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mercoledì 20 ottobre 2010

STS-133 Il problema si complica.

Dopo aver serrato i dadi che collegano la flangia su cui era stato notato un leggero trafilamento di monometil-idrazina, sembrava che il problema fosse risolto. Diversi test con pressioni fino a 17 bar non hanno evidenziato ulteriori perdite, ma il fatto che i dadi non si siano in realtà mossi ha insospettito i tecnici.
La flangia con la perdita è quella
nel cerchio rosso [NASA-KSC].
Dato che quel particolare giunto è sigillato con due guarnizioni, i progettisti hanno ipotizzato che i test ad alta pressione e temperatura possano aver "gonfiato" o spinto in posizione le guarnizioni, non dando una vera e propria soluzione alla perdita. E nel caso della temperatura, il freddo dello Spazio potrebbe avere degli esiti insospettabili.

A questo punto i manager NASA hanno deciso di tagliare la testa al toro: sostituire le guarnizioni del giunto. Il punto è abbastanza critico, cioè il POD posteriore di destra, proprio dove ci sono i motori di manovra della navetta. Il lavoro dovrebbe durare circa sette giorni, ma essendoci solo quattro giorni "di scorta" sul programma pre-lancio, le riparazioni dovranno essere eseguite contemporaneamente ad altre lavorazioni. I momenti più critici saranno soltanto lo scarico e il ricarico dei serbatoi di propellente, dato che la monometil-idrazina è molto tossica.

Resta anche il dubbio che il difetto risieda nella flangia e in questo caso il tempo necessario per la riparazione si allungherebbe di alcuni giorni.

La data di lancio (ricordo che è previsto per il primo novembre) è quindi molto a rischio, dato che qualsiasi complicazione nel lavoro si tradurrebbe in un immediato rinvio. La finestra di lancio che si estendeva fino al 5 novembre è stata ultimamente estesa fino al 7, ma ovviamente speriamo tutti che non sia necessario un rinvio.

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