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lunedì 18 ottobre 2010

STS-133 Problema al Discovery

Gli ingegneri stanno lavorando su una piccola perdita di carburante a bordo dello shuttle Discovery ed hanno deciso di effettuare ulteriori test prima di intervenire in modo più invasivo. Se si confermano le prime analisi sarà necessario un lavoro che richiede tempo per sostituire una guarnizione che si sospetta non lavori a dovere. Dopo un esame effettuato oggi pomeriggio, i tecnici sono stati invitati a verificare la coppia di serraggio su sei viti poste attorno a un adattamento della flangia dove presumibilmente si verificano le dispersioni. Se le successive prove di tenuta non mostrano ulteriori segni di infiltrazione, la Nasa potrà lanciare Discovery senza timori.

La chiusura della stiva del
Discovery con il nostro modulo
Leonardo all'interno [NASA].
In caso contrario, mercoledì gli ingegneri saranno probabilmente costretti ad evacuare la rampa di lancio 39A e svuotare i serbatoi dei propellenti di bordo prima di iniziare i lavori per cambiare la guarnizione sospetta. I funzionari della NASA dicono che esiste nel programma una sufficiente quantità di tempo di contingenza per completare le operazioni senza spostare il lancio del 1 novembre, sempre se non si presentano ulteriori problemi.

Il problema riguarda infiltrazioni tossiche di monometil-idrazina , o MMH, da una flangia di interconnessione nelle tubature del propellente dei razzi di manovra orbitali del pod di destra. Lo shuttle è dotato di due pod, uno su ciascun lato della pinna caudale verticale della nave, che bruciano monometil-idrazina con un ossidante, tetrossido di azoto, per effettuare manovre in orbita.

Dopo aver testato i vari sistemi durante il fine settimana, gli ingegneri sono stati in grado di tracciare la perdita su una determinata area di una grande flangia in cui due sezioni della linea di propellente si si incontrano. Ma non è ancora chiaro se l'infiltrazione coinvolge un bullone allentato, una guarnizione della flangia o la flangia stessa. Il Pod OMS di destra è stato rimosso dopo l'ultimo volo di aprile per riparare una valvola di isolamento dell'elio in un'altra parte del sistema. Successivamente il pod era stato re-installato nel mese di luglio e i controlli sulle perdite erano risultati normali e senza fughe evidenti. Ma durante il fine settimana l'isolante intorno alla flangia è risultato essere umido di MMH.
Poiché i propellenti sono estremamente tossici, i serbatoi dei pod OMS devono essere svuotati e le linee di propellente drenate, prima di ogni lavoro di riparazione.
Con Discovery in posizione verticale sulla piattaforma di lancio, rimuovere il propellente residuo dalle linee dovrebbe essere difficile. Ma anche così, i tecnici credono di poter sostituire la guarnizione, se necessario, e ricaricare il sistema in tempo per la corrente data di lancio. La sostituzione della flangia sul pad sarebbe molto più difficile, richiedendo taglio e saldatura delle linee.

Ad oggi il programma di preparazione al lancio prevede quattro giorni di tempo extra per gestire i problemi imprevisti. Il lancio di Discovery è previsto per le 2040 UTC del 1 novembre in una missione di rifornimento della Stazione Spaziale. Se la navetta non ha lasciato la rampa di lancio entro il 5 o 6 novembre, il volo sarà rinviato almeno fino ai primi di dicembre a causa dei conflitti con altri lanci e con altre attività, oltre al "beta cutout" (l'esposizione continuativa al Sole) che rischierebbe di surriscaldare la navetta in orbita.

Lunedì prossimo ci sarà la Flight Readiness Review, dove verrà decisa una data di lancio definitiva in base a tutti i dati esistenti su veicoli e personale.

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