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sabato 4 ottobre 2008

Un nuovo Aerospazioplano.

O meglio, non tutti i progetti per i veicoli spaziali alati sono stati cancellati.
Sto parlando del Boeing X-37 che è un piccolo Space Shuttle (lunghezza 8,38 m, apertura alare 4,57 m e carico utile 5'450 kg) senza equipaggio che è attualmente in sviluppo presso la U.S.Air Force nella versione X-37B.

Le origini di questo veicolo si possono far risalire al Dyna-Soar, il primo progetto per un veicolo spaziale alato (l'X-20 iniziato nel 1957) o addirittura al Silbervogel tedesco degli anni '30 del secolo scorso.
La prima versione era stata pensata per essere lanciata posizionandolo nella stiva dello Space Shuttle per poi muoversi indipendentemente in orbita ed eseguire le sue missioni, permettendo un rientro dolce con un atterraggio sulle piste di Vandenberg o Edwards. Apparve immediatamente che questo tipo di approccio era decisamente antieconomico e dopo una leggera riprogettazione, venne quindi stabilito di usare un vettore Delta II (versione 7920).
A causa delle proprietà aerodinamiche del complesso vettore/veicolo si è ora deciso per l'utilizzo di un Atlas V (in configurazione 501).

La storia dell'X-37 è stata decisamente travagliata, a partire dai test aerodinamici eseguiti, o che si sarebbero dovuti eseguire, in atmosfera. Come veicolo di lancio per i test era stato scelto il White Knight della Scaled Composistes, il veicolo stratosferico che porta lo SpaceShipOne, primo veicolo spaziale privato per voli turistici.
La base di partenza e ritorno era il Mojave Spaceport nell'omonimo deserto Californiano.
Il 2 settembre 2004 effettuava il primo test di volo atmosferico.
Il 21 giugno 2005 eseguiva un solo volo controllato senza distacco dal velivolo madre.
Nei sei mesi successivi venivano eseguite alcune modifiche, fra cui miglioramenti sostanziali al carrello di prua.
Il debutto al pubblico era previsto per il 10 marzo 2006, con tanto di Stampa e pubblico, ma una perturbazione polare portò una incredibile nevicata sul deserto del Mojave, bloccando le operazioni.
Il 15 marzo ci fu un nuovo tentativo, cancellato a causa dei forti venti ad alta quota.
Il 24 marzo pareva tutto OK, ma giunti in quota si interruppe il collegamento radio e furono costretti a rientrare senza sganciarlo.
Finalmente il 7 aprile pareva tutto perfetto, ma un problema all'atterraggio portava l'X-37 fuori pista danneggiandolo, anche se in maniera non grave.
Dopo le necessarie riparazioni, il prototipo venne spostato nell'Air Force Plant 42 di Palmdale, sempre in California, dove il White Knight si spostava per ogni test.
Pare che siano stati eseguiti altri 5 test atmosferici, di cui almeno 1 terminato con pieno successo.

Dal 17 novembre 2006, il progetto passa definitivamente all'Air Force che con la designazione X-37B lo battezza Orbital Test Vehicle (OTV) costruendo il primo esemplare orbitale, grazie anche alla collaborazione della DARPA (Defense Advanced Research Projects Agency), dell'Air Force Rapid Capabilities Office e dell'Air Force Research Laboratory.
La NASA mantiene la sua parte di collaborazione, mentre il primo appaltatore è la Boeing.

Una dichiarazione del Segretario dell'Air Force spingeva il progetto OTV per lo sviluppo di "un sistema affidabile, sicuro e di sperimentazione per la creazione di un veicolo riutilizzabile in supporto alla valorizzazione degli obiettivi spaziali".

Il primo volo orbitale, dapprima previsto per il novembre di quest'anno, è stato spostato al 19 febbraio 2009.

Non sarà uno Space Shuttle, ma dimostra che l'interesse verso gli Spazioplani non è del tutto finito.

Immagini: NASA/USAF/Boeing

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