Brutta sorpresa per il motore numero 2045 che ha volato nella posizione centrale durante la STS-127. Nell'effettuazione di una prova di tenuta il 27 agosto scorso, si è evidenziata una perdita consistente dai microcondotti che avvolgono l'ugello.
Questi fasci tubieri si occupano di raffreddare la campana dell'ugello utilizzando l'idrogeno liquido che viene poi consumato dal motore come propellente. Le pressioni in gioco sono molto alte (si parla di 413 bar durante il funzionamento) ma il punto critico pare sia stata la lunga permanenza sul pad per l'Endeavour, cosa che ha causato la formazione di un leggero strato di ruggine sull'esterno delle campane dei motori. Il materiale con cui sono costruite è acciaio nichelato e qualche caso di ossidazione si era già verificato.
Mai però come questa volta. Siamo di fronte a centinaia di microfratture che provocano una perdita complessiva che non raggiunge la portata di un singolo tubo, ma che preoccupa la direzione del programma Shuttle.
In sostanza sono state rilevate 340 microperdite distribuite sui 1080 tubi che compongono il raffreddamento dell'ugello.
Ora ci sono diversi possibili problemi. Il motore 2045 doveva essere preparato per la prossima missione del Discovery, la STS-131 e doveva essere poi pronto per la possibile missione STS-335, la eventuale missione che dovrebbe andare in soccorso della STS-133 nel caso avesse dei problemi in orbita. A questo punto c'è la possibilità che questo motore venga messo fuori servizio, obbligando gli altri ad un lavoro aggiuntivo. Senza considerare che questi problemi di corrosione potrebbero ripetersi obbligando la NASA a mettere fuori servizio anche altri motori.
È da evidenziare che il motore ha funzionato alla perfezione durante l'ascesa e che quindi il difetto è potenzialmente innocuo, ma lo è in queste condizioni. Se il danno ai tubi si verificasse in maniera più estesa il comportamento del motore potrebbe risentirne.
Una commissione d'investigazione è già al lavoro sul problema.
In foto un impressionante test di funzionamento eseguito sui motori SSME allo Stennis Space Center, in Mississippi.
Fonte NASA.
1 commento:
Motori a ... grane!
La NASA non può permettersi altro, spiecenti!
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