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mercoledì 14 maggio 2008

L'atterraggio della Soyuz TMA-11.

Di solito gli elicotteri di soccorso gestiscono bene il rientro delle capsule Soyuz, ma con la TMA-11 siamo di fronte ad un atterraggio anomalo, infatti è scesa in una zona abitata.
Oggi vediamo come le persone comuni reagiscono alle situazioni strane.
Il 24 Aprile, Almira Alishbaeva del periodico Kazako “Diapazon” ha pubblicato un resoconto dell’atterraggio fatto da alcuni membri della comunità Agricola di Shalkar residente nella zona di Kumkuduk, città della regione Aitekibiysky del Kazakhstan. Zhalgaskan Shurenov, il capo della comunità, , ha iniziato il racconto dicendo che il 19 Aprile lui e la sua squadra erano nei campi a seminare.
Erano circa le 13 durante la pausa per il pranzo e “improvvisamente c’è stata un’esplosione in cielo ed è comparso del fumo nero” ha detto Shurenov "E’ stato come se il velivolo esplodesse. Si è diviso in tre pezzi in aria” - probabilmente si riferisce alla separazione dello scudo termico – “e uno di essi ha iniziato a scendere sotto una cupola bianca. Era come se qualcuno scendesse con un paracadute. L’oggetto è venuto nella nostra direzione ed è rapidamente sceso a terra a circa tre chilometri da noi."
Shurenov e gli altri sono saliti sui loro veicoli UAZ e ZIL e si sono precipitati nel luogo dell’attterraggio.
"A terra c’era un oggetto scuro, simile ad una caffettiera. Mentre ci stavamo avvicinando c’è stata un’esplosione e noi ci siamo gettati a terra. Immediatamente un coperchio simile ad una padella è volato via insieme ad una specie di antenna. L’oggetto era così caldo che il suolo ha iniziato a bruciare. Noi stavamo aspettando per vedere cosa sarebbe successo dopo. A quel punto un uomo è caduto fuori dalla caffettiera. Aveva una tuta da cosmonauta. Quando ci siamo avvicinati abbiamo letto "Yuri Malenchenko." "Siamo cosmonauti," ci ha detto, ma le sue mani e i suoi piedi non si muovevano. Era pallido e sudato, così l’abbiamo sdraiato a terra e gli abbiamo messo un cuscino sotto la testa, mentre ci diceva di tirare fuori gli altri. C’erano due donne. Ho preso con le mie stesse mani sia Peggy (Whitson) che So-yeon Yi, che sono apparse dalla capsula. L’Americana si è tolta il guanto e mi ha stretto la mano. Le ho detto che quello era il Kazakhstan, Regione Aitekibisky, ma lei non capiva il Russo. Dato che neanche So-yeon Yi lo capiva abbiamo comunicato con Malenchenko. Egli ci ha chiesto di prendergli alcuni oggetti dentro la capsula. La capsula però era molto piccola mentre noi contadini siamo grossi. Allora abbiamo preso il più piccolo della nostra squadra - Kanat Kydyralin - che è riuscito a prendere la radio e alcuni altri dispositivi elettronici.
Un po’ di tempo dopo sono apparsi gli aerei in cielo.
Alla radio abbiamo sentito che i cosmonauti erano atterrati sani e salvi e la gente del posto li stava aiutando…

Dopo aver realizzato che non potevano documentare quell’evento, Shurenov ha inviato uno dei suoi ragazzi a Kumkuduk, ad una quindicina di km di distanza. Da lì molte persone volevano vedere i cosmonauti e alcuni si erano già incamminati. Quelli che arrivarono ripresero diverse foto ed anche un video di 15 minuti. Alcune delle foto sono anche state fatte dal nipote di Shurenov, Abai Duisenov.
In base al racconto di Shurenov, sono poi arrivati sette elicotteri ed in breve tempo i soccorritori professionisti hanno circoscritto l’area così che la gente del posto non fu più autorizzata ad avvicinarsi. Il motivo ufficiale è stato la presenza di radiazioni.

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