo test".

L'uscita dall'orbita di OTV-1, segna il passaggio dalla fase dimostrativa delle operazioni in orbita ad una fase di manutenzione e riparazione per il proseguimento della valutazione del programma.

L'Air Force si sta preparando a lanciare il prossimo X-37B, OTV-2, nella primavera del 2011 a bordo di un booster Atlas V.

Comunicato stampa dell'Air Force Americana.



Aggiornamento (22:41).





Ecco una delle foto del "cucciolo" di Shuttle appena atterrato.


Sarà un mezzo militare, sarà anche non abitato, ma è emozionante vedere un qualcosa di nuovo in ambito aerospaziale.



giovedì 2 dicembre 2010

Newsletter - Nuovo numero.

A breve distanza dal precedente, ecco il nuovo numero dell'Astrogation Space Report (numero 22), edizione italiana del Jonathan Space Report (numero 635).
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mercoledì 1 dicembre 2010

X-37B è ora di rientrare.

Il primo spazioplano automatico americano è agli sgoccioli della sua missione. Il 30esimo Space Wing della Vandenberg Air Force Base, come responsabile del veicolo, ha diramato una breve notizia evidenziando che la missione di OTV (Orbital Test Vehicle) si sta per concludere assegnando una finestra di rientro compresa fra venerdì 3 e lunedì 6 dicembre. 
Una rappresentazione artistica del rientro [NASA].
Il momento esatto verrà stabilito in base alle orbite e alle condizioni meteo sulla pista di atterraggio di Vandenberg, in California.

Si tratta del primo veicolo automatico americano a rientrare su pista, cosa che gli Shuttle d'oltreoceano non hanno mai fatto, ma che invece era riuscito al primo colpo alla Russia quando lanciò il suo Buran per la prima ed unica missione spaziale.

La missione di OTV è iniziata è 22 aprile ed è stata sempre avvolta nel mistero. Le orbite e i relativi cambi di quota non sono mai stati diffusi ufficialmente, ma sempre solo ufficiosamente grazie alla rete mondiale degli osservatori amatoriali che hanno continuamente calcolato le traiettorie rendendole di pubblico dominio.


A bordo del veicolo è anche presente un sistema di autodistruzione per evitare che possa precipitare su zone abitate e soprattutto per evitare che possa cadere in mani nemiche.
Una volta rientrato inizierà il lungo lavoro di verifica in cui si effettueranno tutte le prove necessarie per controllare le condizioni e per testare soprattutto il tempo ed il denaro necessari per la sua preparazione alla prossima missione. 

martedì 30 novembre 2010

Foto curiosa.

Questa immagine che risale al 27 ottobre scorso ritrae lo spostamento dalla baia 1 alla baia 3 dello stack parzialmente completato della STS-134. 
Dato che i due SRB erano già completamente assemblati non era possibile spostare tutto lo stack con la gru interna del VAB, ragion per cui questo spostamento deve essere eseguito passando all'esterno del Vehicle Assembly Building.
Il colpo d'occhio è curioso, dato che sembra che orbiter e serbatoio siano invisibili…

Per i complottisti potrebbe essere lo spunto per un nuovo "filone": le macchine volanti invisibili. E chi le avrebbe inventate? Ovviamente gli extraterrestri e farebbero parte delle tecnologie copiate da parte dei militari americani dopo l'incidente di Roswell nel 1947.

Ovviamente sto scherzando.

Per lo meno, io sì… ;)