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domenica 1 novembre 2009

Notiziario.

HTV, il cargo giapponese ha lasciato il modulo Harmony della ISS venerdì scorso, 30 ottobre, alle 1502 UTC. Il braccio robotico della Stazione, sotto i precisi comandi di Nicole Stott, lo ha agganciato ed allontanato dalle strutture per rilasciarlo definitivamente alle 1732 UTC.
Piena di oltre 700 kg di immondizia, per la capsula automatica si prevedono 3 accensioni di frenatura (la cui ultima avverrà domenica 1 novembre alle 2053 UTC che la rallenterà di circa 320 km/h) e ne provocherà la distruzione al disopra dell'Oceano Pacifico meridionale.

Restiamo in Giappone con la notizia che è stata battezzata Akatsuki la missione verso Venere che partirà il 20 maggio 2010 dallo spazioporto di Tanegashima. Akatsuki significa 'alba' in onore di Venere che è spesso vista come la 'Stella del Mattino' (anche chiamata 'Lucifero', portatore di luce). La sonda (chiamata anche Venus Climate Orbiter) studierà l'atmosfera del pianeta da un'orbita a 80'000 km di quota. Impiegherà circa sei mesi a raggiungere Venere e trasporta 5 strumenti. È la seconda missione interplanetaria giapponese dopo che Nozomi ha fallito per ben 2 volte l'inserimento in orbita marziana nel 1998. Akatsuki parte però con i migliori auspici, grazie ai recenti successi del paese del Sol Levante: Kaguya verso la Luna e HTV verso la ISS.

L'8 ottobre scorso alle 0300 UTC circa, i cieli dell'Indonesia sono stati solcati da un bolide eccezionale. Di dimensioni comprese fra i 5 e i 10 metri di diametro, è entrato nell'atmosfera terrestre a circa 20 km/s e dopo aver attirato l'attenzione di milioni di persone con una scia ben visibile in pieno giorno è detonata ad alcuni km di quota con un'esplosione di circa 50 kiloTon (1 kT equivale all'esplosione di 1000 tonnellate di tritolo). La posizione precisa dell'esplosione è nota grazie alle stazioni di rilevazione delle onde infrasoniche provenienti dalle detonazioni degli ordigni nucleari. Tutto il pianeta è costellato da queste stazioni per controllare se vengono eseguiti esperimenti nucleari non autorizzati. L'esplosione dell'8 ottobre è stata rilevata da ben 11 stazioni ed è stato calcolato che un evento di questo tipo capita con intervalli che vanno dai 2 ai 12 anni. Nessun frammento del piccolo asteroide ha raggiunto il terreno e si stima che la dimensione minima per provocare danni al suolo sia di circa 25 metri di diametro.

Nell'immagine un fotogramma del telegiornale Indonesiano 'MetroTV' che mostra una ripresa amatoriale della traccia lasciata nei cieli dal bolide.
Fonte: MetroTV.

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