Giovedì, 30 Ottobre 2008
Pasadena, California. - Phoenix Mars Lander la cui produzione energetica fotovoltaica è in continua diminuzione a causa di una tempesta di sabbia, non ha risposto alle chiamate del 29 ottobre sera e del 30 mattina.
Il controllo missione sta supponendo che la sonda abbia attivato il comportamento precauzionale che attiva i trasmettitori per sole 2 ore giornaliere per comunicare con gli orbiter. Se fosse successo questo il ciclo veglia-sonno si sarebbe attivato nel momento in cui le batterie sono scese sotto la soglia minima di funzionamento.
“Ci stiamo coordinando con i team di controllo degli orbiter per inviare a Phoenix delle chiamate il più frequentemente possibile per riuscire ad azzeccare il momento in cui sarà sveglio per rispondere”, ha detto Barry Goldstein manager del progetto al Jet Propulsion Laboratory. “Se riusciamo a ristabilire le comunicazioni possiamo riportare il veicolo in condizione di riprendere il suo lavoro scientifico. Comunque per ben che vada ci vorrà almeno una settimana di lavoro”.
Entrambi gli orbiter, Mars Reconnaissance Orbiter e Mars Odyssey, hanno il team di ingegneri che li controllano proprio al JPL ed alla Lockheed Martin Space Systems di Denver, dove si trovano anche quelli di Phoenix, cosa che facilita il coordinamento per queste procedure.
Attualmente il Sole è al disotto dell’orizzonte per 7 ore a notte e comunque non sale più molto nel cielo marziano.
Ecco l’ultima serie di dati meteorologici ricevuti:
Marte, pianura artica, Sol 151.
Temperatura massima -45°C.
Temperatura minima -96°C.
Cielo scuro con tempeste di sabbia.
Forza Phoenix, puoi ancora farcela...
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