Il quarantaquattresimo lancio della capsula automatica Progress, è oggi fallito causando la distruzione del veicolo e di tutto il contenuto.
Dopo quarantatrè missioni perfettamente riuscite, è successo quello che nessuno si aspettava, e cioè un problema di approvvigionamento per la ISS. Bentinteso, non siamo in alcuna situazione critica, dato che nella serie di spedizioni dei rifornimenti verso la Stazione è comunque prevista la possibilità di un mancato arrivo, ma diciamo che gli astronauti si sono giocati il jolly...
Il lancio sembrava rientrare nella solita routine dei decolli di vettori Soyuz da Baikonur, ma all’avvio del terzo stadio, accensione che doveva durare per quattro minuti, è giunto al controllo dei motori il comando anticipato di spegnimento. Dato che il veicolo non aveva ancora raggiunto un’orbita stabile si è verificata una rovinosa caduta verso terra e uno schianto in territorio russo. Pare che i detriti siano caduti nel Distretto Choysky della Repubblica russa di Altai, al confine con Mongolia e Cina; la detonazione all’impatto è stata talmente potente da infrangere i vetri delle abitazioni a chilometri di distanza! Fortunatamente nessuno è stato colpito o ferito dai detriti.
A bordo erano presenti circa tre tonnellate di rifornimenti così suddivisi:
- 1260 kg di rifornimenti “secchi” (cibo, vestiti, attrezzature, ricambi)
- 930 kg di propellenti
- 420 kg di acqua
- 50 kg di ossigeno e aria
La Progress M-12M è partita alle 1300:11 UTC e il suo volo è durato meno dei nove minuti necessari per raggiungere l’orbita. I contatti dal centro controllo sono andati persi dopo 325 secondi di volo e da lì non si hanno avute altre conferme, tanto meno il segnale di separazione della capsula.
La Progress 44P doveva attraccare alla ISS venerdì, dopo un paio di giorni di inseguimento orbitale.
Una commissione d’inchiesta è subito entrata in azione per stabilire in modo preciso le cause del disastro e per confermare l’affidabilità dei vettori: principalmente per chiarire se possano esserci eventuali rischi per gli equipaggi che utilizzano un vettore molto simile a quello che oggi ha fallito il lancio. In caso di rinvii nel prossimo lancio previsto per il 21 settembre, verrà anche ritardato di conseguenza anche il rientro dell’equipaggio precedente, attualmente ancora previsto per l’8 settembre. E questo è il punto dolente della situazione attuale: un solo vettore disponibile per raggiungere la ISS, ma con questo fallimento, non c’è più modo di arrivarci finché non si trova una spiegazione ed una eventuale soluzione al problema.
Queste sono le statistiche con cui dovrà fare i conti l’astronautica:
- Primo fallimento Progress verso la ISS
- Primo fallimento su 116 di una missione verso la ISS
- Primo fallimento in assoluto di un cargo Progress dal 1978 (135 missioni)
P.S.: dopo tutte le accuse di scarsa sicurezza verso lo Shuttle e la conseguente chiusura del programma, il primo lancio Soyuz/Progress del dopo-Shuttle fallisce… sembra una beffa…
2 commenti:
Il problema però è relativo al terzo stadio non al secondo.
E' vero, quello che ha fallito è il terzo stadio, anche chiamato upper stage!
Grazie per la puntualizzazione, articolo corretto... ;)
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