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venerdì 27 giugno 2008

Phoenix - Sol 31.

Appena giunti i primi risultati del test ‘umido’ eseguito sul terreno marziano, è stato come se il team scientifico di Terra avesse vinto la lotteria!
“Siamo inondati da dati sulla chimica” ha detto Michael Hecht, responsabile del MECA instrument presso il Jet Propulsion Laboratory “Stiamo cercando di capire a fondo la chimica derivante dall’esperimento che ha comportato lo scioglimento del suolo marziano in acqua. Di tutti i risultati che stiamo ottenendo si cerca di vedere quali aspetti di questo terreno potrebbero supportare la vita.”
“È la prima volta in assoluto che viene eseguito un esperimento di soluzione acquosa al di fuori del nostro pianeta” ha aggiunto Sam Kounaves, suo collega della Tufts University “Attualmente abbiamo completato l’80% del primo esperimento e rimangono ancora 3 celle in cui iniziare da capo con altri campioni. L’alcalinità del suolo in questa zona è molto marcata e assomiglia molto ai campioni prelevati nelle valli antartiche. Basta scendere di pochi centimetri dalla superficie e si raggiunge una decisa alcalinità, con pH fra otto e nove. Abbiamo rilevato anche un’ampia varietà di sali che non siamo ancora riusciti ad identificare per mancanza di tempo, ma certamente includono magnesio, sodio, potassio e vari clorati.”
“Questa è un’ulteriore evidenza di acqua proprio per la presenza di tutti questi sali.” Ha inoltre aggiunto Kounaves “Abbiamo trovato un ragionevole numero di sostanze nutritive, composti chimici necessari alla vita così come la conosciamo. Stiamo quindi giungendo alla conclusione che la cosa più sorprendente delle nostre analisi è che sotto molti aspetti, come la mineralogia, Marte non è un mondo così alieno, ma è molto simile alla Terra.”
Ma abbiamo anche i primi risultati di un’altra prima volta: la ‘cottura’ del terreno ad oltre 1000°C eseguita nel TEGA, un esperimento mai eseguito su un altro corpo celeste.
Gli scienziati hanno iniziato le analisi dei gas sprigionati alle varie temperature per identificare la composizione del terreno, ma queste analisi sono molto complesse e richiedono settimane per il completamento.
Ma sappiamo già che “I dati scientifici che provengono dallo strumento sono semplicemente spettacolari!” ha detto William Boynton della University of Arizona, capo progetto TEGA. “A questo punto possiamo dire che nel passato il suolo ha chiaramente interagito con acqua. Non possiamo stabilire se l’interazione sia avvenuta in questa zona o se è avvenuta altrove e se questo terreno si è spostato qui grazie al vento.

Leslie Tamppari, scienziato del JPL, ha fatto il punto di ciò che Phoenix ha raggiunto nei suoi primi 30 Sol della missione e ha chiarito i progetti futuri.
La macchina da ripresa Stereo Surface Imager ha già ripreso il 55% del panorama ad alta risoluzione della zona d’atterraggio. Sono stati analizzati due campioni di terreno nel microscopio ottico, e uno ciascuno per TEGA e Wet Chemistry. Sono stati raccolti dati quotidiani sul meteo rilevando nuvole, polvere, venti, temperature e pressione atmosferica, senza contare le prime rilevazioni atmosferiche notturne.
Le fotocamere del lander hanno ripreso dei frammenti bianchi riuscendo a capire che si trattava di ghiaccio d’acqua grazie alla loro scomparsa e il braccio robotico sta continuando a scavare.
“Crediamo che questo sia il posto migliore per la creazione di un profilo chimico/fisico della superficie di Marte in tutti i suoi aspetti.” Ha aggiunto Tamppari “E questi sono i risultati che volevamo raggiungere quando abbiamo proposto la missione parecchi anni fa. Volevamo un suolo come questo in cui si possa analizzare il terreno fino a raggiungere lo strato ghiacciato.”

In figura le 4 fasi del funzionamento del WCL (Wet Chemistry Laboratory).
- Scioglimento del ghiaccio.
- Caricamento acqua.
- Caricamento campione.
- Inserimento del campione nel vano e inizio dell’analisi.

Nella foto: una ripresa della benna del braccio robotico per mezzo della sua fotocamera. La fila di frammenti posizionata sul bordo è stata portata a 11 mm dall’obiettivo che è stato commutato su funzionalità macro.

Fonte: siti ufficiali.

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