SpaceX ha consegnato il 4 agosto in Florida la prima capsula Dragon completa e qualche giorno dopo nel Pacifico ne veniva testata una replica per simulare ritorno dall'orbita.
Il Dragon è stato portato all'interno dell'hangar di SpaceX presso la piattaforma di lancio 40 di Cape Canaveral ed ha seguito la consegna del primo e del secondo stadio del vettore Falcon 9, avvenute rispettivamente il 15 luglio e il 31 luglio. Dopo il successo del lancio di giugno, la data prevista per il prossimo test non sarà la fine di settembre come preannunciato, ma si sposterà di qualche mese. La priorità consiste nel permettere ai tecnici di terra di abituarsi a lavorare con propellenti ipergolici tossici e la preparazione di tutti gli apparati della capsula Dragon.
Intanto il 12 agosto altri tecnici eseguivano un test di caduta di un boilerplate Dragon al largo della costa di Morro Bay, in California e lo scopo era quello di validare i paracadute della capsula e le operazioni di recupero. La società ha detto che il test ha avuto il 100 per cento di successo.
La capsula è stata rilasciata da un elicottero a un'altitudine di 12'700 metri, dopodiché si sono aperti i due paracadute frenanti per stabilizzare la caduta ed infine si sono aperti i tre paracadute principali del diametro di 35 metri ciascuno. Dopo l'ammaraggio la capsula è stata recuperata ed issata a bordo di un'unità navale.
I paracadute del Dragon dovrebbero rallentare la capsula fino ad effettuare un ammaraggio dolce tra i 4,8 ei 5,4 metri al secondo, ovvero circa 19 km/h. Per confronto i moduli di comando Apollo entravano in acqua ad una velocità di circa 30 km/h. Anche se un paracadute non funzionasse, la SpaceX assicura che Dragon potrebbe ancora fare un ammaraggio sicuro.
SpaceX sta sviluppando il Dragon per trasportare merci da e per la Stazione Spaziale Internazionale, con inizio dei viaggi previsto per l'anno prossimo. La NASA ha assegnato all'azienda un contratto di 1,6 miliardi dollari nel 2008 per effettuare almeno 12 missioni di rifornimento merci, ma SpaceX ha progetti più ambiziosi per la capsula. Gli ingegneri hanno progettato la navicella in modo che possa permettere il trasporto di astronauti in orbita e quindi SpaceX diventa un concorrente importante della NASA stessa per fornire i servizi di trasporto in orbita degli equipaggi commerciali nei prossimi anni.
Nel corso del test orbitale del Dragon che avverrà verso la fine di quest'anno, la capsula entrerà in orbita girando intorno alla Terra da una a tre volte, in seguito accenderà i suoi propulsori di manovra e cadrà nell'Oceano Pacifico al largo della costa di Los Angeles, vicino alle Channel Islands. Il volo potrà durare da meno di due ore a oltre cinque ore, a seconda della decisione finale di SpaceX sul numero di orbite da eseguire.
Gli obiettivi di questo test di Dragon sono importantissimi: prima di tutto il raggiungimento dell'orbita e le manovre nello spazio, poi il test della resistenza strutturale e soprattutto il superamento del difficilissimo rientro, con la resistenza dello scudo termico e l'apertura dei paracadute, oltre ai carichi dinamici dell'impatto con l'acqua.
Uno dei punti critici per il successo della missione saranno i propulsori di manovra. Il Dragon utilizza 18 propulsori alimentati a idrazina. Dovranno occuparsi di modificare l'orientamento in orbita, alzare e abbassare la quota e rallentare la velocità per il rientro al termine della missione. Si tratta di un motore con 45 kg di spinta che è in grado di effettuare accensioni molto brevi così come di lunga durata. Ha il doppio uso, sia come controllo dell'assetto e sia per le manovre di cambio d'orbita.
Anche lo scudo termico è una versione migliorata di quello utilizzato dalla sonda Stardust ed è stato sviluppato con l'aiuto del Jet Propulsion Laboratory e dell'Ames Research Center. Si chiama PICA-X, è di tipo ablativo e permetterà di rientrare smaltendo temperature fino a 2000°C. Ma durante la missione verranno pure collaudati i sistemi di comunicazione, le varie strumentazioni di bordo insieme alle componenti di tenuta, come guarnizioni, portelli ed oblò.
Non ci resta che attendere notizie dalla SpaceX per sapere quando avverrà questo nuovo passo avanti dell'industria spaziale privata.
Nella prima foto la capsula scende appesa ai grandi paracadute, mentre nella seconda le squadre di recupero si avvicinano al simulacro in acqua.
Fonte: Chris Thompson/SpaceX.
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