Partito nel novembre 2009, il satellite scientifico europeo SMOS (Soil Moisture and Ocean Salinity) sta avendo diversi problemi a causa dei segnali radio provenienti dalla superficie terrestre.
Rappresentazione artistica di SMOS [ESA]. |
Dall'inizio della raccolta dati, nel maggio di quest'anno, la sonda posta su un'orbita a 800 km di quota ha iniziato a ricevere interferenze provenienti dalle stazioni di trasmissione tv della superficie corrompendo così i dati che deve rilevare.
Il satellite ha un sistema di tre braccia contenenti in totale 69 antenne in banda L che lavorano in configurazione array in modo da massimizzare le microonde provenienti dalle superfici marine e terrestri.
In particolare lo strumento MIRAS raccoglie queste microonde che rappresentano la temperatura di brillamento. Gli scienziati che studiano questo parametro sono in grado di dedurne sia l'umidità del suolo che la salinità degli oceani con una precisione notevolissima. Lavora su una banda di frequenze riservata compresa fra i 1400 e i 1427 MHz, che, proprio essendo riservata alle osservazioni scientifiche dalla International Telecommunications Union, dovrebbe essere libera.
Purtroppo il primo ciclo di osservazioni effettuate dal satellite che è costato 439 milioni di dollari hanno evidenziato dei blocchi di interferenza nelle zone dell'Europa del sud, Medio Oriente, India e Cina. I punti in cui sono presenti i trasmettitori più potenti sono nelle aree urbane di Madrid, Atene e Pechino.
L'ESA non ha ancora stabilito se si tratta di trasmissioni illegali o se sono semplicemente interferenze provenienti da altre bande che sforano nella zona riservata, ma si adopererà affinché queste interferenze vengano eliminate al più presto possibile. E per questo l'Ente Spaziale ha un potentissimo alleato, lo stesso SMOS.
Dato che questo satellite (la cui vita operativa è prevista in tre anni) può rilevare il segnale in banda L con un'ottima precisione, sarà possibile localizzare i disturbatori con altrettanta efficacia. Le operazioni di risintonizzazione e controllo della potenza sono già iniziate dimostrando una volta in più le potenzialità della visione d'insieme ottenuta dall'orbita terrestre.
SMOS sta compiendo una missione in grado di raccogliere dati importantissimi sul ciclo dell'acqua e sulla salinità dei mari. In questo modo si potranno avere modelli molto più precisi del cambiamento delle condizioni meteo, migliorando ulteriormente le previsioni.
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