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mercoledì 18 giugno 2008

Phoenix – Sol 22.

Sono finite le prove, ora si fa sul serio.
Lo scavo iniziato ieri nella zona “Wonderland” è stato chiamato “Snow White” ed è il primo scavo con obiettivi scientifici precisi.
È stata scelta una delle strutture poligonali che compongono il terreno, a cui è stato dato il nome di “Cheshire Cat”. Lo scavo è stato eseguito al centro di essa in modo da massimizzare la probabilità di trovare le stratificazioni che sono già state trovate in precedenza, oppure anche altre caratteristiche del terreno. Attualmente le dimensioni di “Snow White” sono 2 centimetri di profondità per 30 di lunghezza (la larghezza è uguale alla larghezza della benna di scavo, 8,5 centimetri). In questo primo abbozzo, il braccio di scavo non ha raggiunto nessuno strato particolare. Il team di controllo del braccio prevede di lavorare per almeno un Sol per approfondire la buca. Dopo un’attenta analisi della struttura del suolo si deciderà quali campioni portare nelle apparecchiature di bordo per l’esame strumentale.
La speranza è quella di trovare uno strato di permafrost, che sarebbe del terreno permanentemente congelato. Se derivasse dall’acqua potrebbe essere un testimone che la vita un tempo era presente su Marte, o potrebbe addirittura contenerne all’interno…
Le attività scientifiche di bordo dovranno rallentare per un paio di Sol dato che Phoenix deve essere programmato per gestire la grande quantità di dati che sta provenendo dal suo lavoro, molti più del previsto. Il team di Terra si sta appunto dedicando a queste modifiche.
Il TEGA sta intanto proseguendo nella cottura e la temperatura è attualmente di 1003°C. A questa temperatura molti minerali possono essere rilevati.

Sui pannelli solari si è depositato un leggero strato di polvere, ma non è nulla di preoccupante. L’energia attualmente disponibile è ben superiore a quella necessaria per la sonda. Anzi, è persino superiore al previsto.
Non sono previsti sistemi di pulitura dei pannelli soprattutto perché i due rover, Spirit ed Opportunity, funzionano ancora dopo quasi 4 anni e mezzo sul Pianeta Rosso. Durante le tempeste di sabbia, il vento tende ad asportare più sabbia di quanta ne depositi. Inoltre nella zona di discesa di Phoenix sono stati fotografati in passato dei “Dust Devils”, dei mulinelli di sabbia in cui il vento gira molto velocemente, che potrebbero spazzare la sonda.

Il meteo si mantiene sul bello stabile con temperatura massima di -32°C e minima di -80°C.

Fonte: siti ufficiali.

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