La sonda giapponese Akatsuki ha raggiunto Venere lunedì sera, ma i funzionari stanno ancora valutando se la missione da 300 milioni di dollari si è inserita con successo nell'orbita prevista attorno al pianeta, iniziando così due anni di osservazioni meteorologiche.
Era previsto che la sonda di circa 460 kg accendesse il suo motore principale per circa 12 minuti intorno alle 2349 UTC di lunedì, diminuendo così abbastanza la velocità per essere catturata dalla gravità di Venere.
Una rappresentazione artistica della sonda [JAXA] |
Gli ingegneri hanno confermato l'accensione del propulsore prima che Akatsuki passasse dietro Venere, cosa che avrebbe dovuto bloccare le comunicazioni per 22 minuti. Purtroppo, trascorso questo tempo, i tecnici non hanno rilevato la ripresa delle comunicazioni con Akatsuki come programmato, facendo cadere nello sconforto il centro di controllo missione a Sagamihara, in Giappone.
I controllori hanno finalmente ricevuto i segnali dalla sonda alle 0128 UTC di martedì e i tecnici giapponesi sono all'opera per valutarne la posizione in modo da determinare se è entrata in orbita.
Non è ancora chiaro quando riusciranno a conoscere la posizione precisa di Akatsuki e se i problemi sono solo stati di comunicazione, ma in ogni caso JAXA ha avvertito che potrebbero volerci fino a 12 ore per stabilire se il veicolo è entrato sulla traiettoria corretta attorno a Venere.
Akatsuki, che significa "alba" in giapponese, era destinata a inserirsi in un'orbita fortemente ellittica di 547 x 189'000 km sopra la superficie di Venere.
Tre accensioni del propulsore principale sono previste il 9, l'11 e il 13 dicembre per raggiungere l'orbita operativa che si estende su un'altitudine di 547 x 79'500 km. Le osservazioni scientifiche dovrebbero iniziare a gennaio e comprendono studi in tandem con l'orbiter Venus Express dell'Agenzia Spaziale Europea, che è in orbita dal 2006.
La missione è decollata il 20 maggio dal Tanegashima Space Center nel sud del Giappone ed ha viaggiato quasi mezzo miliardo di chilometri per raggiungere Venere.
Akatsuki ha cinque telecamere progettate per raccogliere dati senza precedenti sul clima e sul forte effetto serra del pianeta. Trasporta anche sensori per cercare vulcani attivi e per studiare i temporali.
L'atmosfera di Venere è costituita da biossido di carbonio molto denso, nubi di acido solforico e correnti a getto super-rotanti che raggiungono i 360 km/h. La copertura di nubi di anidride carbonica porta le temperature in superficie a oltre 480 gradi Centigradi, sufficiente per fondere il piombo. La pressione atmosferica, sempre in superficie, è circa 90 volte maggiore rispetto al livello del mare sulla Terra.
2 commenti:
quale la missione della Akatsuki?
Il suo nome completo è Venus Climate Orbiter e avrebbe dovuto studiare il clima di Venere per almeno 3 anni.
Ora se hai visto il post successivo dovremo aspettare almeno 6 anni perché ritorni nei pressi di "lucifero" (così chiamata quando è "Stella del Mattino") e possa tentare nuovamente l'ingresso in orbita.
Posta un commento