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martedì 8 dicembre 2009

Verso una STS-135?

I manager NASA al Kennedy Space Center (KSC) e al Johnson Space Center (JSC) stanno prendendo in seria considerazione la possibilità di trasformare la possibile missione di soccorso STS-335 in una vera e propria missione logistica da tenersi alla fine del programma Shuttle.

La navetta designata sarebbe Atlantis e vista la presenza di tutto il materiale necessario per la sua effettuazione, si sta cercando di capire se la cosa è fattibile.

In effetti la STS-335 è una missione già predisposta e se si dovesse eseguire, è già stato deciso che dovrà portare a bordo un MPLM in modo da rifornire la Stazione Spaziale per un'ultima volta con un carico 'consistente', appunto un MPLM. Si prevede che in caso di contingenza per danni al Discovery, l'equipaggio della STS-133 rimarrebbe a bordo della Stazione, si farebbe rientrare lo Shuttle con il comando automatico remoto e verrebbe approntata la STS-335 con un equipaggio di 4 astronauti in modo da recuperare i naufraghi rimasti sulla ISS. Il concomitante carico servirebbe a ripristinare le scorte di bordo della Stazione che nel frattempo sarebbero state consumate dai 5 astronauti aggiuntivi.

Nello stabilimento della Michoud Assembly Facility (MAF) sono presenti due serbatoi ET parzialmente assemblati pronti in caso di estensione del programma, ma per questa missione è prevista la riparazione dell'ET-122 che rimase danneggiato dall'uragano Katrina. La STS-335 è attualmente prevista verso novembre-dicembre 2010, in base al lancio di STS-133 previsto per settembre. Resta da considerare il fatto che il finale di programma ha un calendario decisamente fitto, con 5 lanci in 9 mesi, cosa questa che rende probabile uno slittamento delle date sforando nel 2011.

Anche per l'equipaggio si sta pensando di utilizzare 4 componenti della STS-133, aprendo la strada a 4 nuovi candidati che potranno volare sullo Shuttle.

Altro punto a favore di questa missione è la non necessità di una ulteriore missione di soccorso Shuttle in caso di contingenza. L'equipaggio ridotto a 4 persone (minimo per una missione verso la ISS) potrebbe essere soccorso da due lanci Soyuz (un astronauta verso la ISS e tre verso Terra per ciascuna capsula) a patto di allungare leggermente i tempi di missione per la STS-135 con, ad esempio, l'ormeggio alla Stazione al quarto giorno.

Siamo solo ad uno stadio preliminare e occorre, come sempre, trovare il denaro necessario. Alla NASA si stanno però rendendo conto che se la Stazione ha la vita operativa estesa al 2020, sarà molto sensibile la mancanza delle navette, con la loro insuperabile capacità di trasporto sia verso l'orbita che verso Terra. Purtroppo il tempo sta scorrendo velocemente ed una possibile estensione del programma Space Shuttle, ventilata dalla Commissione Augustine, diventa sempre più difficile e, quindi, improbabile. In quest'ottica la STS-135 nasce con buone probabilità di essere effettuata dato che diventa un importante volo di rifornimento che potrebbe anche trasportare altri componenti e ricambi utilissimi per il futuro della ISS.

Immagine: NASA.

3 commenti:

phoenix 1994 ha detto...

Se la ISS rimarrà in orbita fino al 2020 e deve essere rifornita molto spesso, di qui al 2010-2011 ci sarà lo Shuttle, di qui al 2012 opererà la Soyuz e dal 2012 al 2020... ci sarà Ares, giusto?
Ma il primo volo congiunto di Ares-Orion (che sarà unmanned) si terrà nel 2013-2014, cioè circa 2 anni dopo il "pensionamento" della Soyuz.
Ebbene, in questi 2 anni come si effettueranno i rifornimenti alla Stazione?

Anonimo ha detto...

Ares non volerà mai! Dimentichi ATV, HTV, Dragon e Cygnus. Dopo le Soyuz TMA, ci saranno le TMAT e poi ACTS.

Luigi Morielli ha detto...

Il primo volo di Ares I è previsto per il 2017 (se viene approvato), ma sarà esclusivamente abitato.

La NASA resterà senza trasporto spaziale pesante fino al 2020 (primi lanci Ares V), quando purtroppo la ISS sarà pronta per il pensionamento.

Mi sa che dovremo rassegnarci: per diversi anni non vedremo partire nulla di particolarmente emozionante targato NASA...