[Ben Cooper - Spaceflight Now] |
Al telescopio spaziale NASA per i raggi X chiamato NuSTAR è stata assegnata una nuova finestra di lancio dopo il rinvio avvenuto un paio di settimane fa. Il nuovo tentativo di lancio a bordo di un vettore Pegasus è fissato per giugno, con il giorno preciso non ancora definito.
Grazie a due fotografie di dust devil riprese dalla fotocamera HiRISE del Mars Reconnaissance Orbiter, gli scienziati stanno imparando sempre meglio i meccanismi che producono questi tornado su Marte. Le due foto risalgono al 16 febbraio e al 14 marzo: la prima riprende un dust devil di circa 650 metri di altezza, mentre la seconda un vero gigante, alto almeno una ventina di chilometri. Affinando le tecniche di previsione si potranno fare molte altre fotografie di questi sfuggenti fenomeni.
L’industria missilistica è in continuo fermento, infatti il movimento delle tecnologie di lancio è inarrestabile: un Delta 4 Heavy ha raggiunto la rampa 36 di Cape Canaveral per un lancio il 28 giugno, proprio mentre un altro Delta 4 partiva verso l’orbita; sempre a Cape Canaveral sono in rampa sia il Falcon 9 di SpaceX con la capsula Dragon diretta alla ISS (partenza per il 30 aprile) che un Atlas 5 con un satellite della Marina USA che partirà il 5 maggio; un vettore Zenith è giunto a Long Beach per la preparazione al lancio dalla piattaforma Odyssey che avverrà il 19 maggio.
I pericoli per la ISS sono aumentati dal 2008 a oggi. Nei primi 10 anni di vita (la costruzione è iniziata nel 1998) il complesso orbitale ha avuto meno allarmi da collisione rispetto agli ultimi quattro anni. I motivi si possono ricercare nelle dimensioni della Stazione, ma altri tre eventi sconsiderati hanno peggiorato di molto la situazione. Il primo è stato l’esperimento antisatellite cinese che nel gennaio 2007 ha disintegrato con un missile in orbita il Fengyun 1C creando una nuvola di detriti composta da oltre 1500 pezzi sparsi sull’orbita polare a circa 800 km di quota: ad oggi solo il 6% di quei detriti è rientrato a Terra. Il secondo è stato un incomprensibile frattura del satellite russo Cosmos 2421 che si è diviso in oltre 500 pezzi in tre riprese nel 2008, spargendo i detriti alla quota di 400 km. Fortunatamente a causa della quota relativamente bassa, i frammenti si sono già disintegrati quasi tutti in atmosfera. Il terzo evento è stata la collisione in orbita fra l’Iridium 33 e il Cosmos 2251, avvenuta nel 2009 a quasi 40'000 km/h, evento che ha sparso oltre 1700 pezzi sull’orbita a 800 km di quota.
Questo peggioramento nelle condizioni orbitali aumentano i rischi per la Stazione e per l’equipaggio, ma aumentano anche il tempo impiegato per organizzare le manovre di cambio orbitale o di messa in sicurezza dei sistemi e degli astronauti. La possibile soluzione è quella di migliorare la precisione nei calcoli secondo cui si stabilisce la pericolosità di un passaggio radente. Attualmente se la probabilità di impatto risulta maggiore di 1 su 10'000, occorre intervenire. Se i detriti orbitali e la stessa orbita della ISS fossero stabiliti e seguiti con maggiore precisione, si potrebbero diminuire le situazioni pericolose. E questo è uno degli obiettivi dei tecnici responsabili della Stazione.
[Boeing] |
2 commenti:
ATV-3...
Corretto, grazie...
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