Il controllo missione della Stazione Spaziale Internazionale ha annullato il reboost previsto per oggi dopo che verifiche sui sensori di integrità strutturale hanno evidenziato che nell’ultimo aumento di orbita eseguito il 14 gennaio sono state rilevate tensioni fra gli elementi della Stazione che hanno superato del 150% gli stress nominali.
Non siamo al livello di rischio per la struttura della Stazione, ma questi dati necessitano di ulteriori indagini, soprattutto prima di imprimere nuove spinte e vibrazioni nella struttura che dovrebbe avere almeno altri 15 anni di vita.
I Russi non hanno alcuna necessità di questo reboost, anche in occasione del lancio del cargo Progress del 10 febbraio. L’unica conseguenza potrebbe essere un ritardo nel prossimo lancio Soyuz, dal 25 al 26 marzo. Ma per quello c’è ancora tempo.
Altri problemi sono il nuovo guasto al sistema di ricircolo dei liquidi e ormai si attende il ricambio che dovrebbe arrivare con il Discovery della STS-119 ed un malfunzionamento ai filtri del diossido di carbonio che causano un aumento di pressione relativa all’interno del sistema di filtraggio della stazione. È anche stato rilevato un aumento della carica batterica nei circuiti dell’acqua potabile di bordo. Anche per quest’ultimo inconveniente è presente un ricambio sul Discovery, mentre per i filtri del diossido di carbonio un ricambio sarà inviato con la missione di giugno dell’Endeavour.
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