Come i cartografi del passato, gli scienziati che lavorano con le immagini dei gelidi satelliti di Saturno, hanno creato delle mappe dettagliate che potranno guidare i futuri esploratori sulle superfici di questi remoti corpi celesti. Un team del Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) in collaborazione con i colleghi della università berlinese Freie Universität hanno appena rilasciato la mappa completa di Dione, una delle lune di Saturno.
Inclusa questa, il Cassini Imaging Team ha già rilasciato 3 mappe complete: Enceladus (Encelado - geologicamente attiva), Phoebe (Febe - esterna e molto scura) e appunto Dione. Gli atlanti delle altre lune verranno rilasciati non appena Cassini invierà le immagini mancanti: i prossimi saranno Iapetus (Giapeto) e Tethys (Teti).
“Abbiamo usato 449 immagini esistenti in alta risoluzione provenienti dalla sonda Cassini” ha detto il dottor Thomas Roatsch scienziato all’istituto di ricerche planetarie del DLR “Abbiamo poi diviso la mappa in 15 parti in scala 1:1'000'000 (dove 1 centimetro equivale a 10 km su Dione). Sia la mappa globale che le 15 sezioni sono appena state rilasciate dai cartografi del DLR e questo lavoro si aggiunge a quello già compiuto da Cassini nel sistema di Saturno.”
È fondamentale avere mappe precise per gli scienziati planetari, in quanto esiste la necessità di identificare ogni parte del panorama dei vari corpi celesti, esigenza che nasce dallo studio di ogni caratteristica che deve essere perfettamente riconosciuta dai vari studiosi. Una mappa dettagliata con riferimenti precisi di latitudine e longitudine permette di posizionare in modo perfetto ogni dettaglio della superficie. A questo scopo sono stati proposti già 45 nomi per le caratteristiche geologiche di Dione, nomi già approvati dalla International Astronomical Union e quindi utilizzati nella stesura dell’atlante. Per i satelliti dei 4 pianeti gassosi del Sistema Solare vengono scelti nomi provenienti dalle antiche mitologie delle varie culture. Per le montagne, pianure, crepacci di Dione è stata scelta l’Eneide di Virgilio.
L’unica zona non fotografata da Cassini è il polo nord della luna, a causa dell’attuale stagione di Saturno. Un anno su Saturno dura 30 anni terrestri e quindi una stagione è oltre sette anni. Dato che la missione di Cassini non ha ancora potuto vedere il polo nord di Dione illuminato dal Sole, è venuta in soccorso la sonda Voyager II che nel 1981 ha inviato le fotografie mancanti oggi: nonostante siano a definizione inferiore permettono comunque di completare l’atlante. Ovviamente la mappa potrà migliorare progressivamente man mano che giungeranno altre immagini.
Dione, 1125km di diametro, ha visivamente diverse fenditure ed è composto per la maggior parte di acqua ghiacciata, ma la sua alta densità lascia intuire un nucleo molto più massiccio, probabilmente composto da silicati.
"L’esplorazione eseguita dalla sonda Cassini lascia una importante eredità alle prossime generazioni di ricercatori." ha detto Carolyn Porco, direttore del Cassini Imaging Central Laboratory for Operations (CICLOPS) allo Space Science Institute di Boulder in Colorado. "Sia gli esploratori robotici che quelli umani avranno sicuramente un grande aiuto da queste mappe quando dovranno scegliere i luoghi in cui scendere sulle lune di Saturno."
La sonda Cassini e le due fotocamere di bordo sono state progettate, sviluppate e assemblate al JPL. Il team che si occupa delle immagini è composto da scienziati americani, inglesi francesi e tedeschi. Il centro nevralgico dell’elaborazione delle immagini è però allo Space Science Institute di Boulder in Colorado, USA.
Foto NASA/JPL/Space Science Institute.
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