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giovedì 9 febbraio 2012

Fobos-Grunt, ultimo atto

Roscosmos ha concluso l’inchiesta sul fallimento della missione Fobos-Grunt. Pare che dopo aver incolpato un po’ tutti, la commissione abbia trovato il responsabile del guasto: un errore di programmazione.
Dopo il lancio, tutto appariva andare per il meglio, ma purtroppo pare che una volta giunta in orbita, la sonda sia entrata in safe-mode. E la causa è stata attribuita ad un errore nel programma di gestione del computer principale di bordo, un TsVM22 prodotto dalla Lavochkin, che ha riavviato simultaneamente due unità di programmazione. Il passo successivo di ingresso in safe-mode era perciò giusto, ha orientato la sonda in modo da avere i pannelli solari illuminati ed è quindi rimasta in attesa di ulteriori comandi.
A questo punto l’errore successivo è stato il non aver previsto un modo di comunicazione con la sonda quando questa si trovava in orbita terrestre, cosa che ha condannato definitivamente la missione. Dai tracciati radar dell’orbita rilevati dal tracking militare americano risulta anche che la sonda nei giorni seguenti ha eseguito ben 10 aumenti di quota utilizzando 22 accensioni dei motori di manovra, e questo sia per mantenere la posizione e l’orientamento verso il Sole e sia per prepararsi alle due accensioni decisive per l’inserimento nella traiettoria trans-marziana. Purtroppo le accensioni non sono mai avvenute dato che dovevano essere comandate dal computer principale che era in attesa di istruzioni da Terra.
In seguito i sistemi di controllo dell’assetto hanno interrotto il loro lavoro non ricevendo istruzioni dal computer principale e davano quindi per scontato che Fobos-Grunt fosse in rotta per Marte, senza sapere che il suo destino si stava compiendo.

Tutto questo è avvenuto a causa delle leggerezze compiute nel progetto e assemblaggio dei componenti della sonda. Il suo costo di 165 milioni di dollari, relativamente contenuto in confronto alle sonde delle altre agenzie spaziali, è stato mantenuto basso grazie ad economie nella scelta dei componenti, senza considerare che una scheda elettronica che rispetta le specifiche per il volo spaziale ha delle caratteristiche che le danno molta più affidabilità e possono fare la differenza fra un successo ed un fallimento. Così come tagliare molti test da eseguire a Terra e in grado di anticipare problemi determinanti, come successo a Fobos-Grunt.

1 commento:

Livio ha detto...

Chi più spende, meno spende... 165 milioni sono pochi x una missione spaziale siffatta a patto che la missione riesca, altrimenti sono 165 milioni buttati nella spazzatura.