È stato lanciato questa mattina alle 4:54 CET (italiane) il GOSAT (Greenhouse Gases Observing Satellite) soprannominato ‘Ibuki’ che in giapponese significa ‘respiro’.
Il compito principale di questo satellite è il controllo dei gas serra, come l’anidride carbonica e il metano. Cercherà di creare una mappa dinamica rilevando la distribuzione e il comportamento di tutti quei gas responsabili del riscaldamento globale.
Il lancio del vettore H2A-202, avvenuto dal poligono Yoshinobu sull’isola Tanegashima, ha portato in orbita anche altri 7 microsatelliti, cioè:
- SDS-1, satellite di 100 Kg della JAXA.
- SOHLA-1, satellite di 50 Kg per osservazioni climatiche.
- SpriteSat, satellite di 50 Kg per l’osservazioni dei fulmini nell'alta atmosfera, sviluppato dalla Tohoku University di Sendai.
- SorunSat-Kagayaki, satellite di 20 Kg che aprirà una leggerissima struttura sperimentale.
- PRISM, satellite per acquisizione immagini.
- KKS-1, satellite della Tokyo Metropolitan College of Industrial Technology.
- STARS, satellite che emetterà un nanosatellite ‘al guinzaglio’.
Il vettore H2A-202 è alto 53 metri ed ha un motore LE-7A ad idrogeno e due booster a stato solido. Il primo stadio lo ha portato a 300 km di quota, mentre il secondo ha inserito il carico in un’orbita quasi circolare di 684 km, inclinata di 98° e quindi eliosincrona. Tutti i vari satelliti sono stati poi sganciati al ritmo di uno ogni 4 minuti per dare sufficiente spazio fra loro.
Questo è il secondo lancio orbitale di quest’anno.
Nell'immagine una rappresentazione artistica del GOSAT.
Fonte: JAXA (Japan Aerospace eXploration Agency).
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