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sabato 26 settembre 2009

Ghiaccio su Marte.

Dallo studio delle immagini inviate da MRO, sono stati evidenziati alcuni punti di impatto meteorico sulla superficie di Marte. In 5 diversi siti distribuiti fra i 45 e i 55° di latitudine nord è stato possibile rilevare dei crateri da impatto di recentissima formazione. In pratica gli impatti avvenuti durante il 2008 avevano evidenziato la presenza di una sostanza bianca sul fondo dei crateri prodotti. L'analisi spettroscopica della luce proveniente da questa sostanza ha permesso di stabilire che si tratta di ghiaccio d'acqua. Ma non mescolato a terreno, bensì puro al 99%. La conferma si è avuta quando nei mesi successivi quello strato bianco è progressivamente scomparso, esattamente come è successo a Phoenix quando trovò il ghiaccio durante i suoi scavi. Ma in questo caso ci troviamo ben più vicino all'equatore. Quanto questi strati di ghiaccio si avvicinino all'equatore non è ancora stato scoperto, ma ci troviamo comunque di fronte ad una scoperta fenomenale: su Marte c'è molta più acqua di quanto potessimo credere. Pensate che uno dei crateri si trova a soli 550 km dal lander Viking 2, che nel 1976 ha effettuato degli scavi fino ad una quindicina di centimetri di profondità. Probabilmente se avesse potuto scavare un po' di più avremmo scoperto con trent'anni d'anticipo una caratteristica che avrebbe potuto influenzare la spinta esplorativa del genere umano. Pazienza: la notizia bomba era a portata di mano, ma ci siamo fermati pochi centimetri prima.

In foto due immagini dello stesso cratere a tre mesi di distanza. Si nota benissimo lo scioglimento/sublimazione dello strato di ghiaccio che si era scoperto dopo l'impatto.
Fonte: JPL.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

"la notizia bomba era a portata di mano, ma ci siamo fermati pochi centimetri prima": PECCATO x le Viking (che ricordo molto bene!).
Come in tutte le cose della vita ci vuole fortuna!

phoenix 1994 ha detto...

E ora che abbiamo scoperto il ghiaccio d'acqua su Marte siamo ancora in tempo per la "svolta nell'esplorazione del genere umano" o siamo già troppo in ritardo?