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martedì 29 marzo 2011

Iniziato il disarmo del Discovery.

I tecnici al Kennedy Space Center hanno iniziato lo smontaggio della navetta Discovery. Verrà smantellata per eseguire tutta una serie di controlli sulle strutture e sugli impianti di bordo per verificarne lo stato di usura dopo oltre venticinque anni di onorato servizio.

All'interno dell’hangar 2 dell’OPF (Orbiter Processing Facility) la scorsa settimana hanno iniziato a rimuovere la parte di muso contenente i propulsori di assetto utilizzata per manovrare il veicolo spaziale. Il blocco motori è stato portato alla struttura di manutenzione dei sistemi ipergolici per la disattivazione.
È il primo segno visibile della messa in sicurezza del vecchio Discovery mentre viene mandato in pensione.

Il trentanovesimo ed ultimo viaggio spaziale per il Discovery è partito il 24 febbraio per la Stazione Spaziale Internazionale ed ha consegnato il modulo Multipurpose permanente e l’Express Logistics Carrier n°4. La navetta è tornata allo spazioporto della Florida per l'atterraggio il 9 marzo.

Inizia lo smontaggio del Discovery [NASA].
La cosiddetta fase di "transizione verso la pensione" del Discovery dovrebbe durare diversi mesi e alla fine la navetta sarà in una condizione di sicurezza per essere esposta al pubblico. In base alle previsioni, l'orbiter sarà pronto per lo spostamento finale, sopra al jet 747, all'inizio del prossimo anno.
Ma nel frattempo il programma Space Shuttle vuole scavare all’interno dell’anziano veicolo per verificare l’esito delle soluzioni ingegneristiche che sono state inaccessibili fin dalla costruzione, nei primi anni ’80.

"Ci sono alcune cose sui veicoli, in particolare il Discovery, che non abbiamo più potuto osservare da quando è stato costruito in California. Cose come gli attuatori, posizionati dove sarebbe molto invasivo arrivare. Ho avuto alcune interessanti discussioni con il team che si occupava delle operazioni di Terra proprio per la difficoltà di ottenere alcune di queste informazioni. Ma da un punto di vista ingegneristico, questa è un’occasione più unica che rara per andare a vedere come questi particolari si sono comportati in un veicolo riutilizzabile che ha eseguito molti cicli di volo ed è stato molte volte in orbita, oltre a subire molti cicli di manutenzione a Terra", ha dichiarato John Shannon, il direttore del Programma Shuttle.
"Quindi andremo a prendere, ad esempio, gli attuatori o i rivestimenti del flusso principale dei motori, praticamente le cose intorno alle quali è stato costruito l'orbiter".

La ricca storia del Discovery comprende 39 voli, 238'539'663 chilometri percorsi, 5.830 orbite della Terra e un intero anno di tempo totale trascorso nello Spazio.
La costruzione è iniziata nel mese di agosto del 1979 e l’astronave ha rullato fuori dalla fabbrica di Palmdale nel mese di ottobre del 1983. È diventata la terza navetta operativa nello spazio per la Nasa con un viaggio inaugurale eseguito nel mese di agosto 1984.

Shannon ha aggiunto che le informazioni acquisite dai vari pezzi e dalle parti rimosse per gli studi di laboratorio, superano di gran lunga il risparmio che si avrebbe lasciando le navette in configurazione di volo per il loro riposo nel museo.
"Questa è un'eredità importante del programma Shuttle, dare un sacco di conoscenza sui materiali, sulla progettazione e di come le cose hanno funzionato per un lungo periodo di tempo", ha detto Shannon. "Per me, è comunque più importante ottenere queste conoscenze ingegneristiche su questi veicoli, che avere la precisione totale in un museo".

L’amministratore della NASA Charles Bolden annuncerà il 12 aprile, il 30° anniversario del lancio della prima navetta, quali saranno i musei che otterranno il Discovery, l’Atlantis e l’Endeavour, più il prototipo Enterprise. Si presume che la destinazione finale del Discovery sia lo Smithsonian.
"I veicoli saranno molto simili a quando operavano nello spazio. Monteremo qualche hardware diverso in modo da poter risparmiare un po' l'hardware di più alto valore. Metteremo tutto in sicurezza in modo che il pubblico non sia esposto a qualcosa di pericoloso e provvederemo a rimuovere alcune cose che il pubblico non avrebbe mai visto. Ad esempio se togliamo l’attuatore degli elevoni dentro l’ala, metteremo comunque qualcosa che tenga gli elevoni nella giusta posizione. E potremo così imparare delle cose da questo attuatore", ha detto Shannon.

Il programma Shuttle prevede lo stesso tipo di test di laboratorio sulle parti provenienti dalle altre navette Endeavour e Atlantis dopo i loro voli spaziali finali in primavera ed in estate.

"Lo faremo con tutti e tre. Discovery, dal momento che ha più ore di volo, è un po' più interessante per noi. Sapete, ogni volta che si ottengono dati del genere in ambito ingegneristico, maggiore è il bacino di informazioni ottenute e migliori saranno i tuoi dati. Quindi questo lavoro lo faremo su tutti e tre i veicoli", ha detto Shannon.

Un altro aspetto importante in questo sforzo finale per il pensionamento delle navette è il risparmio derivante dal riutilizzo di hardware critico sui veicoli di nuova generazione. La rimozione dal Discovery dei tre motori principali e dei due sistemi di manovra orbitale (OMS) avverrà nelle prossime settimane e tutti questi motori saranno conservati dalla NASA per il possibile uso su veicoli del futuro, invece di andare con la navetta nel museo.
"I motori principali sono un bene estremamente prezioso e vogliamo salvare tutti i nostri SSME Block 2 che abbiamo. Abbiamo il progetto di riporli in un ambiente sicuro insieme a tutti i sistemi di terra necessari al loro mantenimento fino a quando non si decida cosa fare con il prossimo programma", ha detto Shannon.

"Quello che abbiamo fatto è stato cercare nei nostri magazzini l'hardware in eccesso con cui si potessero costruire alcuni motori principali. Avremo così 9 motori da mettere nei veicoli da esporre. Sono motori di vecchia tecnologia, ma sono gli ugelli reali che hanno volato, sono camere di combustione reali, pompe reali. Quindi estrarremo i motori buoni che vorremmo salvare per il prossimo programma e metteremo dei motori ricostruiti, ma altrettanto reali. E questo è ciò che verrà esposto. Stiamo anche cercando di trovare fondi e pezzi sufficienti per costruire alcuni motori statici da esporre con i veicoli, così che la gente possa vedere quanto sono realmente grandi e complessi. Salveremo anche i motori OMS, i piccoli motori di manovra orbitale montati posteriormente. Stessa ragione. Se riusciremo a utilizzarli in un futuro programma, saranno sicuramente componenti di grande valore. Non abbiamo un lotto di vecchi ricambi per quelli, per cui saranno probabilmente sostituiti con dei simulacri, nulla più di un ugello senza nessun motore nel pod OMS".

2 commenti:

Sanduleak SN ha detto...

Scusa se sfoggio con così poca pudicizia la mia ignoranza, Luigi, ma....non essendo "ingegnera".... mi domando: cos'è un attuatore???

Luigi Morielli ha detto...

E' un sistema utilizzato per muovere un "qualcosa". In questo caso gli "attuatori degli elevoni" sono dei sistemi idraulici (stantuffi) che muovono fisicamente gli alettoni delle ali di un qualsiasi aeromobile e si trovano dentro l'ala.

Le APU che "sbuffano" al decollo e all'atterraggio servono proprio per mettere in pressione i circuiti idraulici che controllano la direzione della navetta.