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giovedì 26 aprile 2012

Notiziario

Il 20 aprile alle 1250:24 UTC è decollato dal Cosmodromo di Baikonur un vettore Soyuz che ha portato in orbita la capsula cargo Progress M-15M (47P).
[Roscosmos]
Riempita con cibo, propellenti e attrezzature, ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale nella giornata di domenica eseguendo un attracco automatico alle 1439 UTC. A bordo c’erano 420 kg di acqua, 50 kg di aria e ossigeno, 902 kg di propellenti per la Stazione e 1226 kg di carico “secco” stipato all’interno del vano pressurizzato.
Il 28 aprile verrà deorbitato e disintegrato sul Pacifico meridionale il precedente cargo che si è sganciato pochi giorni fa, carico di rifiuti.

Ritardo di un’altra settimana per il lancio Falcon 9 – Dragon C2+. A detta dei tecnici della SpaceX, l’hardware dei sistemi di controllo e di telemetria di Terra con la capsula necessitano ancora di alcune messe a punto e quindi si è preferito posticipare il decollo fino a lunedì 7 maggio. Due giorni dopo il lancio Dragon raggiungerà la ISS e verrà agganciato al molo nadir del modulo Harmony per mezzo del braccio robotico della Stazione.

Lo Space Shuttle Discovery è giunto al museo Smithsonian di Washington ed è stato posizionato nella sala dove milioni di persone potranno contemplare la navetta veterana che, con i suoi 39 viaggi nello spazio, è quella con i segni delle missioni più evidenti sulle superfici esterne.
Nel frattempo l’Enterprise è stato posizionato sul 747 SCA e sta attendendo il miglioramento del meteo per effettuare il suo trasferimento verso New York.

"Lancio? Ho detto pranzo!" [9GAG]
Come avrete letto nella Newsletter, il governo Nordcoreano ha sorprendentemente ammesso il fallimento del lancio del 13 aprile scorso e, anche se non ha fatto la stessa cosa con i precedenti lanci, sembra un leggero tentativo di apertura verso l'occidente. In realtà è ormai impossibile effettuare un lancio missilistico senza che il resto del mondo lo venga a sapere e quindi devono essersi resi conto che è inutile negare l'evidenza.

Brutte notizie per quanto riguarda il finanziamento del programma americano di capsule private abitate. Dopo il taglio di oltre il 50% effettuato sul budget 2012 (cosa che comporta un ritardo di un anno sull’avvio delle missioni private abitate dal 2016 al 2017) che lasciava 406 milioni di dollari, un altro taglio molto preoccupante è stato eseguito sulla proposta di finanziamento per il 2013. La somma richiesta di 830 milioni di dollari è stata ridotta dal Congresso di circa il 40% lasciando 525 milioni di dollari e causando sicuramente ulteriori ritardi al programma.

La sonda MESSENGER sta proseguendo la sua spettacolare missione in orbita intorno al pianeta Mercurio. Il 16 e il 20 aprile ha acceso i motori per una manovra di diminuzione della quota in modo da aumentare il dettaglio delle fotografie che sta riprendendo alla superficie del caldissimo pianeta. Dopo un anno di missione primaria le immagini scattate ed inviate a Terra sono già oltre 88'000 e almeno altre 80'000 sono attese nel prossimo anno, quello della missione secondaria. Il cambio di orbita ha modificato il periodo orbitale da 11,6 a 8 ore, ottenendo un periastro di 277 km ed un apoastro di 10'314 km. Sean Solomon, Principal Investigator di MESSENGER, ha detto:“Con questa nuova orbita ci sentiamo come se ci imbarcassimo veramente in una nuova missione”.

[CNES]
Diversi sistemi per la raccolta di immagini, sia in ottico che radar, sono stati puntati sul satellite Envisat, che dall’8 aprile non dà più segni di vita. Da tutte le immagini riprese non risultano danni al corpo del veicolo da 9 tonnellate e sia le antenne che i pannelli solari appaiono integri. Escludendo quindi l’impatto con un MMOD rimane solo il guasto elettrico, dato che l’interruzione delle comunicazioni è stata improvvisa e totale. L’ultima speranza è che il satellite sia andato in safe-mode e non riesca semplicemente a ripristinare il corretto assetto per ottimizzare l’illuminazione dei pannelli solari. Se la rotazione del veicolo riuscisse in qualche modo a far tornare la luce solare sui pannelli e quindi l’energia, Envisat potrebbe riprendere il controllo dell’assetto e riuscire a riavviare i computer di bordo. Oltre alle stazioni di Terra sono stati utilizzati anche altri satelliti in grado di riprendere immagini, fra cui, ad esempio, il satellite francese Pleiades del CNES che ha ripreso, da circa 100 km di distanza, l’immagine che vedete qui sopra.

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