Il meteo per il momento del lancio, lunedì 16 maggio, è GO al 70% quindi con buone probabilità di riuscita.
Intelsat è alle prese con un problema al satellite New Dawn lanciato il mese scorso. La missione del vettore si è completata alla perfezione, ma una volta giunto in orbita geostazionaria il satellite ha iniziato ad attivare tutti i dispositivi di bordo. Al momento di aprire l’antenna ovest, un riflettore di circa 2,5 metri di diametro, il comando è stato ignorato. Dal controllo missione stanno cercando in tutti i modi di capire se può essere un problema meccanico o un problema di mancata propagazione del comando di apertura verso gli attuatori. Questa antenna servirebbe per i sistemi di comunicazione in banda C e fra i vari tentativi che stanno eseguendo i tecnici c’è anche l’esposizione alternata al Sole e all’ombra per tentare di sbloccare il sistema grazie alla dilatazione termica o sciogliendo eventuale ghiaccio che potrebbe essersi formato. Anche l’apertura dell’altra antenna (quella est per le comunicazioni in banda Ku) è stata ritardata per capire la natura del malfunzionamento.
Il satellite è posizionato nello slot a 32,8° di longitudine est e la sua vita prevista è di 15 anni.
Panoramica del nuovo pad Soyuz a Kourou [ESA]. |
La JAXA ha deciso di abbandonare la missione del Advanced Land Observing Satellite, dopo che il 22 aprile scorso si sono interrotte le comunicazioni con il centro di controllo. Apparentemente si è verificata una anomalia grave al sistema di pannelli solari dato che l’energia di bordo si è esaurita in poco tempo, a causa dello scaricamento delle batterie.
ALOS, soprannominato Daichi (landa in giapponese) era partito il 24 gennaio del 2006 ed utilizzava un singolo pannello solare di 21 metri di lunghezza che garantiva una produzione di oltre 4kW previsti alla fine della vita utile.
Curioso come ALOS abbia sofferto un problema simile al satellite AdEOS 2 (Advanced Earth Observing Satellite 2) che aveva compiti simili ai suoi e che ha subito il guasto nell’ottobre 2003 e, ulteriore stranezza, il predecessore di AdEOS 2 rimase vittima di un guasto simile dopo solo un anno dal lancio.
Le immagini raccolte da ALOS sono state utili anche nell’ultimo sisma che ha coinvolto il paese del Sol Levante.
Sono state rilasciate alcune caratteristiche della stazione spaziale cinese in sviluppo nel grande paese. In costruzione da qui al 2020 sarà più grande della prima stazione spaziale americana, lo Skylab, e sarà composta da almeno tre moduli principali, un nodo e una capsula cargo per i rifornimenti. Peserà circa 60 tonnellate e sarà lunga circa 18 metri. I moduli avranno un diametro di circa quattro metri e una volta a regime sarà abitata permanentemente da un equipaggio di tre persone.
Il primo modulo, chiamato Tiangong (“Palazzo Celeste” in cinese mandarino) sarà l’embrione della stazione e verrà usato nei primi due anni per tutti i test di attracco e di manovra. Sarà lanciato dallo spazioporto di Jiuquan, situato nella parte cinese del deserto dei Gobi, durante la seconda metà di quest’anno.
Il primo test di attracco verrà eseguito con la Shenzhou 8, lanciata senza equipaggio. Per il 2012 sono previsti due lanci con equipaggio che, una volta attraccati alla Tiangong, resteranno nello spazio per giorni, o più probabilmente, settimane. Sono 21 i taikonauti in addestramento per le missioni umane cinesi, fra cui sono presenti anche due donne.
In bocca al lupo alla Cina per questo ambizioso programma.
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