Durante l’ultimo fine settimana, Phoenix ha superato con successo una tempesta di polvere che ha temporaneamente diminuito la potenza generata dai pannelli solari ed ora il team scientifico ha ripreso gli studi della pianura che circonda la sonda.
L’incremento dell’opacità atmosferica provocato dalla tempesta ha diminuito la produzione energetica di bordo e di conseguenza il team di Terra ha dovuto interrompere quasi completamente le attività scientifiche nei Sol 135 e 136 della missione, compreso la raccolta di dati dagli strumenti e laboratori di bordo.
La tempesta di 37'000 chilometri quadrati si è spostata da ovest a est e si è indebolita parecchio prima di raggiungere il lander. Questa debole tempesta ha quindi lasciato Phoenix in condizioni decisamente migliori di quello che si temeva ed ora la sonda sta sfruttando appieno l’energia disponibile per analizzare campioni, raccogliere dati atmosferici e proseguire tutte le attività che l’inverno renderà impossibili.
“L’energia sta diventando un problema”, ha aggiunto Ray Arvidson della Washington University di St. Louis, “ed è indispensabile che tutte le attività vengano pianificate con cura”.
Il team di Phoenix ha seguito l’evoluzione della tempesta di polvere durante l’ultima settimana per mezzo di immagini riprese dal Mars Color Imager del Mars Reconnaissance Orbiter. I tecnici responsabili dell’Imager hanno stimato che dopo il passaggio della tempesta, la polvere in sospensione nell’atmosfera tenderà a depositarsi completamente nel giro di una settimana.
Questa tempesta è una prima avvisaglia del clima a cui Phoenix andrà incontro nei prossimi mesi e sarà un aumento continuo di tempeste, brine mattutine e nubi di vapore acqueo.
“Puntiamo comunque a raccogliere ancora molte informazioni sul comportamento del clima in questa stagione di transizione verso il gelido e buio inverno”, ha concluso Arvidson.
Nell’immagine si vede molto bene la calotta polare che sta rapidamente crescendo di dimensioni e sono evidenziate le posizioni di Phoenix e della tempesta che l’ha appena superata, spostandosi, rispetto alla calotta polare stessa, in direzione antioraria.
Nessun commento:
Posta un commento