Cina.
Completata la seconda parte del programma spaziale cinese per la costruzione e uso della propria stazione spaziale. La capsula Shenzhou 8 ha lasciato la base di lancio di Jiuquan alle 2158 UTC di lunedì scorso a bordo di un vettore Lunga Marcia 2F e, una volta raggiunta l’orbita, ha iniziato l’inseguimento del modulo Tiangong 1 per eseguire l’attracco e ingrandire così il “Palazzo Celeste”, che rappresenta il primo nucleo sperimentale per il complesso orbitante del grande paese orientale.
Oggi pomeriggio alle 1728 UTC la Shenzhou ha raggiunto e si è agganciata al Tiangong, completando così questa prima fase. Il prossimo passo sarà rappresentato da un distacco, fra una dozzina di giorni, seguito da un nuovo attracco. Dopo un altro paio di giorni la Shenzhou 8 lascerà il Tiangong 1 e rientrerà a Terra, presumibilmente intorno al 18 novembre. Successivamente si passerà all’attracco di una capsula con tre astronauti, la Shenzhou 9, ma se ne parla per l’inizio del prossimo anno.
La Cina prosegue inesorabile nella sua scalata astronautica.
Delta II.
Lanciato il 28 ottobre quello che ad oggi è l’ultimo esemplare di Delta II della United Launch Alliance. Uno dei cavalli di battaglia dei lanciatori americani pare giunto alla pensione, non avendo altri lanci venduti. Il decollo è avvenuto dalla base californiana di Vandenberg alle 0948 UTC ed ha trasportato in orbita il satellite NPP, osservatorio climatico. Ha rappresentato il 151esimo lancio in 22 anni con un’affidabilità record del 98,7%.
Il direttore di lancio NASA non ha voluto definirlo “l’ultimo Delta”, anche per un occhio di riguardo nei confronti della ULA, dove si augurano di trovare presto nuovi clienti.
MSL – Curiosity.
Il momento del lancio si avvicina per grande rover la cui missione vale ben 2,5 miliardi di dollari. Domani giovedì 3 novembre verrà trasportato al pad di lancio numero 41 della base di Cape Canaveral, per eseguire l’integrazione nella stiva di carico del vettore Atlas 5.
Il lancio resta previsto per le 1525 UTC del 25 novembre.
Mars Express.
La sonda ESA che sta esplorando Marte dall’orbita ha avuto una serie di anomalie software che hanno costretto il controllo missione a interrompere le operazioni per cercare di capire a fondo il problema. L’orbiter è entrato in safe mode almeno quattro volte dall’agosto scorso, obbligando il 16 ottobre i tecnici a bloccare le operazioni in attesa di trovare la fonte dei guai. Pare che il problema risieda nelle comunicazioni delle memorie fra due sottosistemi. Le analisi sono in corso e nel frattempo Mars Express si riposa un po’. Il motivo principale per l’interruzione delle operazioni è il risparmio del propellente, dato che ogni Safe Mode consuma, con le operazioni di puntamento associate, l’equivalente di propellente sufficiente a sei mesi di funzionamento nominale: quindi finora questi quattro safe sono costati potenzialmente ben due anni di operazioni standard. Beninteso, alla sonda rimane ancora propellente sufficiente per oltre dieci anni, ma evitare di sprecarlo è molto importante!
OPF alla Boeing.
La Boeing ha ottenuto l’uso di una delle quattro baie dell’Orbiter Processing Facility, l’enorme Hangar dove venivano revisionati gli Space Shuttle. Per la precisione ha ottenuto la numero 3 e la utilizzerà per allestire la sua capsula, CST-100, che si stima possa iniziare i voli nel 2015. Questa mossa dovrebbe portare una boccata d’ossigeno occupazionale sulla Space Coast americana, attivando circa 450 assunzioni.
Phobos-Grunt.
Pronta a partire la sonda russa che dovrà raggiungere la più grande delle due lune di Marte. Il lancio è previsto alle 2016 UTC dell’8 novembre a bordo di un vettore Zenith 3F. Partirà dal cosmodromo di Baikonur e trasporterà anche una sonda cinese, da lasciare in orbita marziana. Lo scopo primario di Phobos-Grunt è il prelievo e ritorno a Terra di un campione di terreno di Phobos.
Mars 500.
Ci siamo, la missione sul pianeta rosso della durata di 520 giorni terrestri sta per finire e venerdì prossimo, 4 novembre, “rientreranno” a Terra riaprendo quella porta che è stata chiusa il 5 giugno 2010.
Ricordo che a bordo di questa missione simulata, la prima di questo genere e durata, c’è anche l’italiano Diego Urbina (in piedi a destra in foto) con il quale abbiamo potuto mantenere i contatti sia su Twitter che negli appuntamenti settimanali con Astronauticast, il podcast a tema astronautico del gruppo ISAA-Forumastronautico a cui partecipo.
1 commento:
Grazie luigi i tuoi notiziari sono sempre molto interessanti .Due missioni su marte non vedo l'ora di vedere cosa ci manderà curiosity.
Ciao
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