MRO ha completato con pieno successo la sua missione primaria di due anni inviando a Terra oltre 73 terabit di dati, più di tutte le vecchie missioni marziane messe assieme.
E questo record è destinato ad essere battuto regolarmente grazie all’estensione di due anni che è stata approvata per questa sonda, grazie alla quale è stata ripresa oltre il 40% della superficie di Marte ad una definizione mai raggiunta prima. Fondamentale è stato anche l’appoggio dato alle altre missioni, come Opportunity per la supervisione dall’orbita (MRO è su viaggia a circa 300 km di quota) o Phoenix con la determinazione del miglior luogo di discesa e il mantenimento dei contatti radio con Terra durante la missione attiva.
Attualmente la sonda sta aiutando a determinare il miglior luogo di atterraggio per il futuro Mars Science Laboratory il cui lancio è previsto per il 2013.
I dati ricevuti hanno permesso di seguire l’evoluzione della meteorologia marziana e lo studio dei venti durante 700 giorni, inoltre ha permesso di evidenziare le prove dell’azione di antiche acque sulla superficie del pianeta rosso. Dopo gli indizi fotografici ripresi dall’orbita (con scogliere, letti e delta fluviali) e le certezze rilevate dalla superficie (con Phoenix e le sue analisi) ora sappiamo per certo che un tempo su Marte era presente una grande quantità di acqua allo stato liquido e molta è ancora presente come vapore nell’atmosfera e nel sottosuolo in forma ghiacciata.
Ma le sue rilevazioni hanno permesso di creare una mappa dettagliata della distribuzione di minerali di almeno il 60% della superficie e centinaia di profili del sottosuolo, comprese le calotte polari.
Stupende immagini in 3D della superficie, fotografie spettacolari di Opportunity sul bordo del cratere Victoria e quello scatto incredibile della sonda Phoenix mentre scende su Marte appesa al suo paracadute...
Insomma, dall’ottobre 2006 il Mars Reconaissance Orbiter ha superato di gran lunga quello che i suoi ideatori si erano proposti di ottenere.
E siamo tutti impazienti di vedere quali altre meraviglie ci riserverà in futuro.
Nell'immagine una rappresentazione artistica della sonda.
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