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lunedì 31 maggio 2010

Hayabusa è in arrivo.

Mentre mancano due settimane al ritorno previsto sulla Terra, l'esploratore di asteroidi giapponese Hayabusa è nel bel mezzo di una serie di correzioni di traiettoria impresse dal suo motore a ioni superstite che la indirizzeranno entro uno stretto corridoio di rientro verso l'Australia.
L'agenzia spaziale giapponese (JAXA) ha comunicato che il veicolo è perfettamente in rotta per raggiungere il 13 giugno la Woomera Test Facility in Australia meridionale dove rientrerà alle 14:00 UTC, quindi nelle tarde ore serali in ora locale.

Il veicolo madre rilascerà circa tre ore prima del rientro la capsula di ritorno dei campioni di 40 cm di diametro mentre si troverà a circa 40'000 km di distanza dalla Terra. Durante l'attraversamento atmosferico dovrà sopportare i circa 2'700°C dell'attrito con l'aria, ma il piccolo guscio sarà protetto da uno scudo termico in fibra di carbonio. Infine i paracadute lo depositeranno dolcemente al suolo.

A causa dell'esaurimento dei propellenti chimici, i tecnici hanno dovuto utilizzare i propulsori a ioni che hanno alta efficienza ed affidabilità, ma bassa spinta. Normalmente vengono usati per lunghe accelerazioni dolci che possono durare anche migliaia di ore, ma qui sono stati usati per tutto.

Nelle tre accensioni programmate per queste ultime correzioni di rotta, durate ciascuna diversi giorni, l'ultimo motore a ioni operativo (su quattro che ne aveva) ha funzionato egregiamente sopperendo ai propulsori tradizionali ormai esausti.
La sonda ha completato giovedì scorso la sua terza accensione che in circa 100 ore ha variato la traiettoria di Hayabusa di 17,5 km/h. In questo modo la rotta è ora allineata con un punto teorico posto a circa 200 km al disopra della superficie terrestre.

Secondo i dati della Japan Aerospace Exploration Agency, la sonda si trova attualmente a circa 3,5 milioni di km dalla Terra e in queste due settimane correggerà la sua rotta almeno altre due volte.
La prima è prevista il 6 giugno e piegherà la traiettoria in modo da spostare il punto di tangenza e centrare l'Australia, dopodiché l'ultima correzione farà l'allineamento finale compensando ogni piccolo errore rimasto. Verrà eseguita tre giorni prima del flyby finale.

Hayabusa ha le dimensioni di una piccola utilitaria è stata lanciata dal Giappone nel 2003 ed ha impiegato tre mesi nell'esplorazione dell'asteroide Itokawa nel tardo 2005. Benché non sia certo che la capsula di rientro contenga dei campioni dell'asteroide, il Falco Pellegrino (questo è il significato del nome in Giapponese) è comunque una missione eccezionale dato che è la prima che esegue il viaggio di andata e ritorno da un asteroide.
Questo a patto che questo impavido viaggiatore da 200 milioni di dollari riesca a completare indenne queste ultime due settimane di viaggio.

Ganbatte Hayabusa!!
(Buona fortuna Falco Pellegrino!!)

Nelle due rappresentazioni artistiche, in alto la sonda e in basso il rientro della capsula dei campioni.
Fonte: JAXA.

3 commenti:

Sanduleak SN ha detto...

ようこそ (Okaeri) Hayabusa!

Bentornato Hayabusa!

Anonimo ha detto...

ma una sonda simile non si era disintegrata sul suolo terrestre? mi pare che una parte dei materiali trasportati siano cmq stati recuperati...

Luca

makiko.o ha detto...

Original video "Hayabusa re-entry" (regstrato dalla NASA DC-8 in Australia.
http://www.youtube.com/watch?v=u-Xp_-_gLTA