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sabato 23 gennaio 2010

L'Europa avvia l'EDRS.

Se escludiamo il singolo satellite Artemis, l'Europa non ha un sistema di satellitare di distribuzione dei dati e delle telemetrie. Nel 2008 si è deciso di correre ai ripari, ma alcuni problemi sulla configurazione che necessitava il nostro continente hanno ritardato l'avvio.
Pare che ora ci siamo e verranno stanziati i primi 60 milioni di euro per il sistema European Data Relay Satellite, una rete che, posta in orbita geostazionaria, assicurerà una copertura totale del pianeta assicurando l'interscambio delle informazioni fra i vari veicoli in movimento al di fuori dell'atmosfera, primi fra tutti i satelliti di intelligence e di sorveglianza ambientale. Attualmente i satelliti ESA devono attendere di passare al disopra delle stazioni ESA per poter inviare a Terra i dati, ma con un sistema di relay, la trasmissione potrà essere in tempo reale, da qualsiasi punto dell'orbita.
Il nuovo sistema dovrebbe entrare in servizio nel 2013, con il lancio del primo satellite ed in concomitanza con il termine della vita utile di Artemis.
A febbraio partirà una gara per l'assegnazione delle commesse di produzione e le azienda interpellate sono Astrium, Eutelsat e Telespazio. L'assegnazione della commessa avverrà a giugno.
La NASA ha il suo sistema (il Tracking and Data Relay Satellite System) dal 1983 e lo utilizza in modo massiccio per Shuttle, ISS e tutti i relativi veicoli, compreso l'ATV che sfrutta anche Artemis. Il sistema europeo si pone come obiettivo una riduzione consistente di costi.

Immagine: ESA.

5 commenti:

phoenix 1994 ha detto...

Insomma, anche l'Europa vuole il suo sistema relay satellite.
Migliaia di satelliti sono già in orbita attorno al nostro pianeta (migliaia facendo la somma di tutte le categorie) e i detriti spaziali di grande diametro sono abbastanza (pensate a tutti quelli che passano vicino alla ISS ogni anno). Leggevo su Coelum che sono decine di migliaia i detriti spaziali in orbita e che potrebbero mettere in pericolo le prossime missioni e si continua a mandare in orbita i satelliti.
Non c'è da stupirsi se poi si scontrano... comincio a dubitare del fatto che non possa più accadere nei prossimi anni!

Anonimo ha detto...

Cosa significa, cosa è la TELEMETRIA?

Luigi Morielli ha detto...

x Phoenix: questi satelliti servono per mantenere le comunicazioni attive con i satelliti esistenti e, per assurdo, sono fra quelli che evitano proprio i problemi in orbita.

x Anonimo: la Telemetria è la "misurazione a distanza", cioè la possibilità di controllare un sistema in remoto leggendone il comportamento dai dati che provengono dai sensori che contiene. Si usa anche in molte altre discipline, fra cui una delle più famose è la Formula 1, dove i tecnici ai box riescono ad ottenere i dati di funzionamento direttamente dalla vettura in gara.

Anonimo ha detto...

grazie Luigi, anche se non capisco come si fa a sapere la distanza di una sonda nello spazio (dal punto di vista tecnico).

Luigi Morielli ha detto...

Ci sono molti metodi, il più preciso dei quali è la triangolazione radar.
Più stazioni di cui si conosce la posizione, siano esse fisse che in movimento (come la ISS o gli aerei AWACS), misurano la distanza dell'oggetto dal proprio punto di vista e quindi il calcolo si limita a formule trigonometriche... ;)