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domenica 17 ottobre 2010

Gli ultimi motori.

Assegnato un contratto finale alla Pratt & Whitney Rocketdyne del valore di 60,3 milioni di dollari per il mantenimento in efficienza del sistema di assemblaggio, manutenzione, revisione e collaudo degli SSME (Space Shuttle Main Engines) che estende il trentennale accordo con la NASA fino al 31 marzo 2011, inserendo di fatto le ultime due missioni della navetta nel bilancio dell'anno prossimo dell'Agenzia Spaziale  americana. 
Un test full power 104,5% eseguito "al banco". 
La spinta in questo momento è di 
180 tonnellate (1860 kN). [NASA]
Gli SSME sono i motori riutilizzabili a propellente liquido più potenti in assoluto e si trovano ad essere il cavallo di battaglia dell'industria aerospaziale per il futuro vettore pesante americano. Con un'affidabilità del 100% (tutte le missioni Shuttle hanno raggiunto l'orbita* quindi hanno effettuato 132 missioni riuscite) ed oltre un milione di secondi di funzionamento attivo, si sono anche dimostrati come uno dei migliori prodotti dell'industria aerospaziale di sempre.
La Pratt & Whitney Rocketdyne costruisce e fornisce i motori anche per molti altri usi, dai vettori Delta e Atlas ai missili balistici e fino ai motori ipersonici per usi speciali.

Come accennato, questi motori diventeranno il cuore del nuovo sistema di lancio per carichi pesanti e si suppone che dopo questo contratto ne vengano stipulati altri per lo sviluppo di un motore ancora più potente che possa essere montato sui vettori del futuro.


* Il disastro del Challenger non è avvenuto a causa degli SSME che anzi stavano funzionando alla perfezione. Dal punto di vista dei motori principali viene quindi tristemente considerata una missione riuscita.

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