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sabato 14 gennaio 2012

Notiziario

Buone notizie per il James Webb Space Telescope (JWST). Pare che siano stati trovati sia gli appoggi politici che quelli finanziari per portare a termine il grandioso progetto dal costo astronomico (in tutti i sensi) di 8,8 miliardi di dollari e spingere verso la realizzazione per ottenere un lancio nel 2018.
La speranza è che ora non sopraggiungano difficoltà tecniche, portate da qualsiasi possibile inconveniente. Ad esempio tutti i componenti e gli strumenti di bordo devono essere collaudati singolarmente in camera termovuoto, a cominciare dai 18 settori esagonali di cui è composto lo specchio principale (per un totale di circa sei metri e mezzo di diametro), ma nel 2015, quando l’assemblaggio principale sarà terminato, l’intera struttura dovrà essere collaudata nella gigantesca cooling chamber del JSC a Houston a -233°C, la temperatura operativa che dovrà sopportare nello Spazio.
E tutto dovrà funzionare alla perfezione.

Primo lancio dell’anno avvenuto, avete indovinato, dalla Cina, nazione che si sta dimostrando sempre più agguerrita nella conquista dello Spazio. Si è trattato di ZiYuan 3, un satellite per la mappatura ad alta definizione delle risorse naturali, insieme a VesselSat 2, un veicolo americano per la tracciatura del traffico marittimo. Partito il 9 gennaio alle 0317 UTC dallo spazioporto di TaiYuan, nella provincia centrale di ShanXi, il vettore ChangZheng 4B ha completato la sua missione alla perfezione. Ma non finisce qui. Un altro lancio è già avvenuto dalla Cina, un satellite meteorologico, FengYun 2F, lanciato alle 0056 UTC del 13 gennaio, dallo spazioporto di XiChang, nella provincia sudoccidentale di SiChuan, a bordo di un vettore ChangZheng 3A. Si posizionerà in orbita geostazionaria a 112°E e riprenderà immagini meteo in real time ogni 15 minuti. La vita prevista è di quattro anni.

MSL Curiosity ha eseguito la sua più importante manovra per la correzione della traiettoria fra quelle previste nel suo viaggio verso Marte. Con circa 200 accensioni distribuite su tre ore, avvenute l’11 gennaio, il veicolo ha effettuato una modifica importante – e prevista  – alla sua direzione di marcia in modo da discostarsi da quella del terzo stadio del vettore che l’ha lanciato verso il Pianeta Rosso. Questo per evitare che il terzo stadio precipitando sulla superficie di Marte possa contaminare biologicamente il pianeta, cosa assolutamente da evitare. A questo proposito, sia il rover che gli altri componenti che scenderanno sul terreno sono stati tutti sterilizzati in modo molto spinto.

Continuano le scoperte spettacolari per il telescopio spaziale Kepler. Ora siamo di fronte al più piccolo pianeta extrasolare mai rilevato: solo il 57% del diametro terrestre, circa le dimensioni di Marte. La scoperta è avvenuta nel sistema stellare KOI-961 e finora comprende ben tre pianeti rocciosi, che ruotano su orbite decisamente strette. La stella è una nana rossa che è solo un sesto del nostro Sole e quindi è soltanto il 70% più grande di Giove. Anche le orbite dei tre pianeti trovati sono compatibili con quelle dei satelliti del grande pianeta, avvalorando l’ipotesi che KOI-961 sia un pianeta di tipo gioviano che ha superato la massa critica per l’avvio delle reazioni termonucleari, alla base dell’esistenza delle Stelle.

La NASA il 5 gennaio ha disattivato RXTE, il Rossi X-ray Timing Explorer, sonda in grado di cronometrare con una precisione altissima le pulsazioni in banda X delle Pulsar, le stelle di neutroni che rimangono dopo la morte di una stella e che hanno densità altissime e possono ruotare su se stesse a velocità che raggiungono le centinaia di giri al secondo. Ha anche osservato, sempre in banda X, le emissioni del disco di accrescimento che ruota a velocità molto alte intorno ai buchi neri. Lanciato il 30 dicembre 1995, portava il nome di Bruno Rossi, un astronomo e studioso dei raggi X del MIT, scomparso nel 1993. La decisione di spegnere RXTE è nata a causa della bassa priorità di questa missione rispetto ad altre più importanti; come dire che se i soldi mancano eliminiamo le missioni meno appariscenti…

Il MER Opportunity è stato parcheggiato per l’inverno marziano. È stato scelto il luogo chiamato “Greeley Heaven” che si trova sul bordo del grande cratere Endeavour, da poco raggiunto dal rover. Il posizionamento prevede un’opportuna inclinazione verso nord, in grado di ottimizzare l’esposizione solare e compensare la perdita di efficienza, anche dovuta all’accumulo di polvere, che i suoi pannelli solari hanno subito in questi otto anni di missione sul Pianeta Rosso. Il solstizio invernale è previsto per il 30 marzo e sarà il quinto che Oppy affronterà durante la sua missione. Resterà parcheggiato qui almeno per sei mesi, periodo che occuperà comunque a eseguire rilevazioni fotografiche e misurazioni scientifiche.

Installato allo Space Shuttle Discovery il cono aerodinamico che riduce la resistenza aerodinamica durante i viaggi da trasportato. È così pronto per il suo ultimo volo che lo porterà al museo National Air and Space Museum dello Smithsonian, al Centro Steven F. Udvar-Hazy in Chantilly, Virginia.
Intanto i motori delle navette vengono spostati dal Kennedy Space Center allo Stennis Space Center per un futuro utilizzo a bordo dei lanciatori pesanti SLS, lo Space Launch System derivato dall’hardware Shuttle e dai progetti dell’Ares-V. il loro nome è RS-25D, sono stati costruiti dalla Pratt & Whitney Rocketdyne di Canoga Park (in California) e sono stati un componente fondamentale del Programma Space Shuttle, con un’affidabilità del 99,75%, il che significa un solo fallimento, avvenuto durante il primo tentativo di lancio della missione STS-51F (la penultima effettuata con successo dallo Space Shuttle Challenger).

1 commento:

Perdita Di Peso ha detto...
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