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mercoledì 17 giugno 2009

Enrico Saggese all'Air Show di Le Bourget.

All'aeroporto di Le Bourget di Parigi si sta tenendo il famoso Air Show, dove vengono spesso presentate le novità in campo aeronautico ed astronautico.
Ad esempio l'ESA ha portato un modello in scala 1:1 di un Ariane 5.

E' presente anche il commissario dell'Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese, che fa una piccola disamina della situazione.

Ci sono possibilità che la NASA accetti la proposta più volte fatta di lasciare in modo permanente sulla Stazione Spaziale Innternazionale uno dei tre moduli MPLM (Multi Pourpose Logistic Module) come deposito per i materiali di consumo della struttura. Questo si renderebbe necessario a causa dell’aumentato consumo di risorse per la presenza continuativa a bordo di 6 persone.
Ma c’è di più. Dovendo comunque attrezzare un MPLM (si parla di Raffaello che è già il meglio ‘carrozzato’ dei tre) con un rivestimento anti MMOD (Micro-Meteoroid and Orbital Debris) più resistente, e con dispositivi di distribuzione dell’energia, tanto vale trasformarlo in un laboratorio. I moduli sono ormai di proprietà NASA, ma il possibile sfruttamento in orbita spetterebbe a noi, creando un vero e proprio “Italian-Lab”, a cui potranno accedere i nostri istituti di ricerca e le aziende del nostro paese. È fuori dubbio che avere un laboratorio invece di una cambusa a bordo della ISS, sarebbe decisamente preferibile, sia come immagine che come ritorno scientifico. È altresì chiaro che avere altri 16 rack europei sulla Stazione fa molta gola a tutto il vecchio continente, ma dovrebbe rappresentare un punto di svolta nella presenza italiana nello spazio. D’altra parte il costo per adattare il modulo è di 22 milioni di euro, cifra già stanziata dall’ASI per l’operazione.

Già, perché con un laboratorio italiano i nostri astronauti avrebbero immediatamente maggiori possibilità di volare ed a questo proposito Saggese auspica che la nostra Samantha Cristoforetti possa essere assegnata ad un volo il più presto possibile. Il motivo principale è che ‘la prima donna italiana nello spazio’ sarebbe una notizia che avrebbe una forte eco sulla stampa tradizionale, così come lo è stata la sua nomina.

Teniamo sempre presente che i voli Shuttle termineranno con la STS-134 e che Raffaello è previsto che voli a bordo della ISS con la STS-133. Si dovrà quindi decidere alla svelta se la navetta spaziale potrà lasciarlo in orbita o se lo riporterà a Terra con sé.

Speriamo che siano fatti, non solo parole!

In foto il modello a dimensione reale dell'Ariane 5.
Fonte: ESA.

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