La seconda delle missioni scientifiche europee (dopo il GOCE) è partita questa notte dal Cosmodromo di Plesetsk, nella Russia settentrionale.
Il missile balistico intercontinentale di classe Rockot è partito alle 0150 UTC del 2 novembre ed ha portato in orbita SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinity), il satellite che misurerà l'umidità del suolo e controllerà la salinità marina. I suoi dati saranno molto utili per le previsioni meteorologiche, per gli studi climatologici e per gli studiosi delle risorse e del ciclo dell'acqua. Il costo del satellite è di 464 milioni di dollari.
Il vettore, alto 28 metri, ha portato il suo carico di 652 kg su un'orbita polare eliosincrona (inclinazione 98,4°) di 750 km di quota.
Sull'upper stage Breeze era presente anche un secondo satellite di 129 kg, il Proba 2 (del costo di 27 milioni di dollari), un dimostratore tecnologico che testerà ben 17 tecnologie orbitali durante la sua missione che durerà i prossimi due anni.
La cosa più appariscente di SMOS è il sensore MIRAS, un gruppo di 69 antenne disposte su tre braccia che simulano il rotore di un elicottero. Si tratta dello strumento più importante di SMOS in quanto si occuperà di rilevare le informazioni sull'acqua del pianeta.
"È come un radiotelescopio che punta verso Terra" ha detto Manuel Martin-Neira, ingegnere responsabile del progetto. La sua sensibilità gli permetterebbe di distinguere una tazzina da tè piena d'acqua posta sul terreno.
Ulteriori informazioni e il video del lancio li trovate qui.
Nell'immagine una rappresentazione artistica della sonda.
Fonte: ESA.
Nessun commento:
Posta un commento