Dopo sette anni di onorato servizio, la NASA ha deciso di interrompere i tentativi di riavvio dello strumento principale del satellite Ice, Cloud and land Elevation composto da un laser in grado di misurare lo spessore del ghiaccio sia sul mare che sulla terraferma.
Lanciata il 12 gennaio del 2003 da Vandenberg con un vettore Delta 2, la sonda ha orbitato incessantemente il nostro pianeta per oltre sei anni creando una mappa tridimensionale dell'estensione dei ghiacci alle alte latitudini del nostro pianeta.
Il controllo missione era presso il Goddard Space Flight Center e da oltre quattro mesi stava cercando di riattivare in tutti i modi il Geoscience Laser Altimeter System (GLAS), guastatosi l'11 ottobre dell'anno scorso. Lo strumento veniva attivato ad intervalli regolari, circa tre volte all'anno, per diverse settimane. Gli impulsi laser hanno così misurato lo spessore del ghiaccio terrestre durante quindici campagne osservative per un totale di quasi due miliardi di misurazioni. Originariamente ICESat è nato con una vita prevista di tre anni ed un obiettivo di missione di cinque. Sei anni e mezzo è un ottimo risultato ed i dati raccolti sono importantissimi per monitorare l'andamento delle calotte polari. Tutto il team della missione non andrà disperso, dato che scienziati ed ingegneri verranno coinvolti nello sviluppo e nella successiva raccolta di dati che giungeranno dall'ICESat 2, missione attualmente in studio. Il lancio è previsto non prima del 2015 e nel frattempo si continuerà la raccolta di dati grazie al progetto Ice Bridge, che eseguirà queste misurazioni da un aereo.
Il mese prossimo è inoltre in partenza una missione ESA simile a questa, il CryoSat 2, segno che lo studio dell'andamento dei ghiacci polari è una branca importante delle scienze meteorologiche ed ambientali.
In foto tre momenti del lancio avvenuto sette anni fa.
Fonte: NASA.
1 commento:
ciao ti ho inviato una mail a monzitrek@gmail.com ma non vorrei ti fosse finita nello spam...
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