Mercoledì scorso, 26 novembre, l’Iran ha lanciato il razzo “Kavosh 2” (in italiano “Esploratore 2”) per verificare la possibilità di inserire in orbita terrestre un satellite.
Pare che il test abbia avuto pieno successo ed il carico è stato paracadutato circa 40 minuti dopo il lancio. I compiti del test erano di registrare una serie di parametri e verificare il corretto funzionamento delle operazioni di separazione degli stadi.
L’Iran sta portando avanti un suo programma spaziale e già nel febbraio di quest’anno aveva lanciato un vettore, il “Kavosh 1” che aveva preoccupato non poco la comunità internazionale.
Anche il 17 agosto Teheran aveva annunciato l’inserimento in orbita di un satellite, ma fonti statunitensi avevano smentito svelando che la missione era stata un fallimento. Oggi invece l’Iran afferma che serviranno altri due lanci di prova come quello del 26 per risolvere i problemi e dare il primo satellite tutto autocostruito, vettore compreso, alla nazione iraniana.
Il fatto che un paese come l’Iran possa avere un sistema d’offesa potenzialmente orbitale non va a genio alle potenze occidentali che si sentono minacciate. Inoltre la possibilità che ci sia un progetto segreto per produrre materiali radioattivi arricchiti, potrebbe togliere il sonno a più di un governo.
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