Le prime avvisaglie di queste preoccupazioni si sono palesate quando è stata negata l’autorizzazione alla ripresa delle immagini storiche con il Discovery attraccato alla Stazione. In realtà la versione TMA-M della Soyuz non è mai stata collaudata in un volo “a vuoto”, senza equipaggio, e quindi questo primo volo è quello sperimentale che però esegue una missione nominale. La nuova console digitale Neptun-ME ha avuto qualche grana e a bordo dell’ultima Progress era presente un microamperometro di ricambio che è già stato sostituito.
La TMA-01M durante l'avvicinamento alla ISS [NASA]. |
Ma non è stato l’unico problema. Durante il lancio, ad esempio, un problema ad una valvola dell’ossigeno ha comportato una pressione superiore in cabina, ed un computer di bordo si è riavviato poco prima dell’attracco.
Se il pezzo sostituito risolverà il difetto più grave (del quale non si conoscono i dettagli, ma i test sono in corso), allora la capsula russa potrà eseguire un rientro normale, mentre se ci fossero dei dubbi il controllo missione potrebbe optare per un rientro balistico manuale in modo da minimizzare i rischi per gli occupanti. Resta il fatto che un rientro di questo tipo non è decisamente confortevole per l’equipaggio portando le accelerazioni durante la parte critica dell’attraversamento atmosferico a spinte di 8-10g rispetto ai 3-4g di un normale ritorno a Terra.
Come se non bastasse è giunta da poco la notizia di un rinvio del prossimo lancio Soyuz, quello della TMA-21, quindi del vecchio modello, previsto per il 29 marzo.
In questo caso è un problema al sistema di comunicazione della capsula. La Russian Federal Space Agency ha comunicato che i tecnici hanno trovato delle “non conformità” nel sistema Kvant-V che si occupa appunto delle comunicazioni. Il guasto sarebbe stato isolato durante i test di routine che vengono eseguiti a Baikonur.
È quindi stato deciso un rinvio del lancio per dare ai tecnici più tempo per studiare il problema e trovare una soluzione. Non è ancora stata scelta una data, ma il ritardo sarà di almeno una decina di giorni. La missione della Soyuz TMA-21 è quella di portare i membri dell’Expedition 27, Ron Garan, Andrey Borisenko e Alexander Samokutyaev a bordo della ISS dove resteranno per oltre cinque mesi.
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