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martedì 2 settembre 2008

Phoenix – Sol 96.

Gli scienziati hanno iniziato ad analizzare nel laboratorio “umido” il campione proveniente dallo scavo più profondo.
Una parte dei 50 centimetri cubi del saggio proveniente da 18 centimetri di profondità nello scavo "Stone Soup" è stato sparso sul MECA per l’analisi con l’acqua terrestre.
“Questo è un materiale intrigante e siamo ansiosi di capire che cos’è che rende questo terreno profondo più ‘grumoso’ degli altri”, ha detto Doug Ming, un membro del team scientifico del Johnson Space Center di Houston.
Il materiale osservato all’interno della pala di scavo del braccio robotico si presenta molto più diviso in piccole zolle di quanto fosse stato finora visto. Il fatto che questo campione provenga da una zona di confine fra due blocchi che caratterizzano la superficie della pianura su cui è atterrato Phoenix, aumenta le aspettative.
Una serie di immagini di terreno spostato dal braccio robotico ha dato alcuni indizi sulla composizione del campione. Mentre le osservazioni spettrali non hanno fornito segni di ghiaccio d’acqua, i grumi più grandi di suolo hanno mostrato una trama che potrebbe dimostrare un’elevata concentrazione di sali. E la parte solubile dei sali può essere rilevata dal Wet Chemistry Laboratory.

Nell’immagine uno dei cumuli di terreno fatti dal braccio robotico con il materiale di scarto degli scavi.

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