Discovery e Endeavour sono stati spostati fra VAB e Orbiter Processing Facility e si è così verificata una curiosa situazione in cui le due navette si sono incrociate sulle strade nei pressi del VAB. I due velivoli, ormai menomati di molte parti necessarie per il volo, hanno così preso parte ad un surreale balletto in cui ci si poteva chiedere chi avesse la precedenza.
La preparazione per l’esposizione nei musei prosegue quindi secondo i programmi e Discovery sarà il primo a lasciare il KSC la prossima primavera alla volta dello Smithsonian di Washington.
Nonostante il fallimento dell’upper stage avvenuto un anno fa, il satellite militare Advanced Extremely High Frequency 1 (AEHF 1) sta lentamente raggiungendo la sua posizione prevista.
L’idea di partenza era il raggiungimento della quota geostazionaria a 35'800 km e inclinazione di 4,8° nel giro di circa 100 giorni, eseguendo dei semplici aggiustamenti. Purtroppo il Liquid Apogee Engine ha fallito le accensioni lasciando il satellite su un’orbita di 270 x 49'800 km x 22,1°, ma il team di controllo non si è dato per vinto e, sfruttando i propulsori di manovra elettrici ad effetto Hall alimentati dai pannelli solari, hanno iniziato una serie di accensioni che hanno portato, dopo un anno di lavoro, ad un incoraggiante risultato di 35'200 x 43'900 km x 5,1°. Rispetto al motore dell’upper stage, si tratta di un ventesimo della spinta prevista, ma grazie anche al motore elettrico che necessita di pochissimo propellente, si potrà arrivare a posizionare il satellite sulla giusta orbita. Il propellente residuo sarà sufficiente per completare la vita prevista del veicolo, stimata in 14 anni.
Completati i test funzionali sul rover Curiosity (il Mars Science Laboratory – MSL). Ora si passerà alla preparazione per l’inserimento nell’ogiva dell’Atlas 5 che si occuperà di lanciare il grande rover verso Marte, con partenza prevista per il 25 novembre prossimo alle 1521 UTC dalla base di Cape Canaveral.
Lanciato dalla base di Taiyuan alle 2257 UTC del 15 agosto un satellite cinese per l’osservazione e lo studio degli oceani. Il vettore Lunga Marcia 4B ha inserito il veicolo su un’orbita di circa 900 km e inclinazione di 99°. Haiyang 2A si aggiunge ai sui due predecessori partiti nel 2002 e nel 2007.
Tutto bene a bordo di Juno, la sonda partita il 5 agosto da Cape Canaveral. Tutti i test di bordo sono stati completati e solo le temperature di alcuni componenti sono sotto controllo, anche se non destano preoccupazione, dato che sono eventualmente presenti dei riscaldatori pronti a correggere eventuali punti freddi. I suoi enormi pannelli solari sono composti da 18'600 celle.
Proseguono i preparativi per il lancio del primo veicolo privato che dovrà raggiungere la ISS. Mentre a Cape Canaveral si testa il caricamento dei propellenti a bordo del Falcon 9, la capsula Dragon sta per affrontare i test nella camera termovuoto nella sede SpaceX di Hawthorne, in California. Se tutto andrà secondo i piani, il lancio avverrà il 30 novembre prevedendo un arrivo della capsula alla Stazione per il 9 dicembre, quando il braccio meccanico la raccoglierà e la aggancerà al complesso orbitale. Resterà così alcune settimane attraccata, dopodiché effettuerà un rientro controllato e grazie al suo scudo termico ammarerà nel Pacifico dove verrà recuperata.
Un satellite del sistema GPS, disattivato un paio di anni fa è stato riattivato per rimpiazzare un'altra unità giunta al termine della vita utile. Il GPS 2A-22 era stato disattivato perché sostituito da un nuovo satellite lanciato da poco, ma dopo questi due anni di riposo è stato riavviato per compensare la disattivazione forzata del GPS 2A-27 lanciato nel settembre 1996. In questo modo il satellite 22, di tre anni più vecchio, ha dimostrato di poter sopportare un carico di lavoro ben più lungo rispetto ai sette anni per cui era stato costruito. La costellazione è composta di 24 satelliti attivi posti su sei piani orbitali diversi ed è presente una serie di unità di riserva, della quale era entrato a far parte anche il satellite 22, anche se all’insaputa dei controllori di volo che ne avevano decretato lo spegnimento due anni fa.
Un vettore Dnepr ha inserito in orbita ben sette piccoli satelliti appartenenti ad organizzazioni di quattro continenti. Il lancio è avvenuto alle 0712 UTC del 17 agosto partendo da un silo sotterraneo nei pressi di Yasny, Russia meridionale. Il vettore è proprio uno dei missili balistici intercontinentali dell’Unione Sovietica, riconvertito per usi pacifici, così come il silo sotterraneo da cui è partito. I satelliti erano il NigeriaSat 2, il NigeriaSat X (Nigeria), Sich 2 (Ucraina), RASAT (Turchia), due AprizeSat (USA) e l’italiano EduSat dell’Università di Roma.
È fallito invece il lancio del giorno dopo, avvenuto alle 0928 UTC dalla base di Jiuquan nel nordovest della Cina. Il satellite presente a bordo, quarto della serie scientifica Shijian 11 non ha raggiunto l’orbita in cui si prevedeva l’avrebbe inserito il vettore Lunga Marcia 2C.
Questo fallimento non pare però impensierire l’agenzia spaziale cinese che continua la preparazione al lancio ormai prossimo della prima stazione spaziale, Tiangong 1 (Palazzo celeste). Il vettore per il modulo Tiangong da 8700 kg, il lunga marcia 2F, è derivato proprio dal 2C che ha appena fallito, ma la cosa, pur se sotto indagine, non appare importante.
Si tratta del primo fallimento cinese da oltre due anni, anni che hanno visto una frequenza record di lanci dal grande paese orientale.
E se Atene piange, Sparta non ride. Nello stesso giorno, alle 2125 UTC, un vettore Proton partiva dal cosmodromo di Baikonur con il satellite per telecomunicazioni Express AM4. Pareva che andasse tutto bene, quando è successo qualcosa fra la quarta e la quinta accensione dello stadio orbitale Breeze M. Il satellite di 5850 kg doveva subire altre quattro spinte prima di essere liberato su un’orbita ellittica di trasferimento geosincrono. Purtroppo la perdita di collegamento con il gruppo Breeze-Express non permette neanche di tentare altre strade per recuperare il satellite e anche se sembra che sia stato identificato l’upper stage, non si riesce a determinare se l’Express AM4 sia stato sganciato o meno. Le ricerche sono in corso, anche per determinare la natura del problema che ha colpito il Breeze M.
Proseguono i preparativi per l’ultimo lancio dalla storica rampa 17B di Cape Canaveral. Partirà l’8 settembre a bordo di un Delta 2 la coppia di satelliti GRAIL (Gravity Recovery And Interior Laboratory) destinata a generare una mappa gravitazionale ad alta definizione della Luna. Si tratterà del lancio numero 110 per i Delta 2 dalla rampa 17 e non essendoci altri lanci in programma per questo vettore dalla base aerea della Florida, rappresenterà un nuovo finale di programma.
Il complesso di lancio 17 è stato costruito nel 1956 per i vettori balistici a raggio intermedio Thor e comprendeva due rampe. Le operazioni di questi giorni comprendevano il montaggio sul vettore dei due satelliti e l’inizio dei test di integrazione.
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