Terminata la missione di NanoSail-D, la vela solare della NASA lanciata il 19 novembre 2010 e rilasciata il 20 gennaio di quest’anno. In realtà il satellite è rientrato il 19 settembre scorso, ma siamo ora ad una prima diffusione dei dati che confermano il pieno successo della missione. Le vele solari in orbita terrestre possono essere utilizzate per comandare il rientro controllato dei satelliti, e questo per mantenere il più possibile pulito lo spazio che circonda il nostro pianeta. Invece di tenere a bordo la quantità necessaria di propellente per uscire dall’orbita assegnata, si potrà montare una grande vela che orbita dopo orbita verrà spinta verso Terra dalla luce solare e in un secondo tempo aumenterà la frenata data dall’attrito atmosferico. È stata 240 giorni in orbita ed ha permesso di raccogliere una enorme mole di dati, grazie anche alla buona attività solare in cui è incappata e che ha permesso di stilare delle relazioni precise fra spinta sulla vela e radiazione ricevuta dalla nostra stella.
Phobos-Grunt non ha ricevuto il comando che le è stato inviato dalla stazione di Perth, diminuendo ulteriormente le probabilità di salvarla. A seguito della ricezione a Terra di alcune comunicazioni dalla sonda, si era pensato possibile inviare delle istruzioni che potessero comandare una breve accensione dei motori per innalzare l’orbita e sperare di aumentare le possibilità di comunicazione. Tentativo, purtroppo, fallito: la cosa non dovrebbe stupire più di tanto, visto che i segnali giunti all'antenna di Perth non erano intellegibili.
Il piccolo shuttle militare americano, l’X-37B, secondo esemplare costruito, ha superato oggi i 270 giorni in orbita ed ha ricevuto l’ordine di proseguire la missione, collaudando tutti i suoi componenti in condizioni che superano la sua certificazione iniziale.
"La sperimentazione in orbita continua," ha detto il maggiore Bunko Tracy dell'Air Force, un portavoce del segretario dell'Air Force. "Anche se non possiamo prevedere quando sarà completo, stiamo imparando cose nuove relative al veicolo ogni giorno, il che dà alla missione un futuro molto dinamico". Il suo predecessore, OTV-1, rimase in orbita per 224 giorni, ma con questo esemplare le intenzioni sono di estendere di molto la missione. Purtroppo è un veicolo militare e quindi tutte le operazioni orbitali sono segrete.
Dopo aver raggiunto la rampa 39/B, la torre di lancio del defunto programma Constellation torna ora nella zona di assemblaggio e manutenzione per le modifiche necessarie al suo adattamento al SLS, il futuro vettore pesante della NASA.
Mars Express sta ritornando in fase operativa, sperando così di aver risolto i problemi alle memorie a stato solido di bordo. Gli strumenti vengono attivati uno a uno in modo da evitare sovraccarichi ed eventualmente riconoscere l’eventuale responsabile di nuovi errori di funzionamento. La sonda potrà tornare pienamente operativa nel giro di alcune settimane.
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