La sonda MESSENGER (MErcury Surface, Space ENvironment, GEochemistry, and Ranging), dopo l’ultimo passaggio ravvicinato con il pianeta Mercurio effettuato nell’ottobre scorso, ha inviato oltre 1200 immagini a colori ad alta definizione e una notevole mole di dati che hanno subìto una prima analisi.
È risultato che il piccolo pianeta è molto più geologicamente attivo di quanto si pensasse. Ad esempio le dinamiche della magnetosfera sono risultate decisamente diverse da quelle del primo flyby e un recente cratere da impatto (battezzato Rembrandt) ha molte evidenze di attività vulcanica.
Inoltre il MASCS (Mercury Atmospheric and Surface Composition Spectrometer), uno spettrometro montato sulla sonda, ha rilevato molto magnesio nella rarefatta atmosfera del pianeta. Questo esempio ci dà la misura della sensibilità degli strumenti montati a bordo e che hanno anche rilevato nella esosfera calcio, sodio, alluminio, ferro e silicio.
Tutti questi dati potranno chiarirci come Mercurio è nato e si è evoluto.
Ora gli sforzi principali sono per preparare il prossimo passaggio ravvicinato che avverrà il 29 settembre 2009, quando Messenger potrà raccogliere nuove informazioni.
L’ingresso in orbita attorno al piccolo pianeta avverrà nel marzo 2011 ed un periodo di almeno 1 anno di studi attorno a Mercurio permetteranno di approfondire incredibilmente queste scoperte.
In foto Mercurio poco dopo il Flyby di Messenger.
Fonte: NASA.
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