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sabato 2 maggio 2009

Space Shuttle: fino a quando?

La navetta americana è ormai al termine della sua lunga ed incredibilmente proficua carriera.
Lasciando stare articoli evidentemente non documentati, si vede un forte contrasto di idee all'interno della NASA.
Da una parte si hanno i promotori del 'nuovo' Constellation (di cui non sono così convinto; la novità sarebbe ben altro) che vorrebbero gli spazioplani a terra al più presto, mentre dall'altra abbiamo il Congresso americano che stanzia 2,5 miliardi di dollari per permettere la prosecuzione dei voli fino al 2011.
La situazione è comunque abbastanza definita. Il programma deve eseguire sicuramente altre 8 missioni, la prossima, STS-125, e dalla STS-127 alla STS-133. Sicuramente, in quanto sono presenti accordi internazionali ben definiti che riguardano la ISS che deve, ovviamente, essere completata. Un'ulteriore missione, la STS-134 (che dovrebbe portare sulla ISS l'AMS, l'Alpha Magnetic Spectrometer) è già stata approvata ed è in attesa di un finanziamento che potrebbe rientrare nell'ultimo stanziamento dato dal Congresso.
Ad oggi quindi le missioni da eseguire sono 8 o 9 e la necessità che vengano completate entro il settembre 2010 inizia a vacillare. Penso che vedremo gli Shuttle in orbita fino al 2011, ma non oltre. Le proposte di mantenere il programma STS attivo fino ad un 'passaggio di consegne' al Constellation nel 2015 sono ormai da scartare a causa di mancanza di fondi.
Un allungamento della vita degli Shuttle significherebbe anche ritardare i licenziamenti che colpiranno le aziende che lavoravano per i lanci delle navette: purtroppo è ormai un processo inevitabile, infatti i licenziamenti sono già iniziati, con le prime 160 lettere inviate il primo maggio. Del resto gli Shuttle prima o poi dovranno essere sostituiti.

Dal canto suo il Constellation sta assomigliando sempre di più all'Apollo. Le ultime variazioni sul progetto, indispensabili per contenere i costi, ma soprattutto i tempi di realizzazione, hanno ridotto l'equipaggio da 6 a 4 astronauti, tralasciato il possibile riutilizzo del primo stadio, oltre ad altre variazioni minori.
E' ormai chiaro come questo nuovo programma non mi piaccia, ma questa è un'opinione personale: fatto sta che le premesse per un eventuale miglioramento non mi pare che ci siano. Cercare di tornare all'esplorazione spaziale umana abitata allontanandosi dall'orbita terrestre bassa in questo modo non mi pare sensato. Ma, ripeto, è un'opinione personale che spero venga smentita dai fatti di un programma travolgente...

Iniziamo a goderci queste missioni, intanto la politica lavorerà per conto suo e ci farà sapere le decisioni che prenderà, con la certezza che almeno altre otto volte potremo goderci lo spettacolo meraviglioso di un lancio dello Space Shuttle.

Aggiornamento del 4 maggio 2009.
Ci sono voci NASA che vorrebbero una estensione del programma Shuttle.
Lo scopo principale sarebbe quello di ridurre il più possibile la distanza fra la fine di un programma e l'inizio dell'altro, attualmente di 5 anni.
La prima opzione riguarda l'aggiunta di 3 lanci per accompagnare fino al 2012 il supporto alla ISS. Il costo di questa opzione sarebbe di 4,7 miliardi di dollari.
L'altra opzione parla di aggiungere la bellezza di 15 missioni e coprire tutto il distacco da STS a Constellation con un passaggio delle consegne diretto nel 2015. In questo caso il costo salirebbe a 14 miliardi di dollari ed è per questa ragione che sarà l'opzione sicuramente scartata.
Anche il ricondizionamento delle attrezzature per il passaggio da un Sistema di lancio all'altro non sarebbe un grave problema, dato che l'avvio del Constellation sarà comunque graduale, con Ares I pronto al più presto per supportare la ISS con Orion e Ares V (il vettore pesante per i carichi) attivo in seguito per le missioni lunari.
Il dibattito continua...

In foto il primo lancio dello Shuttle, il Columbia, il 12 aprile 1981.
Fonte: NASA.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Buongiorno, premetto che sono un utente totalmente ignorante in materia ma solamente appassionato dello spazio. Riguardo a quanto detto sul post in quali punti il nuovo programma NASA non le piace?
E secondo il suo punto di vista come potrebbe essere strutturato un programma spaziale ideale successore del STS?

Luigi Morielli ha detto...

Non è semplice descrivere in poche righe un possibile programma spaziale.
Diciamo che potrebbe essere basato su una piccola navetta, tipo X-38 o Kliper, interamente riutilizzabile con capacità di carico miste carico/equipaggio. Dovrebbe essere in grado di raggiungere le orbite medio-basse con possibilità di EVA e un piccolo braccio robotico.
Ovviamente la ISS dovrebbe continuare ad esistere per motivi scientifici, anzi, potrebbe essere lasciata a ESA e Russia la possibilità di espanderla ulteriormente.
La NASA dovrebbe costruire una nuova base orbitale equatoriale di appoggio in cui assemblare i veicoli in vista dell'esplorazione interplanetaria.
Il primo corpo celeste da esplorare sarebbe proprio la Luna, verso cui bisognerebbe testare le tecnologie.

A grandi linee è così che vedrei il programma spaziale. In realtà ricalca le idee di Von Braun.

Il Constellation mi pare "troppo Apollo", con un ritorno ai vettori a perdere, poco spazio per l'equipaggio e poca versatilità. Del resto le capsule Apollo erano fenomenali, ma ottimizzate per il lavoro che dovevano fare: andare sulla Luna. Hanno poi fatto anche altre cose, come Apollo-Soyuz e le missioni SkyLab, ma nulla di paragonabile a quello che ha fatto lo Shuttle...

Pazienza, vedremo come evolverà la situazione...

Anonimo ha detto...

La ringrazio per la risposta e volevo anche esporle la mia visione da dottore in economia e quindi da totale ignorante in materia. Da quello che ho letto nei forum come il suo quello che mi sembra l'errore più grande della NASA è che manca una vera programmazione provocando un enorme dispendio di energie (dollari) e gettando buona parte del know-how acquisito. Con questo intendo che non c'è una sorta di step-by-step nell'evoluzione dei programmi spaziali, a parte i primi progetti che hanno portato all'Apollo. Non so personalmete quanto siano ad esempio stati migliorati i vari shuttle nel corso degli anni ma in quel programma non c'è mai stato un vero sviluppo delle navette (parlo da disinformato). Si potevano ad esempio sviluppare i famosi motori scramjet per uno spazioplano successore al programma STS ma non mi sembra che c'è stata una reale voglia di ricerca che è alla base di questo bellissimo mondo. Passando poi al programma Constellation non è del tutto sbagliato o meglio doveva partire molti anni prima sviluppando proprie tecnologie che potevano garantirgli potenzialità rilevanti (vedi razzi a metano per il modulo lunare) ma si è preferito usare la tecnologia già esistente per problemi di tempo. E giustamente come dice lei è troppo simile all'Apollo (anche perchè in parte utilizza la stessa tecnologia. Quello che mi preoccupa è che sembra che visti i tempi stretti si dica giustamente di rendere l'Orion utilizzabile il prima possibile e poi di implementare i vari sviluppi. Ma la NASA svilupperà realmente poi il sistema Ares-Orion?
La ringrazio dell'attenzione.
S.A.

Luigi Morielli ha detto...

Infatti ha centrato il problema.
La NASA ha sempre modificato e ridimensionato i progetti 'in corsa' con il risultato che sono sempre rimasti dei compromessi.
Partendo con Constellation, hanno deciso di iniziare direttamente con molti compromessi, cosa che obbligherà il programma finale a non ottenere i risultati che si era promesso.
Lo Shuttle è stato aggiornato, lasciando però invariata la struttura base della navetta che era stata modellata sulle richieste dell'USAF.
A proposito di ScramJet, erano il punto chiave del VentureStar, il naturale successore dell'attuale Shuttle, con la stessa robusta capacità di carico. Lo sviluppo avrebbe dovuto essere pensato sulla lunga distanza, inserendo una variabilità nella propulsione: iniziare con degli SRB in attesa del perfezionamento degli ScramJet.
Invece non se n'è fatto nulla. Tutto cancellato.

Non voglio sostituirmi ai tecnici NASA, ci mancherebbe, ma molti confermano questa mancanza di lungimiranza nell'Amministrazione Spaziale Americana.

P.S.: per altro io non perdonerò mai alla NASA la perdita del Columbia. Mi ero sempre chiesto perché le navette giunte in orbita non eseguivano dei controlli allo scudo termico... Sono dovuti morire 7 astronauti perché se lo chiedessero anche i tecnici?
Sì, hanno risparmiato il tempo necessario su 113 missioni, ma ora?
Oltre a 7 vite ci abbiamo rimesso un programma spaziale...
Anche qui mancanza di lungimiranza...

phoenix 1994 ha detto...

La pagina di Wikipedia in lingua inglese dice che la missione STS-134 verrà di sicuro effettuata e che potrà essere effettuata la missione STS-135 su necessità. Tu cosa ne pensi?

Luigi Morielli ha detto...

Sì, in effetti la STS-134 è già praticamente sicura e come riporto nella notizia ha solo bisogno dello stanziamento corrispondente.
La STS-135 non dovrebbe chiamarsi così dato che dovrebbe essere solo una eventuale missione di soccorso per la STS-134 nel caso di problemi alla navetta. Il suo nome sarà quindi STS-334 (o STS-335 secondo alcuni) dato che sarà una LON (Launch On Need).

Enrico ha detto...

Quello che non ho capito e' perche' la Nasa abbia totalemnte buttato nella spazzatura il progetto X33-Venture Star.

Se il problema era solo nei serbatoi interni del propellente, non abbastanza robusti e leggeri, perche' non hanno crato una versione evolutiva dello Shuttle?

Con i motori aerospike (se non erro 30% piu' efficenti di quelli "normali") e la struttura avanzata, poteva comunque essere utilizzzato con booster e/o serbatoio di propellente liquido esterni !
Invece hanno preferito puntare su Orion/Ares ... come dire ... passare dall'automobile alla carrozza a cavalli!

Saluti
Enrico